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Estratto del documento

Specifica del sistema di infusione

Latte sterilizzato in bottiglia: Pag. 76 | 119 © Elisa Sorrentino

Sistema BATCH

Il latte è pre-riscaldato fino a ca. 80°C e poi confezionato in bottiglie a loro volta riscaldate. Dopo la chiusura, le bottiglie vengono inserite in autoclave e sterilizzate, normalmente a 110-120°C per 15-40 min. Segue raffreddamento. Le autoclavi possono essere statiche o rotanti. Il sistema a batch è usato più frequentemente per prodotti solidi in lattina che per prodotti liquidi, ormai non si usa granché per il latte. Elimina la necessità di confezionamento asettico, ma richiede l'utilizzo di materiali di confezionamento in grado di resistere alle alte temperature utilizzate.

Sistema in continuo: sterilizzatore idrostatico verticale

Sistema in continuo: sterilizzatore idrostatico orizzontale

Effetti del trattamento termico: sterilizzazione

Praticamente tutti i componenti del latte subiscono alterazioni più o

meno pronunciate pereffetto del calore:Pag. 77 | 119 © Elisa Sorrentino● alcuni composti in condizioni più drastiche vengono alterati al punto da risultaredistrutti (es. vitamine)altri danno luogo a reazioni di denaturazione parziale o totale (proteine ed enzimi)●● altri ancora interagiscono con componenti diversi (es. Maillard)questa sotto non la ha neppure lettaPag. 78 | 119 © Elisa Sorrentino

FAI ATTENZIONE, LA DENOMINAZIONE LEGALE è LATTE UHT A LUNGA CONSERVAZIONELA STERILIZZAZIONE può essere applicata anche ad altri prodotti: succhi, polpe, legumi in vetro in latta,…nota le indicazioni di conservazione prima e dopo l’aperturaPag. 79 | 119 © Elisa Sorrentino

STERILIZZAZIONE DI UN PRODOTTO SOLIDO:TONNO IN SCATOLADefinizioniLe conserve di tonno possono essere preparate solo con i pesci di una delle seguenti specie:1.Specie del genere Thunnusa)Tonno bianco o alalunga (Thunnus alalunga)b)Tonno a pinne gialle (Thunnus [neothunnus]

  • Albacares
  • Tonno rosso (Thunnus thynnus)
  • Tonno obeso (Thunnus [parathunnus] obesus)
  • Altre specie del genere Thunnus
  • Tonnetti striati: Euthynnus [Katsuwonus] pelamis

Il miscuglio di specie ittiche diverse nello stesso recipiente non è autorizzato. Tuttavia, le preparazioni a base di carne di tonno che comportano la scomparsa della struttura muscolare possono contenere la carne di altri pesci che hanno subito lo stesso trattamento, a condizione che la percentuale di tonno sia perlomeno pari al 25% del peso netto.

Reg. 1536/92

NB!!!!!! non dobbiamo sapere il numero della legge bensì il concetto che esprime, lei le indica sempre per farci capire che molte caratteristiche nella tecnologia alimentare sono legislate

Pag. 80 | 119 © Elisa Sorrentino

Il tonno confezionato deve riportare in etichetta due serie di informazioni obbligatorie per legge:

  • Informazioni del 1° gruppo (Reg. UE 1169/2011):
    • denominazione dell'alimento
    • elenco degli ingredienti
    • peso

Informazioni del 1° gruppo (Reg. CEE 1536/92):

  • Netto peso del prodotto sgocciolato
  • Data entro la quale consumare preferibilmente il prodotto (TMC)
  • Nome (o ragione sociale o marchio) e indirizzo dell'operatore responsabile delle informazioni
  • Marchio di identificazione che individua il Paese e lo stabilimento di produzione
  • Lotto di appartenenza del prodotto

Informazioni del 2° gruppo (Reg. CEE 1536/92):

  • La denominazione di vendita (tonno)
  • Indicazione del liquido in cui il tonno è confezionato (all'olio di oliva, all'olio vegetale, al naturale). L'indicazione "all'olio d'oliva" è riservata ai prodotti per i quali viene utilizzato unicamente l'olio d'oliva; è esclusa qualsiasi miscela con altri oli.
  • Modalità di presentazione (tonno intero, tonno in pezzi, filetti di tonno) o altre parti di pesce
  • Percentuale di tonno per tipo di liquido (70% minimo per il tonno al naturale, 65% minimo per gli altri liquidi)

Ulteriori informazioni possono essere messe a disposizione del consumatore anche attraverso strumenti tecnologici diversi dall'etichetta: per es. mantenimento all'ambiente, attenzione alla biodiversità (Si usano specie non a rischio di estinzione, ecc...)

