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BIO
SI ~ ~
15
SOSTA 2h
CENTRIFUGAZIONE
FILTRAZIONE (sottovuoto in presenza di NaCl)
CONFEZIONAMENTO
DOWSTREAN: operazioni di centrifugazione filtrazione ecc..
UPSTREAN: operazioni di fermentazione, respirazione ecc..
~ ~
16
Le migliori condizioni nei riflessi della produttività di biomassa (aerobiosi) possono dare cellule non
in grado di fornire le migliori prestazioni in panificazione. Quindi, per ottenere biomassa di buona
qualità i primi stadi li si fanno in semianaerobiosi, affinchè non sia repressa l’attività enzimatica.
Nelle ultime ore di fermentazione, quando tutti i nutrienti sono esauriti, si ha una fase di sosta (30-
120min) nella quale continua a rifornire aria e nel corso della quale si ha la maturazione di tutte le
cellule facendo ridurre il numero di quelle gemmanti fino a raggiungere uno stadio omogeneo.
N.B: il 3alosio (glu-glu α1-1) migliora la stabilità della cellula in condizioni non ottimali e migliora la
conservabilità.
Le prestazioni del lievito nella panificazione dipendono:
- Fattori intriseci del lievito
Diminuzione attività fermentativa passando dall’anaerobiosi all’aerobiosi
o Sensibilità all’effetto Crabtree
o ~ ~
17
- Ingredienti impasto
Tolleranza ad alti livelli di pressione osmotica e all’etanolo prodotto, nel corso della
o fermentazione
Il sale non fa lievitare bene il lievito perché aumenta la pressione osmotica
o I grassi fanno lo stesso lavoro del sale facendo anche durare di più la
o fermentazione.
N.B: quando si hanno matrici complesse (panettone) si usano diversi ceppi di S.cerevisiae.
Come si può vedere dal grafico;
ATT all’aumentare della pressione
IVIT osmotica diminuisce l’attività
A’ fermentativa del lievito perché la
FE cellula è molto più stressata.
RM
EN
TAT
IVA
I ceppi utilizzati per la panificazione devono possedere le seguenti caratteristiche:
- Alta attività a livello di glicolisi
- Elevata velocità di sviluppo
- Alto grado di conservabilità
- Capacità di utilizzare rapidamente il maltosio (avere la maltasi che lavora velocemente)
In commercio si possono avere vari tipi di forme di lievito:
- Compresso 30gg a 4-5°
- Essiccato 1 anno a t° ambiente
- Liofilizzato
- Liquido ~ ~
18
• FUNGHI A CARPOFORO
Prima la produzione di funghi era allestita in cave o caverne sotterranee.
La produzione di funghi inizialmente era finalizzata a smaltire residui come lattiere di cavalli e
deiezione avicole.
I funghi non contengono clorofilla e non appartengono alle piante verdi e quindi non utilizzano la
luce solare come fonte energetica, ma utilizzano materiale oprganico derivante dalle degradazione
in matura di substrati vegetali (saprofiti).
I funghi presentano un buon rapporto proteico e sono direttamente edibili al contrario delle
biomasse microbiche. CA
RP
OF
OR
O
MIC
ELI
O
LENTINULA EDODES (BASIDIOMICETE)
È prodotto in cina con due processo:
- Tradizionale: viene effettuato impiegando tronchi, generalmente di quercia, bagnati e
inoculati in fori ricavati in essi in seguito sigillati con cera. Dopo l’inoculo i tronchi sono
sistemati in boschi. Durata 6-8 mesi.
- Moderno: allestito in serra e con tocchi di segatura e paglia di riso si crea il substrato. Dopo
miscelazione il substrato è bagnato e messo in sacche di polipropilene. Questo metodo è
più veloce e rese di funghi superiori. Durata 4 settimane a 19°.
~ ~
19
PLEUROTUS (BASIDIOMICETE)
È prodotto su un substrato di paglia di grano, segatura o altri residui cellulosi dici e messi in sacchi
con dei tagli per far crescere il fungo all’esterno.
FLAMMULINA VELUTIPES (BASIODIOMICETE)
Diffusa soprattutto in oriente; il suo substrato è composto da segatura e paglia di riso in miscela
4:1 in contenitori (giare) con un buco superiore e un collare. L’inoculo viene messo solo nella parte
alta della giara. Quando i funghi raggiungono i 13-14cm di altezza il collare viene levato e si
procede alla raccolta.
N.B: prima di ogni inoculo deve essere sterilizzato tutto per non far crescere altre forme
microbiche.
AGARICUS BISPORUS
La produzione di questi funghi di solito è riconosciuta come quella degli Champignon. I funghi che
si ottengono si differenziano per il colore e l’aspetto più o meno liscio del cappello.
Il substrato utilizzato finale ha una percentuale di azoto pari al 2% ed è un miscuglio di:
- Stallatico di cavallo da corsa: lettiera di cavallo da corsa perché loro mangiano bene ed è
una fonte di azoto a basso costo.
- Paglia di lettiera
- Pollina: residuo delle galline
- Ammonio solfato: per aumentare la % di azoto a 2%
~ ~
20
- Farina di soia/cotone: se la percentuale di azoto è ancora bassa
La produzione di è uno dei processi più lunghi che può durare dai 75 ai 90gg.
È suddiviso in tre fasi:
- Prima fase: fermentazione e pastorizzazione del substrato
- Seconda fase: inoculo, incubazione e preparazione alla raccolta
- Terza fase: raccolta e svuotamento delle stanze
PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO (il substrato viene messo
all’aperto e bagnato per portarlo a umidità del 75%
e rivoltato più volte -7gg-.
