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Principio di inerzia di un materiale e concetti di migrazione globale e migrazione specifica
Quando parliamo d'inerzia di un materiale, intendiamo non la completa assenza di trasferimenti di sostanze che possono danneggiare l'alimento e la salute del consumatore, ma intendiamo definire la quantità massima di unità di massa di componenti che un materiale può cedere a un alimento secondo il principio di diffusione. A questo punto introduciamo il limite di migrazione globale che mi dice semplicemente quanto è la quantità di sostanza che un materiale può cedere al contatto con un alimento, per i materiali plastici il limite è fissato a 10 mg/dm^2. Invece, la migrazione specifica comprende quelle sostanze specifiche che vengono rilasciate dal packaging e devo verificare che queste non finiscano in quantità superiori rispetto a quelle fissate dalle liste uniche.
Discussione
SIGNIFICATO E IL CONTENUTO DELLE COSIDDETTE LISTE POSITIVE O LISTE UNICHE:
Le liste uniche sono degli elenchi dove vengono riportati i componenti che possono essere utilizzati per produrre materiali destinati alla produzione di packaging. Parliamo di monomeri, additivi e catalizzatori che vengono utilizzati poi per produrre i polimeri che a loro volta verranno utilizzati per produrre i singoli imballi. Queste liste sono state rilasciate dall'EFSA e dalla comunità Europea. Per aggiungere nuove sostanze in questa lista bisogna formulare una richiesta all'EFSA che si prende il tempo di valutarla e per valutare anche la sicurezza e nel frattempo viene inviata anche all'UE. Se il parere sarà positivo verrà introdotta nella lista.
DISCUTERE IL SIGNIFICATO DEI SIMULANTI ALIMENTARI, ELENCARLI E SPIEGARE LA FUNZIONE DI QUELLI IMPIEGATI PER LE PROVE DI MIGRAZIONE DA MATERIALI PLASTICI:
I simulanti alimentari vengono utilizzati per simulare il comportamento degli alimenti in contatto con i materiali plastici. Questi simulanti sono sostanze che hanno caratteristiche simili a quelle degli alimenti, come ad esempio la composizione chimica, la viscosità e il pH. Vengono utilizzati per testare la migrazione di sostanze chimiche dai materiali plastici verso gli alimenti.
alimenti a contatto con il packaging. Esistono sei simulanti, i primi tre (A, B, C) sono pensati per simulare alimenti idrofili in grado di estrarre sostanze intenzionalmente aggiunte idrofile. Il simulante B è usato per prodotti con pH inferiore a 4,5 mentre il simulante C è utilizzato per prodotti alcolici con % di alcol inferiore o uguale al 20% e per prodotti che contengono sostanze lipofili. I simulanti D1 e D2 sono pensati per gli alimenti lipofilici, il simulante E simula gli alimenti secchi.
24. DESCRIVERE IL CONCETTO DI INERZIA SENSORIALE E DISCUTERE QUALI POSSIBILI PROVE SPERIMENTALI POSSONO ESSERE UTILIZZATE PER LA VALUTAZIONE DI QUESTO CONCETTO: L'inerzia sensoriale si basa sul fatto che un alimento a contatto con un determinato packaging non deve subire delle variazioni di odori e sapori sgradevoli. Un esempio è quella della bottiglietta d'acqua dove viene riportato in etichetta "non lasciare vicino a fonte di calore", questo
Perché la bottiglietta a contatto con il calore rilascia acetaldeide. Le sostanze che possono alterare i profili sensoriali sono: additivi, residui di monomeri, sostanze di neoformazione, solventi di adesivi e prodotti di degradazione termica.
