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Apprendimento nelle comunità di pratiche
La prima guarda l'apprendimento come il processo attraverso cui i membri vengono socializzati a dei modi d'azione consolidati, la seconda include nell'apprendimento non solo i soggetti e le loro relazioni ma anche le tecnologie utilizzate, il linguaggio, le regole di divisione del lavoro. In altre parole, il sapere in attività.
L'apprendimento nelle comunità di pratiche. Come dice la parola stessa, la comunità di pratiche è una particolare forma di socialità basata sull'adozione di pratiche comuni.
Il concetto è stato elaborato al momento di studiare l'apprendimento sui luoghi di lavoro, pratica ancora comunemente usata (se non addirittura obbligatoria) nota come praticantato. Il praticantato è fondamentale perché sottolinea l'esistenza di certe nozioni che possono essere apprese soltanto un processo sociale situato, ovvero basato sull'interazione tra individui, e che non debba necessariamente
essere tradotto in termini linguistici o simbolici. Ovviamente ci sono pure i lati negativi del praticantato come il controllo eccessivo, lo sfruttamento e il sopruso dei praticanti. La condanna a questi comportamenti ha teso, comunque, a oscurare i lati positivi del praticantato che si basa su una forma di apprendimento senza insegnamento.
Partecipazione legittima e periferica. Questo termine indica il modo in cui i novizi apprendono una nuova pratica dando l'idea chiara che le nozioni vengano assimilate in modo interattivo (partecipazione) ma non ancora responsabilizzato e quindi non travolto dalle responsabilità (periferica). Ovviamente alcune situazioni saranno più favorevoli all'apprendimento come la partecipazione attiva e responsabilizzata (che però non può essere fatta da un novizio alle prime armi). Contemporaneamente, aiutano l'apprendimento, la trasparenza e le tecnologie utilizzate. Ad esempio se due impiegati discutono una procedura complessa e
un novizio si avvicina per sentirla, sarà più probabile che capisca tutto se i due lavorano intorno a una lavagna o un foglio di carta, che il novizio può vedere, piuttosto che se stanno attorno ad un monitor di computer.
La teoria della partecipazione legittima periferica pone anche l'accento sul fatto che non si apprende solo dal maestro ma da tutti i partecipanti all'attività, inclusi i novizi meno esperti da cui si può imparare cosa "non fare".
Fondamentale perché questa pratica avvenga è anche la legittimizzazione, che può essere più o meno formalizzata e che implica l'implicita accettazione di un ruolo. In questo senso imparare è in un certo senso diventare qualcun altro, cioè acquisire una nuova identità.
Infine, non bisogna pensare che la partecipazione legittima periferica sia priva di conflitti e attriti, al contrario anche questi (che sono sempre presenti) servono.
Alla pratica dell'apprendimento in quanto danno una coloritura emotiva fondamentale. La partecipazione legittima periferica è il concetto fondamentale per dimostrare che apprendimento e lavoro non si possono pensare separatamente. Comunità di pratiche il tessuto d'interdipendenza formato da persone che compiono lo stesso tipo di attività è detto "comunità di pratiche". Questa definizione rende espliciti alcuni aspetti importanti:
- In questo termine è implicito il fatto che il conoscere è distribuito all'interno delle relazioni e quindi non localizzabile nei singoli soggetti.
- Secondo Wenger la comunanza e la socialità che si formano attraverso la condivisione di pratiche comuni afferma il senso di appartenenza alla comunità stessa.
- Le forme di comunanza non si formano necessariamente seguendo le logiche e i confini delle organizzazioni formali (ad esempio le confraternite formate da esperti per
La costruzione di reattori includevano gente che produceva reattori in fabbriche diverse).
Nelle comunità di pratiche è fondamentale la comunicazione fra i vari soggetti, ad esempio in un fabbrica, per motivi finanziari, si era eliminato il momento di socializzazione a mensa dei dipendenti del mattino con quelli del pomeriggio e subito si registrò un aumento degli errori commessi.
