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La situazione sul fronte orientale
La situazione sul fronte orientale libera masse di tedeschi e austriaci per gli altri fronti. L'offensiva austro-tedesca conduce gli italiani alla sconfitta di Caporetto, con la conseguente ritirata generale. Il '18 riconferma il ruolo primario del fronte occidentale. Dalla posizione difensiva su cui erano state costrette, le truppe italiane iniziano a predisporsi per una controffensiva preparata dal nuovo comandante dell'esercito Diaz. Vengono riconquistate le terre occupate del Veneto e del Friuli, c'è una trionfale entrata a Trento e Trieste e le truppe imperiali sono costrette alla resa di fronte al generale Badoglio. La resa dei tedeschi avviene il 4/11, in concomitanza con la richiesta di armistizio dell'Austria che apre il confine meridionale della Germania all'avanzata delle truppe dell'Intesa. L'11/11 la Germania si rassegna e chiede l'armistizio, mentre l'insurrezione dei soldati e degli operai costringe alla fuga.
L'imperatore e conduce alla proclamazione della repubblica. Costrizione, passività, consenso.
La lacerazione originaria tra coloro che erano stati interventisti e coloro che erano stati neutralisti permane, ec'è uno stato di conflittualità e tensione permanente all'interno della classe dirigente storica del Paese. La guerra volontaria degli interventisti non corrisponde alla guerra coatta di cui si sente vittima la maggior parte dei richiamati. L'esercito di Cadorna non amava irredentisti e volontari, ma prediligeva la coercizione: si riteneva impossibile che il rapporto tra cittadino in divisa e Stato potesse essere fondato su una sorta di contratto, tale da basare l'obbedienza sulla partecipazione attiva e consapevole perché bisognava diffidare di un'adesione politicamente motivata in quanto oggi può giocare a favore ma domani non si sa. Croce (filosofo) dice che il popolo considera questa come ogni altra guerra un cataclisma.
naturale: si può solocercare di sopravvivere e aspettare che passi.In tempo di guerra le figure caratterizzanti non sono più i parroci ma i cappellani militari, che lo Statoliberale , nelle sue ambizioni di laicità, non aveva in precedenza contemplato nei propri ordinamenti. Laguerra di massa suggerisce alle autorità militari di correre subito ai ripari, ripristinando subito i cappellanimilitari come possibili direttori di coscienza dei soldati semplici: possono incrementare l'obbedienza agliordini e la rassegnazione alla volontà superiore. Il combattente migliore è il soldato-massa, capace diadattarsi meglio alla routine della trincea, mentre gli ardori del volontario finiscono spesso quando egli sitrova a contatto con la vita reale. Tutti i codici militari prevedono misure drastiche per garantire la disciplina.In Italia venne denunciato il 15% dei mobilitati per diserzioni , atti di indisciplina e autolesionismo. Lecondanne furono
Ergastolo e pene di morte. Una tipologia particolarmente crudele è quella delladecimazione: fucilando un soldato su 10 all'interno di un reparto giudicato colpevole di reati di insubordinazione collettiva gravi di cui non si sia in grado di individuare gli effettivi colpevoli. Mentre Cadorna considerava naturale governare con la repressione, Diaz riuscirà a trovare un'intesa che l'autoritarismo di Cadorna non aveva reso possibile; anche se comunque non cessa la repressione ma è accompagnata da interventi in positivo a favore del soldato e della sua famiglia. Aiutò molto il fatto che la guerra fosse diventata difensiva: adesso che sono "loro" a venirci addosso diventa più agevole sentire la guerra logica e giusta.
Conclusione guerra
Al Congresso di Versailles 1919 i vincitori impongono ai vinti le proprie condizioni, senza consentire la minima discussione. I primi pretendono che i secondi ammettano la propria esclusiva responsabilità di aggressori.
tedeschi perdono il 13% dei territori, aree industrializzate, giacimenti di ferro e miniere di carbone; Austria e Ungheria sono divise e penalizzate dal punto di vista territoriale. Con i trattati di Saint-Germain e del Trianon del 19-20, dall'Impero asburgico nascono la Jugoslavia e la Cecoslovacchia; dall'impero zarista nascono la Polonia, la Finlandia, Lettonia, Estonia e Lituania, ma l'Urss torna in possesso dei territori che le erano stati tolti a Brest-Litovsk; anche l'impero ottomano subisce uno smembramento. Soluzione data alla "questione tedesca": disarmo totale, smilitarizzazione della Renania, pagamento di enormi indennità di guerra. Nel '18 il democratico Wilson, presidente USA, aveva enunciato con "i 14 punti" gli obiettivi della guerra americana: una pace giusta per tutti e trasformazione della politica internazionale da campo della diplomazia segreta a luogo di dibattito trasparente sul tema degli interessi dei popoli.Il punto più innovativo prevedeva la costituzione di una Società delle Nazioni (antesignana dell'Onu odierna). Il fatto che la Società delle Nazioni accogliesse nel suo testo istitutivo il Trattato di Versailles ed escludesse la Germania sconfitta e la Russia bolscevica giustifica ampie perplessità sulla possibilità che essa perseguisse davvero scopi di equità nei rapporti internazionali e non fungesse da strumento dei vincitori.
Conseguenze: fine di quattro grandi imperi (russo, asburgico, ottomano, germanico); USA superpotenza mondiale al posto dell'Inghilterra; trasformazioni economiche, sociali e politiche.
Tra le due guerre: l'età della crisi
Dal termine del conflitto in poi, tanto la sponda americana aveva conosciuto un progresso generalizzato di tutti gli indicatori economici, quanto quella europea era tormentata da crisi e difficoltà che avevano reso evidente la sua perdita di egemonia. L'economia americana da un