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SALVATORE CAMMARANO, UN LIBRETTISTA NEL RISORGIMENTO
Il 1848 è stato definito l’anno della melodrammatizzazione della politica: il
conflitto politico è permeato nell’immaginazione del melodramma, del suo
linguaggio e delle sue forme, in un processo che ha inizio però già nel 1821,
anche se in modo sommerso. La retorica patriottica ricalca così dispositivi
narrativi debitori alla narrazione melodrammatica di inizio secolo.
Il caso di Cammarano conferma l’esistenza di un legame strettissimo tra
cultura letteraria, politica e immaginario melodrammatico, ma solleva anche
alcune questioni specifiche di un discorso letterario e teatrale: il linguaggio
melodrammatico è infatti condizionato da fattori diversi, quali il legame con la
tradizione, il vincolo del genere, il contesto delle rappresentazioni.
Roma ad esempio ha funzionato per tutto il classicismo come elemento di
raccordo e riconoscimento, ma molti storici tendono a credere che ormai il
modello romano si dissolve di fronte ai cambiamenti epocali della modernità,
per cui gli italiani vanno a riconoscersi in altri momenti e situazioni della storia:
la storia preromana, longobarda, latino-cristiana, medievale o contemporanea.
I tipi letterari che nel primo Ottocento danno voce alla conflittualità politica
preunitaria attingono dunque ad esperienza molteplici: l’eroe antico, il martire
cristiano, il patriota, l’esule, il perseguitato. Spesso cercano riscatto nella morte
e nel sacrificio, assumono comportamenti passionali e generosi.
Questo immaginario melodrammatico non vogliono solo fornire modelli ideali di
comportamento, ma mostra uomini che si confrontano con legami familiari, con
l’affetto e l’amicizia, con il costo umano dell’azione eroica, infondendo al tipo di
eroe tradizionale una componente di umanità che lo avvicina agli uomini
dell’Ottocento e lo rende più credibile.
La carriera di Cammarano si intreccia più volte con l’attualità politica e ci
permette di verificare come si sviluppa la possibilità di un discorso
melodrammatico che abbia ripercussioni nella sensibilità patriottica. È
particolarmente interessante per diversi motivi: per la formazione culturale
dello scrittore, che si muove con disinvoltura tra le molteplici sollecitazioni
italiane e straniere del periodo; per la sua statura di librettista, che imprime un
suo personale e riconoscibile stile ai testi per musica; per la sua
consapevolezza storico-politica e per la sua attenzione all’interazione con le
altre componenti dello spettacolo operistico.
Cammarano presenta una contiguità tematico espressiva con letterati e
patrioti, come Giovanni Berchet e Victor Hugo. Con Berchet ha in comune l’uso
ripreso dal romanzo moderno di titolare i capitoli, che nel caso di Cammarano
sono gli atti e nel caso di Berchet sono i singoli canti. I titoli riassumono il
contenuto che sta per seguire e nella loro capacità di sintesi imprimono grande
tragicità alla vicenda. Con Hugo ha in comune spunti tematici e dichiarazioni
programmatiche, che appartengono alla cultura romantica e sembrano un
corollario della sua produzione melodrammatica, come la definizione di Hugo
del dramma moderno come di un dramma di contrasto in cui si agita in un
microcosmo tutto ciò che esiste in natura.
Un altro aspetto interessante è la scelta dei soggetti, componente problematica
del genere operistico determinata da fattori diversi e da condizionamenti
esterni, quasi sempre risultato di una mediazione tra scelte del librettista e del
compositore, esigenze del teatro, della rappresentazione e del contesto storico.
Queste scelte rispecchiano la sua grande cultura letteraria, dimostrano la sua
familiarità con il mondo del teatro e mostrano la volontà dello scrittore di
avvicinarsi all’attualità politica.
Era inoltre in grado di mediare con il potere istituzionale e con la censura,
dimostrando più volte di avere grande consapevolezza delle potenzialità civili e
politiche dello spettacolo operistico nel contesto italiano del primo Ottocento.
All’interno della sua produzione si possono individuare tre nuclei principali che
contribuiscono alla costruzione di un immaginario letterario e melodrammatico.
Drammi di argomento storico romano: in questi drammi prevale un senso di
disfacimento, di orrore e di abbandono di ogni valore. La romanità sembra
ancora una tappa obbligata perché risponde ad alcuni presupposti
fondamentali, come offrire storie riconoscibili e personaggi delineati come
garanzia di successo. Certe asprezze e rigidità del tema romano si scontrano
però con una sensibilità contemporanea aperta ad una rappresentazione più
mos maiorum,
articolata del contrasto tra passione e dovere. La legge del in
sostanza, risulta incomprensibile nel contesto contemporaneo.
La vestale:
- è un tributo al tema della sacerdotessa che tradisce la sua
natura sacra per amore. Emilia è la vestale condannata ad essere sepolta
viva perché ha incontrato il suo antico amante Decio presso l’ara sacra di
Vesta. La storia però non riproduce la tradizionale dialettica tra amore –
dovere e virtù – passione, ma mostra l’assurdità di una legge rigida.
L’unico riconoscimento possibile è nei confronti dei ribelli al sistema, cui
si oppongono con morte e sacrificio: Emilia, sacerdotessa innamorata,
Decio, eroe che rinuncia all’onore delle armi, Giunia, vestale disposta a
sacrificarsi per amicizia di Emilia. Questi ribelli suscitano simpatia,
commozione, possibilità di identificazione.
