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Il ragazzo non accetta il consiglio, dichiara di non voler rinunciare alla sua sposa e di voler conservare il

denaro come dote.

Saputo dalla madre che Renzo è sano e salvo, Lucia prova sollievo e desidera soltanto che il giovane

pensi a dimenticarla, così come lei stessa sta cercando di fare senza riuscirci. Anche perché donna

Prassede, spinta dalla volontà di far dimenticare Renzo a Lucia, continua a parlarle di lui, descrivendolo

come un delinquente e spingendo così Lucia a prenderne le difese, ricordando le vicende passate. La

nobildonna dava pieno sfogo alla propria indole all’interno della casa, favorita dal marito, don Ferrante,

che aveva ceduto volentieri il governo della casa in cambio di una completa indipendenza. L’uomo,

appassionato alla lettura, passa la maggior parte del tempo nella propria biblioteca personale, dove ha

raccolto più di trecento volumi tra le opere più “reputate”. L’elenco dei testi raccolti e le competenze del

14 personaggio rendono inesorabile il commento di Alessandro Manzoni: don Ferrante ha una cultura

decisamente arretrata ed ha terrore del nuovo, del pensiero innovativo.

Tornando a seguire il filone narrativo, trascorre un anno intero senza che avvenga alcun mutamento alle

condizioni dei personaggi principali. Il secondo Ottocento

Apogeo e crisi della civiltà europea

L’Europa raggiunse un grandissimo sviluppo economico e tecnologico, ma iniziarono a sorgere i moti

rivoluzionari dei proletari, coloro che non possedevano nulla se non la prole. Nel 1848 Marx e Engels

stilarono il Manifesto del Partito Comunista che esaltava la lotta di classe del proletariato contro la

borghesia. Il socialismo prese un carattere internazionale, vennero fondati i primi partiti. Per le grandiosi

scoperte, come il cinema dei fratelli Lumière ci fu un’euforia collettiva che prese il nome di Belle époque.

Molto importanti le visioni di Nietzsche con l’oltre-uomo e Freud con la psicoanalisi.

Nacque il naturalismo nella letteratura, intento a rappresentare la realtà sociale. Lo scrittore deve essere

come uno scienziato con un metodo scientifico sperimentale. La forma principale fu il romanzo.

Nella poesia nasce il simbolismo, in cui la realtà è ricercata attraverso analogie segrete e foreste di

simboli con associazioni ambigue e soggettive.

Nasceva quindi il decadentismo, un modo di vivere e di pensare con un sentimento della crisi della

dimensione umana. La letteratura dell’Italia unita

Roma nel 1870 divenne capitale del paese, l’Italia era uno stato unitario. Ci fu una gravissima crisi

economica che colpì soprattutto il mezzogiorno, con l’emigrazione di milioni di persone. Venne

introdotta l’educazione elementare obbligatoria, nasceva l’industria editoriale moderna. Francesco De

Sanctis concepì il suo capolavoro, la Storia della letteratura italiana, un grande affresco della storia della

civiltà italiana, riunendo le opere, documenti e testimonianze degli autori nel corso del tempo.

Nacque un movimento anticonformista, la Scapigliatura, in cui prevaleva l’idea di un poeta maledetto

che spesso moriva giovane, alcolizzato o suicida.

Il realismo in Italia si chiamò Verismo, che privilegia il principio di impersonalità ma con un’analisi

psicologica. Luigi Pirandello

Nasce nell'attuale Agrigento, nel 1887, ma trasferitosi in Germania si apre per lui un orizzonte europeo, si

sposa in un matrimonio combinato con la moglie che avrà problemi di salute mentale, e risiede a Roma.

Fa il lavoro di insegnante, di giornalista e scrittore con i suoi primi romanzi. Durante la Grande Guerra è

interventista, ma finita si dedica al teatro che diventa presto famoso in tutto il mondo. Aderisce al

fascismo, ma per motivi di comodità, e per questo non sarà visto in simpatia dagli altri intellettuali

antifascisti dell'epoca. Riceve il premio Nobel nel 1934 e muore a Roma nel 1936. La sua opera è molto

varia, novelle, romanzi e testi teatrali. Ha un grandissimo rapporto con l'Europa e con l'America, avrà

grande successo a New York con Sei Personaggi in cerca d'autore. In lui c'è un continuo rapporto tra

realtà e apparenza, uomo e maschera, in una forte analisi psicologica. Follia e pazzia sono un aspetto

importante della poetica Pirandelliana. Il fu Mattia Pascal

Mattia, il protagonista, si sente fallito, vince al casinò e legge sul giornale della morte di uno sconosciuto

che viene identificato con il suo nome. Assume un’altra identità, si innamora di una donna, ma non può

sposarla perché non è nessuno. Torna al suo paese natale, sua moglie si è risposata, così decide di

rinchiudersi nella vecchia biblioteca e portare dei fiori sulla propria tomba.

15 Pirandello sottolinea che il problema del protagonista può essere di chiunque: vivere, significa avere una

forma, ma quella forma, quell’identità può diventare una prigione esistenziale.

Uno, nessuno e centomila

Ultimo romanzo di Pirandello, tratta della dissoluzione dell’Io e dell’identità. Un inetto di provincia

affronta una crisi che travolge la sua vita partendo da un dettaglio fisico. Ognuno lo vede in modo

diverso, esistono centomila possibili identità del suo Io. Alla fine sarà creduto pazzo e diventerà un

nessuno. Il nessuno per Pirandello è migliore dell’uno, ciò che conta è gettare la maschera che ci

impongono gli altri e le convenzioni sociali e cercare la verità dell’essere.

