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Estratto del documento

Sicuramente fu infatti forte il potere simbolico che emanava la figura di Hitler, la sua

assolutizzazione del potere a sperse degli altri elementi che componevano il sistema di

dominio della Germania nazista fu infatti graduale. Il suo potere è "carismatico" e

quindi fortemente instabile, poichè si basa sulla percezione e sulla fedeltà dei propri

seguaci, questo tipo di potere non si adatta molto all'ideale caratteristico ma ha senso se

confrontato con la precedente esperienza della Repubblica di Weimer appena vissuta

dalla Germania. I tedeschi inoltre, a causa degli eventi storici che avevano portato alla

graduale unificazione del paese, erano particolarmente propensi a cercare una figura

"eroica" o "mitica" alla quale fare riferimento. L'influenza di questo potere carismatico

si muove in due sfere: era rivolto in primo luogo agli attivisti del suo movimento

(esclusi i fedelissimi che condividevano con lui ogni ideale) e in seguito alla

popolazione.

Hitler era un uomo mediocre, senza particolari talenti o attitudini. Egli non dubitò tuttavia

mai delle proprie idee, ognuna delle quali veniva ricondotta in uno schema filosofico

precostituito e radicalmente esclusa nel caso in cui non combaciasse con esso. Tra

queste una delle idee portanti era il fatto che la Germania dovesse riconquistare il

proprio "spazio naturale" a spese della Russia e la necessita di uno scontro

risolutivo con il marxismo. Non è chiaro il motivo che spinse Hitler a sviluppare un odio

tale per gli ebrei da diventare un'ossessione. Molte sono le teorie che negli anni sono state

formulate, tuttavia sono tutte infondate e senza alcuna prova anche solo marginale.

L'unico accenno dell'inizio di tale isteria viene fatto dallo stesso Hitler nel "Mein

Kampf"(1924) dicendo: "cominciai a vedere ebrei ovunque andassi, e più ne vedevo, più

chiaramente apparivano ai miei occhi come una razza distinta dal resto dell'umanità". Ad

aver peggiorato tale ossessione influì certamente la perdita della Germania della Prima

Guerra Mondiale, poiché egli vedeva la guerra come una lotta tra razze destinata a

risolversi con la vittoria della più forte.

Il dittatore inizia a farsi strada come demagogo e agitatore delle folle a Vienna nel

periodo tra le due guerre: attacca il trattato di Versailles e l'alleanza franco-britannica

in particolar modo, ma anche la gestione del capitale da parte degli ebrei. Ad esaltare le

sue convinzioni riguardo "l'ebraismo bolscevico" influirono le idee degli antisemiti

radicali Scheubner-Richter e Rosenberg.

Le sue idee divennero sempre più radicali: inizialmente mirava ad estirpare la razza

ebraica soltanto in Germania ma estese in seguito il raggio della propria azione al mondo

intero. Egli si scagliava contro il male in forma del capitale finanziario che prosperava a

vantaggio degli ebrei, non in quello industriale. Già nel Mein Krampf egli propone l'idea

dei campi di sterminio e l'uso del gas come mezzo per uccidere. Ben due anni prima

della stesura di questo egli aveva ben chiari alcuni punti della propria politica futura: la

crociata contro l'ebraismo, la lotta contro il marxismo e la Russia per dare alla

Germania il suo giusto spazio vitale, la purezza della razza. Queste idee non

cambieranno e resteranno in lui radicate per sempre.

Nei primi anni Venti la superiorità di Hitler rispetto a tutti i potenziali aspiranti alla guida del

movimento nazionalsocialista venne sancita: solo lui infatti possedeva le capacità

demagogiche ed oratorie capaci di trascinare l'ascoltatore nelle proprie idee, negli

ambienti interni al partito egli era visto come l'unico capace di concretizzare il programma

nazionalsocialista. Il culto di "eroe" di Hitler si sviluppa comunque già nel 22-23,

veniva visto come un Mussolini tedesco, e il periodo di prigionia a Landsberg nel 24

non fece che incrementarne la diffusione, coloro che divennero i suoi adepti già in quel

periodo crearono delle solide basi per la totale conquista e il soggiogamento del potere

che sarebbe avvenuto in futuro.

Alla conquista del potere

Il movimento nazionalsocialista fu inizialmente, come tutti i movimenti a sfondo

autoritario, soggetto a scissioni e lotte intestine. Fu Hitler stesso a scatenare la prima di

queste nel 1921, quando venne proposta da Drexler una fusione con altri movimenti, sa

quest'anno inoltre il partitò si doterà di una protezione paramilitare le SA. Portò poi alla

sua rifondazione nel 1925 (si sciolse infatti non appena il leader venne imprigionato) . Il

Partito come si può notare non era basato su basi così solide come si voleva far

credere nel 1933.

Il culto del capo e della figura del Fuhrer divenne fondamentale per mantenere,

almeno all'esterno, l'unità del partito. Egli riuscì ad ottenere la propria posizione di

preminenza all'interno della destra radicale bavarese anche grazie all'aiuto economico,

alla protezione e al sostengo di alcuni borghesi bavaresi convertiti al proprio credo nei

primi anni, inoltre ottenne anche protezione dalla polizia e dalle autorità stesse.

Le masse vennero attratte dal lui non soltanto per il suo carisma. Intorno all'immagine di

Hitler infatti venne fatta una vera e propria promozione, egli prometteva grandi benefici a

chi gli sarebbe rimasto vicino ed il totale annientamento dei nemici della patria (che

inizialmente erano i marxisti non gli ebrei). Egli riuscì inoltre a dar voce alle ansie più

radicate e nascoste della popolazione.