Poi viene disposto in stive e mescolate e
rivoltate ogni 2 gg. Così facendo il
substrato
instaura la fermentazione arrivando a t° di
PRI 78- 80° inattivando le larve. Arrivando ad
MA un
FAS
E contenuto d’azoto pari al 2,3%. In
questa fase la maturazione del substrato è a
opera dei m.o. mesofili (parte esterna) e
termofili
(parte interna). Fine dopo 8gg)
PASTORIZZAZIONE (in celle coibentate e pavimento grigliato
dal quale soffiano aria calda si ha la fase
di pastorizzazione a 60° per 12h)
CONDIZIONAMENTO (raffreddamento del compost a
48-50° per 10 gg. I batteri presenti nella prima fase
non vi sono più, ma ve ne sono degli altri e
l’ammoniaca libera non vi è più.)
INOCULO (il compost viene inoculato con spore
pregerminate supportate su semi
precotti di
frumento.)
INCUBAZIONE (a 25° per 12-15 gg facendo
sviluppare il ~ ~
21 micelio fungino all’inizio alle spese del
seme e successivamente il compost)
TRASFERIMENTO E PREPARAZIONE (trasferimento del compost in
celle ALLA RACCOLTA provviste di sistemi di controllo
SE per t°,
CO
ND umidità, aerazione, ossigeno. Nelle celle
A sono presenti strutture a castello su cui
FAS è depositatoil compost a basso strato. Il
tutto viene poi pressato, ricoperto di terriccio
contenente torba e che trattiene
l’umidità e favorisce lo sviluppo)
SVILUPPO 1 FASE (a 25° con umidità al 100% e bassa
tensione d’ossigeno emergono in superficie le ife.
Quando il 6070% della superficie è
ricoperta si opera uno shock termico che
riproduce le condizioni naturali che permettono di far
sviluppare il fungo.
SVILUPPO 2 FASE (aprendo le porte delle celle si fa
abbassare la temperatura fino a 16° e umidità a
80% e la tensione d’ossigeno aumenta facendo
si che le ife si riuniscono a formare un
pallino che sarà il primordio del carpoforo. In
seguito si ingrosserà fino a 10-15gg che
avrà raggiunto la piena maturità)
RACCOLTA (o volata, sono raccolti per
TE torsione no per
RZA
FAS strappo perché se no prenderei
E anche il micelio così posso fare alti funghi. Ho
una resa del Y = 0,25)
~ ~
22
ACETO cap.6
La preparazione dell’aceto è una tecnica antichissima. I latini e i romani ne facevano grande uso:
utilizzato come condimento, come bevanda diluita in acqua e uova, essendole riconosciute
proprietà digestive ed eccitanti.
Nei secoli è stato usato anche per le sue virtù medicamentose, per la cura e prevenzione della
dissenteria e come antimicrobico per la conservazione di frutta, ortaggi e prodotti da toeletta.
In Italia l’aceto viene prodotto quasi esclusivamente da vino. Si stima che se procurano circa 5
milioni di ettolitri/anno.
In Europa viene prevalentemente ottenuto dalla bi ossidazione di altri fermentati (miele, malto, riso,
mele ecc..) o da alcol proveniente della distillazione si estratti di frutta fermentata.
I diversi ceppi di Acetobacter, utilizzati per la produzione industriale, ossidano l’alcol ad acido
acetico con intensità, velocità e rese variabili.
La reazione è un’ossidazione.
La produzione d’aceto di vino può avvenire in due modi:
- Fermentazione lenta o in superficie (aceto di qualità)
- Fermentazione in immersione (aceto di bassa qualità)
• FERMENTAZIONE LENTA O IN SUPERFICIE
Questa tecnica prevede l’impiego di grossi barili o tini di legno che vengono riempiti di trucioli di
legno di faggio i quali supportano i batteri acetici.
Il vino viene alimentato dall’alto e per gravità percola attraverso i trucioli dove viene acidificato.
La parte liquida viene prelevata dal fondo e riportata in alto per ottenere il giusto grado di
acidificazione.
Il percolamento favorisce la circolazione dell’aria che è immessa nella parte inferiore del reattore.
La temperatura è resa costante grazie ad un sistema di raffreddamento.
Una volta che si è raggiunto il grado di acidificazione voluto, l’aceto viene prelevato dal basso e il
tino viene riempito di vino fresco per riavviare un’altra acidificazione.
Tempi molto lunghi, ma con grosse rese (85%). I trucioli devono essere sostituiti ogni anno.
• FERMENTAZIONE IN IMMERSIONE
Si usano dei fermentatori in acciaio inox areati e agitati con mantenimento della temperatura a 28-
30°C (automatizzato).
Il classico fermentatore è quello Frings; una volta raggiunta la concentrazione di acido acetico finali
i batteri vengono allontanati per filtrazione e l’aceto viene confezionato. Talvolta viene anche
pastorizzato per inattivare m.o. presenti.
Per questo tipo di aceto non vi è invecchiamento; anzi nel tempo andrebbe incontro ad un
deterioramento.
Tempi molto più brevi e rese maggiori (95-98%), ma l’aceto non è di qualità.
~ ~
23
BIRRA cap.7
La birra è la bevanda più diffusa al mondo dopo il the.
Per birra si intende al prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces
carlsbergensis (attualmente riclassificato come Saccharomyces cerevisiae e come
Saccharomyces pastorianus) o di Saccharomyces cerevisiae di un mosto preparato con malto di
orzo o di frumento o di loro miscele e acqua.