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Conseguenze della I Guerra Mondiale

La fine della guerra trova vincitori e vinti. Al termine di essa si ridisegna il mondo e soprattutto l'Europa, in base a quanto viene stabilito nei trattati. La guerra lascia dietro di sé delle conseguenze che sono soprattutto sociali ed economiche. Nei paesi vincitori vi è un'accoglienza trionfale dei reduci, soprattutto in Gran Bretagna ed un Francia, un po' meno in Italia, perché l'Italia è entrata in guerra divisa ed esce divisa dalla guerra, perché una parte degli italiani, soprattutto coloro che avevano fortemente spinto per un intervento bellico dell'Italia, sono convinti che l'Italia è stata troppo penalizzata dalla guerra. L'Italia era entrata in guerra avendo firmato il trattato segreto di Londra, in cui, in cambio dell'entrata in guerra, le si promettevano una serie di territori: in realtà, l'Italia ottiene solo una parte di tali territori.

Ciò fa...

gridare a molti, tra i quali D'Annunzio, che quella ottenuta era una vittoria non completa, non piena, per cui l'Italia esce dalla guerra in un clima di polemiche. I soldati dei paesi vincitori, quindi, al loro ritorno vengono accolti trionfalmente, ma sono soldati che hanno subito dei traumi profondi, dei traumi destabilizzanti in termini psicologici. I sopravvissuti, coloro che sono riusciti a portare a casa il proprio corpo più o meno integro, sicuramente non portano a casa la stessa mente di quanto erano partiti. Tutti i paesi che hanno combattuto, tutti quelli che hanno mandato in guerra l'esercito, hanno il problema dell'elaborazione del lutto. Sono moltissimi i morti, ma sono moltissimi anche coloro i cui corpi non sono stati ritrovati perché dispersi o dilaniati dalle bombe. Di qui il problema delle famiglie di questi caduti che non riescono ad avere almeno un luogo dove venerare i propri cari, dove manifestare il proprio affetto per i caduti. Per questifiglio nella guerra. Questi resti vengono sepolti nella tomba del Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati caduti e mai identificati. La cerimonia del Milite Ignoto diventa un momento di riflessione e commemorazione per tutti i cittadini, un modo per onorare la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria. Ogni anno, in diverse nazioni, vengono organizzate cerimonie solenni per rendere omaggio al Milite Ignoto e a tutti i caduti di guerra. Questi monumenti e riti funerari sono importanti per preservare la memoria storica e per ricordare il valore e il coraggio di coloro che hanno combattuto per la libertà e l'indipendenza. Attraverso di essi, la società cerca di elaborare il lutto e di dare un significato alla morte dei soldati, rendendo omaggio al loro sacrificio e mantenendo viva la memoria delle tragedie della guerra. La tomba del Milite Ignoto rappresenta quindi un simbolo di unità nazionale e di gratitudine verso coloro che hanno dato la propria vita per difendere il proprio paese.

figlio in guerra sceglie simbolicamente, per tuttele mamme, un corpo da conservare nella tomba del milite ignoto.

Comincia da Aquileia questo viaggio in treno di questa salma che giungepoi a Roma, dove viene seppellita e che, e nel suo percorso, da Aquileia -fronte orientale - fino a Roma viene, in ogni stazione, celebrata dallapopolazione.

L'Italia, come tutti gli altri paesi che hanno partecipato alla guerra, siinventano tutta una serie di riti, di celebrazioni, di manifestazioni per lamemoria: in ogni città italiana ci sono monumenti che recano scolpiti sullalapide i nomi dei caduti. In tutte le città si cominciano ad erigere icosiddetti parchi della Rimembranza (a Napoli il Virgiliano nasce comeparco della rimembranza).

C'è il tentativo di dare un nome ad ogni caduto: si piantava, in ogni parcodella rimembranza, un albero per ogni caduto di quella città.Era un modo per restituire alle varie città quei corpi che non erano tornatidalla guerra.

perdonare e superare i traumi subiti. Inoltre, si registrano alti tassi di disoccupazione, poiché molte industrie erano state distrutte durante il conflitto e molte persone erano rimaste senza lavoro. Per affrontare questi problemi, molti governi hanno adottato politiche di ricostruzione e di sostegno alla natalità. Sono state promosse politiche di incentivi per le famiglie che avevano figli, al fine di aumentare la popolazione e garantire un futuro alla nazione. Inoltre, sono state create nuove opportunità di lavoro e sono stati introdotti programmi di riqualificazione professionale per aiutare le persone a reinserirsi nel mondo del lavoro. Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi, la guerra ha lasciato un segno indelebile nella società. Le ferite fisiche e psicologiche sono state difficili da guarire e molte persone hanno continuato a lottare con i traumi della guerra per il resto delle loro vite. In conclusione, la Prima Guerra Mondiale ha avuto un impatto profondo sulla società e sulla vita delle persone. Ha causato la perdita di una generazione e ha lasciato cicatrici che sono state difficili da guarire. Tuttavia, ha anche portato a cambiamenti significativi nella politica, nell'economia e nella società nel suo complesso.

reintegrarsi nella vita normale. Nei paesi in cui il divorzio è consentito, per esempio la Francia, aumentano sensibilmente i divorzi. La guerra ha tenuto per troppo tempo le famiglie separate, per cui tornare insieme è assai complicato. Dalla guerra tornano soldati mutilati, i quali non sono più in grado di riprendere le precedenti occupazioni, sia sul lavoro che all'interno della famiglia: un capofamiglia mutilato è un capofamiglia dimezzato, per certi versi e per alcune funzioni, rispetto a come era prima.

