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Psicologia dell'educazione: Didattica metacognitiva Pag. 1
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Estratto del documento

Oltre al funzionamento della mente come normalmente dovrebbe funzionare, vi è il funzionamento

della mente di quel particolare soggetto.

Scatta allora il momento introspettivo, autoanalitico, mirato all’autoconsapevolezza.

“Cosa ho pensato quando è successo x, y, z ?”, “come ho fatto a ricordarmi z, y, z in quelle

circostanze ? Come mai non mi è riuscita la stessa cosa in quella determinata circostanza ?”

Conduce idealmente ad un bilancio fra i punti di forza e di debolezza delle varie prestazioni.

Se l’alunno, mentre risolve un problema formula ad alta voce quel che pensa (“protocolli ad alta voce”)

e questo monologo viene registrato, sarà molto istruttivo riascoltare le proprie valutazioni, ipotesi e

decisioni, come anche quelle di altri alunni, per constatare punti comuni e variabilità interindividuale.

Fondamentale il ruolo del feedback sociale che l’adulto può fornire sulle prestazioni del soggetto, come

informazione di ritorno (rinforzo di tipo “informativo”, con terminologia comportamentista)

= Base continua di conferme psicologiche anche a livelli bassi di prestazione, come persona che si

trova entro un percorso di apprendimento e può ambire a migliorarsi.

3° livello: uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitiva

Qui è l’alunno che dirige consapevolmente se stesso e controlla lo svolgersi dei propri processi

cognitivi. Ciò comporta:

- Il fissarsi un obiettivo di funzionalità ottimale del processo stesso (risultato e modalità di

realizzazione) darsi istruzioni, suggerimenti, trucchi per svolgere concretamente le operazioni tipiche

del processo ;

- Osservare l’andamento del processo, raccogliendo i risultati e cercando di renderli disponibili per una

successiva valutazione: responsabilizzarsi del proprio rendimento, “creare il proprio Portfolio”.

- Confrontare i dati prodotti con gli obiettivi e gli standard fissati e autovalutarsi.

Una delle novità significative dell’approccio MC: cercare di far “uscire allo scoperto” i processi di

autoregolazione, rendendoli consapevoli nel loro svolgimento. Insegnare modalità sempre più attive ed

efficaci di controllo dei propri processi.

4° livello : le variabili psicologiche “sottostanti”.

Locus of control: L’allievo con un locus distorto, eccessivamente proiettato su fattori esterni,

Con deresponsabilizzazione personale, in genere assume un atteggiamento passivo, ritenendo di non

potercela fare “Perché tanto non dipende da me”.

Stile di attribuzione: Esistono dei “training di modificazione delle attribuzioni” che riorganizzano il

sistema di credenze e rappresentazioni dell’alunno.

Senso di autoefficacia: Essenziale una programmazione didattica “basata sul successo”, per garantire

all’alunno esperienze vere di efficacia.

Alunni con difficoltà di apprendimento hanno spesso un senso pervasivo di impotenza e quindi danno

segni di depressione.

L’intervento più appropriato sarà allora quello di ridare al soggetto un senso di controllo positivo,

discutendo il rapporto fra la propria attività personale, gli effetti prodotti. In alcuni casi bisogna

“attaccare” alcune convinzioni molto resistenti , in quanto radicate nella personalità.

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Publisher
A.A. 2018-2019
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliceDP97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pinto Maria Antonietta.