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Comportamentismo e psicologia dell’educazione

Due campi applicativi principali dei principi del condizionamento e rinforzo:

Istruzione programmata + Addestramento militare

Istruzione programmata: Partendo da una precisa definizione degli obiettivi di istruzione da

raggiungere e dal livello attuale dello studente, venivano suddivisi i contenuti del corso in piccole

unità, ognuna delle quali seguita da domande di verifica, la cui risposta corretta costituiva rinforzo

positivo e permetteva di procedere oltre nella sequenza lineare delle varie unità del corso.

Alla programmazione lineare, presto fece seguito quella plurisequenziale di Crowder, il quale

considerava diverse variabili alla base del processo di apprendimento ed enfatizzava il ruolo del tempo

a disposizione dello studente per apprendere, affermando che fosse possibile porre chiunque nelle

condizioni di raggiungere gli obiettivi sequenziali via via stabiliti, seguendo i propri ritmi

Applicazione del condizionamento operante ad un metodo di programmazione di corsi o unità

didattiche di autoistruzione: Definizione di obiettivi + Accertamento dei prerequisiti dello studente +

Suddivisione dei contenuti in piccole unità di informazione + Presentazione graduale + Domande di

verifica per accertare l’apprendimento: per ogni unità di informazione, un item di verifica + Ogni

risposta corretta = rinforzo e stimolo all’apprendimento successivo. Sbagliando, si impara l’errore +

Costruire la graduazione dei contenuti nella sequenza ottimale per garantire il successo.

Esemplificazione nei metodi per insegnamento delle lingue:

Es.. Metodo Diretto (“Berlitz”) e “Metodo audio-linguale” (laboratori linguistici).

- Principi psicologici dominanti: Imitazione, ripetizione meccanica.

- Scopo: formare “abitudini linguistiche corrette”. Primato dei processi “bottom up”.

- Elementi e abilità linguistiche mirate: Progressione “bottom up” fonema-parola-frase;

- 4 abilità di base (ascolto, produzione orale, lettura e produzione scritta) con predominio compet orali.

Procedimenti in classe: Contatto diretto e totale con L2; Ascolto di modelli + Liste di vocaboli,

descrizione di elementi strutturali (non spiegazione di regole) + Esercitazioni per analogia e

automatizzazione + Laboratorio linguistico individuale.

Sintesi principi-base Istruzione programmata:

Apprendimento: osservando le conseguenze delle proprie azioni.

Comportamenti che provocano rinforzi saranno ripetuti. Più rapida l’associazione fra comportamento

desiderato-rinforzo, più alta la probabilità che il comportamento si ripresenti.

Apprendimento complesso può essere suddiviso in sequenze di apprendimenti più semplici, da

rinforzare via via.

Mastery learning (Carroll, 1963) (apprendimento finalizzato a padronanza): Maggior rispetto dei ritmi

individuali, personalizzazione della valutazione lungo il percorso di apprendimento.

Istruzione militare.

Importante contributo alla psi-educazione: analisi della prestazione richiesta quando deve controllare

sistemi uomo-macchina complessi: abilità percettivo-motorie complesse.

- Concetto di task analysis (analisi del compito): requisiti comportamentali necessari allo svolgimento

di un compito, tanto più interessanti nel caso di abilità cognitive complesse, di prestazioni esperte.

- Concetto di feedback: informazione di ritorno,conoscenza dei risultati, diversa da rinforzo.

La concezione di apprendimento secondo l'ottica comportamentista è quindi quella di una trasmissione,

di un qualcosa di statico e dato a priori all'individuo, che non deve elaborarla ma riprodurla nel modo

più fedele possibile, in quanto tabula rasa su cui immettere informazioni assimilate in maniera passiva

Sintesi su contributo comportamentismo alla psi-educazione.

Metafora essenziale sottostante alla concezione dell’ apprendimento: Trasmissione della conoscenza da

un emittente ad un ricevente in modo meccanico, come l’acqua in un sistema idraulico, senza

trasformazioni da dati in ingresso e in uscita. Conoscenza = pacchetto statico, concepito altrove dal

luogo del suo consumatore. Il ricevente deve solo “assorbire” il pacchetto.

Studio di Martinez, Sauleda, Huber, 2001 su concezioni di insegnanti riguardo a varie prospettive

teoriche in educazione: Comportamentismo => Apprendimento: videocamera che registra il mondo +

spugna che si inzuppa in acqua.

Comportamentismo e teoria dell’apprendimento sociale

Ampliamento della portata della teoria comportamentista da parte dai teorici dell’apprendimento

sociale. Render conto di comportamenti complessi. Bandura (1967)

Gli individui regolano i loro comportamenti sulla base delle osservazioni delle conseguenze delle

proprie azioni, selezionando quelle che ottengono successo e quelle che non .

Differenza fondamentale rispetto ai teorici appr sociale: Ruolo essenziale del pensiero cosciente

cognizioni, aspettative, credenze. L’individuo può apprendere un comportamento anche tramite

l'osservazione di un modello, manifestando quindi comportamenti mai rinforzati precedentemente, ma

osservati e osservate le loro conseguenze intese quindi come rinforzo vicariante.

Conseguenza teorica: Abbandono dello studio esclusivamente incentrato sui comportamenti

direttamente osservabili. Cambio di dicitura: “teoria socio-cognitiva” (Bandura, 1989).