Hitler parla anche dell'importanza della propaganda sul "Mein Kampf": ritiene infatti che la

gestione di questa sia stato il compito più importante dei primi anni del partito al fine di

piegare l'intera nazione alla dottrina e guadagnare nuovi attivisti. Questa propaganda

attecchì più facilmente tra i protestanti, nelle campagne e nei quartieri borghesi più

che tra i cattolici e i proletari e i disoccupati.

Riuscì comunque ad ottenere consensi dai più disparati settori della società in modo

omogeneo ottenendo un aumento del 30% dei voti tra il 1929 e il 1932. Le parole d'ordine

e i temi restavano sempre gli stessi ma Hitler prestava anche particolare attenzione alle

peculiarità regionali e popolari.

L'immagine che cercava di trasmettere era quella della modernità capace di rigenerare i

veri valori nazionali.

Nel 1932 chiede di essere nominato cancelliere ma dovette incassare da parte di

Hildenburg il rifiuto.

Le èlites prima che il nazionalsocialismo acquistasse la sua base di massa e diventasse

una forza elettorale con cui fare i conti mostrarono scarsa attenzione nei suoi confronti.

I più pensavano infatti che la NSDAP fosse un partito a vicolo cieco e senza un destino.

Decisero soltanto dopo la sua elezione a capo del governo di appoggiarlo, tuttavia la loro

idea di fondo era di utilizzare Hitler per qualche tempo con il compito di tutelare i loro

interesse ma nessuno pensò che il capo della NSDAP potesse sfruttare l'occasione per

andare ben oltre.

Potere e Repressione

Negli anni successivi alla caduta il periodo del totalitarismo hitleriano è sempre stato

descritto come basato sul terrore. In Germania questo terrore funzionò in modo selettivo,

operai, ebrei, medicanti, zingari, omosessuali erano tutti una minoranza e

componenti meno dotate di potere della società tedesca. La percentuale iniziò a salire

in modo preoccupante nei due anni che anticiparono la guerra e più questa entrava nel

vivo, e più la sconfitta si faceva vicina, più Hitler intensificò la repressione.

Consenso e coercizione divennero due facce della stessa medaglia. Nel 1933 la

Germania si trovò in una situazione che fece crollare il potere democratico a favore di

quello dispotico.

Dissoluzione e atomizzazione dell'opposizione: in sei mesi Hitler riuscì ad introdurre in

Germania una dittatura in piena regola. Le Chiese cristiane erano rimaste le uniche

realtà sociali non allineate con quelle del Fuhrer, restando sulla difensiva e passive.

Colse subito l'occasione dell'incendio del Reichstag per impiccare tutti i deputati

comunisti e un'ondata di arresti ddell KPD. Con il "decreto dell'incendio del Reichstag"

si inaugura lo stato di emergenza, e quindi l'inizio del regime totalitario. Il 20 marzo

viene annunciato il primo campo di concentramento a Dachau. Entro l'anno 1933 tutti gli

altri partiti si scioglieranno lasciando il potere totale alla NSDAP. Entrambe le chiese

si limitarono nell'opposizione al patito, manifestandosi solo nel caso in cui venissero

minate concretamente. "La notte dei lunghi coltelli" fu forse il passo più importante per

consolidare il potere hitleriano: da parecchio tempo ormai l'ala conservatrice e i militari si

lamentavano della forza bruta e ingestibile della SA, Hitler sapeva bene quanto importante

fosse l'appoggio delle milizie perciò in una sola notte sterminò praticamente tutta la

SA (85 morti). Essendosi dimostrato così violento anche nei confronti del proprio partito,

Hitler divenne ancora più temuto e con meno oppositori, tanto più che i militari

arriveranno a giurare fedeltà alla persona del Fuhrer, non al capo del governo. La

repressione nella Germania nazionalsocialista fu dinamica, che si basò sulla fusione delle

ideologie hitleriane insieme alla forza poliziesca: le SS.

Erosione e asservimento della legalità nello "Stato del Fuhrer" : le norme legali che

si rivelavano adeguate agli scopi della dirigenza nazionalsocialista furono

conservate, mentre quelle che ostacolavano i suoi progetti furono scavalcate,

ignorate o messe da parte. Come nel caso dell'incendio di Reichstag, quando la pena di

morte non era ancora legale nei casi di incendio doloso. il potere del Fuhrer doveva

essere libero e indipendente, escluivo e illimitato, e questo lo portò ad odiare i giudici,

anche i più zelanti, in quanto la legge poteva sempre significare un limite nel suo potere.

Le interferenze personali nella pratica legislativa si fecero sempre più frequenti,

con la nomina a capo della polizia di Himmler e l'unione delle forze delle SS con la

Gestapo fu la fine totale di ogni democrazia. La polizia politica dominava a pieno

regime.

Potere Plebiscitario

Al contrario degli altri totalitarismi il nazismo non persa mai la sua dinamicità e non

ebbe mai momenti di debolezza. Questo grazie anche al consenso che Hitler aveva da

parte delle masse, poiché riuscì a dar voce alle speranze di rinascita nazionale dopo la

repubblica di Weimar, questo bastò per garantirgli una base plebiscitaria .

Il consenso di base: già prima del 1933 la NSDAP era riuscita g

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Publisher
A.A. 2015-2016
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dilettadan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Malfitano Alberto.