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Le conseguenze della Prima Guerra Mondiale

La guerra moderna, oltre ad essere atrocità, implica trasformazioni economico-sociali che mutano la società stessa. La Prima Guerra Mondiale ha portato ad una modifica della demografia dello stato. Infatti c'è un maggiore squilibrio tra uomini e donne: molte donne si trovano vedove e molte famiglie hanno a capo una donna. C'è, poi, una diminuzione della natalità sia per la chiamata degli uomini alla leva militare sia per le condizioni economico-sociali. Paradossalmente uno studioso dice che ci sono stati effetti anche sui tassi di mortalità infantile. Per esempio, in Inghilterra morirono meno bambini e ci fu l'aumento dell'età della vita, poiché lo stato si fece carico del sostentamento alimentare dei diversi ceti sociali, con conseguente miglioramento della dieta alimentare delle classi povere. In Germania, invece, non fu così.

anche una fuoriuscita delle donne dall'ambito familiare. Queste, infatti, sono chiamate nelle fabbriche, nei servizi pubblici, negli uffici bancari... La donna trova nella guerra uno spazio di emancipazione nel mondo del lavoro con conseguente esposizione del corpo femminile nella società. Alla fine della guerra, dappertutto i movimenti più conservatori vogliono che le donne ritornino a casa sia per problemi di occupazione maschile sia perché gli spazi nuovi di emancipazione rompono la tradizione della società, creando conflitti e tensioni (la donna, infatti, era considerata legata alla casa). In ambito familiare, a causa della lontananza del padre, la donna prende le redini per portare avanti la famiglia e i ragazzi sono meno sottoposti al controllo paterno. La guerra, quindi, allenta la struttura gerarchica della famiglia. Essa, inoltre, da un lato rafforza l'identità maschile (perché la guerra è prerogativa dei maschi),

dall'altro i fenomeni sociali da essa innescati portano ad un'incrinatura dell'identità maschile sia nella famiglia che nella società. La Prima Guerra Mondiale comporta uno sviluppo industriale perché si allarga l'apparato industriale grazie al sostegno diretto dello stato che interviene nei settori chiave. Questo porta a modifiche sociali: molte donne entrano nelle industrie dopo la chiamata degli uomini alle armi e entrano in fabbrica anche figure sociali che prima facevano altri mestieri. Solo le nuove leve operaie che non hanno alle spalle la situazione sindacale degli altri operai e che saranno, poi, protagonisti del biennio rosso. La mobilitazione industriale (= controllo dell'approvvigionamento delle materie prime, della produzione e del lavoro operaio) comporta anche delle nuove relazioni industriali tra capitale e lavoro. Durante la guerra, infatti, si sperimenta una nuova relazione capitale-lavoro, cercando di farli cooperare.

in funzione dello stato (= corporativismo, cioè modello in cui i rapporti capitale-lavoro sono mediati dallo stato in nome dell'interesse dello stato stesso). Anche questa nuova relazione produce strumenti che saranno sviluppati dai regimi totalitari. A fine '800, di fronte all'avanzata del movimento operaio (leghe

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Publisher
A.A. 2006-2007
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianeti2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piva Francesco.