Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 60
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 1 Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti di Diritto Internazionale Pag. 56
1 su 60
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Modulo 3: Il diritto dei trattati. Lezione 1 – Il procedimento di formazione dei trattati

Si definisce accordo internazionale la manifestazione di volontà proveniente tra 2 o più Stati, diretta a regolare, creare, modificare o estinguere in modo vincolante i loro rapporti giuridici reciproci. L'accordo, per definizione, vincola esclusivamente le parti che lo contraggono.

Alla nozione di accordo internazionale sono riconducibili una molteplicità di atti internazionali: trattati, convenzioni, protocolli, patti, statuti, carte, intese, memorandum, concordati, scambi di note, ecc.

Il procedimento di formazione dei trattati internazionali:

Perché vi fu l'esigenza di codificare la materia del diritto dei trattati? Perché le regole tradizionali non avevano una ben definita certezza, ogni regola tradizionale – che disciplinava un accordo – era soggetta a interpretazioni diverse, veniva

penalizzata dunque la certezza del diritto. Perché nel secolo scorso e soprattutto nella seconda metà del '900 si è avvertita la necessità di accrescere il numero degli accordi internazionali e dunque di definire in maniera più dettagliata le regole per poterli disciplinare. Si è pervenuti attraverso una lenta opera di codificazione alla promozione della Convenzione sul diritto dei trattati, iniziata dalle Nazioni Unite e firmata a Vienna nel 1969, entrata in vigore nel 1980.

Tale diritto è regolato da una serie di norme consuetudinarie codificate nella suddetta Convenzione. La Convenzione non si applica a tutti i trattati, ma:

  • agli accordi stipulati tra Stati (ma non quelli stipulati tra Stati e organizzazioni internaz.)
  • in forma scritta
  • dopo l'entrata in vigore della Convenzione e disciplinati dal D.I

La Convenzione seguente, istituita nel 1986 si applica invece anche per gli accordi tra Stati

ed organizzazioni internazionali. Le fasi della formazione di un accordo internazionale: La Convenzione di Vienna ha individuato 4 fasi: 1. il negoziato – redazione del testo dell'accordo, fase attraverso cui gli Stati e i loro rappresentanti cominciano ad immaginare quale possa essere la regolamentazione di interessi e verso la quale vogliono pervenire; 2. la firma – adozione del testo; 3. la ratifica – in cui il testo venga poi sottoposto agli Stati per darvi esecuzione. 4. l'entrata in vigore – pubblicazione del testo e in cui l'atto diventa fonte del diritto internazionale e produce legge. ►Prima fase: il negoziato La fase del negoziato è preordinata all'elaborazione del testo del trattato. Vi partecipano, generalmente, plenipotenziari, coloro i quali rappresentano gli Stati partecipanti, in forza dei pieni poteri loro conferiti, da esibire prima dell'avvio del negoziato.↓per talune figure istituzionali, l'attribuzionedei pieni poteri è data per presupposta e non è dunque oggetto di verifica in sede di apertura del negoziato, si tratta: - del Capo di Stato, - del Capo del Governo e - del Ministro degli Esteri – dei capi missione diplomatica, sono esentati dall'esibizione dei pieni poteri ma non a tutti - gli atti, solo per i trattati conclusi tra lo Stato proveniente del capo missione diplomatica e lo Stato ospitante. Cosa succede se il plenipotenziario non esibisce in assoluto i pieni poteri, non è dunque qualificato? Questa carenza potrebbe essere invocata dallo Stato come causa di invalidità dell'accordo. Cosa succede se il plenipotenziario esibisce i pieni poteri ma sono limitati ed esso è andato in eccesso di potere? Lo Stato potrebbe accettare e poi ratificare con un apposito atto il trattato. Per l'adozione del testo dell'accordo, la Convenzione di Vienna prescrive l'unanimità, ovvero, per le conferenze internazionali, la

maggioranza dei 2/3 degli Stati partecipanti. Con il medesimo quorum si può, tuttavia, stabilire, all'apertura della conferenza, una maggioranza diversa.

►Seconda fase: la firma

All'esito del negoziato, il testo del trattato è sottoposto alla firma dei plenipotenziari ai fini di autenticazione (art. 10 della Convenzione di Vienna). Il trattato firmato è da considerarsi definitivo (salvo l'ipotesi di riapertura dei negoziati) e può essere sottoposto agli Stati per la ratifica. Qualora abbia partecipato al negozio un elevato numero di Stati, l'accordo può rimanere aperto alla firma in diversi luoghi anche per un lungo periodo di tempo.

► Terza fase: la ratifica

È quell'atto attraverso il quale gli Stati che partecipano all'accordo, decidono di manifestare il proprio consenso ad obbligarsi al rispetto del contenuto di quell'accordo. È l'atto determinante secondo il quale uno Stato si impegna in modo vincolante.

simplificata: anche solo la firma apposta dai plenipotenziari può essere idonea e obbligare gli Stati partecipanti al rispetto dell'accordo. Art.12 Hanno dunque la particolarità di essere strumenti internazionali la cui adozione è soggetta a regole meno rigide, d'altra parte per questa loro caratteristica di semplificazione si prestano in maniera poco adatta alla disciplina di materie molto delicate (diritti dell'uomo, commercio internazionale ecc...). Accordi in formasolenne: si è in presenza di questi trattati qualora sia necessario lo scambio o il deposito dello strumento di ratifica.

