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S. AGOSTINO (354-430) - Patristica

S. Agostino appartiene alla seconda fase della filosofia patristica del 450. Ricevette un'educazione basata sulla dottrina filosofico-religiosa del manicheismo. Ma dopo un colloquio con un manicheo, non avendo ricevuto i chiarimenti sperati, visse una profonda crisi interiore, che lo fece scivolare in un profondo scetticismo. Solo in un secondo momento ritrovò fiducia in una nuova filosofia: il neoplatonismo; esso si presentò come la soluzione migliore per Agostino, poiché gli permise (grazie alla concezione di Dio), di aderire con la ragione all'idea di Dio, di cui parlavano le sacre scritture. Da qui decise di ricevere il battesimo, e in seguito fu nominato vescovo, ma morì subito dopo, durante un assedio della città in cui esercitava.

Interiorità, conoscenza, illuminazione

All'interno delle opere di S. Agostino, ritroviamo tutto il suo pensiero. Egli parte dal presupposto che noi

possediamo alcune verità, ma non possiamo esserne la fonte, in quanto siamo finiti e in continuo mutamento insieme alla nostra anima, mentre tali verità sono immutabili. Una prova dell'esistenza di Dio è l'immortalità dell'anima, su cui si fonda la sua concezione della conoscenza: esiste un senso interno, che percepisce e distingue le sensazioni, ed è infallibile; vi è poi facoltà di pronunciare giudizi, ossia la ragione, che pur essendo superiore alla sensazione, è fallibile. Superiore alla ragione vi è solo l'intelletto, che non costruisce da sé i criteri della verità, ma li percepisce come giunti alla verità dall'alto, cioè da una verità suprema, che è Dio. Tutti questi passaggi avvengono all'interno dell'anima, che è essenzialmente memoria, e rappresentano ciò che Agostino definisce "illuminazione", la quale non ci

Comunica delle idee particolari, ma solo i criteri della verità. Dio, la trinità, la creazione.

Poiché Dio è la verità suprema, egli rappresenta per noi il nostro fine ultimo da raggiungere, e in questo contesto la filosofia rappresenta la ricerca di verità in cui consiste la fede. Se infatti l'esistenza di Dio si può dimostrare attraverso la ragione, il mistero della Trinità non è dimostrabile, ma deve essere accettato solo per fede. A tal proposito Agostino cerca di darne una spiegazione attraverso un'analogia con l'anima umana: come l'anima è memoria, poi è conoscenza di sé e infine amore di sé, così Dio è prima Essere (padre), poi è Pensiero di sé (Verbo) e infine Amore di sé (Spirito). Un'altra analogia la utilizza per spiegare l'incarnazione del Verbo: come nell'anima il pensiero è prima concepito interiormente e poi espresso esteriormente, così il Verbo è prima concepito interiormente e poi si fa carne (santo).

Poi espresso esternamente nella voce, così il Verbo divino, prima esiste in Dio e poi si fa carne, assumendo sembianze fisiche. Il mondo è stato creato attraverso la creazione, il cui mediatore è il Verbo, e tutte le altre cose sono orme del Verbo stesso, mentre l'anima umana ne è solo immagine. Tale creazione non è avvenuta nel tempo, poiché il tempo è la "dimensione dell'anima". L'uomo è formato dall'unione di anima e corpo, ma l'anima è superiore al corpo, anzi usa quest'ultimo come uno strumento; solo l'anima del primo uomo (Adamo), è stata creata da Dio.

Il problema del male, la libertà e la grazia. Poiché tutte le cose sono state create da Dio, tutto è buono, e il male in sé non esiste, ma si configura come una forma di non essere, ossia una mancanza di realtà, e per questo motivo Agostino distingue tre tipi di male:

  1. Male fisico: è la sofferenza e il dolore che sperimentiamo nel nostro corpo.
  2. Male morale: è il peccato e l'immoralità che derivano dalla nostra libera scelta.
  3. Male metafisico: è la separazione da Dio, la fonte di ogni bene e felicità.
che angustia la nostra esistenza, ma non è un vero male, ma qualcosa di naturale; è il vero male, poiché si configura con il peccato, e rappresenta il cattivo uso che l'uomo fa della libertà di cui Dio lo ha dotato; come la malattia e sofferenza, ed è considerata come una conseguenza del male morale, poiché è la punizione della Natura per il peccato commesso dagli uomini. Anche se il cattivo uso della libertà provoca il male morale, essa in sé rappresenta un bene, perché è stata creata da Dio e rende l'uomo superiore a tutti gli altri animali. L'unico rimedio al peccato è la grazia di Dio, anche se in una seconda fase del suo pensiero Agostino, parla di predestinazione, ossia il fatto che tutti gli uomini fanno parte di un disegno divino, e saranno quindi scelti da Dio stesso, e solo alcuni di essi si salveranno, mentre gli altri saranno destinati alla

dannazione eterna.

“Patristica”, si riferisce alla filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai padri della chiesa e dagli scrittori ecclesiastici. Agostino rientra nella seconda fase (450), in cui nascono i primi sistemi filosofici cristiani.

Manicheismo: fondato da Mani (III secolo), si basa sulla credenza del fatto che esistono 2 divinità opposte, una buona ed una cattiva, che sono continuamente in lotta tra loro.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaretta2093 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Cardullo Loredana.