Orazi e Curiazi:
- ispirato al libretto di Sografi, che presenta un’opposizione
alla ferrea legge dell’onore della romanità, espressa attraverso la pazzia
di Orazia. Nel testo di Cammarano invece il senso di disfacimento di ogni
prospettiva è assoluto e la percezione dell’assurdità di una legge
disumana è innegabile.
Virginia:
- tratto dalla tragedia di Alfieri, che Cammarano sostiene di
seguire fedelmente. In realtà, è un dramma della prepotenza e
dell’arroganza che precludono qualsiasi via d’uscita e negano anche i
risvolti eroici della vicenda. Il motivo politico e la lotta anti-tirannica,
centrali in Alfieri, entrano in gioco nel testo di Cammarano come uno
sbiadito riferimento storico.
Drammi di argomento storico tardoimperiale: queste storie sono di
argomento sacro o politico e l’eroe è il martire, cristiano o politico.
Belisario:
- è un dramma di argomento politico e uno degli esempi più
rappresentativi di una nuova sensibilità arcana e barbarica. Il tema viene
rielaborato secondo la tipologia del saggio sfortunato, del generoso che è
vittima degli intrighi.
Belisario, reduce da una vittoriosa guerra contro i barbari, viene
ingiustamente accusato di tradimento e parricidio e viene condannato
all’esilio dopo essere stato accecato. Alla fine, l’eroe viene scoperto
innocente dall’accusa di tradimento e prima di morire può abbracciare il
figlio, sopravvissuto all’uccisione e ritrovato, e la moglie pentita, ma ciò
non basta a cancellare l’orrore causato dalla vendetta, dall’odio e dal
supplizio.
Lo scontro di Belisario contro il destino non è epico ma drammatico e
mette a nudo la tragedia della sorte umana, ma mostra anche una strada
di redenzione nel sacrificio estremo. Nella carriera di Cammarano, si
tratta della prima figura di martire, dell’eroe pronto al sacrificio, che si
oppone alle circostanze avverse.
Poliuto:
- è un dramma di argomento religioso ed è importante per la
delineazione del tipo letterario del martire, per il “circuito
melodrammatico” (l’utilizzo delle fonti, il gioco dei prestiti e debiti tra
fonti originarie) e per la storia politica del melodramma ottocentesco, dal
momento che è al centro di una vicenda di censura notevole.
Polyeucte martyre,
La fonte principale è il di Corneille, un dramma basato
sul tema dell’amore ingabbiato nelle regole di convenienza e su quello
delle dinamiche di potere. Prevale quindi il contrasto tra sentimenti e
ambizione, con il trionfo finale della ragione del cuore e con un orrore,
presente nella morte e nel supplizio di molti personaggi, che viene però
filtrato dalla declamazione. Il testo di Cammarano è però molto diverso
dalla fonte francese: l’intreccio è rispettato ma la caratterizzazione dei
personaggi e la centralità dei motivi cambiano profondamente li libretto.
La vicenda è ambientata a Mitilene e racconta un doppio intreccio:
Paolina è innamorata di Severo, un condottiero creduto morto, sposa
Poliuto convinta dal padre e gli rimane fedele anche quando Severo torna
a Mitilene per perseguitare i cristiani; nel frattempo avviene la
conversione di Poliuto e il suo battesimo, seguito dall’arresto e dalla
condanna al martirio, al quale si vota anche Paolina.
Cammarano basa quindi il dramma sull’istituzionalizzazione del sacrificio
e del martirio, sulla devozione assoluta alle passioni, isolate nella loro
intensità e senza alcun tentativo di ingabbiarle in un sistema. Lo scontro
tra forze opposte ha esiti diversi rispetto al testo francese, è molto più
dialettico e sono presenti numerose immagini che evocano odio, morte,
tenebre. Anche la fede cristiana ha connotati di gande rigidità: comporta
una dedizione assoluta che si manifesta come scelta totale, come punto
di non ritorno in direzione del sacrificio e dell’accettazione della morte e
del supplizio.
Nel 1838 l’opera viene censurata: la capacità di Cammarano di mediare
con i censori è inutile per via dell’intervento di Ferdinando di Borbone,
che non vuole che in un’opera si parli di argomenti sacri: non si tratta di
una censura politica, ma morale. L’istanza di ribellione religiosa e politica
di Poliuto, del capo dei cristiani e di Paolina rappresenta un potenziale
dirompente difficilmente controllabile. Nemmeno la proposta di trasferire
l’azione in India riesce a salvare l’opera dalla censura, in quanto ciò che
spaventa il potere è la figura dell’eroe pronto a tutto e disposto al
sacrificio estremo.
Il dramma viene quindi esportato in Francia e poi tradotto nuovamente in
Paolina e Poliuto,
italiano con il titolo di ma non viene mai rappresentato.
Le scene e i dialoghi sono molto diversi nelle due versioni: in quella
francese prevalgono i colpi di scena, la verbosità, gli apparati scenici
grandiosi, e l’intreccio si sofferma sulla lotta dei romani contro i cristiani e
sugli intrighi di potere, mentre nella versione di Cammarano ques