DESCRIVERE LE FASI PRINCIPALI PER L'OTTENIMENTO DI ALLUMINIO DALLA BAUXITE: la bauxite è il minerale da cui deriva l'alluminio, è composto non solo dall'allumina ovvero la componente che contiene ossido di alluminio puro, ma è formato anche da ossidi di ferro, biossido di titanio e silice. Il processo di ottenimento dell'alluminio si può dividere in due fasi: la prima fase ovvero quella chimica che è formata da un primo lavaggio della bauxite con idrossido di sodio, una seconda fase di filtraggio, segue un raffreddamento, dopo di che viene riscaldato fino a 1000°C, e successivamente viene inviato nella seconda fase. La seconda fase è quella elettrolitica, l'alluminio viene ridotta.
con un elettrolisi in un bagno con criolite fusa in modo che venga separato l'alluminio dall'ossigeno. A questo punto l'alluminio viene trasformato in lingotti, viene definito alluminio primario quello che deriva direttamente dalla bauxite e viene definito alluminio secondario quello che deriva direttamente dal suo riciclaggio. Da 4 kg di bauxite otteniamo 1 kg di alluminio.DESCRIVERE LE TIPOLOGIE DI ALLUMINIO CHE POSSONO ESSERE UTILIZZATE NELLA PRODUZIONE DI IMBALLAGGI PER ALIMENTI:
Esistono due tipologie di alluminio:
- L'alluminio puro di tipo A che viene utilizzato per avvolgimento, vaschette, pentolame e contenitori.
- L'alluminio di tipo B, ovvero le leghe a base d'alluminio, che vengono utilizzate per oggetti fusi come le caffettiere o le piastre per i toast.
DESCRIVERE LE RESTRIZIONI PREVISTE PER L'IMPIEGO DI ALLUMINIO A CONTATTO CON GLI ALIMENTI:
L'alluminio si divide in tre categorie:
- L'alluminio che presenta un tenore minimo
- L'alluminio che presenta un tenore medio
- L'alluminio che presenta un tenore massimo
d'alluminio del 99%, le leghe di alluminio che presentano una percentuale di alluminio maggiore rispetto agli altri metalli, alluminio ricoperto ovvero uno dei due appena citati ma che non va a dire il tuo contatto con l'alimento.
28. DESCRIVERE IL FENOMENO DI PASSIVAZIONE DELL'ALLUMINIO:
29. ELENCARE MOTIVANDO LE PROPRIETÀ PRINCIPALI DELL'ALLUMINIO: Le principali proprietà dell'alluminio sono: è un ottimo conduttore termico, non va incontro a corrosione per determinati valori di pH, fornisce barriera da luce, aria, umidità e microrganismi, è un materiale leggero, resistente agli urti e durevole, riciclabile al 100%, non è attratto dalle calamite, è accoppiabile ad altre materiali attraverso la laminazione per realizzare materiali multistrato.
30. DARE UNA DEFINIZIONE DI VETRO E DESCRIVERE IL PROCESSO DI PRODUZIONE FINO AL BOLO INDICANDO POSSIBILI INGREDIENTI: il vetro è un solido, amorfo in quanto la struttura del
silice deve essere fusa in una struttura amorfa, inorganico, prodotto per fusione e raffreddato senza cristallizzazione. Se il vetro venisse raffreddato lentamente gli atomi hanno il tempo di riformare la struttura di partenza, per questo motivo deve essere raffreddato senza cristallizzazione.
La trasparenza del vetro dipende dalla struttura amorfa, più la struttura è amorfa maggiore è la possibilità che viene concessa alla luce di passare senza essere deviata. La materia prima di partenza è l'ossido di silicio. Il processo di lavorazione del vetro si divide in diverse fasi: prima di tutto la sabbia che sarebbe la materia prima viene caricata nella bocca di alimentazione, abbiamo un riscaldamento nel forno fino a 1500°C, la massa fluida passa nella gola per essere privata delle impurezze della silice, viene poi inviata a una fase di degasaggio nella zona di affinaggio con appositi coadiuvanti, lo scopo è quello di eliminare il gas che creerebbe
discontinuità nella struttura del vetro, la massa giunge alla bocca di estrazione a 1300°.
