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TAM-3
Ragioni d’interesse del livello “meta” in campo linguistico: psicologiche, sociali, educative
Perché interessarci alla dimensione “meta” rispetto ad abilità linguistiche di base, come il
comprendere e il produrre spontaneamente il linguaggio?
In linea generale, il prefisso “meta” indica un livello di astrazione del pensiero che si applica, come
in tutti gli ambiti della metacognizione, a processi cognitivi di base, e li trasforma in oggetto di
pensiero.
- Il “meta-apprendimento” è riflessione su un insieme di atti di conoscenza utili a conseguire
apprendimento,
- La “meta-memoria” è riflessione su quegli atti di conoscenza che si realizzano sotto forma di
rievocazione,
- La “meta-linguistica” fa si che la lingua che noi usiamo per comprendere e farci comprendere
diventi un oggetto di riflessione e non più soltanto uno strumento di comunicazione e di pensiero.
E lo diventa nel momento in cui ci poniamo ad analizzare una forma significante in rapporto ad un
contenuto significato. Date queste caratteristiche, le abilità metalinguistiche presentano ragioni di
interesse sia sul piano teorico che su quello applicativo.
Sul piano teorico manifestano una risorsa particolarmente potente delle lingue, che fa parte delle
loro proprietà distintive proprio in quanto codici verbali in generale, e cioè la loro proprietà
riflessiva. Le lingue sono intrinsecamente sia strumento che oggetto di pensiero.
Esse generano, dall‘interno, parole per parlare di parole:
Io posso, mediante la lingua (lingua-strumento), dar forma ai miei pensieri, emozioni, intenzioni;
e, sempre mediante la lingua, posso pensare e ripensare le formulazioni verbali dei miei pensieri,
emozioni, intenzioni, ecc…(lingua-oggetto). In altri termini, la lingua è come un dispositivo
architettonico che fabbrica da sola il piano superiore della propria casa.
Sul piano del funzionamento pratico e quotidiano della lingua: Tutte le volte che cerchiamo di
verificare se abbiamo capito, cosa abbiamo capito, torniamo con le nostre parole sulle parole dette,
e, in particolare, su alcuni pezzi di parole. Un “noi” rispetto ad un possibile “io”, un diminutivo, un
vezzeggiativo o un peggiorativo un aggettivo o un avverbio che potevano non comparire e che
invece compaiono, ecc… Minime opposizioni sul piano dei significanti che possono essere veicolo
di opposizioni sul piano dei significati. Quando cerchiamo equivalenze di significato, nel più banale
esercizio di parafrasi, “spezziamo” il rapporto fra significante e significato delle parole già dette e lo
ricomponiamo in altro modo producendo altre parole.
In breve, la parola scelta dall’altro o da noi stessi diviene moneta di scambio di cose pregnantissime
nel quotidiano: la nostra immagine sociale, quell’informazione da cui dipende se abbiamo passato
un esame o la corretta utilizzazione di un medicinale, di un elettrodomestico, la nostra adesione ad
una linea politica attraverso il voto che si esprime con un si o un no
La metalinguistica come strumento per dirimere questioni di primaria utilità nella vita
quotidiana.
Sempre sul piano, pratico, un’altra utilizzazione rilevante delle abilità metalinguistiche è quella che
le finalizza alle abilità di studio.
Il legame: le attività di parafrasi dei testi, che richiedono, per estrarne senso, un lavoro specifico su
parole-chiave, frasi-chiave, passaggi-chiave, con un continuo gioco figura-sfondo fra ciò che è
rilevante rispetto a ciò che lo è meno. A loro volta, queste parole, frasi, passaggi-chiave diventano
“maniglie” sul testo, che generano nuovo testo, quello nostro, a titolo di parafrasi del precedente.
La metalinguistica come base per le abilita’ di studio, memorizzazione e riesposizione
personalizzata.
Perché proprio la fascia adolescente-adulta ? Gli strumenti più diffusi, internazionalmente ed in
Italia, coprono fasce molto più precoci, dai 3-4 anni a tutto l’arco delle età della scuola elementare.
Per citare solo quelli costruiti dagli autori del TAM-3, e validati su campioni italiani, possiamo
elencare: il TAM-1 (test di abilità metalinguistiche n-1), per i 4-6 anni + il TAM-2, (test di abilità
metalinguistiche n- 2) per i 9-14 anni + il TCM (test di comprensione di metafore) per i 9-14 anni
Tuttavia, le problematiche metalinguistiche cambiano nel tempo, in maniera indissociabile da
precise richieste della scuola e della società, oltre che in rapporto alle maggiori possibilità di
astrazione offerte dall’avanzare dello sviluppo cognitivo.
Gradualmente, nel corso della scolarizzazione superiore ed universitaria, viene richiesto di:
analizzare significati di natura eterogenea, concreta ed astratta, di cogliere più livelli di
interpretazione di uno stesso enunciato e di uno stesso testo, di analizzare l’architettura di un
determinato testo, di mettere in rapporto questa struttura con il genere testuale che esemplifica.
