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Spirito di parte; fazioni da tenere sotto controllo per il bene dell’Italia.
In questo capitolo la Belgiojoso illustra tre fazioni che agiscono, più o meno chiaramente,
contro il neonato Regno d’Italia. Queste tre fazioni sono quelle dei repubblicani, dei clericali
e la Permanente.
Le fazioni possono essere pericolose e offuscare l’intelletto. Il malcontento esiste perché
non si sono ancora formati i valori della patria. Inoltre le nuove tasse apparivano spiacevoli.
I repubblicani erano ostili al governo: speravano ovviamente di vedere sorgere una
repubblica italiana, come sognava Mazzini, ma l’Europa non lo permise e la dinastia dei
Savoia continuò a regnare come prima su tutta la penisola.
I clericali sono compatti, docili, meglio disciplinati, ma sono spesso un problema per il
governo, specialmente al sud come già ha fatto notare la Belgiojoso. Alcuni clericali sono
spesso retrogradi, perché vorrebbero riportare la società all’originario dominio della Chiesa:
un’alleanza tra clericali e retrogradi sarebbe problematica, ma una tale coesione è di difficile
realizzazione.
La Chiesa era libera in Italia, paese libero che prese spunto dalla Francia. Il Risorgimento
aveva però alterato il potente clero, molti laici presero il loro posto nelle decisioni. La
Francia, paese più laico, era però protettrice del papa: la questione romana era ancora
aperta. L’Italia sperava di prendere Roma al più presto, la riteneva sua di diritto, ma il papa
non ci stava. Fortunatamente, la fazione degli uomini di chiesa non era vasta e quindi è
destinata all’insuccesso: il Risorgimento li ha condannati.
L’ultima fazione è la Permanente: nata a Torino dopo l’annuncio dello spostamento della
capitale, era contro il nuovo Regno. Inoltre, alcuni pensavano che anche la zona di Torino
venisse ceduta alla Francia, e scoppiarono rivolte. In realtà il fenomeno della Permanente è
molto ridotto, in quanto solo a Torino si verificarono disagi. La nuova capitale, Firenze, non
tolse importanza a Torino, che continuò a espandersi e ad arricchirsi.
Capitolo 5
I doveri degli italiani.
La Belgiojoso ripete che parte del popolo non era educato, poiché il dominio austriaco e il
clero negavano l’istruzione. Questo era fatto in modo tale da evitare di far pensare il popolo,
per poter agire su di essi più facilmente. Questo dispotismo era stato cancellato ormai, ma
rimanevano le piaghe di quel dominio: ozio, dubbio, lamento sono caratteristiche del popolo
italiano. Accusare il governo era un’eredità lasciata dagli austriaci, dato che con il loro
governo si verificava un controllo assoluto sulle libertà individuali. Era necessario quindi
istruirsi e riflettere sulle migliorie portate dal nuovo regno.