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VIII
XII Bulbo Muscoli striati della ------------------ * +
lingua 117
L'area 8 si occupa di organizzare i movimenti complessi del corpo (≠ movimenti fini).
è assolta da un unico nucleo (“nucleo posto
* La funzione viscero-sensitiva del tratto solitario”)
nel bulbo e nel ponte, che si occupa della:
via gustativa: è il luogo di terminazione delle fibre di deuto-neuroni a T provenienti dai
calici gustativi che provengono dai nervi VII (con il ganglio genicolato che innerva i 2/3
anteriori della lingua), IX (con il ganglio petroso) e X (con il ganglio nodoso) e che
convergono nel nucleo del tratto solitario
+ La funzione somato-sensitiva è distinta in:
sensibilità specifica: a questa sensibilità partecipano il nucleo del tratto solitario, i nuclei
vestibolari (sono quattro nuclei: superiore, inferiore, mediale, laterale)
del VIII nervo che formano un ammasso tra bulbo e ponte, ricevendo
fibre dal ganglio dello Scarpa (neuroni bipolari) e i nuclei cocleari
(ventrali e dorsali) che ricevono fibre dal ganglio del Corti (neuroni
bipolari); gli assoni dei gangli dello Scarpa e del Corti hanno una
disposizione tonotopica, ovvero mantengono all'arrivo dei nuclei
cocleari l'ordine di provenienza dagli organi di Scarpa e Corti (e ciò
causa che frequenze uditive simili siano rappresentate da neuroni vicini)
sensibilità generale: è rappresentata dal nucleo del V nervo cranico che dai neuromeri
cervicali raggiunge il mesencefalo 118
Cellule del sistema nervoso
Esistono due tipi cellulari:
neuroni, che generano e conducono impulsi nervosi
cellule gliali, che svolgono funzioni di sostegno, trofiche, di riparazione e antinfiammatorie
Neuroni
Il neurone è una cellula specializzata che ha il compito di generare e trasmettere un impulso
nervoso: la trasmissione può avvenire ad altri neuroni o a cellule effettrici (muscolo, ghiandole
endocrine). Il neurone è costituito da un corpo cellulare (pirenoforo, soma) e da prolungamenti di
due tipi:
assone (neurite) che trasmette il segnale in uscita anche a grande distanza
dendriti, più brevi, ramificati e collegati a molti altri neuroni, ricevono il segnale in entrata
da altri neuroni
L'assone termina il percorso con ramificazioni dette terminali assonici in cui sono presenti i bottoni
terminali presinaptici. Esistono due classi di neuroni in base alla lunghezza dell'assone (e quindi alla
distanza dell'area da innervare):
tipo I di Golgi, con assone lungo
tipo II di Golgi, con assone breve
Il corpo cellulare dei neuroni e i dendriti si trovano nella sostanza grigia (SNC) o nei gangli (SNP).
μm) e contiene il nucleo e i vari organuli; nel
Il soma può avere diametri molto diversi (5-120
citoplasma ci sono aree a ricca concentrazione di reticolo rugoso con RNA ribosomiale dette zone
del Nissl (sostanza tigroide). Il pirenoforo contiene tutti gli enzimi e le altre componenti utili alle
cellula: queste sostanze sono trasferite dal soma al terminale assonico mediante un trasporto detto
flusso assonico anterogrado; queste sostanze possono però anche compiere il percorso contrario
(dal terminale al corpo cellulare) con il trasporto detto flusso assonico retrogrado: questi due tipi
di trasporti sono resi possibili dai microtubuli presenti nell'assone.
I prolungamenti cellulari sono ricchi di citoplasma, all'interno del quale sono contenuti microtubuli,
neurofilamenti, vescicole e mitocondri. La membrana dell'assone (detta assolemma) può essere
rivestito da:
uno strato mielinico (assone amielinico)
due o più strati mielinici (assone mielinico)
Nel SNC la guaina mielinica è costituita da oligodendrociti, mentre nel SNP da cellule di Schwann.
Lungo il percorso dell'assone ci sono punti in cui la guaina mielinica è interrotta: questi punti sono i
nodi di Ranvier e permettono all'impulso di percorrere l'assone saltando da un nodo all'altro; questa
propagazione è detta saltatoria ed è molto più veloce (10-120 m/s) rispetto alla propagazione non
saltatoria delle fibre amieliniche (0,5-1,6 m/s). 119
Oltre alle caratteristiche dell'assone, la velocità di propagazione dipende anche dal diametro
dell'assone in modo direttamente proporzionale.
Comunicazioni tra neuroni
I neuroni comunicano a livello di sinapsi, in cui il segnale elettrico viene trasmesso dal neurone
presinaptico al neurone postsinaptico (o a una cellula effettrice) mediante giunzioni comunicanti
(nel caso delle sinapsi elettriche) o mediante la liberazione di una sostanza chimica (nel caso delle
sinapsi chimiche) che si lega a recettori postsinaptici scatenando una reazione inibitoria o
eccitatoria (la maggior parte delle sinapsi nei vertebrati sono chimiche).
Le sinapsi possono essere distinte in cinque categorie:
assoassoniche
assodendritiche
assosomatiche
assospinose
dendrodendritiche (molto rara) 120
La sinapsi trasmette l'impulso tra due neuroni a una velocità inferiore rispetto alla velocità di
propagazione nella fibra (assone o dendrite). La trasmissione della sinapsi può essere unidirezionale
(sinapsi chimica) o bidirezionale (sinapsi elettrica).
