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CARLO GOLDONI E LA CULTURA VENEZIANA

La società veneziana settecentesca è quella di una Venezia città-spettacolo, in cui la decadenza si

collega a conflitti e tensioni tutt'altro che trascurabili e a una circolazione di cultura difficilmente

riscontrabile in altri centri europei. Venezia si mantiene un attivo centro editoriale, con una grande

diffusione dei libri illuministici, ma nonostante questo non riesce a svilupparsi una riflessione

riformatrice che affronti concretamente i problemi della Repubblica.

Continua la tradizione della poesia dialettale, con il libertino GIORGIO BAFFO, mentre il gusto del

pubblico si rivolge sempre più al romanzo contemporaneo, specialmente inglese;oltre a numerose

traduzioni compaiono i primi tentativi mal riusciti di romanzi in italiano, come quelli dell'abate

bresciano PIETRO CHIARI o quelli di ANTONIO PIAZZA.

Ma è soprattutto attraverso il mondo dello spettacolo che si diffondono modelli culturali;la stagione

teatrale si apre in ottobre e si conclude con il carnevale, e può contare su sette teatri pubblici, con

la concorrenza e le rivalità che ne conseguono.

CARLO GOLDONI nasce a Venezia nel 1707 da famiglia borghese;segnato dall'irrequietezza del

padre, vive l'infanzia con la madre, e viene mandato a Rimini a studiare filosofia dai domenicani,

dove però incontra una compagnia di comici con i quali fugge a Chioggia, dove vive la madre e

dove poi si stabilirà anche il padre. Viene ammesso agli studi di giurisprudenza presso il collegio

Ghislieri di Pavia, dal quale viene espulso per uno scritto satirico contro le donne della città, e

riprenderà gli studi a Modena. Lavora a Chioggia come coadiutore della cancelleria criminale, e poi

Il

a Feltre con lo stesso incarico, dove scrive per una compagnia di commedianti gli intermezzi '

buon padre La cantatrice

' e ' '. Alla morte del padre nel 1731 deve tornare Venezia per farsi carico

della famiglia, conclude gli studi a Padova e inizia l'attività di avvocato. Nel 1734 incontra il

capocomico Giuseppe Imer e ottiene l'incarico di scrivere testi per il teatro San Samuele, di

proprietà del nobile Michele Grimani; in questa fase compone soprattutto tragicommedie in

Belisario Don Giovanni Tenorio o sia il dissoluto

versi(' ',' '), intermezzi e melodrammi, sposa

Nicoletta Conio, e tra il 1737 e il 1754 dirige il teatro lirico Grimani di San Giovanni Grisostomo,

continuando a produrre libretti per musica e tragicommedie.

Nel 1738 dà la sua prima commedia, il 'Momolo Cortesan', un copione a soggetto in cui però la

Momolo sulla Brenta

parte del protagonista è interamente scritta; continua sulla stessa strada col ' '

Il mercante fallito

e con ' '. Ottiene l'incarico di console della Repubblica di Genova a Venezia ma

senza guadagnare nulla, e anzi, arrivando ad essere costretto alla fuga dai debiti, dopo aver steso

a donna di garbo'

la sua prima commedia integralmente scritta, 'L (1742-1743). Cura gli spettacoli di

Rimini occupata dagli Austriaci, esercita la professione di avvocato a Pisa, dove entra nella locale

colonia arcadica con il nome di Polisseno Fegejo. Dopo aver scritto per il 'pantalone' Darbes le

Tonin bellagrazia I gemelli venezian l servitore di

commedie ' ' e ' i' e per l'arlecchino Antonio Sacchi 'I

due padroni'

, sottoscrive un contratto stabile con il capocomico Girolamo Medebac, la cui

compagnia recitava al Teatro Sant'Angelo di Venezia;nel 1748 abbandona l'attività legale e torna a

'uomo prudente La vedova scaltr La putta onorata

Venezia. Nella stessa stagione scrive 'L ', ' a', ' ';

l cavaliere e la dama a buona moglie a famiglia

nella stagione 1749-'50 compone 'I ', 'L ', 'L

dell'antiquario

'. Cominciano ad emergere le polemiche sul teatro Goldoniano e la rivalità con

L'erede fortunata

l'abate Pietro Chiari; dopo l'insuccesso de ' ' Goldoni lancia al pubblico e a sé

stesso la sfida di comporre per la stagione successiva ben 16 commedie contro le 8 richieste dal

Il teatro comico', 'La bottega del caffè', 'Il

contratto. Realizza la promessa, tra queste ci sono '

bugiardo', 'La Pamela', ' Il giocatore', 'La dama prudente', 'L'avventuriero onorato', 'I pettegolezzi

delle donne' Il Moliere', 'L'amante militare', 'Il feudatario',

. L'attività per il Medebac continua poi con '

'La serva amorosa' La locandiera Le donne curiose

, fino a ' '(1753) e ' '. Si rompe il contratto con

Medebac e dal 1753-'54 Goldoni è al teatro San Luca, di proprietà di Antonio Vendramin;scrive in

questa frase tragicommedie e commedie per lo più in versi, nella necessità di adattare il suo lavoro

a un teatro e a un palco più grandi di quello a cui era abituato,con attori meno disciplinabili e meno

Trilogia persiana'('La sposa persiana', Ircana

familiarizzati con il suo stile: tra le tragicommedie la '

in Iulfa','Ircana in Ispaan') La cameriera brillante', 'Il filosofo inglese', 'Ternzio',

; Tra le commedie '

'Torquato Tasso', 'Le massere', 'I malcontenti', 'La villeggiatura', 'Il medico olandese', 'Le

morbinose', 'I morbinosi' Il campiello

, e il capolavoro del 1756 ' '. Gl'innamorati',

Nella stagione 1759-'60 raggiunge alcuni tra i suoi massimi risultati con ' in lingua e

La commedia dei salvadeghi o sia i rustegh

in prosa, ' i' in dialetto e prosa.

