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Il pluralismo culturale nella scuola primaria

L'esperienza dell'Istituto comprensivo "Daniele Manin" di Roma

A Roma, nel cuore del quartiere Esquilino, si trova l'Istituto comprensivo Daniele Manin di Roma. Si tratta di un quartiere tutt'altro che periferico, avendo come centro della propria vita sociale Piazza Vittorio Emanuele II, zona popolata da famiglie con connotazioni sociali, culturali ed economiche differenti. All'Esquilino risiedono impiegati, professionisti, artisti accanto a molti nuclei familiari immigrati di diversa provenienza.

Tale istituto ospita un numero di bambini con cittadinanza non italiana pari al 50%, una concentrazione che si differenzia in modo significativo a seconda dei gradi di scuola. Nell'anno 2013/14 il 49% degli studenti è di cittadinanza italiana, mentre il restante 51% è di origine migrante. I paesi maggiormente rappresentati sono: le Filippine (24%), Cina (18%) e Bangladesh (17%).

Queste tre nazioni provengono ben il 59% della popolazione scolastica migrante e il continente asiatico è in assoluto il più rappresentativo. Segue poi il continente europeo dal quale provengono il 15% degli studenti di cittadinanza non italiana. All'Europa segue il continente africano pari all'11%. Meno numerosi sono gli alunni di lingua e cultura ispanica, originari dell'America Latina, pari al 10%. Tale Istituto si qualifica come "contesto polarizzato", in quanto oltrepassa il 50% di studenti stranieri e supera il tetto del 30% di studenti migranti.

Dal contesto multiculturale alla prospettiva interculturale

Questo contesto multiculturale ha portato al mutamento del lavoro su un piano interculturale. Tale lavoro è finalizzato alla gestione delle diversità e dei suoi "gradi di differenza", sui quali mettere in atto percorsi di interazione, basati sul reciproco riconoscimento del valore altrui. È possibile avanzare verso una

progressiva diminuzione delle distanze creando delle occasioni di incontro(parola-chiave). Incontrarsi significa condividere momenti di scambio e di confronto dialogico, rappresenta il tempo dell'elaborazione dei conflitti, significa incontrarsi in uno spazio, che non è solamente culturale, ma anche fisico. In quest'istituto il luogo dell'incontro è il cortile della scuola. Quest'ultima permettendo l'apertura dell'edificio al territorio oltre l'orario scolastico, si propone come istituzione accogliente e disponibile al "tempo dell'incontro", nonché al superamento di stereotipi e pregiudizi, e all'inclusione. Accogliere in modo inclusivo significa fare posto, lasciare spazio, ridefinire luoghi, comportamenti e compiti in base alla presenza di un nuovo ospite (guest). Essere inclusivi prevede un processo di ripensamento e di trasformazione dell'ambiente accogliente. È necessario quindi rinunciare

all'idea di classe come contesto rigido e omogeneo; essa deve essere piuttosto concepita come un micro-sistema flessibile e diversificato, aperto al cambiamento e capace di modificarsi per contenere in sé una nuova presenza. A questa dinamicità della classe deve però corrispondere un'apertura dell'istituzione scolastica. I progetti realizzati: Incontriamo i paesi del mondo Tale progetto coinvolge gran parte delle classi di scuola primaria ed è volto ad approfondire uno dei paesi d'origine degli alunni stranieri, stimolando così l'interesse verso altre culture insistendo sulla sfera empatica. Esso intende:
  1. promuovere forme di valorizzazione del patrimonio multiculturale in vista del superamento di stereotipi;
  2. educare all'accoglienza;
  3. costruire un confronto paritario tra culture;
  4. creare ulteriori occasioni di incontro e scambio tra famiglie di nazionalità diversa;
  5. promuovere forme di progettazione partecipata e
condivisa.Tali finalità sono declinate dal punto di vista dell'intervento didattico dei seguenti obiettivi educativi:
  1. rinforzare la propria identità e il senso di appartenenza alla cultura d'origine;
  2. stimolare il confronto tra culture;
  3. educare alla narrazione intesa come racconto del sé;
  4. superare la tendenza all'omologazione;
  5. educare all'ascolto e al rispetto dei punti di vista.
I contenuti all'interno dei quali calare gli obiettivi vengono scelti dai singoli insegnanti che privilegiano metodologie laboratoriali e sperimentali. In tal modo i bambini sono messi nelle condizioni di costruire percorsi, che verranno poi mostrati all'intera comunità, e delle conoscenze utilizzando linguaggi verbali e non. Tre sono gli elementi che caratterizzano questo lavoro:
  • è partecipato; ogni ente territoriale, istituzione, associazione e famiglie migranti sono attivamente coinvolti;
  • è condiviso; nei vari incontri genitori,
insegnanti, operatori di varie associazioni si confrontano in modo paritario su come realizzare e coordinare le varie attività; porta beneficio sulle dinamiche di ascolto da parte dei bimbi italiani e narrazione da parte dei bambini stranieri.

