La zona di sviluppo prossimale: essere mediatori
Per il profilo di funzionamento, è necessario acquisire: la diagnosi clinica e funzionale, il fascicolo personale dell'alunno, le informazioni della famiglia, le osservazioni sistematiche. Come si fa? Il profilo di funzionamento riprende la diagnosi funzionale e comprende necessariamente: la descrizione funzionale del bambino; l'analisi dello sviluppo potenziale del bambino a breve e medio termine. Come è possibile individuare lo "sviluppo potenziale"? Trovare la "zona" giusta: dalla ricerca psicologica.
Compiti che si situano al di sotto della zona di sviluppo prossimale non determinano alcun apprendimento dal momento che il bambino è già capace di eseguire questi compiti. Compiti al di sopra della zona di sviluppo prossimale non determinano alcun apprendimento perché non possono essere risolti neanche con l'aiuto di un adulto. Causano frustrazione e
fallimento. La zona di sviluppo prossimale è la distanza tra il livello di sviluppo attuale, definito dal livello di abilità mostrata in un compito individuale, e il livello di sviluppo di cui un soggetto dà prova quando affronta un compito analogo con l'assistenza di un adulto. Nella ZOPED insegnamento e apprendimento dipendono dall'interazione sociale mediata dal linguaggio, che risulta centrale nella mediazione nell'apprendimento. Col termine Vygotskij si riferisce alle concrete attività tra due partner, specialmente tra adulto e bambino in situazioni di insegnamento: a questo scopo l'adulto organizza in modo specifico l'interazione. La mediazione presenta 2 caratteristiche: sviluppa la consapevolezza e il controllo volontario delle conoscenze:- si concretizza, ad esempio, nella costruzione dei concetti scientifici, nettamente distinti dai concetti della vita quotidiana (appresi nelle situazioni informali della famiglia);
- l'uso del
linguaggio come strumento principale della scolarizzazione e lo sviluppo dei concetti scientifici:2. richiede illinguaggio è un artefatto, ma non il solo.Bisogna diventare mediatori: Esposizione, Facilitazione, Potenziamento.Metodo della doppia stimolazione di Vygotskij: elaborato per studiare la formazione degli strumenti cognitivi durante le attività concrete. Ai bambini viene presentato un compito superiore alle loro possibilità in un determinato momento. Quindi vengono presentati uno o più mediazioni (fisici, suggerimenti parziali, domande mirate). A questo punto si osservava come e se tali strumenti vengono utilizzati per eseguire il compito. Osservando i comportamenti messi in atto per risolvere il compito si può comprendere come il soggetto organizza sia i significati del compito che la sua risoluzione.Lavorare per "gesti interrotti". "Il nostro gesto interrotto implica l'attesa di un completamento originale da parte
dell'altro, implica una scelta.. che può essere assai diversa da quella che avevamo in mente... è l'accettazione dei limiti della propria azione. È il contrario del "fare al posto dell'altro per piccolo che sia". A. Canevaro
Quando c'è un ragazzo con disabilità: Parlarne. Presentare la disabilità e la specificità del loro compagno in maniera adeguata in base all'età. Evitare il silenzio e i "non detti" che creano mostri e leggende che non favoriscono la prosocialità. Stelle sulla Terra.
L'analisi funzionale dei comportamenti problema
I comportamenti problema sono tutti quelli che, per una ragione o per l'altra, creano problemi e difficoltà alla persona stessa o nella relazione tra lui e il suo ambiente.
Lorna Wing si è espressa in proposito in modo simile: "Spesso le esplosioni di rabbia dei bambini autistici sono dovute al fatto che non
riescono a chiedere ciò che desiderano usando la parola [...]; sfortunatamente imparano che il modo più rapido di ottenere ciò che vogliono, o anche solo la presenza, è quello di avere una bella esplosione di collera». Un comportamento problema ha una valenza comunicativa; Ha una funzione per il soggetto; È il frutto di una serie di apprendimenti sperimentati più o meno consapevoli. dove partire? 1) Allora...da Identificare il comportamento. Non dire: è aggressivo, agitato, ribelle... Ma individuare il 2) comportamento: strilla, morde, batte i pugni. Osservare con attenzione il comportamento. Come si presenta? Quando? Con quale frequenza? Con quale intensità? Descrivere in termini di azioni e operazioni; Confrontare queste descrizioni con altri 3) contesti (genitori, educatori domiciliari,...) Analisi funzionale. A cosa serve quel comportamento? - Analizzare gli antecedenti Antecedenti: e i conseguenti. Ci sono condizioni personali(bio-psico-emotivi) e/o ambientali che facilitano l'insorgenza di quel comportamento? cosa segue dopo il comportamento problema? Un rinforzo positivo? Un rinforzo negativo? Un'autoregolazione positiva? Un'autoregolazione negativa? Intervento positivo sostitutivo L'intervento educativo non solo deve contenere il comportamento o evitare l'insorgenza, ma provare a sostituirlo con uno più accettabile che risponda al bisogno che questo esprime. 1) Azioni proattive: costruire un contesto in cui si anticipi l'insorgenza del comportamento problema; 2) Azioni positive: porre l'attenzione sui comportamenti positivi 3) Azioni sostitutive: sostituire quel comportamento con un altro più adeguato che risponde a quella funzione (adeguati all'età, non stigmatizzanti e che non limitino altri apprendimenti). In alcuni casi ci si ferma all'intervento positivo punitivo. Far provare una situazione spiacevole dopo il comportamento problema può essere un modo per ridurre la sua frequenza.suo scopo.Il comportamento problema consiste nel sospendere una situazione piacevole che può verificarsi dopo il comportamento problema. Tutto questo non è sufficiente, dobbiamo ripartire dal contesto, dal nostro modo di essere e agire in quelle situazioni e aprirci agli altri contesti di vita del soggetto.
