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Capitolo 1
Il problema di fondo: Il rapporto MICRO-MACRO negli studi di economia
Per la comprensione dei fenomeni aziendali è essenziale approfondire le relazioni che intercorrono tra l’impresa e il contesto in cui essa opera definito “task environment” e indicando con questa dizione quella parte dell’ambiente rilevante per la definizione e il raggiungimento degli obiettivi dell’impresa (Dill 1958, Newell & Simon 1972).
Gli oggetti di indagine sono dunque l’impresa e il suo macrocontesto di riferimento. Secondo una prospettiva semplificata possiamo definire l’IMPRESA come il soggetto microeconomico che organizza i fattori della produzione, il SETTORE come l’insieme delle imprese che producono beni simili (lato dell’offerta) o sostituibili tra loro (lato della domanda) e i MERCATI come i luoghi di scambio dove l’impresa acquisisce le risorse e i servizi necessari o vende i propri prodotti/servizi.
In questa ipotesi di partenza le connessioni IMPRESA-SETTORE -MERCATI seguono uno schema di relazioni essenziali in cui gli oggetti sono definiti e i rapporti chiaramente determinabili.
I confini sono quindi chiari e distinti: le relazioni sono determinate sulla base di parametri competitivi (le imprese concorrenti nel settore) o sulla base di rapporti di scambio (tra l’impresa e i mercati).
Nella realtà fenomenica le relazioni tra l'impresa, il settore e i mercati sono però molto complesse e si presentano secondo modalità ambigue, spesso sfumate, quasi sempre fluide e in continuo mutamento. I confini sono ora permeabili e sovrapposti: i limiti sono tratteggiati per indicare la permeabilità e l'instabilità; essi, inoltre in molti casi, si sovrappongono e si intersecano; inoltre, con l'integrazione verticale a valle, i fornitori possono diventare competitor, così come i distributori che si integrano a monte o producono marche commerciali; le risorse umane che promuovono progetti di spin-off in un primo momento fanno parte dell'impresa, per diventare poi concorrenti e quindi elementi del macrocontesto di riferimento.
IMPRESA Alcuni fenomeni presenti nell'economia contemporanea inducono dubbi sull'individuabilità dell'impresa come oggetto distinto da altre imprese e dal suo mercato. Nelle reti modulari, ad esempio, il completamento del processo avviene attraverso la congiunta attività di operatori che svolgono ruoli complementari. L'azione di questi operatori può anche operare in più reti differenti tra loro, rendendo ancora più complessa la definizione dei confini dell'impresa. Pertanto è difficile definire i confini di un'impresa dello sviluppo iniziative di imprenditorialità componibili.
Capitolo 2 I temi della ricerca scientifica
Il percorso concettuale del volume
Sulla base delle precedenti riflessioni è possibile concordare che i termini della relazione micro-macro non sono associabili ad entità certe e univocamente determinabili.
Rispetto ai tanti interrogativi sollevati dall'economia della complessità possono essere focalizzati i temi della ricerca scientifica.
La complessità degli oggetti di studio
Le diverse logiche di rappresentazione della relazione micro-macro hanno elaborato un’idea sempre più complessa dell’impresa e del task-environment nel tentativo di ottenere una migliore descrizione della realtà fenomenica. Non è un caso, pertanto, che si faccia sempre maggiore uso di metafore.
La metafora meccanicistica, che rappresenta l’impresa come una macchina in cui vengono immessi input per ottenere un dato output, ha lasciato il posto con il crescere della complessità, alla metafora biologica dell’organismo. Quest’ultimo non ha uno scopo ma ha come obiettivo il suo stesso funzionamento e la sua stessa esistenza. Un’altra metafora usata per trasferire la poliedricità della natura dell’impresa è la metafora dell’ologramma. L’ologramma è un’immagine fisica in cui ogni punto contiene quasi tutta l’informazione dell’insieme a cui partecipa; per cui ogni singolo elemento, pur mantenendo la propria individualità, è utile a ricostruire l’intero sistema.