Nel caso delle sinapsi chimiche i neurotrasmettitori vengono accumulati in vescicole sinaptiche e
vengono poi rilasciati quando arriva un impulso nervoso. Esistono due sistemi per ridurre la
concentrazione di neurotrasmettitori nello spazio sinaptico:
degradazione enzimatica del trasmettitore (caso dell'acetilcolina)
recupero del trasmettitore e trasporto al terminale presinaptico (caso delle catecolammine).
Le sinapsi possono essere quindi eccitatorie o inibitorie: questa caratteristica dipende dalla natura
del neurotrasmettitore e dal tipo di recettore postsinaptico.
Tipi di neurotrasmettitori
Le principali categorie sono:
acetilcolina
amminoacidi GABA (inibitorio)
Aspartato (eccitatorio)
Glicina (inibitorio)
Glutammato (eccitatorio)
ammine biogene Catecolammine (adrenalina, dopamina, noradrenalina)
Indolammine (serotonina)
Istamina
polipeptidi Gastrina
Glucagone
Insulina
Leptina
GH (crescita)
Ossitocina
Prolattina
Secretina
Somatostatina
Sostanza P (vasodilatatore, vomito, dolore)
Vasopressina
purine Adenosina
ATP 121
steroidi Cortisolo
Estrogeni
Progesterone
I neuroni colinergici (che hanno i recettori per l'acetilcolina) vengono indicati con “Ch” e un
numero in pedice (da 1 a 8) a seconda delle caratteristiche specifiche. Le catecolammine derivano
dalla tirosina.
Cellule gliali
Le cellule della nevroglia sono divise in tre gruppi:
macroglia (astrociti e oligodendrociti)
ependima
microglia
Astrociti
Gli astrociti hanno forma di stella e si dividono in protoplasmatici (presenti nella sostanza grigia,
citoplasma granulare, grossi prolungamenti ramificati) e fibrosi (presenti nella sostanza bianca,
prolungamenti sottili e lunghi).
Gli astrociti svolgono funzione di sostegno, di riparazione e metabolica (mantengono l'omeostasi
idrolitica dello spazio interstiziale). Comunicano tra loro mediante gap junctions. Svolgono due
funzioni fondamentali: il controllo e la protezione dei neuroni (producono fattori di crescita o
proteasi per eliminare neuroni morti) e la formazione della barriera ematoencefalica (la barriera è
resa possibile dalle tight junctions delle cellule endoteliali dei capillari sui quali hanno influenza gli
astrociti).
Oligodendrociti
Hanno un corpo cellulare più piccolo rispetto agli astrociti e presentano pochi prolungamenti
(oligos). Producono la guaina mielinica nel SNC e, a differenza delle cellule di Schwann del
sistema periferico, possono avvolgere più assoni creando un'unità oligodendrocitica. 122
Ependima
Le cellule ependimali sono disposte su un'unica fila e rivestono le pareti dei ventricoli (cerebrali) e
del canale del midollo spinale. Essendo provviste di ciglia, facilitano lo spostamento del liquor
cerebrospinale. I plessi corioidei sono aree specifiche del cervello in cui l'ependima non ha ciglia,
ma molti microvilli: questa struttura si chiama plesso corioideo ed è il posto in cui avviene la
produzione di liquor.
Microglia
Hanno un nucleo piccolo intensamente colorabile, con scarso citoplasma e pochi prolungamenti. La
caratteristica fondamentale è che la microglia non deriva dal neuroectoderma, ma dai macrofagi
(origine mesenchimale): queste cellule giungono nel SNC e perdono la capacità di muoversi,
trasformandosi in cellule dendritiche. Quando si verifica un danno neuronale, le cellule della
microglia riacquistano la capacità ameboide e si spostano nell'area colpita, iniziando un effetto
macrofagico e antinfiammatorio.
Filogenesi del sistema nervoso La complessità del sistema nervoso aumenta con
l'aumentare della filogenesi (classi di divisione
degli esseri viventi). Nelle spugne (poriferi) non ci
sono neuroni, ma solo elementi mioidi che si
contraggono in modo automatico in risposta a uno
stimolo esterno. Nei bassi celenterati cominciano a
essere presenti cellule sugli epiteli superficiali
(pelle) che hanno caratteristiche dei neuroni e sono
in rapporto con le cellule muscolari (questi pseudo-
neuroni si differenziano dall'epitelio stesso). Nei
celenterati ci sono neuroni recettori posti sulla
superficie che sono connessi con le cellule
muscolari mediante cellule effettrici: si tratta di un
arco riflesso semplice, in cui non c'è una
connessione diretta tra neurone e miocellula, ma
non è possibile modulare quantitativamente la
risposta.
Negli invertebrati i neuroni posti sull'epitelio
trasmettono segnali a neuroni di associazione che a
loro volta sono in rapporto con neuroni effettori,
legati a diverse miocellule (arco riflesso indiretto).
È proprio la presenza di questi neuroni di
associazione (interneuroni) che dà la possibilità di
modulare quantità e qualità della risposta nervosa: gli interneuroni consentono il fenomeno di
divergenza e convergenza (nel tempo e nello spazio) del segnale, attivando solo i neuroni necessari
123
e stabilendo anche il tempo di risposta. Nel SNC dei mammiferi, gli interneuroni sono nell'ordine di
miliardi (99%), mentre i neuroni sensitivi ed effettori solo di qualche milione (1%).
La comparsa degli interneuroni porta la struttura nervosa simmetrica a trasformarsi in asimmetrica,
in cui l'attivazione di un neurone porta ad attivare solo alcuni elementi effettori. Data l'enorme
quantità di neuroni, si passa a una centralizzazione del sistema nervoso e a un raggruppamento delle
cellule nervose in organuli. Nei vertebrati si formano strutture complesse dette complessi
sovrassiali (ce