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Alfredo Oriani
Su di lui venne fatta un'operazione di costruzione di un mito di cui il fascismo si è servito per tutto il tempo in cui è stato regime, cioè fino al 1946. Per tutto il ventennio è stato un personaggio sacro. Oriani era morto 15 anni prima (1909) che il fascismo nascesse. Il fascismo diventa regime a partire dal 1925, e inizia però quando il re incarica Mussolini di fare il presidente del consiglio nel 1922. Si ha l'uso di un padre fondatore, di un pensatore di riferimento che viene richiamato quasi invita. Non ci si limitò a richiamare gli scritti di Oriani, ma si prese il suo corpo quasi ancora vivente. Mussolini prende il corpo di questo pensatore, nato a Faenza che aveva raggiunto una certa notorietà grazie ai suoi romanzi. Scrittore di un certo successo ancora marginale, ma è anche un saggista di politica. Non si sa di quale politica fosse, non è classificato, non si sa se fosse di destra o di sinistra.
(èinclassi cabile). Questo lo rende più esposto alla manipolazione. È un personaggiocomplesso, perché nel suo ragionare è un inclusivo. Da un lato è un moralista,dall’altro è morale, da un lato è un femminista, dall’altro lato le donne dei suoiromanzi sono più coraggiose degli uomini. Non ha un tesi speci ca, questo perònon signi ca che non sia originale. È leggermente balbuziente, ma questo nonincide sul parlare, in quanto parlava molto. Era una persona molto alta e robusta einfatti i suoi genitori pensavano non sarebbe vissuto a lungo. Una delle sueoriginalità è la sua bicicletta. La bicicletta l’avevano poche persone, e quando iniziaad andarci aveva più di 40 anni, quindi era considerato uno strano. Oriani diventa ilprecursore del fascismo. Mussolini lo usa:- per la romagnolità che hanno in comune- l’originalità di Oriani ne ha fatto una forma di
Pensatore non capito dalla morte in avanti. È incompreso perché nella cultura nazionalistica, rivoluzionaria di Mussolini, Oriani è il contestatore dell'Italia ufficiale, quindi è un pensatore da scoprire.
Epurato nel 1945 e riscoperto nel 1970: nel ventennio fascista è uno scrittore molto popolare, è l'uomo in cui Mussolini si identifica. Quando il fascismo finisce, Oriani viene dimenticato. Nel 1970 il mondo degli studi è tornato un po' ad interessarsi di lui. È stata scoperta la sua analisi del disagio dell'io nella modernità. Lo si inizia a studiare grazie anche a Giovanni Spadolini che vide in Oriani un uomo dell'Italia moderna. Lo stimolo a riscoprirlo è venuto dalla fondazione casa Oriani, un organismo fondato da Mussolini: Fu creata per far il culto di Oriani e non finisce con la fine del regime. Chiama ogni anno degli studiosi a parlare di lui. Della Loggia, uno scrittore, dice che Oriani ha prestato idee.
sia alladestra che alla sinistra, quindi si riconferma la sua inclassicabilità, ed è anche un prestatore delle idee alle ideologie del 1900. In particolare ha avviato nell’Italia delle ne dell’800 una rilettura del Risorgimento, che si era presto esaurito quando dice che gli eroi erano diventati degli impiegati. In lui, non c’è l’idea di occupazione, ma c’è l’idea di portatori di civiltà, quindi è un’idea di nazionalismo culturale. Culto del corpo di Oriani: nel suo libro dedicato alla bicicletta (1905), dice che esiste un culto del corpo che è la passione della bellezza. Quelli del corpo non sono valori peccaminosi. Il corpo o è peccato, o è l’ozio dei ricchi, o è lo sfruttamento del corpo. Il corpo in politica: - primo atto: rimozione del corpo di Oriani dal sepolcro. Era di anco alla tomba del padre. - Secondo atto: nel 1923 MussoliniContraria allo sport, perché fa dimenticare l'appartenenza alla classe proletaria. Per Oriani questo non è vero, perché ha l'idea dell'aristocrazia in cui la coscienza del singolo fa un élite. La destra pensa in termini di nazione, la sinistra di classe. In entrambi non c'è spazio per il corpo. Infondo Oriani è l'unico che ha introdotto l'idea del corpo singolo come aristocrazia aperta. Il '900 è la madre di queste ideologie collettiviste. Le forme religiose della politica sono contestatrici dell'individualismo moderno. Quando parliamo del '900 dobbiamo dire che i totalitarismi cercheranno di gestire l'individualismo, che fa paura e si ha il controllo del corpo (il regime dirà alle donne quante gli possono avere, modo di vestirsi...). Oriani è l'italiano anarchico, lamente degli italiani, sempre indisciplinati, genialoide. Oriani e gli epigoni: laureato nel 1871.
