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RINASCIMENTO
All’inizio del ‘300 inizia una crisi profonda a partire dalla chiesa: con PAPA CLEMENTE V
(represse l’ordine dei cavalieri templari basati sulla regola di San Bernardo) la sede della
chiesa passò da Roma ad Avignone, sotto l’influenza diretta della monarchia francese, solo
dopo 70 anni cioè nel 1377, la sede tornò a Roma, sotto il papa URBANO V, che diede una
regolata al lusso dei chierici e definitivamente con GREGORIO XI, sotto l’influenza di Santa
Caterina da siena, e questo diede origine allo SCISMA D’OCCIDENTE(rivolte da parte del
popolo che voleva un papa italiano e per qst fu eletto URBANO VI, che soli 5 mesi di
pontificato, con la scusa che era stato eletto sotto minacce del popolo fu ripudiato dai cardinali
francesi che l’avevano eletto, che incontratisi a fondi, elessero CLEMENTE VII come
antipapa, scisma che durò dal ‘378 al ‘417 terminando con l’elezione di MARTINO V)
Successivamente emersero i primi stati nazionali, la francia e l’inghilterra, che si
fronteggiarono nella guerra dei cento anni (‘337-‘453, segnò la fine del medio evo, primo
conflitto in cui si usarono armi da fuoco, causata in primo luogo dalla conquista delle fiandre
facenti parte del belgio rivendicate dall’inghilterra e dalla francia e d in secondo luogo dalla
conquista del trono dovuta a varie successioni terminate con eduardo III d’inghilterra figlio di
isabella di francia e carlo di valois), che diede delle ritorsioni anche all’italia con le carestie ma
soprattutto con la peste nera che spopolò l’europa tra il 1347 e il 1350; l’impero bizantino
cadde sotto la conquista dei turchi di maometto il conquistatore; l’economia europea
attraversa periodi di gravi crisi e le banche principali falliscono; le città diventano ingovernabili
e si estende la Signoria e poi il principato che vede il potere gestionale in mano a famiglie
ricche e potenti;delle repubbliche marinare restano solo Genova e Venezia;
dopo la morte di Roberto d’angiò (fratello di carlo martello, di parte guelfa, fu attivo nella
politica italiana) anche il regno di Napoli viene coinvolta in questa decadenza.
In qst periodo conta molto la FORTUNA vista come strumento rivelatore delle vanità umane,
ed il senso della MORTE, visto come livellatore delle disuguaglianze ma che dà anche alla
vita un valore diverso, in quanto vi sono meno certezze più timori. La visione del tempo è
cambiata grazie anche all’invenzione dell’orologio meccanico, e dell’ars nova (nuova
concezione musicale, caratterizzata dalla polifonia)
In questo contesto vengono favorite le ricerche dei testi antichi, come avviene a verona e a
pomposa, dove vengono ritrovate alcune tragedie di SENECA da LOVATO LOVATI(poeta,
notaio e giudice padovano, appassionato di classici)
Vengono scritte le prime storiografie e cronache: in latino la prima storiografia veneziana ad
opera di DANDOLO (doge veneziano); e le prime cronache in volgare, che volevano essere
una visione degli eventi contemporanei, come la cronaca partenopea in lingua napoletana
scritta da Bartolomeo caracciolo ed altre…
ci fu la svolta decisiva nell’uso del volgare in letteratura, iniziata da dante (ci fu una vasta
produzione di testi ispirati alla dc, che ne riprendevano la terzina e il racconto di un viaggio
allegorico e non mancò la così detta anticommedia scritta dal D’ASCOLI, intitolata
L’ACERBA, che voleva essere un trattato scientifico che prendeva di mira tutto ciò che
andava contro la scienza tipo la dc, rimasto incompiuto perché l’autore proprio a causa di qst
affermazioni fu condannato al rogo dall’inquisizione) e continuata da petrarca.
La divina commedia fu approfondita e fornita di commenti (esegesi) e successivamente di
miniature che rappresentassero le varie fasi della dc, a testimonianza che ormai dante era
percepito come un classico, soprattutto grazie all’opera di BOCCACCIO
PETRARCA
Francesco di petracco nacque ad arezzo nel 1304, la sua famiglia fu coinvolta dalla stessa
realtà storica (guelfi e ghibellini) di dante, e quindi fu costretta alla partenza trasferendosi alla
corte papale di Avignone. Francesco studia lettere a bologna e approfondisce gli studi dei
classiciraggiungendo un livello di conoscenza davvero eccellente; approfondisce anche lo
studio della letteratura ecclesiastica e medita sulla condizione umana; evento rilevante che
sarà fondamentale per la sua opera sarà l’incontro con LAURA, avvenuto nel 1327, attorno
alla quale l’autore costruirà il suo mito + grande basato sul mito antico di apollo e dafne, e fu
da questo episodio che nacque il suo soprannome PETRARCA richiamandosi al mito della
MEDUSA, cioè alla donna ke si trasforma in lauro e quindi in legno corrisponde l’uomo che si
trasforma in pietra;
fu incoronato poeta nel 1341 dopo la pubblicazione di AFRICA(poema epico rimasto
incompleto, in esametri, in 9 libri, in latino dedicato a Roberto d’angiò, riguarda la seconda
guerra punica risalente a Scipione l’africano contro i cartaginesi del III sec. a. C. e sarà alla
base della mitologia moderna)
ad Avignone studiò il greco con il monaco calabrese BARLAAM e a qst periodo risale la crisi
spirituale acuita dalla conversione del fratello GHERARDO, riflessa nelle opere:
1. DE VITA SOLITARIA (dove viene descritto il valore della solitudine e dello studio) in
prosa latina
2. DE OTIO RELIGIOSO in prosa latina (esaltazione della vita monastica e della
tranquillità dello spirito
3. SECRETUM in prosa latina (dialogo immaginario tra il poeta e SANT’AGOSTINO in
presenza di una donna muta che rappresenta la verità)
Successivamente incontra Boccaccia a roma durante il giubileo del 1350, da cui nasce un
sodalizio intellettuale, in quanto fu lo stesso boccaccia a presentare il traduttore LEONZIO
PILATO (ricordato per le traduzioni di omero dal greco)
Dallo studio dei classici deriva l’impulso di raccogliere i scuoi scritti volgari nel suo celebre
CANZONIERE (che comprende 366 componimenti tra sonetti, canzoni, sestine, ballate e
madrigali, in cui il collegamento è laura che darà origini in secondo tempo al petrarchismo,
cioè ad imitazione di tetrarca che a sua volta imitava i classici) considerato diviso in due
parti in vita(poesia della memoria) e in morte (vanità della vita) di laura, che racconta la
metamorfosi interiore del poeta, come un diario che segue un suo proprio tempo in cui si
sente comunque la sensazione di una perdita irreparabile e la speranza dell’eterno; anche
qui troviamo la numerologia qst volta associata al num 6 visto come perfezione terrena di
laura, che ha valore differente rispetto a dante in qnt considerati numeri in movimento
basato sulla metamorfosi dei sentimenti umani e sono importanti anche i sogni, soprattutto
nella seconda parte in cui il poeta sogna la sua laura sotto varie forme morfiche.