Vi sono anche conseguenze anche materiali: conseguenze economiche perché sono moltissime le vedove di guerra, gli orfani di guerra, in una situazione in cui ancora non esiste una legislazione sociale, almeno non così ampia, diffusa in Europa.

La guerra, comunque, fungerà da acceleratore nelle politiche sociali, perché un po' tutti gli stati dovranno inventarsi il welfare per le vedove, per gli orfani, per i mutilati e per gli

invalidi di guerra. La guerra aveva cambiato la società perché aveva fatto capire, in maniera ormai definitiva, che la società era diventata "di una guerra di massa": combattuta da eserciti di massa per cinque lunghi anni, che avevano completamente stravolto l'Europa ed il mondo non potevano far tornare la situazione, magicamente, a come era prima della guerra. Non era più pensabile che una guerra in cui erano morte nove milioni di persone, alla quale avevano partecipato milioni di cittadini, non era più pensabile che questi cittadini potessero essere esclusi dalla vita pubblica, che si tornasse ai vecchi sistemi liberali, più o meno censitari, con il diritto soltanto di alcuni a rappresentare e ad essere rappresentato. Da questo punto di vista, la guerra rappresenta uno spartiacque significativo perché le soluzioni e le strade che verranno percorse in Europa nell'immediato dopoguerra sono soluzioni in alcuni casi diverse, in

Altri casi radicali. Tutte le predette soluzioni, sia in un verso che nell'altro, negano tutte il ritorno alla società prebellica. Le strade che, sostanzialmente, vengono percorse sono due (ne esiste una terza, ma viene percorso da un solo stato):

  1. da una parte vi è il tentativo di rafforzare i sistemi liberali in senso democratico, quindi l'affermazione, la stabilizzazione di regimi che erano liberali prima della guerra e che si trasformano in regimi democratici: è il caso della Gran Bretagna, è il caso della Francia e, per un certo periodo, della Germania, di quei paesi, quindi, che scelgono di allargare il suffragio, nel caso della Germania di convertirsi in Repubblica, di darsi una costituzione che incorpori non più soltanto diritti civili e politici, ma anche diritti sociali, è la scelta di stati che rafforzano la stabilità del sistema politico con interventi del "welfare" cioè con l'inizio di

"Unastate", politica sistematica di attenzione verso i cittadini, nella convinzione che l'allargamento dei diritti dei cittadini fosse fonte di prosperità dellanazione; l'altra strada, invece, è quella totalitaria (regimi autoritari, dittatoriali),

2. è la strada del fascismo, essenzialmente, in parte ha delle caratteristiche diverse perché è la strada che assumerà il comunismo dopo la rivoluzione bolscevica in Unione Sovietica: è la strada, comunque, essenzialmente, del fascismo, della repressione anticipata delle minacce rivoluzionarie; esempio emblematico è l'Italia perché farà da modello a tutti i fascismi che si affermeranno nel resto d'Europa e fuori dell'Europa.

Questi sono i due modelli: da una parte il rafforzamento delle democrazie parlamentari, in cui i parlamenti diventano sempre più il fulcro delle riforme, in cui si afferma in maniera stabile il suffragio

universale, dall'altra parte c'è lo scivolamento verso il fascismo che riguarda l'Italia. Me che poi riguarderà, a catena, paesi che da poco sono diventati nazioni, che sono le nuove nazioni prodotte dal crollo degli imperi provocato dalla prima guerra mondiale, quali l'Ungheria, l'Austria, la Romania, la Jugoslavia. Questi paesi finiranno tutti per subire il modello del fascismo italiano, fino ad arrivare al crollo della Repubblica di Weimar in Germania (1932) ed all'affermazione del nazismo in quel paese. La prima fase dell'immediato dopoguerra è una fase in cui i vari paesi hanno problemi economici, in quanto tutti i paesi, sia i vincitori che gli sconfitti della prima guerra, hanno debiti: la Germania ha debiti mostruosi, perché il trattato di Versailles ha definito l'entità delle riparazioni che deve pagare e questo problema diventerà il problema principe delle vicende della Germania negli anni della

Repubblica di Weimar. Inoltre, nei paesi in cui la guerra si è materialmente combattuta sono paesi distrutti, sono paesi in cui gli apparati produttivi sono distrutti: tutta la zona in cui erano state scavate le trincee erano zone che non erano più facilmente restituibile all'agricoltura, alle attività che si svolgevano nel periodo precedente il conflitto.

Bonificare quelle zone, ricoprire le trincee, eliminare tutte le bombe, il ferro, le armi, i corpi dei soldati morti, era una cosa molto complicata, ma soprattutto mano a mano che i tedeschi si erano ritirati, dopo le prime vittorie, avevano distrutto alle loro spalle tutte le infrastrutture: strade, ponti, ferrovie, avevano bruciato le fabbriche ed avevano distrutto gli apparati produttivi che avevano incontrato lungo la ritirata.

Per cui, dove la guerra si era materialmente svolta i problemi erano ancora più gravi. Dopo la guerra l'Europa si trova con i tassi d'inflazione elevatissimi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
54 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edlin57 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Graziosi Andrea.