Curriculum situato
Il curriculum situato è la forma di apprendimento che include tutti i compiti assegnati ai novizi che permettono loro di partecipare al lavoro ma senza caricarli di responsabilità (che potrebbe essere dannoso sia per l'impresa che per loro).
Quindi, lo status di partecipazione legittima periferica si accompagna a quello di curriculum situato. Il termine "situato" sottolinea che l'apprendimento avviene in condizioni specifiche, situate all'interno della comunità.
Il curriculum situato varia a seconda della comunità di
pratica a cui si riferisce, ma fra itratti comuni rileviamo:
- La tendenza a minimizzare gli eventuali errori, e quindi un carico minimo di responsabilità agli inizi. Ad esempio un sarto affiderà a un novizio il compito di cucire i bottoni e rifinire le asole di un vestito in modo che, se sbaglia, il lavoro non sia rovinato sin dal principio; mentre a un muratore novizio varrà affidato il compito di dare la prima mano di cemento così che i lavoratori più esperti facciano poi le rifiniture.
- L’ordine delle attività non è rigoroso ma vi sono presenti delle ripetizioni e dei salti, in altre parole, a differenza dell’apprendimento scolastico che richiede una sequenza esplicativa e strutturata, la pratica può essere esperita in modo più flessibile.
- Il curriculum situato è sempre tacito, viene appreso da un novizio e si conclude con l’affidamento di un nuovo arrivato. La tendenza sarà quella di fargli
Non esistono modi di sapere o expertise predeterminati, ma vanno sempre storicizzati.
I problemi e le tensioni (come nell'apprendimento situato) giocano un ruolo fondamentale nello stimolare l'evoluzione del sistema e nella produzione dell'apprendimento per espansione.
Apprendimento per espansione Abbiamo visto come i sistemi di attività siano formati dalle interazioni tra moltissimi fattori. Ogni mediazione però è una possibile linea di frattura che potrebbe fare emergere conflitti e tensioni. L'andamento dell'evoluzione, che non è mai prevedibile, viene detto "apprendimento per espansione" ed ha luogo quando i membri di un sistema di attività reinterpretano collettivamente il loro mondo, introducono nuove forme di mediazione e ridefiniscono la loro attività e il suo.
oggetto. Questo avvenimento è sia ciclico che ricorrente in quanto nasce per placare tensioni e conflitti ma inevitabilmente ne crea di nuovi. Le tensioni non devo necessariamente provenire dall'interno del sistema, ma potrebbero derivare anche dalla società o da altri sistemi connessi.
4. Apprendimento come circolazione di conoscenza pratica. L'apprendimento della conoscenza pratica non può essere separato dalla sua dimensione sociale, può essere concepito come una proprietà emergente. Far lavorare insieme i saperi. Gli autori della teoria dell'apprendimento situato hanno messo in evidenza l'importanza dei processi di comunicazione, mentre quelli della teoria dell'attività hanno sottolineato l'importanza di artefatti tecnologici. Bechky fa l'esempio di come disegnatori e assemblatori di macchinari spesso abbiano difficoltà di comunicazione a causa del diverso linguaggio che utilizzano per riferirsi alle stesse cose.
La traduzione, del linguaggio o un movimento materiale può rivelarsi utile a comprendere il significato. Wenger individua tre modalità di connessione di due organizzazioni: 1. Istituzione di pratiche di confine, ad esempio la costituzione di gruppi di lavoro che devono restare comunque in rapporti saldi con le comunità d'origine. In caso contrario rischiano di venire isolate. 2. Sovrapposizione fra pratiche, prevedono che un membro dell'organizzazione a valle del processo trascorra un certo tempo presso la sede dei fornitori in modo da far coincidere le attività di progettazione con ciò che si aspetta la sua azienda. 3. Apertura delle periferie, consente al membro di un'organizzazione la partecipazione legittima periferica in un'altra organizzazione, in modo da poter favorire la comprensione e il trasferimento di saperi. I teorici della teoria dell'attività evidenziano il ruolo centrale degli strumenti. In primo luogo.Essi sono prodotti fuori dall'organizzazione che li produce, quindi sono un rimo.