In giurisprudenza a Roma. Racconta di aver visto entrare il red'Italia a Roma. È uno scapigliato, cioè stravagante, domina la scena, ha degli atteggiamenti anticlericali (es: non si toglie il cappello al passare di una processione religiosa). Ha l'aria del libero pensatore. Sente il richiamo della missione della grande Italia. Ha criticato tutto il risorgimento, ma non Garibaldi. Nel 1908, viene invitato a tenere una conferenza e si rifiuta di fare l'oratore. Pur essendo uno stravagante sente fortemente una sorta di ascetismo, che è il controllo del corpo. Ascetismo e modernità: cioè un controllo della propria corporeità, saperla dominare. Un'autodisciplina che contempla non una lotta contro il corpo, né una dimenticanza, ma un autocontrollo e un ascolto del corpo. Il corpo va valorizzato all'interno di una nuova aristocrazia. Oriani e l'ideologia italiana: Ernesto Galli della Loggia dice che "bisogna
arrendersi» alla di coltà o impossibilitàdi classi care Oriani tra i democratici o tra i reazionari nazional-fascisti. La suaopera appartiene a quell’«ideologia italiana», nata fra gli intellettuali nel 1870-80, dacui trassero origine le tre peculiari culture politiche che l’Italia ha dato al Novecento:il fascismo, il comunismo gramsciano, l’azionismo gobettiano.26fi fi fi fi fi ffiOrianesimo fascista:il fascismo lo usa come strumento di consenso al regime dimostrando che ilfascismo viene da una storia dell’Italia. Il fascismo non è un qualcosa che viene dafuori, ma è scritto nel dna di una cultura. L’operazione fatta da Mussolini nel farneun precursore, ha una valenza enorme. Il fascismo fa di Oriani il centro di unamacchina ideologica. Essa non funziona solo con le idee chiare, ma privilegia gliaspetti ritualistici. Oriani è il centro di un discorso mitologico, rituale. Il mito diOriani, come tutti i miti,
Il testo fornito è costituito soprattutto da un insieme di aspirazioni utopistiche.
Proposta interpretativa: Oriani è un caso esemplare di sacralizzazione del precursore ideologico, un caso di appropriazione politica. Questa figura carismatica e protettiva viene espansa, e ha al centro il corpo, perché Oriani si presta in questo, ma è un corpo da controllare. La politica non è solo discorso razionale. La risposta interpretativa è che ci sia una costruzione retorica del corpo in politica. Il fascismo ragiona nei termini di metafisica, di corpi sacri, di reliquie, di bandiere, un po' come abbiamo visto con Garibaldi. La presenza del sacro è necessaria. Oriani è quella via con la quale Mussolini costruisce il culto di se stesso.
Sarcofago di Oriani 1924: diventa emblema di una scena retorica che coinvolge l'intera Italia. Viene preso dal cimitero in cui si trovava e viene messo in cima ad una scalinata. Mussolini sacralizzando il corpo di Oriani, sacralizza anche.
Il suo corpo. Con questo anche il fascismo diventa indiscutibile. Nel 1924 si ripete la stessa cosa con Lenin in Russia, che viene imbalsamato e messo nel mausoleo a Mosca. Con Oriani questo non fu possibile perché nel 1924 era già morto da parecchio.
Carisma postumo: Mussolini trasforma Oriani. Quelli che partecipano al mito di Oriani non se ne rendono conto, ma noi possiamo farlo, partendo dalla sua morte avvenuta nel 1909. Il fascismo viene fondato a Milano nel 1919, mentre come regime inizia nel 1925. Dal 1922 al 25 ci sarà la costruzione del regime. Il fascismo esce dalla guerra civile con gli oppositori, nel 1921-22. Mussolini riceve l'investitura da presidente del consiglio dopo la marcia di Roma, datagli dal re. Qui Mussolini inizia a costruire una base di legittimità, per il suo partito che si fa stato. Questa base la va a cercare sul corpo del precursore: Oriani. È un'operazione strumentale che inizia subito, perché già nel
1923 va a disotterrare Oriani. Lo porrà in un luogo che diventerà luogo di visita, luogo da prendere con la marcia verso il Cardello. Per fare questo reinventa Oriani.
Oriani fra 1909 e 1924: Oriani non è un uomo pacifico, perché è stato un combattente e un polemista. Sulla sua tomba c'è questo saltarci sopra per manifestare quasi un senso di colpa. C'è la percezione che è morto qualcuno di importante e che occorre leggere. È diventato famoso nei giornali perché era bravo nelle polemiche. Ambosini coglie un po' lo stato dell'opinione pubblica. Oriani prima del fascismo non è uno sconosciuto, perché i maggiori giornali italiani gli dedicano gli elogi funebri. Un giornale italiano lo annota tra i suoi editorialisti. È colui che esprime un'opinione pensando che la pensino anche altre persone. Ci sono amici che gli dedicano diversi elogi funebri: 27 fi è fi fiquelli
dell'ambiente bolognese, del &