Il teatro

Il contrasto fra realtà e apparenza gli sembrava sempre più insanabile: ognuno di noi vive la sua vita come

se fosse una rappresentazione teatrale, con una maschera sul volto. Pirandello vuole togliere quella

maschera e ritrovare la verità che c’è sotto la facciata della convenzione sociale. Raccoglierà i suoi

drammi con il titolo Maschere Nude, ne fa parte Pensaci Giacomino.

Ma presto quel teatro non basta più, Pirandello capisce che esistono molte verità, il soggettivismo è

sostituito dal relativismo. Prevalgono ora i temi della follia, del caso, dell’assurdo. Nasce il teatro nel

teatro, un teatro che annulla se stesso, con Sei personaggi in cerca d’autore in cui cade la barriera che

separa i personaggi dalla vita, e gli spettatori assistono al dramma e ne fanno parte. Dalla platea

irrompono dei personaggi, rappresentano loro stessi e chiedono solo di vivere fino in fondo la loro storia.

La prima fu un fiasco clamoroso, poi trionfò fino a New York.

L’Enrico IV è la storia di un pazzo che, credutosi l’imperatore e assecondato da tutti, rinsavisce di colpo,

scopre la donna che amava con un altro e decide di fingersi ancora pazzo, finché non uccide il rivale nella

follia (o nella sua finzione).

Questa sera si recita a soggetto descrive la ribellione degli attori che stanno recitando Leonora addio

proprio di Pirandello.

I giganti della montagna era un dramma visionario che venne messo in scena solo dopo la sua morte.

Pensaci Giacomino

Nella storia c’è un dissidio tra la cruda realtà della vita e la responsabilità morale. Commedia scritta in

dialetto siciliano e interpretata a Roma da Angelo Musco.

Agostino Toti ha settant’anni ed è un professore di liceo prossimo alla pensione, un democratico che non

riesce a mantenere l'ordine nella sua classe. Da poco tempo si è preso in moglie la giovane Maddalena, la

figlia del bidello della scuola per far “beneficare” la donna con la propria imminente pensione. Quello di

Toti è un gesto disinteressato e volto a far del bene a una giovane di bassa estrazione sociale. A godere

della generosità sarà anche “Giacomino”, che era stato uno degli alunni prediletti al liceo. Non solo ha

trovato al ragazzo un posto alla Banca Agricola, ma addirittura gli ha permesso di avere dei rapporti con

la sua giovane moglie, di lui coetanea, tanto che ne è nato un bambino. Ma il piccolo di due anni e mezzo

già fa parlare male la gente del paese, che è scandalizzata dall’atteggiamento del professore. Toti non se

ne è mai preoccupato più di tanto, senonché la moglie da tre giorni è agitatissima e non vuole più uscire

dalla camera da letto.

Per porre fine alla situazione il professore prende la “risoluzione eroica” di uscire con il bimbo diretto a

casa di Giacomino. Gli apre la porta la sorella, che lo accoglie freddamente e tenta di mandarlo via. Nel

dialogo con Giacomino il professor Toti scopre che il ragazzo si è fidanzato con un’altra giovane e non

vuole avere più niente a che fare né con lui, né con Maddalena, e che rinuncia a tutto. Ma il professore

non può accettare che i suoi piani vengano stravolti per motivi sentimentali e d’onore, e affronta il

giovane minacciandolo di andare con il bimbo a fare una scenata dalla sua nuova fidanzata e di fargli

perdere il lavoro che gli aveva trovato in banca. Prima di andarsene, sulla soglia, il professor Toti ha

l’ultima parola: “Pensaci, Giacomino! Pensaci!”.

16 Il primo novecento

Imperialismi e totalitarismi

Il Novecento è stato definito il “secolo breve”, secolo delle guerre mondiali. La Prima Guerra Mondiale

(1914) con milioni di morti e immani sofferenze. Si instaurò un regime dittatoriale in Unione Sovietica

con Stalin, in Italia il fascismo di Mussolini, in Germania il nazismo di Hitler, in Spagna la dittatura di

Franco. I totalitarismi erano l’espressione di una società di massa.

Si scatenò la Seconda Guerra Mondiale (1939) che vide le dittature fasciste dell’Asse contro gli Alleati.

Fu usata la bomba atomica e ci fu l’abisso del male con l’Olocausto.

Il Novecento è caratterizzato dalla crisi e dall’inquietudine.

In Italia nel primo Novecento

Benito Mussolini salì al potere con la Marcia su Roma e il fascismo liquidò il vecchio stato liberale,

avvicinandosi alla Germania nazista e alla Seconda Guerra Mondiale.

Alcuni intellettuali si avvicinarono al regime, altri ne presero le distanze con il Manifesto degli

Intellettuali antifascisti. Il Novecento sarà un vero laboratorio di cultura Italiana, soprattutto con i

maggiori scrittori del dopoguerra. Per la prosa saranno preferite le forme brevi, l’alfabetizzazione è

diffusa, si legge di più ma più velocemente. Nella poesia si aprono varie linee poetiche, come il

Crepuscolarismo con toni sfumati, melodici e semplici; o l’Ermetismo, nato negli anni ’30, un sistema

chiuso, talvolta incomprensibile, che utilizza il verso libero con motivazioni spirituali ed interiori. I punti

di riferimento dell’Ermetismo furono Firenze, con il caffè delle Giubbe Rosse e alcune riviste come

Solaria. Giuseppe Ungaretti

Fu il poet

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hoengrey di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Lezza Antonia.