PUBLIC CHOICE E POLITICAL ECONOMY: IL GOVERNMENT FAILURE
Anche gli attori sulla scena politica sono soggetti egoisti razionali • Se i mercati possono,
in certe condizioni, non funzionare bene come meccanismi per allocare le risorse, anche
l’intervento pubblico può presentare delle imperfezioni • Esiste un problema di
composizione delle preferenze individuali e di formazione delle preferenze collettive (es.:
quale meccanismo di voto?) • In questo corso non affrontiamo il problema del disegno
ottimale delle istituzioni politiche per minimizzare queste imperfezioni (es.: è meglio uno
Stato federale o uno Stato unitario?)
La concezione ottimistica dell’intervento pubblico «...l’esperienza ha posto in luce che
questo intervento produce spesso distorsioni di tipo allocativo e distributivo, talora più
onerose di quelle che esso mira a correggere, sicché la scelta non è tra mercato e
intervento pubblico, ma tra due tipi di disfunzioni…» (Reviglio).
L’ANALISI DI EFFICIENZA IN EQUILIBRIO PARZIALE
L’utilizzo del concetto di «surplus»
L’interpretazione del primo teorema dell’economia del benessere in equilibrio parziale
Poniamo l’attenzione su un singolo mercato dove viene prodotto un bene omogeneo.
Gli attori dell’economia sono i produttori e i consumatori del bene prodotto nel mercato.
Essi esprimono domanda e offerta del bene in quel mercato, che ipotizziamo essere di
concorrenza perfetta.
Noi sappiamo che sulla curva di domanda i soggetti massimizzano la loro utilità e in
questo caso dipende dal prezzo.
La domanda di mercato: 21
Curva negativamente inclinata
quindi se aumentano i prezzi i
biscotti vengono meno
convenienti; i soggetti consumano
meno biscotti.
L’offerta di mercato: Rappresenta il costo
marginale del biscotto. È un
prezzo di riserva; minimo
prezzo che le imprese
chiedono per vendere una
certa quantità di prodotto.
L’ideale del venditore è la
scarsità diminuzione del
prezzo riesco a vendere di
più.
L’equilibrio di mercato: Quando raggiungo l’equilibrio di
mercato vuol dire che non ci
sono eccessi di Domanda e di
Offerta. 22
Eccesso di offerta: Se consideriamo P0
possiamo notare che c’è
una scarsità di Domanda
e un Eccesso di Offerta;
quindi i prezzi
diminuiscono in quanto i
produttori sono
insoddisfatti.
Eccesso di domanda: I produttori aumentano i prezzi.
L’efficienza dell’equilibrio Ci possiamo
domandare se il punto
23
di equilibrio è pareto-efficiente; se consideriamo Q il prezzo aumenta del costo di
produzione.
Se aumento la quantità abbiamo un miglioramento paretiano fino alle curve che si
incrociano. Oltre non va bene peggiorano la situazione sia dei produttori sia dei
consumatori. Stanno meglio tutti e due.
In questo caso vediamo il concetto di surplus: p* = al prezzo di mercato è inferiore al
massimo prezzo che sono disposto a
pagare. Il consumatore comprerà fino
all’unità con il prezzo più basso.
Questo è un vantaggio. 24
La distanza tra il prezzo e la curva di domanda forma un’area con sopra la linea del prezzo
e sotto con la curva di domanda, è chiamata curva dei consumatori.
Se consideriamo la curva dell’offerta facciamo riferimento al costo marginale (se pensiamo
è la derivata della curva dei costi) sotto la curva non ci sono i costi fissi, per esempio, in
quanto si guarda in un’ottica di lungo periodo. Mentre sopra alla curva si identifica il
surplus= profitto al netto dei costi fissi.
Un prezzo p1 superiore a quello di equilibrio p* I consumatori chiedono
solo q1, il loro surplus si
riduce al triangolo A è
diminuito. I produttori
producono q1 e il surplus
è dato dall’area verde
ovvero B+D è
aumentato, in questo
caso viene sottratto al
consumatore.
Certa quantità di surplus
non va nei produttori ma vanifica per esempio C+E non è recuperata da nessuno perdita
di efficienza.
Un prezzo p1 inferiore a quello di equilibrio p* Il surplus dei consumatori
aumenta. Produttori perdono
sia C che E ed il surplus
diventa negativo. 25
Mmmm
Considerando un mercato perfettamente concorrenziale, ipotizziamo che le curve di
domanda (D) e di offerta (O) siano lineari.
D: p = a – bq
S: p = c + dq
Esempio :
D: p = 50-2q S: p= 10+2q
50-2q= 10+2q
4q = 40
q = 10
q = 30 10∗(50−30) +10∗30=400
Surplus lordo consumatori = 2
10∗(50−30) =100
Surplus (netto) consumatori = 2
10∗30=300
Surplus lordo produttori = 10∗(30−10) =100
Surplus (netto) produttori = 2
Un prezzo diverso da quello realizzabile in concorrenza produrrebbe un benessere sociale
(quantificabile dalla somma del surplus netto dei produttori e surplus netto dei
consumatori) inferiore a quello realizzabile in concorrenza perfetta, oltre a causare
redistribuzioni di surplus tra categorie di soggetti.