Danzare a piedi nudi sui banchi dell'intercultura

Sono state organizzate diverse danze attraverso le quali mostrare il mondo, partendo dal presupposto che cominciando dal linguaggio del corpo, della danza, del teatro, dell'arte il problema sociale è facilmente superabile. Questo progetto ha dimostrato quali siano i punti di partenza necessari per un percorso sulle multiformi identità di provenienza degli alunni della scuola e quanto diversi possono essere gli esiti. In tutti i laboratori si è messo al centro di ogni attività il corpo, nostro comune contenitore. Le cinque classi coinvolte (tre classi di scuola primaria e due di scuola secondaria di primo grado) hanno articolato in modo molto diverso il

Percorso del progetto. Tale progetto ha evidenziato come stare bene con il proprio corpo sia un obiettivo comune a tutti i popoli, quindi nostro universale comune denominatore. Non esiste alcuna possibilità di reciproco ascolto e accoglienza senza il riconoscimento di questa fortissima radice comune.

Una biblioteca per l'istituto e il territorio. L'Istituto è dotato di una biblioteca sin dalla sua istituzione. Tramite acquisti e donazioni la biblioteca ha raggiunto il numero di diverse migliaia di testi in varie lingue. Il progetto è nato nel 2010 con l'intenzione di capitalizzare, da un lato, questo consistente patrimonio, dall'altro, il lavoro organizzativo e didattico di catalogazione e prestito. L'idea portante era quella di rendere il libro accessibile ai bambini, ragazzi e adulti di tutte le nazionalità che frequentano l'istituto. Questi gli obiettivi:

  1. Istituzione di un servizio di prestito regolare;
  2. L'utilizzo della

1. biblioteca come laboratorio di lettura;

2. sperimentazione dei laboratori di lettura condotti dagli alunni di classi avanzate;

3. l'utilizzo della biblioteca come luogo di ricerca;

4. organizzazione di incontri con autori ed editori.

La biblioteca è stata concepita come luogo "altro" di incontro, ascolto e silenzio. Purtroppo però la scuola non dispone di risorse finanziarie sufficienti per portare avanti in autonomia questo progetto; il contributo è stato diffuso tra genitori e volontari che hanno messo a disposizione le competenze più alte e diversificate e una comune attitudine all'ascolto e alla guida dei singoli bambini nella scelta del libro da prendere in prestito.

Il comune denominatore di queste esperienze è l'idea di libro come occasione di condivisione.

Giovine Mondo

In occasione dell'anniversario dell'Unità d'Italia è stato proposto un percorso di conoscenza della storia attraverso attività interculturali.

I destinatari del percorso sono stati i bambini di quarta e quinta elementare. La finalità del progetto è stato l'approccio alla storia e alla riflessione sulla cittadinanza in chiave interculturale. Gli obiettivi sono:

  1. sperimentare codici comunicativi alternativi;
  2. ampliare gli orizzonti culturali;
  3. innescare attraverso la storia percorsi di integrazione culturale;
  4. stimolare nel bambino il desiderio di conoscenza delle altre culture.

Le attività utilizzate per la realizzazione dei vari interventi formativi sono state:

  1. l'ascolto degli inni nazionali;
  2. rielaborazione artistica delle bandiere;
  3. drammatizzazione degli eventi cruciali che hanno portato all'indipendenza dei paesi.

Questo progetto è stato realizzato nell'arco di quattro mesi e ha coinvolto non solo bambini e docenti, ma anche i genitori. Tutti hanno potuto manifestare il proprio orgoglio nazionale ma, attraverso il confronto, i bambini hanno constatato degli aspetti comuni.

A tutte le guerre combattute per la liberazione dei vari paesi, il cui fine era comune: avere diritti riconosciuti.

Una lingua, due lingue, tre lingue... Da straniero a compagno di gioco

L'intento di questo progetto è quello di alfabetizzare, cercando di attrezzarsi con luoghi e tempi supplementari rispetto all'attività ordinaria. Ciò significa trasformare la scuola in una "scuola aperta", prerogativa che comporta il coinvolgimento del personale docente che dovrà essere retribuito per le ore di lavoro aggiuntive. Una volta recuperati luoghi e tempi per ciò che si può chiamare "insegnamento flessibile", si passa al blended learning, che consiste nel mettere l'alunno direttamente in classe con gli altri suoi pari e per alcune ore porlo in situazione di apprendimento individualizzato. La durata di questo intervento dipende solo dalle capacità linguistiche dell'alunno stesso, dalla sua voglia di comunicare.

con gli altri. Raccontami. Potenziamento dell'italiano L2 nella scuola dell'infanzia La presenza di bambini non italofoni, già nella scuola dell'infanzia, è una realtà e la scuola è chiamata a dare risposte a una serie di bisogni immediati, in primo luogo l'acquisizione della lingua italiana che consente in tempi rapidi il superamento di una prima barriera comunicativa. In quest'ottica si è pensato ad un progetto di lingua L2 semplice, adeguato alla fascia d'età. Questo progetto ha coinvolto bambini di quattro anni. In totale 16 partecipanti di cui 9 bengalesi, 1 albanese, 4 filippini, 1 cinese e 1 sudamericano. Si è pensato di distinguerlo nettamente in due fasi, considerandole conseguenziali e sono stati individuati gli obiettivi didattico-educativi. Fase uno. Introduzione all'ascolto e alla comprensione. I bambini sono chiamati ad ascoltare e comprendere brevi e semplici storie narrate con il supporto di

illustrazioni;

ascoltare e memorizzare frasi ricorrenti o poesie;

comprendere il significato globale con l'aiuto di paro

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elli96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Fiorucci Massimiliano.