La stessa comprensione dei media, e del modo in cui utilizza lo humor, richiede a volte in maniera
imprescindibile la conoscenza di parole colte, citazioni celebri, utilizzate in maniera
intenzionalmente ironica. Comprendere lo humor vorrà dire ricostruire un’intenzione comunicativa
che utilizza riferimenti colti, deformandoli per suscitare sorriso in chi legge,
La stessa ricostruzione della tecnica dello humor è di per sé metalinguistica. Il TAM-3 si propone di
cogliere e misurare precisamente quei livelli di analisi metalinguistica che le abilità di studio
richieste da una scolarizzazione avanzata e la partecipazione alla vita civile sollecitano di continuo.
Composizione
3 prove : 2 di carattere metasemantico: Comprensione e Linguaggio figurato, rispettivamente
incentrate sugli usi convenzionali e creativi del linguaggio + 1 di carattere metagrammaticale e
metasintattico: Accettabilità.
- La prova di Comprensione è basata su 8 item, costituiti da coppie di frasi, e misura la
comprensione di determinati rapporti di significato. Si chiede al soggetto di dire se le due frasi che
compongono ogni item esprimono lo stesso tipo di significato oppure no, e di esplicitare in seguito
le basi della propria risposta.
- Accettabilità: In un breve brano, tratto da “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati (Buzzati 1945)
sono stati introdotti 15 errori, prevalentemente di natura grammaticale e morfosintattica.
Si chiede al soggetto di individuarli, correggerli e di esplicitare il tipo di violazione che ognuno di
essi rappresenta.
- Linguaggio figurato: misura la capacità di interpretare plausibilmente ed esaustivamente forme
di linguaggio figurato presenti in 6 item, costituiti da: 2 frasi metaforiche + 2 slogan pubblicitari +
2 brevi brani poetici. Si chiede al soggetto di spiegare in che senso si possono intendere le frasi
degli item, ed il significato particolare che assumono determinate parole in esse.
Somministrazione e valutazione: alcuni tratti distintivi della valutazione
Il Tam-3 è un test carta e matita a somministrazione scritta, che può avvenire sia individualmente
che in gruppo. Per ogni item viene messa a disposizione un’intera facciata di un foglio bianco, di
modo che il soggetto/i soggetti abbia/abbiano ampie possibilità di risposta scritta.
La formulazione dell’item compare nella parte alta del foglio, come si può vedere dal protocollo.
Il somministratore presenta la natura di ogni domanda con le parole della consegna e la esemplifica
con un item di familiarizzazione in cui la ricerca di una buona risposta è condotta in maniera
interlocutoria con il partecipante/i partecipanti.
Egli lascia a lui/ad essi la prima parola, per poi mettersi a disposizione per ricapitolare le prime
reazioni spontanee ed eventualmente fornire ulteriori spunti, al fine di arrivare ad un livello di
analisi che sia contemporaneamente il più possibile pertinente e completo.
Questa fase di familiarizzazione ha dunque lo scopo di mostrare che, al di là del valore di verità
delle risposte - se è quando è chiaramente delimitabile - cosa che non si dà sempre,
quel che più è desiderabile è l’impegno nell’analisi e la coerenza con cui si cerca di dar fondamento
alla risposta.
La presenza dell’espressione “secondo te”, che ricorre frequentemente nelle consegne, risponde
proprio a questa esigenza di valorizzare in primo luogo i processi dell’analisi rispetto ai prodotti,
dal momento che, in molti casi, non vi è una sola risposta vera, ma una certa rosa di risposte
plausibili, che tali diventano in funzione della qualità dell’argomentazione che le sorreggono.
Le basi teoriche dell’attribuzione dei punteggi
L’interrogazione procede, nella maggior parte dei casi, su due piani distinti e coordinati: quello
delle domande cosiddette L (che sta per “linguistiche”), che fanno appello ad una conoscenza
intuitiva dei significati e delle regole della lingua italiana, quella delle domande ML (che sta per
“metalinguistiche), che richiedono un’analisi esplicita dei fondamenti delle prime risposte (“su che
basi hai dato la tua risposta”). Inoltre, la domanda L punta all’esito complessivo di un determinato
problema, per esempio: “stesso tipo di rapporto temporale o tipo diverso”, “stessa funzione del ‘si’
o diversa funzione”, nel subtest di Comprensione, o la capacità/incapacità di individuare un certo
errore grammaticale nel subtest di Accettabilità. L’alternativa è dicotomica, giusto/sbagliato.
Viceversa, la domanda ML punta alla qualità dell’argomentazione, basata sul doppio criterio della
pertinenza e dell’esaustività, il che apre maggiori possibilità di valutazione.
- Quando un partecipante ripete sostanzialmente l’item senza provare in alcun modo a scomporlo o
a ritradurlo in altri termini, egli non dice una cosa falsa, ma di fatto non rielabora nulla che lo porti
più in là (“meta”) di dove l’item già si trova. Mancando l’analisi, mancano i requisiti primi del
“meta”.
- Se invece l’analisi viene avviata su almeno un aspetto dei significati dell’item, ed in maniera
pertinente, ci troviamo di fronte ad un livello metalinguistico intermedio.
- Se infine l’analisi è, oltre che pertinente, anche esauriente, nel senso che coglie tutti gli elementi-
chiave del problema e li fa convergere in maniera coerente verso una risposta unitaria, siamo di
fronte ad un’analisi metalinguistica ottimale.
Questi tre “gradini” dell’argomentazione saranno dunque “gradini dell’analisi metalinguistica.
Un’altra precisazione importante riguarda la presenza dei d