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Ha una propria attività antimicrobica per la presenza di antibiotici.
Non deve essere sottoposto a sanificazione
Favo apertura delle celle (disopercolatura) smielatura per centrifugazione
filtrazione doppia
a maglie sempre più strette lasciato nel saturatore e sarebbe già pronto se non
accumulasse aria
decantazione per eliminare l’aria grazie anche alla schiuma tura confezionamento
stoccaggio.
Durante la decantazione la percentuale di umidità è inferiore al 18% e l’attività dell’acqua
sullo 0.6, è importante controllare il pH.
L’unico parametro è l’idrossidometilfurfurale che deve essere per forza minore di 40mL/kg.
Mo presenti: lieviti che crescono molto bene con le sostanze zuccherine e mo pericolosi per gli
insetti.
Yogurt: prima cresce lo streptococco termophylus a cocco, acidifica l’ambiente creando condizioni
favorevoli alla crescita della forma a bastoncino rallentando così quello del cocco.
Ci sono due tipi di yogurt: -coagulo intero: la coagulazione avviene in piccoli contenitori
dove viene messo lo starter e le sostanze sono
aggiunte insieme ad esso.
-coagulo rotto: quello che si acquista in genere nei
supermercati.
Le differenze sono nella procedura e il parametro di controllo per entrambi è l’efficienza
dello starter.
È un prodotto acido termofilo.
Nei prodotti acidomesofili ci sono molti lactobacilli e i leuconostoc.
I probiotici rientrano nella categoria di latte fermentati: -bifidobacterium (si riduce sempre
più con la
crescita dell’individuo). -bacillus subtilis, coagulans
e cereus -batteri lattici
Quelli contenuti nello yogurt sono i meno probiotici
Non crscono nel ltte ma sono addizionati quando sono già prodotti, non sono coinvolti nella
formazione dello yogurt.
Burro: deve essere ottenuto dalla panna/crema ( prodotto di “scarto” del latte)
Contenuto di grasso >82%
Acqua =14%
Altre sostanze tra cui zuccheri e proteine < 1%
Panna: -d’affioramento : naturale: sale lasciando riposare il latte
Ad affiorare è la componente grassa del latte
Poco grasse ma molto acide e ricche di mo.
-da centrifuga : povera di mo ma molto grassa
Può essere ottenuta anche dal siero residuo della lavorazione del
formaggio, queste sono le più acide e le più ricche di mo perché sono quelle che hanno
portato alla
fattori che controllano la crescita microbica: intrinseci: sia dalle caratteristiche dell’alimento sia
dalla disponibilità di nutrimenti e H2O
pH: potenziale redox
struttura (presenza di viscosità)
presenza di sostanze
antimicrobiche naturali ( alimenti che contengono
lisozima ad esempio come l’albume d’uovo, grana
padano) di processo: trattamenti termici
utilizzo di radiazioni
addizione di sostanze
chimiche (es. nitriti e nitrati)
fenomeni di competizione microbica:
starter come yogurt e vegetali
fattori estrinseci: temperatura
tempo
umidità dell’ambiente
attività dell’acqua: le muffe sono quelle che riescono a sopravvivere anche ad una bassa aw
+ batteri lieviti muffe –
Alotolleranti/osmotolleranti: mo in grado di moltiplicarsi a valori di aw inferiori
a 0.9 fino a 0.8
Osmofili: mo che si riproducono solo in condizioni ridotte di aw (tra 0.75 e
0.65) Xerofili: mo che richiedono condizioni molto ridotte di aw
La capacità di crescita dei mo tende a diminuire a seguito della riduzione di
aw Anche la temperatura influisce, il range di aw all’interno del quale si ha la
crescita è tanto maggiore più si è vicino a quella ottimale.
La presenza di un substrato ricco amplia il range
Aw > 0.95 : può esserci qualsiasi tipo di alterazione in quanto tutti i mo
possono svilupparsi
0.8 < aw < 0.95 : alterazione da muffe in 1-2 settimane
Aw = 0.75: ridotta possibilità di alterazione
pH e acidità: i batteri prediligono un pH attorno alla neutralità
lactobacillus glucaricus vuole un pH acido circa a 5
i patogeni sono facilmente inibiti da un pH acido
pH=4.6 è il valore di sicurezza: limite massimo in cui i patogeni non crescono
se c’è un pH=3,6 si è certi dell’assenza di patogeni
gli alteranti sono meno esigenti: pH 3.5 come le pseudomonas
eumiceti (lieviti e muffe) hanno bisogno di un ambiente redox
potenziale redox: è la capacità di un substrato ( alimento) di accettare o cedere elettroni
un substrato che accetta elettroni si riduce cioè funge da ossidante
i mo per crescere richiedono di potenziale ex/red: substrato ossidato eh+ prediletto dai mo aerobi
(clostridium)
substrato ossidato eh- prediletto dai mo
anaerobi (bacillus)
i mo aerobi facoltativi oscillano fra eh+ e
eh- (batteri lattici)
es. orzo eh+ 225
grano intero eh- 320
Atmosfera modificata: sostituzione dell’atmosfera naturale (aria) con miscele di gas tra loro
diversamente combinati (O2, N, CO2)
la concentrazione interna alla confezione dei gas utilizzati può con il
tempo andare incontro a modificazioni sia per effetto dell’attività metabolica dei mo e/o
dei tessuti alimentari, sia per le caratteristiche chimico-fisiche dell’imballaggio.
