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Y T
imposta più disuguale della distribuzione ante-imposta, individuando una curva L più lontana
–
Y T
dalla bisettrice rispetto alla curva L ].
Y (Grafico 16)
Confrontando tali indici si ottengono i due indici globali di progressività cui si accennava, come già
detto utili ai fini dello studio dell'effetto di un'imposta sulla distribuzione del reddito:
Indice di Kakwami [Indice K]
L'indice di Kakwami, o indice K, misura la progressività in termini di scostamento dalla
proporzionalità.
Nel Grafico 15 la proporzionalità sarebbe rappresentata dall'esatta coincidenza tra la curva di
Lorenz dei redditi lordi L e la curva di Lorenz dei redditi netti L ; il fatto che ciò non valga per le
–
Y Y T
imposte progressive, che concentrano il prelievo sui redditi più elevati, permette di misurare quanto
un'imposta progressiva faccia allontanare dalla situazione di proporzionalità.
Quanto detto viene rappresentato matematicamente come segue:
–
K = G(T) G(Y)
L'indice K viene dunque visto come differenza tra l'indice di concentrazione del prelievo e l'indice di
concentrazione dei redditi lordi. Con riferimento ad imposte progressive esso assume valori
positivi, ed aumenta all'aumentare della progressività dell'imposta.
Un valore positivo più elevato indica un aumento della progressività è pari al doppio dell’area
compresa tra la curva di Lorenz dei redditi lordi e la curva di concentrazione del gettito.
G(T) = a/(A+B) = a/ 1/ 2 = 2a ; G(Y) = A/1/2 = 2A
– = 2a’
K = G(T) G(Y) = 2a - 2A = 2(a-A)
Indice di Raynolds-Smolensky [Indice RS]
L'indice di Raynolds-Smolensky, o indice RS, misura la progressività in termini di impatto
redistributivo, ossia di quanto la distribuzione dei redditi netti è meno disuguale della distribuzione
dei redditi lordi.
Matematicamente esso risulta dalla formula:
– –
RS = G(Y) G(Y T)
L'indice RS è calcolato quindi come differenza tra l'indice di concentrazione dei redditi lordi e
l'indice di concentrazione dei redditi netti. Con riferimento ad imposte progressive esso assume
valori positivi, ed aumenta all'aumentare della progressività dell'imposta. Quanto appena detto
comporta che l'imposta personale sul reddito determini un effetto redistributivo (RS > 0) se e solo
se progressiva; in caso contrario si avrebbe RS = 0, per le imposte proporzionali*, che non hanno
effetti sulla distribuzione del reddito (come già detto, infatti, per le imposte proporzionali la curva di
Lorenz dei redditi lordi coincide con quella dei redditi netti), o RS < 0, per le imposte regressive,
che fanno aumentare la disuguaglianza nella distribuzione reddituale.
*[Le imposte proporzionali, oltre ad RS = 0, hanno anche K = 0, come abbastanza ovvio data la
definizione dell'indice K] progressiva:
Due importanti proprietà dell’imposta
1. Scostamento dalla proporzionalità: il carico fiscale è concentrato soprattutto sui redditi alti;
2. Effetto redistributivo: la distribuzione dei redditi netti è meno disuguale di quella dei redditi
lordi. elevato indica un miglioramento nell’equità della distribuzione dei redditi è
Un valore positivo più
pari al doppio dell’area compresa tra la curva di concentrazione dei redditi netti e quella dei redditi
lordi. – – 2b= 2b’
RS = G(Y) G(Y-T) = 2A
Teorema di Jakobsson- Fellman- Kakwani
d[T/Y]/dY > 0
La tassazione determina una maggiore concentrazione del prelievo e un effetto perequativo
sui redditi netti se e solo se l’imposta è progressiva.
La progressività sarebbe condizione necessaria e sufficiente a garantire una riduzione della
disuguaglianza.
Con l’imposta proporzionale, non si avrebbe alcun effetto e le tre curve coinciderebbero.
Lezione 8 11/10/2017
TEMATICA DELLA PROGRESSIVITÀ DELL’IRPEF NELLA REALTÀ
Tornando più specificamente all'IRPEF, vediamone com'è strutturata la progressività.
Come detto, la progressività dell'IRPEF è data tanto da una struttura d'aliquote variabili applicate a
diversi scaglioni di reddito, quanto dalla previsione di deduzioni e detrazioni.
Gli scaglioni di reddito e le corrispondenti aliquote sono i seguenti:
Delta Reddito Aliquote
scaglione Fino a 15.000€ 23,00%
15.000 Oltre 15.000€
13.000 - Fino a 27,00%
28.000€
Oltre 28.000€
27.000 - Fino a 38,00%
55.000€
Oltre 55.000€
20.000 - Fino a 41,00%
75,000€
Oltre 75.000€ 43,00%
A tali aliquote si aggiungono le addizionali regionale e
comunale, la prima obbligatoria, e la seconda facoltativa
(anche se dati i tempi di crisi sono sempre meno i Comuni che non la applicano).
ESEMPIO
se il reddito imponibile è di 24.000 euro, l'IRPEF è pari a:
23% di 15.000 = 3.450
27% di 9.000 = 2.430
IRPEF lorda = 3.450 + 2.430 = 5.880
se il reddito imponibile è di 58.000 euro
23% di 15.000 = 3.450
–
27% di (28.000 15.000) = 27% di 13.000 = 3.510
–
38% di (55.000 28.000) = 38% di 27.000 = 10.260
–
41% di (58.000 55.000) = 41% di 3.000 = 1.230
IRPEF lorda = 3.450 + 3.510 + 10.260 + 1.230 = 18.450
Notevole è poi la struttura delle detrazioni, articolate come segue:
x rafforzare la progressività dell’imposta
1-Detrazioni per tipologia di reddito
Una prima detrazione legata alla tipologia di reddito è quella prevista per i lavoratori dipendenti,
(di reddito annuo) e decresce
che prevede una soglia di esenzione dall’imposta fissata ad 8.000€ annui.
linearmente per i redditi superiori, fino ad annullarsi per redditi superiori ai 55.000€
è pari a 8.000 euro, se il periodo di lavoro ricopre l’intero anno (per
La soglia di esenzione
periodi di lavoro inferiori all’anno spetta comunque una detrazione minima di 690 euro), e la
detrazione si annulla oltre i 55.000 euro.