Art. 14

Forma più utilizzata ed adatta alle materie delicate.

Nell'ordinamento italiano, la ratifica dei trattati internazionali spetta al Presidente della Repubblica (Art. 87 Cost.) sotto la responsabilità dei Ministri proponenti (Art. 89 Cost.)

Il Presidente della Repubblica deve essere autorizzato con legge dal Parlamento nei casi previsti dall'articolo 80 Costituzione, ovvero nei casi di:

  • trattati di natura politica – prevedono variazione del territorio
  • trattati che implicano modificazioni di leggi – istituiscono arbitrati o regolamenti
  • trattati che comportano oneri alle finanze giudiziari internazionali

► Quarta fase: l'entrata in vigore

Condizione necessaria per l'entrata in vigore di un trattato internazionale (in forma solenne) è lo scambio delle ratifiche (negli accordi

bilaterali) o il deposito delle ratifiche (in quellimultilaterali).
Scambio: nel caso di 2 soli partecipanti è sufficiente l'incontro tra questi affinché lo strumento di ratifica dell'uno possa pervenire nelle mani dell'altro.
Deposito: un soggetto si fa carico dell'onere di ricevere da parte di tutti gli Stati gli strumenti di ratifica.
Gli Stati sono possono decidere tempi e modi per la ratifica, poiché è una scelta da cui difficilmente ci si può tirare indietro.
Mentre l'entrata in vigore di un accordo internazionale bilaterale è contestuale allo scambio degli strumenti di ratifica, quella di un accordo multilaterale può essere subordinata al deposito di un numero minimo di ratifiche - cosiddetta condizione sospensiva - e alla decorrenza di una data certa - cosiddetto termine iniziale.
Registrazione e pubblicazione: a norma dell'articolo 102, par. 1 della Carta delle Nazioni.Ogni accordo internazionale stipulato da un membro delle nazioni unite dopo l'entrata in vigore della presente Carta deve essere registrato al più presto possibile presso il Segretariato e pubblicato a cura di quest'ultimo. La mancata registrazione, tuttavia, non è causa di nullità o inefficacia del trattato, ma di mera inopportunità nei confronti degli organi delle Nazioni Unite. ► Altri elementi di procedure che intervengono nella formazione dell'accordo: 1. L'emendamento: La modifica, un accordo può essere successivamente modificato da 1 o più Stati. In tali casi, la proposta di emendamento deve essere notificata a tutti gli Stati parti, i quali hanno diritto a partecipare, ma non sono mai vincolati dall'accordo emendato senza il loro consenso. 2. Le riserve: Le riserve degli accordi internazionali sono dichiarazioni unilaterali degli Stati finalizzate a escludere l'applicazione o limitare gli effetti di una o più disposizioni dell'accordo.

più norme dell'accordo nei confronti deldichiarante.

La disciplina delle riserve è regolata dagli articoli 19 e 23 della Convenzione di Vienna.

L'articolo 19 vieta la formulazione di una riserva nei casi in cui tale possibilità sia espressamenteesclusa dal trattato in generale, con riferimento a clausole specifiche, ovvero, in assenza diprevisioni sul punto, quando la riserva dia incompatibile con l'oggetto e lo scopo del trattato.

Lezione 2 – Le regole di interpretazione dei trattati

L'interpretazione degli accordi è tra le più importanti poiché ha una funzione adeguatrice ovvero diconsentire che il contenuto della norma sia il piu possibile rispondente alle esigenze della societàdove quella norma deve essere applicata.

Le regole di interpretazione dei trattati internazionali derivano da principi consuetudinari,codificati e sviluppati negli articoli dal 31 al 33 della Convenzione di Vienna.

L'importanza di tali

regole va commisurata al fatto che le controversie giuridiche in materia di interpretazione dei trattati sono tra le più diffuse e frequenti nel diritto internazionale.

I criteri generali di interpretazione:

La Convenzione di Vienna codifica i tradizionali criteri di interpretazione giuridica, privilegiando l'interpretazione letterale (oggettivistica) rispetto a quella basata sulla volontà delle parti contraenti (soggettivistica).

L'articolo 31 della Convenzione fa riferimento a quattro criteri generali:

  • la buona fede
  • l'interpretazione letterale
  • l'interpretazione soggettivistica
  • l'interpretazione teleologica

Tradizionalmente l'impostazione soggettivistica è stata sostituita da una di natura oggettivistica.

Tende dunque a svincolare il testo dalla volontà degli Stati dal prodotto finale, a dare maggiore rilievo al tenore letterale delle norme.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
60 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GretaSb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Colacino Nicola.