L’apprendimento come acquisizione di conoscenza attraverso l’elaborazione cognitiva di informazioni

Contributo alla Psi-edu:

Concetto di apprendimento osservativo (A.O), che attiva: Processi attenzionali per mettere a fuoco il

modello osservato + Processi rappresentazionali per interpretarlo e memorizzarlo + Processi

riproduttivi per eseguirlo + Processi motivazionali legati ai vantaggi ricavabili dall’imitazione del

Rapporto sviluppo-apprendimento: Rifiutando ogni riferimento a strutture mentali non osservabili, il

comportamentismo classico non concepiva lo sviluppo in termini stadiali, di cambiamenti qualitativi

radicali in quanto trasformazioni discontinue correlate al formarsi o all'evolversi di strutture cognitive,

ma in termini di apprendimento cumulativo, all'interno del quale contano le acquisizioni precedenti e le

condizioni ambientali in cui si deve manifestare il nuovo apprendimento. Per l'acquisizione di nuove

capacità è però necessario che sussistano sia certe condizioni interne, i prerequisiti da possedere per

poter affrontare con successo il nuovo apprendimento, sia esterne, le modalità tramite cui un compito

viene presentato e organizzato

Metodi di ricerca: L'approccio comportamentista diede il via allo studio rigoroso di come

l'apprendimento si manifesti in risposta a stimoli ambientali. Gli studi sperimentali, condotti in

laboratorio con condizioni e controllo delle variabili rigorosamente definiti, permetteva di evidenziare

rapporti causali tra eventi. Gli studi correlazionali, prendevano in considerazione le relazione

significative, positive o negative, tra le variabili, senza sostenere un rapporto di causa-effetto

Approccio cognitivista

A partire dagli anni '50, nell'ambito della psicologia sperimentale inglese e statunitense, si affaccio'

l'approccio cognitivista, riscuotendo ampio consenso in varie aree della ricerca psicologica,

protraendosi, con le dovute revisioni ed integrazioni, fino al periodo attuale. Ripresa di interesse per lo

studio della mente basato sulle analogie fra comportamenti osservabili nella programmazione di un

computer e l’attività mentale. Neisser, Cognitive Psychology (1967).

Area semantica di “Cognitivo”: tutti i processi di manipolazione delle informazioni:

trasformazione + elaborazione + riduzione + immagazzinamento + recupero + combinazione di input

sensoriali => Human Information Processing (HIP)

Sia gli esseri umani che il computer trasformano input in output,

Entrambi limitati da quantità e velocità di informazioni simultanee.

Con il fiorire della ricerca sull'intelligenza artificiale, che portò allo sviluppo di programmi per la

simulazione di comportamenti cognitivi complessi, si andò delineando il campo della cognitive

science, che si proponeva di analizzare le strutture sottostanti all'elaborazione delle informazioni, in

particolare il sistema di memoria attraverso cui tale flusso passa. Ricerche sull’intelligenza artificiale:

Programmi per la simulazione di comportamenti cognitivi complessi nell’uomo (soluzione di

problemi).

Il sistema di memoria per la elaborazione delle informazioni

Il modello dei magazzini di memoria nell’uomo guida la ricerca psicologica dagli anni 70.

Modello dei 3 magazzini di memoria di Atkinson e Shiffrin (1968).

 Registro sensoriale: così si chiama perché è il primo luogo in cui un dato (un input) entra e viene

registrato, con le specificità che accompagnano l’organo di senso di volta in volta interessato:

occhio, orecchio, narici, papille gustative, terminazioni nervose delle mani, ecc….

Durata di poche frazioni di secondo. Classificazione dello stimolo mediante confronto con

informazioni precedenti. Successivo invio alla memoria a breve termine o ignoramento.

 Memoria a breve termine: incameramento provvisorio del dato (decina di secondi)

poca capienza: in media 7 unità in un adulto (Miller 1956).Serve da transito, in attesa della

“ammissione” a memoria più duratura, M a lungo termine. Serve da memoria di servizio: contiene

in parte info in provenienza dalla M a lungo termine, con cui devono fare i conti le nuove info in

ingresso. Queste nuove possono “cacciare” le precedenti, se ritenute più aggiornate e utili.

Analogia: un precedente indirizzo di e-mail cacciato da quello nuovo, una vecchia foto sostituita da

una più recente. Il passaggio da M. breve a M. lunga può essere aiutato da particolari strategie.

 Memoria a lungo termine: archivio potenzialmente disponibile tutta la vita e potenzialmente

illimitato. Durata e possibilità di recupero: dipendono dalle scelte di valorizzazione del dato da

parte dell’individuo, e dalle conseguenti strategie per fissarlo in maniera più o meno stabile.

Fondamentale è la modalità di codifica: simile alle modalità che scegliamo per collocare cose

importanti. Più elaborata è la strategia per fissare il ricordo, più profondo questo sarà.

Esperimento di Craik & Tulving (1975): strategie visive (immagini), fonologiche (assonanza

fonetica) e semantiche (similitudini concettuali). La strategia semantica richiede maggiore sforzo per

rendere significativo il materiale e per questo si rivela più indipendente da fattori momentanei.

Riscontri evolutivi: lo sviluppo delle strategie mnemoniche

Strategie mnemoniche: operazioni eseguite consapevolmente e deliberatamente per immagazzinare e

recuperare informazioni.

- Bambini, già

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliceDP97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pinto Maria Antonietta.