Ossigeno: azione sui mo: inibisce le forme aerobie strette
Rallenta in modo diverso le forme anaerobie facoltative
Realizza condizioni favorevoli per gli aerobi ( per concentrazione
atmosferica)
Formazione di radicali liberi in quantità superiori a quella che la catalasi e la per ossidasi riescono
a smaltire (i batteri lattici sono catalasi negativi quindi non detossificano)
Azione sugli alimenti: ossidazioni
Mantenimento del colore rosso
Azoto: addizionato alle varie miscele per arrivare a 100 ( totale della formazione dell’aria
dell’atmosfera)
Agisce nei confronti di alcuni enzimi di mo aerobi: proteasi
Lipasi
Carbossilasi
Inibisce la germinazione di spore di B. cereus che è aerobio
Stimola la crescita dei mo anaerobi
CO2: influenza la crescita microbica in modo direttamente proporzionale alla sua concentrazione
Allungamento della Lag fase/ fase di latenza: più si riesce ad allungarla più si aumenta la
shelf-life
dell’alimento
Aumento del tempo di generazione: tempo necessario per la duplicazione dei mo
Entrambi i fattori sono influenzati dalla temperatura, ottimale a 30-37°C per le attività
enzimatiche.
Meccanismo d’azione: azione acidificante: la CO2 si scioglie nel citoplasma e acidifica sia il
batterio sia l’alimento
Modificazione della permeabilità della membrana con perdita di controllo
sulle entrate e sulle uscite
Inibizione dei sistemi enzimatici (es. decarbossidasi)
Effetto residuo: la CO2 viene assorbita dai tessuti nei quali si discioglie
H2O + CO2 H2CO3 H+ + HCO3- e si combinano con le proteine dando
un lento rilascio ed un effetto ancora dopo l’apertura della confezione.
Quelli meno resistenti alla CO2 sono gli aerobi
Brochatrix thermospocta richiede invece il 100% di CO2
Presenza di O2 e materiale permeabile in un alimento imballato con packaging permeabile all’ O2
si avrà un rapido aumento della CBT e una rapida alterazione del prodotto
Materiale impermeabile: si ha lo sviluppo di mo che usano l’O2 che fa aumentare gli anaerobi
facoltativi o stretti in particolare gli acido tolleranti tipo batteri lattici ottenendo così
una selezione naturale.
Active packaging: materiali in grado di interagire con l’atmosfera della confezione o direttamente
con l’alimento: assorbitori di O2
Assorbitori di etilene
Assorbitori o emettitori di CO2
Assorbitori di off-flavours (odori sgradevoli)
Agenti antiossidanti
Azione antimicrobica
Intelligent packaging: dispositivi insiti o esterni all’imballaggio che consentono di acquisire
informazioni sull’alimento o sulla storia pregressa: freschezza
Integrità ed idoneità della
confezione Storia termica
La temperatura per il più importante parametro e il più facile da controllare:
psicrofili: a tempo minimo -10°C
A tempo ottimale 10-15°C
A tempo massimo 18-20°C
Mesofili: a tempo minimo 5-10°C
A tempo ottimale 30-37°C
A tempo massimo 45°C
Termofili: a tempo minimo 25-45°C
A tempo ottimale 50-80°C
A tempo massimo 60-85°C
Quelli più controllati sono i mesofili: psicotrofi: in grado di crescere a basse temperature
Termotrofi: in grado di crescere ad alte temperature
La temperatura agisce sulla velocità di crescita per: lunghezza lag fase
Tempo di duplicazione
I mo rallentano la loro crescita tanto più si allontanano dalla loro temperatura ottimale
Le alte temperature hanno effetto microbicida
Le basse temperature rallentano e inibiscono la crescita microbica
Pastorizzazione semiconserve : trattamento termico inferiore a 100°C che comporta la
distruzione delle forme patogene e parzialmente della microflora saprofita
(gram positivi e negativi).
Sopravvivono le spore batteriche ed in parte quelle
sessuate degli eumiceti.
Mo resistenti alla pastorizzazione termodurici : la loro conservazione è breve e limitata nel
tempo e con la catena del freddo
Sterilizzazione conserve: trattamento termico >100°C
Alimenti confezionati sottoposti ad un trattamento tecnologico di
stabilizzazione che garantisca l’inattivazione degli enzimi microbici
o dei loro prodotti tossici confezionati in contenitori.
Altri trattamenti termici: cottura: in acqua
In forno
A vapore
Griglia
Frittura
Se con temperatura <100°C questi prodotti sono considerati semiconserve
Basse temperature: refrigerazione: 0-10°C ha effetto batteriostatico, rallentano sino all’arresto
l’attività enzimatica, diminuzione della disponibilità di acqua
Congelamento: <0°C alterazioni reversibili della cellula
Surgelamento: temperatura al cuore del prodotto di -18°C con prodotto già porzionato e pronto alla
vendita
Le alte temperature sanificano l’alimento
Radiazioni: emissione e propagazione di energia attraverso lo spazio di materia
-Non ionizzanti: onde sonore
Onde elettriche
Microonde:si basa sulla doppia polarità dell’acqua: si continua a cambiare la polarità e il
frizionamento tra le molecole di acqua producendo
energia e calore
L’effetto termico dipende da: temperatura: riscaldamento convenzionale
Composizione chimica
Contenuto in acqua
riscaldamento convenzionale: temperatura alta
penetrazione del calore da fuori a dentro
distribuzione del calore omogenea
abbattimento microbico superficiale
Riscaldamento a microonde: temperatura bass