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Dal'ammortamento e la svalutazione delle immobilizzazioni
La suddivisione del costo di una immobilizzazione materiale tra gli esercizi in cui si svolge la sua vita utile è chiamata ammortamento. Secondo l'art. 2426 c.c, il costo delle immobilizzazioni la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio, in relazione alla residua possibilità di sfruttamento.
La svalutazione delle immobilizzazioni, invece, è un processo che va effettuato nel momento in cui vi è evidenza che, alla data di chiusura dell'esercizio, il valore residuo dell'immobilizzazione è inferiore al loro valore netto contabile, ossia il valore dell'immobilizzazione rettificato dall'ammortamento.
La società deve verificare ad ogni chiusura di bilancio se esistono degli indicatori idonei a evidenziare la perdita di valore subita dall'immobilizzazione. In caso esista un indicatore, la società
deve procedere alla stima del valore recuperabile, che è il maggiore tra valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita, e effettuare la svalutazione. Ettore Favatà 5. Si illustrino le modalità di rilevazione in bilancio delle manutenzioni ordinarie, straordinarie e cicliche. Le immobilizzazioni materiali possono richiedere, durante il funzionamento nella struttura produttiva dell'impresa, interventi generatori di costi e di ricavi. Gli interventi possono essere di manutenzione ordinaria se sono volti al mantenimento di condizioni normali di funzionalità o al ripristino dell'originaria funzionalità qualora si fossero verificati guasti. In questo caso si origineranno costi di competenza dell'esercizio in cui sono effettuate. Possono essere però anche di manutenzione straordinaria se sono volte al miglioramento delle condizioni generali di sfruttamento del bene e in questo caso i costi dovranno essere capitalizzati inQuanto sono costipluriennali. Tuttavia alcune immobilizzazioni materiali di notevole dimensione o complessità necessitano di interventi manutentivi programmati da eseguirsi ad intervalli temporalipredeterminati o al raggiungimento di predefiniti livelli di output. Si parla di manutenzione ciclica, che determina il sostenimento di costi rilevanti, il cui ammontare è in genere noto o determinabile con ragionevole approssimazione. Dovrà essere accantonata annualmente una quota proporzionale allo sfruttamento dell'impianto cui si collega il futuro intervento manutentivo. La quota in oggetto, inviata a conto economico per correlarsi, unicamente agli altri costi di uso delle immobilizzazioni, ai ricavi dell'esercizio, incrementa un fondo manutenzioni cicliche iscritto nel passivo dello stato patrimoniale.
6. Si descrivano le modalità di rilevazione in bilancio dei contributi in conto capitale.
I contributi sono somme di denaro o crediti da far
Capitolo sesto: Immobilizzazioni immateriali
1. Si illustrino classificazione, rilevazione e valutazione in bilancio delle immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono caratterizzate dalla mancanza di tangibilità. In Italia le immobilizzazioni immateriali sono disciplinate dagli artt. 2424, 2425, 2426, 2427, 2428 del codice civile e dagli OIC 16, 24 e 9. Sono classificati all'interno dello stato patrimoniale nella macroclasse B) Immobilizzazioni, I) Materiali. L'iscrizione delle immobilizzazioni immateriali in stato patrimoniale è subordinata al possesso dei seguenti requisiti: l'utilità economica futura, il sostenimento di costi "attendibilmente quantificabili" e "distintamente identificabili" o la stima con ragionevole certezza della recuperabilità dei loro costi. L'immobilizzazione immateriale deve quindi possedere la capacità di generare benefici.