Un curioso accidente', 'La donna di maneggio', 'La casa

Nella stagione 1760-'61 è la volta di '

nova', 'La buona madre'

, parallelamente agli attacchi e alle polemiche di Carlo Gozzi;arriva l'invito

a recarsi a Parigi a dirigere la Comèdie Italienne, ma la sua partenza è preceduta da una vitale

Trilogia della villeggiatura'('Le smanie per la villeggiatura',

stagione al San Luca, che produsse la '

'Le avventure della villeggiatura', 'Il ritorno dalla villeggiatura'), 'Sior Todero Brontolon', 'Le baruffe

chiozziotte'

. Giunge a Parigi nel 1762, e si trova dinanzi un pubblico abituato ad identificare la

Comèdie Italienne con quella commedia dell'arte da cui lui si era tanto allontanato, e deve così

riprendere la sua battaglia di riforma; è una produzione dalla sperimentazione manierata, con testi

Trilogia di Zelinda e Lindoro',

sia per le scene parigine che per quelle veneziane. Da ricordare la '

che associa schemi della Commedia dell'Arte e modelli del teatro patetico-sentimentale

Gli amanti timidi o sia l'imbroglio dei due ritratti', 'Il ventaglio

settecentesco, ' ', l'ultima commedia in

Chi la fa l'aspetta o sia i chiassetti del carneva

dialetto ' l', e le due commedie in francese che si

Il burbero di buon cuore' L'avaro fastoso

rifanno a Molière, tradotte con i titoli ' e ' '. Tra il 1784 e l'87

Mèmoires

scrive la sua autobiografia, i ' ' pubblicati in tre tomi e dedicati a Luigi XVI. Muore in

miseria nel 1793.

Dal momento che il passaggio dai copioni originari ai volumi stampati e destinati alla circolazione

spesso modificava i testi, la prima stesura dei copioni non è quasi mai recuperabile

Tra il 1750 e il 1795 vengono realizzate differenti edizioni e raccolte delle opere goldoniane, ad

opera degli editori Bettinelli, Paperini, Pitteri, Pasquali, e infine Zatta.

L'intera opera goldoniana si regge su personaggi che vivono, si incontrano nel ritmo di un continuo

dialogo, di una conversazione tutta intrisa di elementi concreti, quotidiani, con un linguaggio

indifferente alle tradizionali prospettive letterarie e formali.

Il dialetto veneziano non è per lui uno strumento di gioco e deformazione espressionistica,

secondo gli schemi della tradizione comica dialettale italiana, ma un linguaggio concreto e

autonomo, distinto in diversi livelli che corrispondo ai diversi strati sociali dei personaggi che ne

fanno uso, dal tono più basso delle classi popolari a quello medio dei bottegai e della piccola

borghesia, a quello più elevato e 'pulito' delle ricche famiglie mercantili.

Si può distinguere:

Una prima fase fino al 1748, anno della definitiva accettazione della 'professione' teatrale,

 di ricerca e sperimentazione, di confronto con i modelli teatrali tradizionali e in particolare

con la commedia dell'arte.

Il periodo al teatro Sant'Angelo(1748-'53) porta alla definizione e all'affermazione della

 riforma goldoniana, i cui termini sono indicati nella prefazione all'edizione Bettinelli e nella

commedia' Il teatro comico', in cui rivendica la dignità e l'onore dei comici e critica

dall'interno gli schemi della commedia dell'arte, la banalità delle sue convenzioni, la sua

comicità volgare e plebea.

Elemento determinante è il richiamo alla natura, che impone un continuo confronto con la realtà

quotidiana e con un pubblico preciso e individuabile. Nella prefazione vengono indicati di due libri

principali su cui si è formato Goldoni:quello del mondo, che gli ha mostrato i caratteri degli uomini,

gli atteggiamenti, le passioni, i costumi, nella loro concretezza sociale e nei loro aspetti positivi e

negativi, e quello del teatro, che gli ha insegnato la tecnica della scena e del comico e i modi per

tradurla in comunicazione pubblica.

Il terzo periodo è quello passato al Teatro San Luca dal 1753 al 1759 in cui mondo e teatro

 sembrano andare per conto proprio.

La quarta fase è quella delle grandi stagioni del San Luca, dal 1759 al 1762, che prende in

 analisi le contraddizioni tra i due termini, sul confronto tra la formula della riforma e un

sotterraneo malessere individuale e sociale,da cui scaturisce un'eccezionale vena di

comicità.

Un'ultima fase corrisponde infine all'esperienza francese.

All'attività inerente alla riforma se ne affianca una che non si discosta dai principi della commedia

dell'arte, dall'uso iniziale delle maschere, la ricerca di effetti piuttosto facili e schematici, alcune

caricature e deformazioni di comicità puramente meccanica, un teatro popolato da una serie di

figurine minori,ecc. Ci sono inoltre i generi teatrali svincolati dai principi della riforma, come le 18

tragicommedie in cui hanno spazio l'esotico e il fantastico, i numerosissimi libretti melodrammatici,

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A.A. 2016-2017
38 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannapicistrelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tatti Silvia.