LOGICA CAUSALESTRUTTURALISTA(1930-1950)MICRO: IMPRESAMACRO: SETTORE
LOGICA STRATEGICOCOMPETITIVA(1960-1970)MICRO: CONC. CLIENTIMACRO: ASA
LOGICA MECCANICOAGGREGATIVA(1870-1920)MICRO: PROD. CONC.MACRO: MERCATO
LOGICA DELLACOMPLESSITÀSISTEMICAMICRO: SISTEMAMACRO: AMBIENTE
ALTAINTELLEGGIBILITÀ
BASSAINTELLEGGIBILITÀ
Le prime tre logiche descritte,che fanno riferimento adapprocci di ricerca benconsolidati nella tradizioneeconomica hanno prodottoal loro interno e recepitodall'esterno alcune deviazionidall'impianto ortodosso.Le diverse logiche che,nel tempo, si sono occupatedell'interpretazione del rapporto tra l'impresa e il mercatohanno, pertanto, affrontato alcuni momenti di svolta.Si tratta di momenti teorici in cui alcuni autori iniziano,più o meno consapevolmente, un percorso teorico evolutivo.
LOGICA CAUSALESTRUTTURALISTA
DEVIAZIONI: retrovisione paradigmi: S-C-P, concorrenza allargata, economia neoclassica causali all'ingresso.
LOGICA MECCANICOAGGREGATIVA
DEVIAZIONI: mercati imperfetti, teoria neoutil. razionalità, razionalità limitata.
LOGICA STRATEGICOCOMPETITIVA
DEVIAZIONI: strategie emergenti, definiz. business, popolazione - nativi distretti, prospettiva resource-based.
LOGICA DELLACOMPLESSITÀSISTEMICA
ALTAINTELLEGGIBILITÀ
BASSAINTELLEGGIBILITÀ
Esso esprime la variazione del costo di produzione al variare di una unità di quantità prodotta.
L'impresa tenta di ottenere il maggior profitto possibile massimizzando la differenza tra ricavi totali e costi totali.
Per ottenere ciò all'impresa conviene produrre fino a che il costo marginale non coincida con il ricavo marginale.
Ne deriva che la curva di offerta della impresa coincide nel breve periodo con la parte ascendente della curva del costo marginale.
La curva di offerta del mercato sarà data dalla somma orizzontale delle singole curve di offerta.
- Teoria dell'equilibrio concorrenziale. Per spiegare l'equilibrio in condizioni di mercati concorrenziali si utilizzerà l'analisi di Marshall.
- Gli agenti microeconomici adeguano la quantità alle condizioni di contesto: così se il prezzo di domanda è superiore a quello di offerta i produttori saranno propensi ad aumentare la quantità offerta, producendo modifiche al prezzo; quando il prezzo di offerta è superiore al prezzo di domanda, i venditori tenderanno a diminuire la quantità immessa sul mercato, il che rende XE l'unica quantità che garantisce stabilità e PE il prezzo in condizioni di equilibrio.
- Questa automatica propensione degli agenti verso condotte che assicurano l'equilibrio è un aspetto fondamentale della logica meccanico-aggregativa.
Cosa permane/cosa si modifica
PERMANE. Il modello della concorrenza monopolistica introduce l'imperfezione dei mercati all'interno della teoria neoclassica, mantenendone inalterato l'obiettivo: descrivere il sistema di formazione di prezzi e l'equilibrio dei mercati, usando la stessa strumentazione concettuale (curve di domanda, di offerta, ricavo marginale, costo marginale, prezzo di mercato ecc.).
SI MODIFICA. I prodotti non sono più identici; ciò modifica le curve di domanda di fronte alle quali si trovano le singole imprese. D'altra parte vacilla l'ipotesi della piena libertà di ingresso di nuove imprese perché inizia ad apparire chiaro che la differenziazione è essa stessa una barriera all'entrata di nuovi concorrenti. Possiamo sottolineare almeno 3 passaggi significativi:
- - Non è più possibile dividere nettamente le imprese che producono beni identici da quelle che producono beni lievemente diversi.
- - Le curve di domanda dei consumatori, non più simili tra loro, risultano non più facilmente sommabili.
- - Le imprese possono avere comportamenti alternativi, lavorando sul prodotto e/o sul prezzo.
Si indebolisce, pertanto, la visione della logica meccanico-aggregativa perché da un lato, la pluralità di comportamenti rende impossibile la somma delle azioni degli agenti microeconomici; dall'altro, si apre il campo al grande tema dell'interdipendenza delle scelte, che stronca la possibilità di ancorare meccanicamente gli eventi.