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ANNO PIL LIVELLO TASSO DISOCCUPAZIONE PREZZI
1929 203,6 100 3,5
1930 183,5 97,4 8,9
1931 169,5 88,5 16,3
1932 144,2 79,4 24,1
1933 141,5 77,7 25,2
80
CRISI NEL MONDO - 1929=100 DATI DEL 1932
PRODUZIONE
PAESE PIL INDUSTRIALE
AUSTRIA 80 62
FRANCIA 86 74
GERMANIA 72 61
101 ----
ITALIA 98 86
INGHILTERRA 95 89
DISOCCUPAZIONE
GERMANIA INGHILTERRA
ANNO ITALIA
1929 5,9 7,2 1,7
1930 9,5 11,1 2,5
1931 13,9 14,8 4,3
1932 17,2 15,3 5,8
1933 14,8 13,9 5,9
1934 8,5 11,7 5,6
1935 6,5 10,8 ---
81
IL NEW DEAL
- Varo di un varo programma della spesa pubblica;
- Aumento considerevole della spesa pubblica;
- Riforma fiscale;
- Interventi di politica sociale:
1. assicurazione sociale contro la vecchiaia;
2. assistenza ai bisognosi;
3. nuova disciplina dei rapporti di lavoro.
IL SECONDO NEW DEAL
- Erogazione di prestiti ai cittadini per estinguere imutui ipotecari sulle abitazioni;
- AGRICULTURAL ADJUSTEMENT ACT (AAA): incentivi all'agricoltura per limitare la sovrapproduzione;
- NATIONAL INDUSTRIAL RECOVERY ACT (NIRA): tutela dei diritti dei
lavoratori; intervento sui salari; accordi sulla produzione e sui prezzi;- Istituzione della TENNESSEE VALLEY AUTHORITY (TVA) sfruttamento delle risorse idroelettriche del bacino del TENNESSEE; opera di bonifica e sistemazione del territorio.
82 STORIA CONTEMPORANEA
Lezione del 27 aprile 2004 (assistente).
LA RIVOLUZIONE RUSSA.
Nell'ambito della Rivoluzione russa, si esamina il concetto di Marxismo visto sotto una particolare versione, in quanto riguarda la teoria sviluppata dal Lenin.
La particolarità del Leninismo da sottolineare è che riteneva possibile la rivoluzione in Russia, al contrario di Marx, il quale riteneva, invece, che in Russia la rivoluzione non si sarebbe verificata, non perché fosse contrario, ma perché riteneva che essa potesse verificarsi più facilmente in una società industrializzata, dove vi fosse una base industriale e, quindi, una forte "classe operaia", quali erano, all'epoca, quelle della Francia.
della Germania e della Gran Bretagna. La Russia, dove l'80% della popolazione era contadina e dove vi era un evidente ritardo della modernizzazione.
Secondo Lenin, non si erano ancora sviluppate crisi economiche nelle società capitalistiche avanzate perché queste si erano sviluppate in maniera imperialistica e, quindi, si erano procurate la manodopera attraverso la colonizzazione, così ritardando il momento della crisi.
Non solo, ma il fattore di novità è costituito anche dal fatto che Lenin, per la prima volta, individua non solo nella classe operaia l'elemento di forza scatenante per una rivoluzione socialista, ma anche la classe contadina, fino ad allora considerata, in tutta Europa, l'anello debole della mobilitazione socialista.
Tale concetto deriva dal fatto che i contadini, nell'ambito dell'ideologia socialista, si riteneva mirassero unicamente alla proprietà privata.
delfondo. L'intuizione di Lenin, quindi, fu quella di considerare anche i braccianti agricoli come una forza lavoro sfruttata. Ciò diede la possibilità al gruppo di interpretare la "rivoluzione di febbraio" in termini non bolscevici borghesi. Altri elementi importanti su cui si fonda la rivoluzione comunista è la convinzione della necessità della mobilitazione dei contadini, nonché la necessità di disporre anche di una ristretta base di gente rivoluzionaria, la cosiddetta "avanguardia del proletariato", che erano politici e rivoluzionari di professione, i quali orientavano e dirigevano la rivoluzione. In questa fase è importante fare una distinzione, che risulterà abbastanza importante per lo sviluppo futuro dei movimenti socialisti in Russia, tra "bolscevichi" e "menscevichi". I bolscevichi ritenevano che non fosse importante una mobilitazione popolare prima della rivoluzione, ma cheFosse importante portare avanti la rivoluzione e, soltanto in un secondo momento, pensare al supporto di massa, mentre per i menscevichi questo era il passaggio principale.
Altro elemento importante è il "centralismo democratico", che consiste in un'idea di Lenin, secondo cui il potere dovesse derivare direttamente dal centro, nonostante fossero possibili critiche alla conduzione del governo.
In pratica, le caratteristiche del centralismo democratico sono: l'esclusione delle correnti organizzate, la disciplina interna ed una certa efficacia si verifica nell'attività direttiva operativa, in cui il momento centralistico del centro verso la base, secondo le deliberazioni congressuali, mentre il momento democratico si realizza per mezzo delle discussioni della base e delle sue deliberazioni in sede di congresso.