31. ELENCARE I PRINCIPALI INGREDIENTI DEL VETRO ESPIEGARNE LA FUNZIONE: I principali ingredienti del vetro sono: ossido di silice che è il vetrificante, carbonati e ossidi di sodio e di potassio che svolgono il ruolo di fondenti ovvero abbassano la temperatura di fusione, carbonati e ossidi di calcio e alluminio che svolgono la funzione di stabilizzanti ovvero riducono la tendenza a vetrificare, composti a base di nitrati che favoriscono il degasaggio, rottami di vetro ovvero che provengono da riciclo e ci permettono di risparmiare combustibile per la produzione di nuovo vetro, coloranti che hanno appunto la funzione di colorare.
32. SPIEGARE IN COSA CONSISTE L'ATTACCO ACIDO E L'ATTACCO ALCALINO DEL VETRO: L'attacco acido si viene a formare quando il vetro viene messo a contatto con semplice acqua e abbiamo uno scambio di ioni h più e sodio. Più pericoloso
è invece l'attacco alcalino che avviene in presenza di soluzioni basiche fortemente concentrate che portano alla rottura dei legami covalenti del reticolo e al rilascio di silicati. 33. QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI VETRO CHE POSSONO ESSERE USATE PER IL CONTATTO ALIMENTARE E QUALI LE CONDIZIONI IN CUI VENGONO ESEGUITE LE PROVE PER LA VALUTAZIONE DELLA MIGRAZIONE GLOBALE: vengono riconosciute tre tipologie di vetri per il contatto alimentare: il tipo A, B e C. Il tipo A e B sono i più termoresistenti, il primo viene utilizzato per contenitori destinati a sterilizzazione mentre il secondo viene utilizzato per contenitori destinati a pastorizzazione, il terzo tipo viene invece utilizzato per contenitori ad uso ripetuto infatti sono vetri che presentano cristalli al piombo in micro concentrazioni. Questi materiali vengono testati per approvarne l'idoneità alimentare attraverso delle prove di migrazione globale. Il primo tipo viene sottoposto a un trattamento ad acqua 120°.Per 30 minuti, il secondo tipo viene sottoposto a un trattamento d'acqua a 80°C per 2 ore, il terzo tipo viene sottoposto a un trattamento ad acido acetico al 3% a 40°C per 24 ore ripetendo il test 3 volte. 34. DESCRIVERE INDICANDO RANGE DI PRESSIONE E TEMPERATURA LA TECNICA SOFFIO-SOFFIO PER LA PRODUZIONE DI CONTENITORI A BOCCA STRETTA BOTTIGLIE: Vengono utilizzati due stampi, il primo detto formatore che dà la forma iniziale e il secondo detto finitore che serve a fornirgli la forma definitiva. Dopo la deposizione del bolo abbiamo il posizionamento nello stampo formatore e una prima soffiatura che avviene a una pressione di circa 200 bar e a una temperatura di 900-1200°C, segue il trasferimento nello stampo finitore, una seconda soffiatura e infine abbiamo il contenitore finito sempre lavorando a 200 bar e a una temperatura di 450-500°C. 35. DESCRIVERE INDICANDO RANGE DI PRESSIONE E TEMPERATURA LA TECNICA PRESSO SOFFIO PER LA PRODUZIONE DI CONTENITORI A BOCCA LARGA VASI: 36. SPIEGARE PERCHÉVIENE EFFETTUATA LA RICOTTURA DEL VETRO E COME AVVIENE QUESTO PROCESSO: Dopo la formatura il contenitore potrebbe non aver subito un processo di raffreddamento uniforme, per questo viene inviato a una seconda fase di ricottura in appositi forni dove viene riscaldato fino a una temperatura di 560°C, a questo punto viene avviato un ulteriore fase di raffreddamento che deve essere graduale fino alla temperatura ambiente. 37. SPIEGARE PERCHÉ VENGONO EFFETTUATI I TRATTAMENTI SUPERFICIALI DEL VETRO E DISTINGUERE IL TRATTAMENTO HOT END DA QUELLO COLD END: Dato che il vetro viene a contatto con lo stampo in metallo, questa interazione vetro-metallo genera delle scabrosità e delle irregolarità, inoltre, ge