Altra opera importante sono i TRIUMPHI, poema allegorico in volgare italiano, scritta in
terzine dantesche, basata su 6 sogni-visioni del suo amore per laura:
1. trionfo d’amore, cioè un sogno dove il poeta vede il carro trionfale di amore seguito
da una schiera di dei vinti dall’amore e dove vede e parla anche con illustri uomini
antichi e medievali
2. trionfo della pudicizia, dove laura sfida e vince amore imprigionandolo nel tempio
dlla pudicizia a roma
3. trionfo della morte, in cui il poeta descrive la morte idealizzata di laura, che perde i
suoi caratteri + orrendi essendo stata soggiogata dalla bellezza di laura stessa
4. trionfo della fama, dove viene descritta la vita oltre la morte di grandi uomini del
passato
5. trionfo del tempo, in cui il poeta riflette su se stesso e sulla fugacità del tempo
6. trionfo dell’eternità, in cui l’uomo trova rifugio in Dio e neanche il tempo potrà
prevalere
altra opera importante sarà DE VIRIS ILLUSTRIBUS sulla vita illustre di 36 personaggi ed
infine gli EPISTOLARI che dimostrano uno scambio continuo tra il poeta e gli intellettuali
dell’epoca, a discapito della ricerca della solitudine di tetrarca stesso, in cui ritroviamo
l’ultima lettera dedicata ai POSTERITATI, che si prefigge di superare il tempo.
BOCCACCIO
Nasce nel 1313 a firenze, figlio illeggittimo di un banchiere che lo riconoscerà, portandolo
con se a napoli, ove però il giovane boccaccio si lascerà attirare dalla vita alla corte
angioina e si appassionerà alla letteratura anche grazie al suo prof di diritto CINO DA
PISTOIA (poeta e giurista, divenuto poi professore di diritto, amico di dante e petrarca),
come documentato in uno dei suoi zibaldoni (manoscritti privati in cui sono raccolte le
prime opere giovanili) come per precedenti autori anche per lui ha un valore significativo
l’incontro con una donna, FIAMMETTA(probabile figlia naturale di roberto d’angiò, maria
d’aquino, che incontra presso la chiesa di San Lorenzo) infatti per lei nascono le prime
opere in volgare successive ad alcune prove in latino ad imitazione di dante e cino.
Nel 1341 deve ritornare a firenze e dopo poco muore roberto d’angiò; firenze attraversa
una grave crisi finanziaria che colpisce anche la sua famiglia e lui cerca di trovare una sua
indipendenza presso le stesse corti padane attraversate dallo stesso dante durante l’esilio;
qui boccaccio vive una vita sregolata e libertina, che unita alla peste del 1348 darà lo
spunto alla sua opera maggiore che contaminerà anche la letteratura inglese con
CHOUSER e i RACCONTI DI CANTERBURY (prosa e versi, in inglese medievale, temi
sono: amor cortese, corruzione clericale, a differenza del decameron, la descrizione
dell’aspetto fisico e psicologico dei personaggi è approfondito) il DECAMERONE (il nome
deriva da 2 parole greche che significano 10 giorni –ad imitazione del exameron cioè 6
giorni della creazione scritto da Sant’Ambrogio- racconto, in cui egli stesso sa di essere
realmente bravo, di 100 novelle- come la dc- ad imitazione del ciclo bretone –letteratura
erotica cavalleresca- e alla historia longobardorum di paolo diacono –la descrizione di un
grave evento che cancella le leggi e la civiltà- denominato principe galeotto, collegato con
il racconto di paolo e francesca nella frase “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, riferito al
lancillotto e ginevra presunto capolavoro amoroso di certo galeotto, il decamerone
descrive 14 giorni-10 ri racconto e 4 di riposo- in cui durante la peste 10 giovani di elevato
stato sociale -7 donne e 3 uomini-si rifugiano fuori città per scampare la peste, si realizza
la sospensione del tempo e quindi della morte -come avviene nelle mille e una notte, infatti
anche la cornice è ad imitazione della letteratura araba- decidono di passare le serate
raccontando 1 novella