Deterioramento del Tonno:

Cause principali

  • Reazioni enzimatiche: iniziano subito dopo la morte dell'animale, a carico di enzimi endogeni o microbici. Dopo la morte dell'animale i tessuti cellulari si degradano, entrano a contatto tra loro enzimi e substrati che normalmente sarebbero separati. Se il prodotto poi non è immediatamente conservato a bassa temperatura dopo la pesca, gli enzimi microbici possono degradare il pesce.
  • Proliferazione microbica: il pesce è un alimento altamente deperibile, terreno fertile per lo sviluppo di diversi microrganismi. Il pesce contiene tutti i nutrienti necessari allo sviluppo di molti microrganismi, quindi è importante mantenere una bassa temperatura.

Soprattutto del genere Pseudomonas che già sono presenti sull'animale e durante una conservazione non corretta possono proliferare.

Irrancidimento dei lipidi: problematico soprattutto per pesci grassi. I pesci magri si conservano meglio, quindi più a lungo, anche nei prodotti surgelati.

Sviluppo di istamina: ammina biogena che deriva dalla decarbossilazione dell'istidina ad opera della istidina decarbossilasi, enzima di origine microbica. Problema che c'è negli sgombroidi (tonno fa parte), si controlla questo parametro sia al ricevimento che dopo la produzione. Temperature sopra i 15°C fanno sviluppare l'istamina che oltre certi livelli è tossica, è coinvolta nelle reazioni allergiche.

Principali fattori di controllo

  • Temperatura: deve essere portata intorno agli 0°C immediatamente dopo la pesca, la refrigerazione avviene già sulle navi che pescano i prodotti, in alcune navi si congelano direttamente.

Pag. 81 |

119 © Elisa Sorrentino● Manipolazione: es. eviscerazione tempestiva, la maggior parte degli enzimi è contenuta nei visceri.Inoltre si può decapitareil pesce e alle d eliminare pinne.

Processo produttivo

Congelato sulle navi o al ricevimento sulla terra ferma

Controlli al Ricevimento

Si possono ricevere:● Tonni congelati● Loins congelati: filetti di tonno cotti, puliti, pressati, confezionati sotto vuoto e congelati. Alcune navili producono direttamente sulle navi.

Controlli:● Documentazione tecnica: anche per controllare tutte le norme internazionali della pesca● Temperatura dei mezzi di trasporto: rispetto della catena del freddo, verificare la registrazione delletemperature per verificare che non siano stati fatti abusi termici● Contenuto di istamina, su tutti i lotti in arrivo (su 9 unità campionarieun valore di ≤ 100 ppm con la tolleranza su massimo 2 unità campionarie≤ 200 ppm. Si scrive così:n = 9; c = 2; m: ≤ 100 ppm M:

<h2>Controlli di qualità</h2> <p>Durante il processo di lavorazione delle carni del pesce, vengono effettuati diversi controlli di qualità per garantire la sicurezza e la conformità dei prodotti.</p> <ul> <li>Controllo del livello di freschezza: viene verificata la freschezza delle carni del pesce attraverso l'analisi sensoriale e la misurazione del pH.</li> <li>Controllo del livello di conservanti: vengono controllati i livelli di conservanti utilizzati nelle carni del pesce, come ad esempio il solfito di sodio. La quantità massima consentita di solfito di sodio è di 200 ppm, ma alcune aziende hanno limiti ancora più bassi.</li> <li>Controllo del livello di umidità e contenuto di sale: viene controllato il livello di umidità e il contenuto di sale che può essere aggiunto durante la fase di cottura dei loins. Questi valori devono rispettare i limiti stabiliti.</li> <li>Controllo dei metalli pesanti: vengono controllati i livelli di metalli pesanti accumulati nelle carni del pesce. Esistono limiti legali che non devono essere superati.</li> <li>Controllo degli indici microbiologici: vengono effettuati controlli per verificare la presenza di microbi e batteri nelle carni del pesce.</li> <li>Controllo della radioattività: viene verificato il livello di radioattività presente nelle carni del pesce.</li> </ul> <h2>Fasi di lavorazione</h2> <p>Durante la lavorazione delle carni del pesce, vengono seguite diverse fasi.</p> <ul> <li>Scongelamento: durante lo scongelamento, i prodotti sono appoggiati su griglie o vassoi forati per favorire la circolazione dell'aria. Vengono inseriti in una cella frigorifera in cui circola aria a una temperatura compresa tra i 15-20°C. La durata dello scongelamento varia in base alla pezzatura del prodotto, alla temperatura e alla velocità di circolazione dell'aria. Questo sistema richiede ampi spazi per permettere il passaggio dell'aria. Si tratta di un sistema batch.</li> <li>Trasferimento di calore con acqua: durante questa fase, il calore viene trasferito utilizzando acqua.</li> </ul> <p>Pag. 82 | 119 © Elisa Sorrentino</p>È migliore, è un sistema semplice e poco costoso. Sono necessarie tra le 4-5h. Gli svantaggi sono: possibili dilavamenti dei tessuti (l'acqua porta via sostanze aromatiche e nutrizionali), soprattutto quando si scongela il tonno intero che non è confezionato (il materiale di confezionamento protegge il prodotto); inoltre necessitano elevate quantità di acqua. Questo sistema può essere automatizzato e reso continuo grazie a un nastro trasportatore che lentamente porta il prodotto ad immergersi in una lunga vasca. Altri sistemi basati per es. sulle microonde, sono molto più costosi e difficili da gestire. Sono più veloci ma spesso danno scongelamento disomogeneo. In generale, bisogna evitare: - Surriscaldamento localizzato, il prodotto deve scongelarsi in modo più omogeneo possibile con attenzione agli strati superficiali. C'è rischio di reazioni ossidative e proliferazione microbica. - Eccessiva perdita di

essudato: è normale che ci sia un parziale danneggiamento delle membrane e che fuoriesca acqua dall'interno delle cellule. Rischio di ottenere un prodotto stopposo. Come evitare: tenere il prodotto nelle confezioni sottovuoto ed evitare uno scioglimento troppo rapido.

Disidratazione soprattutto nei sistemi ad aria quando ho il prodotto senza confezione. Causa ossidazione e perdita di succulenza del prodotto.

Proliferazione batterica

Fasi di Lavorazione

  • cottura (se non si è partiti da tonno già cotto)
  • a vapore: fino a 70°C a cuore del prodotto per avere una sicurezza dal punto di vista microbiologico.

NB. Il trattamento di sterilizzazione è più che sufficiente per provocare la cottura del prodotto. Tuttavia, la cottura diretta nella confezione può dare luogo alla formazione di una quantità eccessiva di essudato, non piacevole alla vista, è solo un problema sensoriale.

Raffreddamento: in celle frigorifere per ca. 24 h.

Rende la carne più soda e più resistente alle manipolazioni successive. Pag. 83 | 119 © Elisa Sorrentino ● Pulizia: eliminazione di tutte le parti scure (residui di pelle o parti di carni più scure). In questa fase c'è scarto di prodotto, con la doppia pulizia la resa di trasformazione è minore rispetto alla singola. Gli scarti sono utilizzati per pet food o patè. Può avvenire: ○ in un singolo step: non toglie lo strato scuro sottopelle ○ regolare: toglie lo strato sottopelle ○ doppia pulizia: elimina ogni piccolo residuo di parte scura (resa 40% vendita del prodotto a prezzi alti) ● confezionamento: linea di alimentazione con loinz o filetti di tonno cotti e pressati; un coltello rotante taglia le pastiglie allo spessore desiderato, la pastiglia viene poi pressata in una macchina che le conferisce la forma regolare ed elimina l'essudato residuo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
119 pagine
3 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eli_sorren di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Processi della Tecnologia alimentare con Elementi di Packaging e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Alamprese Cristina.