futuri per essere considerata di utilità economica futura. Benefici che possono essere, ad esempio, maggiori ricavi. L'assenza di questa caratteristica determina la loro iscrizione in conto economico come costi di esercizio. La definizione di costi "attendibilmente quantificabili" e "distintamente identificabili" per le immobilizzazioni immateriali incontra difficoltà a causa della volatilità e indeterminabilità della loro valorizzazione. Per alcune immobilizzazioni immateriali la definizione dei costi deriva da diritti giuridicamente tutelati che sono documentati e attestano l'esistenza e le caratteristiche qualificanti del bene. Per altre, invece, la valorizzazione è più soggettiva. Il criterio generale di valutazione delle immobilizzazioni è quello del costo e prevede espressamente che le immobilizzazioni vadano iscritte al costo d'acquisto, più gli oneri accessori, o aquella prevista dalla normativa contabile vigente. I costi ad unità pluriennale, invece, sono quei costi che vengono sostenuti per l'acquisizione o la produzione di beni o servizi che saranno utilizzati nell'attività aziendale per un periodo di tempo superiore a un anno. Questi costi vengono ammortizzati nel corso degli anni in base alla loro durata utile. In sintesi, la differenza tra beni immateriali e costi ad unità pluriennale risiede nel fatto che i beni immateriali sono beni intangibili con una prospettiva di recupero economico separata dal complesso aziendale, mentre i costi ad unità pluriennale sono costi sostenuti per beni o servizi utilizzati nell'attività aziendale per un periodo di tempo superiore a un anno.rapportata alla vita utile del bene, tenendo in considerazione che non può eccedere la durata del diritto legale o contrattuale. Gli oneri pluriennali, invece, costituiscono oneri che manifestano la loro economicità non sul singolo esercizio, ma hanno attitudine a produrre valore nel tempo. La capitalizzazione degli oneri pluriennali è decisa da chi predispone il bilancio in base a valutazioni sull'utilità economica futura e all'attendibilità del valore recuperabile. La loro iscrizione in stato patrimoniale, data l'elevata soggettività della decisione di "capitalizzazione" di questi costi, necessita del consenso del Collegio Sindacale. Per poter distribuire i dividendi, finché non si è completato l'ammortamento, devono essere mantenute riserve disponibili sufficienti a coprire l'ammontare di tali costi non ancora ammortizzati. Le informazioni relative a composizione, ragione di capitalizzazione eI criteri di ammortamento vanno inseriti in nota integrativa ed, infine, è impossibile effettuare il ripristino della svalutazione per la perdita durevole di valore.
Si illustrino i criteri per classificare in bilancio i costi di sviluppo.
I costi di sviluppo vengono classificati tra gli oneri pluriennali e sono molto diversi dai costi di ricerca. I costi di sviluppo infatti sono costi relativi all'applicazione dei risultati della ricerca di base o di altre conoscenze ai fini della realizzazione di un progetto nuovo o sostanzialmente migliorato. I costi per lo sviluppo possono essere "capitalizzati" in stato patrimoniale se rispettanti i requisiti d'iscrizione. La valutazione dell'utilità economica futura è collegata alla possibilità di recuperare i costi tramite i ricavi derivanti dalla realizzazione del progetto. La valutazione di costi attendibilmente quantificabili e distintamente identificati è collegata alla
Possibilità di riferire i costi ad uno specifico progetto identificabile e misurabile che deve essere fattibile e finanziariamente sostenibile. I costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi eccezionali in cui non è possibile stimare attendibilmente la vita utile, essi sono ammortizzati entro un periodo non superiore a 5 anni.
Si delineino definizione e requisiti di iscrizione in bilancio dell'avviamento.
L'avviamento è l'attitudine di un'azienda a produrre utili che derivino sia da fattori specifici che concorrono positivamente alla produzione di reddito, sia da incrementi di valore che il complesso dei beni aziendali acquisisce rispetto alla somma dei valori dei singoli beni, in virtù dell'organizzazione dei beni in un sistema efficace. In sostanza l'avviamento costituisce il surplus che i singoli componenti nel loro aggregato assumono rispetto al loro utilizzo individuale ovvero slegato.
delle utili indicazioni i seguenti fattori: - La durata prevista dell'attività dell'impresa - L'evoluzione del settore di riferimento - L'andamento storico dei profitti generati dall'attività - L'incidenza dell'attività sull'intero patrimonio dell'impresa L'ammortamento dell'avviamento può essere calcolato utilizzando diversi metodi, tra cui il metodo lineare e il metodo delle quote costanti. In ogni caso, l'ammortamento dell'avviamento deve essere registrato nel bilancio dell'impresa come una voce di costo. È importante sottolineare che l'avviamento non può essere ammortizzato indefinitamente, ma deve essere sottoposto a revisione periodica per verificare se sussistono eventuali indicatori di perdita di valore. In caso di perdita di valore dell'avviamento, è necessario effettuare una rettifica del suo valore nel bilancio dell'impresa. In conclusione, l'avviamento rappresenta un elemento immateriale di grande importanza per l'impresa, che contribuisce al suo valore complessivo. La sua corretta valutazione e gestione sono fondamentali per garantire la trasparenza e l'affidabilità del bilancio dell'impresa.Utili punti di riferimento il periodo di tempo entro il quale la società si attende di beneficiare degli extra-profitti legati alle sinergie generate dell'operazione straordinaria o di recupero.