L'analisi funzionale serve dunque ad osservare e comprendere in maniera oggettiva i comportamenti per poter poi programmare in maniera efficace degli interventi atti a modificare tali comportamenti o sostituirli con comportamenti desiderati che tendono al raggiungimento dello stesso scopo. L'analisi funzionale aiuta a comprendere la struttura e la funzione del comportamento, al fine ultimo di insegnare alla persona delle alternative funzionali al suo scopo. L'obiettivo non è solo quello di descrivere un comportamento da eliminare, ma serve a comprendere la struttura e la funzione di un dato comportamento per insegnare alla persona delle alternative funzionali al suo scopo.
Raggiungimento dello scopo che la persona stessa si era prefissa. La speciale normalità
Che intendiamo per "speciale normalità"? La normalità è un valore, normale sta ad indicare che tutti hanno gli stessi diritti, stesso peso e accesso a pari opportunità. È uno strumento: possibilità di vivere la quotidianità di tutti, in contesti in cui tutti possono partecipare. Il valore della normalità i tempi di sospensione. L'attesa da parte di genitori, educatori, insegnanti delle indicazioni tecniche a scapito di interventi prassici. Non ci interessa l'esito della storia, ci interessa il tempo e l'atteggiamento. L'attesa di una diagnosi e la sospensione della "normalità". Ogni bambino, anche in situazione di "specialità" ha diritto all'educazione, alla promozione della salute e non solo all'assistenza e alla riabilitazione. La specialità come eterogeneità,
tutti i soggetti sono portatori di diversità e di possibili differenze. Specialità come possibilità di attivare strategie differenti e specializzate per poter consentire ad ogni bambino e bambina di vivere la normalità. Verso una speciale normalità: "Prima si pensa ad adottare, arricchendola, l'offerta formativa e didattica ordinaria e solo poi, se necessario, si introducono risorse specifiche, che dovrebbero comunque integrarsi nella normalità ed arricchirla" (Ianes, 2006). Mettere in dialogo specialità e normalità: Valorizzare tutte le risorse "normali", quotidiane che sono presenti in un contesto. Includere nella normalità tutte le risorse speciali che la presenza di un bambino/a con disabilità porta con sé. Bambini con bisogni comunicativi complessi bisogna andare alla ricerca di altri canali. Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), in didattica speciale: Ad esempio laPromuovere la comunicazione in tutte le modalità possibili: la comunicazione aumentativa alternativa (CAA) si riferisce all'utilizzo di una serie di procedure e strumenti per tentare di compensare difficoltà comunicative importanti che sono in grado di determinare severe limitazioni per gli individui all'interazione e alla partecipazione sociale. È contemplata qualsiasi forma di comunicazione che aumenti la possibilità dell'individuo di comunicare e che offra vie alternative. L'obiettivo è quello di mettere ogni persona nella condizione di poter fare delle scelte. Aumentativa e Alternativa: Non come sostituzione della comunicazione naturale, ma come suo accrescimento, partendo dai vocalizzi, gesti, segni, linguaggio verbale residuo. Alternativa si usa sempre meno perché sono rarissimi i casi in cui non esiste forma di comunicazione naturale. A chi si rivolge? Inizialmente esclusivamente a soggetti con gravissimi disturbi motori,
Ma progressivamente anche soggetti che avevano avuto paralisi celebrali infantili, distrofia muscolare, spettro autistico.
CAA come decodificatore: Tra il sistema di comunicazione dell'altro e il nostro associando figure e scritte.
Sistema di simboli: Non una collezione di immagini, ma rispondono ad un sistema di regole di rappresentazione. La trasparenza di un simbolo è la sua riconoscibilità immediata dei suoi elementi (dalla foto alla parola). Prima partiamo dalle cose reali.
Sistemi di simboli più usati oggi: Picture Communication Symbols (PCS)/Widgit Literacy Symbols (WLS)
PCS: Nascono negli USA sono i più diffusi al mondo. Sono stati tradotti in 42 lingue. Non hanno regole esplicite di rappresentazione e hanno una rappresentazione grafica "trasparente" che permette una facile apprendimento. Limite: molto legato alle situazioni concrete e manca di elementi morfosintattici, avverbi, congiunzioni, tempi dei verbi.
WLS: Nasce nel Regno Unito.
Mantiene la trasparenza dei PCS, ma si arricchisce di elementi: Categorie linguistiche omogenee per alcuni «oggetti» con caratteristiche comuni. Nascono così libri in simboli: Diversi per i sistemi di simboli che utilizzano. Diversi per il carattere.Scarica il documento per vederlo tutto.
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