Se, per esempio a causa di insufficiente concorrenza, venisse fissato un prezzo superiore
a 30, ad esempio 40, la quantità si ridurrebbe a 5. 26
5∗(50−40) =25
Surplus nettoconsumatori = 2 ( )
( ) ( )
( + ∗5)
30−10 30−20 = 125.
Surplus netto produttori =5*(40-30) + 2
Per l’economia nel suo complesso si verifica una perdita di benessere pari a:
( )∗(10−5)
40−20
Perdita di benessere = .
=50
2 LE ESTERNALITA’
Perché alcuni paesi hanno introdotto i mercati dei “permessi di inquinamento”? Perché si
parla di imposte sull’inquinamento?
Perché è stata introdotta nel nostro paese una legge che vieta il fumo nei locali pubblici?
Perché potrebbe essere una buona idea per una impresa che coltiva frutta abbinare a
questa produzione quella del miele? 27
Esternalità (effetti esterni): l’effetto che l’attività di un certo soggetto economico genera sul
benessere di un altro senza che vi sia un corrispettivo economico.
Un’esternalità esiste quando alcune delle variabili che influenzano il costo di un
produttore o l’utilità di un consumatore sono direttamente influenzate dalla decisione di
produzione o di consumo di un altro soggetto, e tale effetto non è valutato o compensato.
Esempio: sono un produttore e inquino cmporto costi a tutte le persone. I costi effettivi
sono costi di produzione del soggetto che inquina ma non li sostiene solo lui ma anche gli
altri. Quindi si parla di costi privati e non sociali. Se li considera vorrebbe un prezzo più
alto quindi la curva dell’offerta trasla in alto.
Classificazioni:
☉ Esternalità positive di consumo consumo una certa cosa
☉ Esternalità positive di produzioneservizi per il quale non sono pagato da un alto
soggetto
☉ Esternalità negative di consumo esempio sigaretta
☉ Estarnalità negative di produzione inquinamento.
Perché in presenza di esternalità l’esito del mercato è inefficiente?
Se l’effetto esterno non è “mediato” dal meccanismo dei prezzi, il “segnale” di scarsità
relativa è distorto.
Avremo troppi “effetti negativi”;
Avremo troppo pochi “effetti positivi”
In generale, le soluzioni normative proposte dalla letteratura cercano di rimuovere la
distorsione nel segnale.
CASO 1- Mercato e esternalità negative di produzione (inquinamento)
Quando le decisioni produttive di un soggetto (individuo o impresa) determinano un costo
o una perdita di benessere per altri.
Costo marginale esterno Aumento di costo imposto a soggetti esterni, quando la
produzione dell’impresa aumenta di una unità.
Costo marginale sociale Somma del costo marginale di produzione e del costo
marginale esterno.
In questo caso il costo sociale costo marginale. Considero anche il tempo. 28
Se i produttori generano inquinamento il costo sociale di produzione non coinciderà con il
costo marginale delle imprese come in concorrenza perfetta.
Per esempio, a causa dell’inquinamento, si diffonderanno malattie respiratorie che
dovranno essere curate: il costo della cura è un costo esterno che deve essere
contabilizzato nei costi marginali del bene che genera inquinamento.
Avremo dei costi “privati” (i soli costi di produzione) e dei costi sociali (costi di
produzione + i costi generati dai danni dell’esternalità negativa).
La curva dell’offerta q*p non considera costi esterni.
Se vengono considerati il costo dell’impresa aumenta.
Prezzo aumeta quantità diminuisce. dipende dalla rigidità della domanda. 29
Esempio 1
D: p= 50-2q qp= 10
Cp: p= 10+2q offerta che considera i costi privati pp=30
Ce = 20 costo maginale esterno (costi sociali + Cp) qs = 5
Cs: p= 30+2q ps= 40
Intercetta della curva dell’offerta trasla.
Cs p= 30+2q
Cp costo marginale privato se considero il margine sociale.
La linea verde = curva della domanda.
Esempio 2
D: p= 50-2q qp= 10
Cp: p= 10+2q pp= 30
Ce= q non è più fisso qs= 8
Cs: p= 10+3q ps= 34
In questo caso parliamo di costo marginale esterno non fisso dipende da quanto si sta
producendo
Il costo sociale = costo esterno + costi privati
La curva dell’offerta non trasla ma diventa rigida si sposta. 30
CASO 2- Mercato e esternalità positive di produzione (impollinazione)
Quando le decisioni produttive di un soggetto (individuo o impresa) determinano un
beneficio per altri.
Esternalità positve e inefficienza
Beneficio marginale esterno Aumento di beneficio che si concentra su parti esterne
quando un’impresa aumenta la produzione di una unità.
Beneficio marginale sociale Somma del beneficio marginale privato e del beneficio
marginale esterno.
Costo privato< costo sociale
Benefici che generano e non vengono ricompensati.
CASO 3- Mercato e esternalità negative di consumo (fumo)
Massimo prezzo che pago maggiore quantità di sigarette valore privato della sigaretta
che consumo. 31
Curva di domanda se considerasse il livello sociale ci sarebbe una riduzione dei prezzi
quindi sarei disposto a comprarla.
CASO 4- Mercato e esternalità positive di consumo (giardino fiorito)
In questo caso è il caso opposto
Sarei disposto a comprarepiù fiori quindi sarei disposto a pagarli di più.
La curva di domanda aumenta in quanto tiene conto del valore sociale risetto s quella che
non mi tiene conto.
Quando vi sono esternalità
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