Ulteriore elemento importante da considerare è la cosiddetta "dittatura del proletariato", che è un concetto già espresso e formulato da Marx.
ma che "proletariato", per Lenin riveste una importanza particolare in conseguenza del fatto che provenivano non solo dall'interno del movimento vi erano nemici che rivoluzionario (la rivoluzione, infatti, venne portata avanti da vari elementi: dai bolscevichi, dai socialisti rivoluzionari - i quali non solo parteciparono, ma fecero anche parte del governo anche dopo l'ottobre -), ma in generale da vari nemici, tra cui i vecchi proprietari, i capitalisti, le vecchie classi di governo, vecchie elite, nemici che provenivano anche dai gruppi nazionalisti, i quali cercavano di impossessarsi del potere a livello periferico (in Ucraina, in Georgia, nei Baltici).
In questo caso la dittatura del proletariato era un maniera per evitare che con l'uso della democrazia si minacciasse la rivoluzione, per cui questa dittatura fu una misura necessaria per prevenire la controrivoluzione o uno sviluppo non rivoluzionario o controrivoluzionario.
La dittatura del proletariato, quindi, è
Uno strumento per arrivare in maniera razionale ad un passaggio finale di gestione al comunismo, che è stato sempre una meta, un obiettivo, un traguardo, mai completamente raggiunto. 84Nello stesso periodo, mentre a Est Lenin formulava le sue teorie e vi era, fin dagli inizi del '900, un forte sviluppo di movimenti socialisti di tendenze più radicali, come i socialisti rivoluzionari, a Ovest, nello stesso periodo in cui Lenin formulava le sue teorie, vi era uno sviluppo di movimenti socialisti di tipo più riformatore.
In particolare, in Francia, in Gran Bretagna, ma anche in Italia, via era un sviluppo del movimento operaio che, avendo ottenuto una serie di risultati concreti, quali: migliori condizioni di vita, abbassamento del numero delle ore lavorative e, a volte, anche aumenti salariali, vedeva nelle riforme e, con riferimento alle singole realtà locali, una maggiore possibilità di sviluppo del movimento operaio, quindi del successo di una politica.
dei "piccoli passi" che non portava, immediatamente, visto che le forze non erano pronte, ad un sovvertimento totale dell'ordine. La realtà russa era abbastanza specifica, così come erano specifiche anche altre realtà: non a caso in Inghilterra in presenza del movimento operaio si sviluppò un forte movimento, in Germania era più forte la socialdemocrazia, così come nei paesi scandinavi. In realtà, in Russia vi era una situazione specifica, caratterizzata da alcuni elementi sociali, quali: - una forte arretratezza economica, con ambizione da grande potenza; - un ruolo centrale dello stato e una conduzione del potere di tipo autocratico e dispotico, nel senso che non vi era nessun tipo di passaggio, nessun tipo di sviluppo della società civile, ma un potere centrale dello stato che è indiscusso, autocratico perché deriva direttamente da una legittimazione piena e che non aveva, come cominciavano a crearsi.nelle altre società occidentali, nessuna forma di controllo. Infatti, la DUMA, che fu la prima forma di parlamento era stata creata solo nel 1905, dopo la rivoluzione; - un contesto nazionale; - l'esistenza di una "intelligentia" che sposava le teorie socialiste e rivoluzionarie; - la struttura dell'Impero, da un certo punto di vista, si può dire molto semplice perché non ci sono grandi differenze sociali, il 75% è costituito da campagne, vi è il potere autocratico dello stato, però è anche complessa, perché convivono più realtà: alcune fortemente sviluppate (i centri urbani come Pietrogrado, Pietroburgo, parte della zona baltica e vaste aree della Polonia), mentre altre zone vigeva ancora una struttura economica imprecisa; - vi era, in quei territori, una plurinazionalità in quanto, secondo un censimento della fine dell'800, i russi non superavano il 50% della popolazione. Non a caso,Una delle politiche russe di allora fu quella di negare la nazionalità russa a popolazioni periferiche, come quella dell'Ucraina e della Bielorussia, che non erano strutturate come entità come la tedesca, la georgiana, la finlandese, l'armena o le nazionalità del Caucaso, queste non erano considerate come delle parti della nazionalità russa.
I Russi avevano provato l'illusione della grande potenza con gli avvenimenti del 1815 e del 1848, ma vi era stata la disillusione venuta con la sconfitta nella guerra di Crimea e con la necessità che era stata avvertita di cambiare i sistemi di sviluppo e di modernizzazione che erano proposti dall'Occidente.
Infatti, nel 1861, pochi anni dopo la guerra di Crimea, si era avuta l'abolizione della servitù della gleba e dopo pochi anni si avvia anche il processo di industrializzazione, anche per mezzo di investimenti stranieri, che porta anche ad una serie di conflittualità.
di agitazioni socialiste. Infatti, nel 1898 viene fondato il partito operaio socialdemocratico, che nel 1903 si divide nelle due correnti: bolscevica e monscevica. Nel 1905 c'era stata la guerra russo-giapponese a seguito della quale vierano state le prime riforme, tra cui quella agraria promossa da Stolypin e si erano creati i primi organi di governo (1906: elezione della prima Duma e riforma agraria). Dopo il 1905 troviamo in Russia varie anime: un'anima socialista, un'anima operaia, un'anima liberale, un'anima nazionale (in alcune aree dell'impero). Sicuramente non vi era un'anima contadina.