Scaglioni Importo Scaglioni Importo si genera soglia e l’IRPEF NON si paga
1.880
Fino a 8.000
Da 8.001 a 28.000 978 + 902*(28.000- R)/ 20.000
Da 28.001 a 55.000 978*(55.000 - R)/27.000
Oltre 55.000 0
Alla detrazione appena descritta se ne aggiunge una seconda, sempre indirizzata ai lavoratori
“provvedimento degli 80€ al mese in busta paga”, introdotta con la legge di
subordinati, nota come
stabilità 2015. Tale detrazione prevede, per i lavoratori subordinati percettori di redditi inferiori ai
annui una detrazione d'imposta di 960€ annui (corrispondenti appunto a 80€ al mese,
24.69000€
che il datore di lavoro non tratterrà più dallo stipendio, e risulteranno dunque come maggiorazione
e nessuna
della busta paga mensile), detrazioni minori per i percettori di redditi fino a 26.000€,
detrazione per coloro che percepiscono un reddito annuo superiore a tale soglia.
Scaglioni Importo Scaglioni Importo
Fino a 24.000 960
Oltre 24.000 fino a 26.000 960*[1-(RD-24.000)/(26.000- 24.000)]
Oltre 26.000 0
RD: REDDITO DICHIARATO dipendente per i quali l’imposta
Il credito è attribuito ai titolari di reddito di lavoro lorda sia di
ammontare superiore alle detrazioni da lavoro loro spettanti, ovvero redditi superiori a 8.000 euro.
Una seconda tipologia di redditi a cui sono indirizzate delle detrazioni sono i redditi
pensionistici. In tal caso le detrazioni sono differenziate a seconda che i percettori si collochino
sopra o sotto la soglia dei 75 anni d'età, ed anche in questo caso è prevista una soglia
d'esenzione, cui segue una progressione via via decrescente della detrazione.
Scaglioni Importo Scaglioni Importo
Fino a 7.500 1.725
Da 7.501 a 15.000 1.255+470*[1-(R-7.500)/7.000]
Da 15.001 a 55.000 1.255*[1-(R-15.000)/40.000]
Oltre 55.000 0
Detrazioni per pensioni oltre i 75 anni di età
Scaglioni Importo Scaglioni Importo
Fino a 7.750 1.783
Da 7.751 a 15.000 1.297 + 486*[1-(R-7.250)/7.000]
Da 15.001 a 55.000 1.297*[1-(R-15.000)/40.000]
Oltre 55.000 0
Terza ed ultima tipologia di redditi soggetti detrazione sono i redditi da lavoro autonomo.
Anche in questo caso lo schema non varia: è prevista una soglia di esenzione, più bassa rispetto a
quella prevista per i lavoratori subordinati (4'800€ annui), e la progressione della detrazione è poi
linearmente decrescente al crescere del reddito annuo.
T = t(Y) − f(Y)
All’aumentare del reddito corrispondente, al di sopra di 8000 € vi è una diminuzione della
detrazione riconosciuta e un corrispondente aumento dell’aliquota media
Detrazioni per carichi di famiglia
Posto che si definiscono “a carico” tutti i parenti conviventi con il contribuente che siano percettori
(quindi non solo i figli o il coniunge), sono previste detrazioni
di un reddito annuo < ai 2.840,51€
d'imposta in caso di parenti carico, anche in questo caso decrescenti al crescere del reddito.
Detrazione per coniuge a carico pari a:
a) 800 - [110 * (Reddito complessivo / 15.000)], se il reddito complessivo non supera 15.000
euro. Se il risultato è uguale a 1, spetta una detrazione di 690; se è uguale a 0, la
detrazione non spetta
b) 690 euro, se il reddito complessivo è compreso tra 15.001e 40.000 euro
c) 690 * [(80.000 - Reddito complessivo) / 40.000)],se il reddito complessivo è compreso tra
40.001e 80.000 euro
Se il risultato è uguale a 0 (RC=80.000), la detrazione non spetta.
Detrazioni per figli a carico:
Da 800 a 950 euro, per ogni figlio > 3 anni
Da 900 a 1.220 euro, per ogni figlio < 3 anni
Da 220 a 400 euro, in più per ogni figlio con handicap
Formula per il calcolo (RC=reddito complessivo):
–
di 3 anni = 950 * (95.000 RC)/95.000
–
< di 3 anni = 1.220 * (95.000 RC)/95.000
–
Con handicap > di 3 anni = 1.350 * (95.000 RC)/95.000
–
Con handicap < di 3 anni = 1.620 * (95.000 RC)/95.000
A ciò, le legge di stabilità 2015 ha anche aggiunto il cosiddetto “bonus bebè”, valido per 3 anni
(fino al 31/12/2017) per i figli nati entro un determinato arco temporale a contribuenti percettori di
redditi inseribili in un preciso intervallo di valori attribuito un importo annuo di 960 euro, erogato
mensilmente a decorrere dal mese di nascita o adozione e corrisposto fino al compimento del
terzo anno d’età (o del terzo anno di ingresso nel nucleo familiare) a condizione che il nucleo
familiare sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’indicatore della
economica equivalente (ISEE