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MORTA RESTA NELL’ALIMENTO
Ogni microrganismo è caratterizzato da una condizione
ottimale e una condizione minima di crescita
• Ogni modificazione rispetto al valore ottimale comporta
– una diminuzione del tasso di sviluppo
– prolungamento lag fase e tempi di duplicazione,
– diminuzione del numero di cellule raggiunto in fase stazionaria,
– fase di morte più rapida
– fino all’arresto completo della crescita.
• Quando i valori scendono al di sotto del minimo di crescita si
arriva all’impossibilità di duplicarsi (tasso di sviluppo = zero)
I fattori che regolano
• La crescita
• La sopravvivenza
• La morte
• Sono detti fattori ecofisiologici:
– FATTORI INTRINSECI
– FATTORI ESTRINSECI
– FATTORI IMPLICITI
I fattori ecofisiologici che regolano lo sviluppo, detti “fattori
di crescita”
Sono classificati in tre gruppi principali
• fattori intrinseci
– (caratteristici del prodotto stesso)
• fattori estrinseci
– (caratteristici dell'ambiente di produzione e conservazione)
– Comprendono anche quelli di processo
• Fattori impliciti – (caratteristici delle interazioni microbiche)
Fattori intrinseci
Sono i fattori che legate alle caratteristiche chimicofische
dell’alimento
– che a loro volta solo influenzate dagli altri fattori
1) pH
2) Attività dell’acqua (aw)
3) Potenziale redox
4) Composizione chimica e struttura dell’alimento
5) Ossigeno
6) Antimicrobici naturali
1) Attività dell’acqua
• L’elemento essenziale per la vita è l’ACQUA
• Vale anche per i microrganismi
• Quella che serve alla vita microbica NON è TUTTA l’acqua ma
l’acqua LIBERA
• La quantità totale di acqua è chiamata umidità. Non tutta l’acqua
degli alimenti è
disponibile per i microrganismi
• Il grado di disponibilità dell’acqua è misurato dall’attività
dell’acqua (aw) ACTIVITY WATER
L’acqua può essere non disponibile per i microrganismi
perché:
• contiene soluti disciolti come sali o zuccheri;
• è cristallizzata sotto forma di ghiaccio;
• è assorbita sulle superfici.
Solo l’acqua libera presente in un ambiente consente la crescita dei
microrganismi
Ogni microrganismo è caratterizzato da una Aw ottimale e
Aw minima di crescita
• Ogni abbassamento rispetto al valore ottimale comporta
– una diminuzione del tasso di sviluppo
– prolungamento lag fase e tempi di duplicazione,
– diminuzione del numero di cellule raggiunto in fase stazionaria,
– fase di morte più rapida
– fino all’arresto completo della crescita.
• Quando i valori di Aw scendono al di sotto del minimo di crescita
si arriva all’impossibilità di duplicarsi (tasso di sviluppo = zero)
Aw alimenti
• La maggior parte degli alimenti ha un aw compresa tra 0,97 e
0,99 che è vicino all’optimum di crescita di molti microorganismi
Classificazione dei microrganismi in funzione della diversa
tolleranza a Aw
AW minore 60 è una condizione sub-letale NON letale, blocco
duplicazione cellulare! Attenzione alla sopravvivenza.
Diminuire o aumentare il valore di Aw consente il controllo
dello sviluppo microbico
Osmoregolazione
• Le cellule microbiche devono mantenere l’osmolarità cellulare
• Quando cambia l’aw di un alimento esse controllano la perdita o
aumento dell’acqua
– Attraverso ingresso/uscita di soluti nella /dalla cellula
– Mediante diversi sistemi di risposta allo stress
– I sistemi sono diversi con limiti di tolleranza diversi
!!!! ATTENZIONE
• La riduzione di Aw non consente la duplicazione
• Anche su può impedire la duplicazione di alcune cellule NON deve
essere considerato come un effetto battericida!!!
• Le cellule non si duplicano MA POSSONO SOPRAVVIVERE
– Si duplicheranno quando e se l’Aw aumenterà
Come si riduce l’Aw in un alimento
• RIDUCENDO il contenuto di acqua
– (essiccamento)
• Diminuendo la DISPONIBILITÀ dell’acqua attraverso la
cristallizzazione
– (congelamento)
• Diminuendo la DISPONIBILITÀ dell’acqua attraverso aggiunta di un
soluto
– zucchero,
– Sale
• Se la cellula si trova in un ambiente a bassa aw, ci sarà una
tendenza da parte della cellula a perdere acqua (osmosi) e a
collassare (plasmolisi).
2) Acidità e pH
• Il pH degli alimenti rappresenta un fattore ecofisiologico in grado
di influenzare in modo significativo il comportamento dei
microrganismi.
• INFATTI
– La conservazione degli alimenti mediante l’aumento della loro
acidità, ottenuta sia attraverso i processi di fermentazione che con
l’aggiunta deliberata di acidi deboli, è stata praticata fin dai tempi
più antichi
Acidità e pH considerazioni generali
• La maggior parte dei microrganismi cresce meglio intorno alla
neutralità (pH 6.5-7.5)
• Generalmente, i batteri Gram negativi sono più sensibili a bassi
valori di pH dei Gram positivi, mentre le muffe e i lieviti sono in
grado di sviluppare a valori di pH inferiori a quelli dei batteri
• Poche specie microbiche sono in grado di sviluppare quando il
pHscende al di sotto di 4.0. Tra questi ritroviamo principalmente:
– LIEVITI
– FUNGHI FILAMENTOSI
– BATTERI ACIDOTOLLERANTI
• batteri lattici e batteri acetici
• La maggior parte dei microrganismi CAUSA DI MALATTIE
ALIMENTARI non sono in grado di sviluppare a pH<4.6 (valore di
riferimento)
Ogni microrganismo è caratterizzato da un pH ottimale e un
H minimo e massimo di crescita
• Ogni modificazione rispetto al valore ottimale comporta
– una diminuzione del tasso di sviluppo
– prolungamento lag fase e tempi di duplicazione,
– diminuzione del numero di cellule raggiunto in fase stazionaria,
– fase di morte più rapida
– fino all’arresto completo della crescita.
• Quando i valori di pH scendono al di sotto del minimo di crescita
(o al di sopra del massimo di crescita) si arriva all’impossibilità di
duplicarsi (tasso di sviluppo = zero)
Possibilità di crescita microbica in ambiente acido o basico
• dipende dalla capacità di adattare il pH intracellulare (pHin) in
funzione delle variazioni del pH extracellulare (pHout)
• Tale adattamento può avvenire attraverso opportune
modificazioni del metabolismo batterico che vede coinvolti diversi
meccanismi quali
– la risposta omeostatica, (la tendenza naturale al raggiungimento
di una relativa stabilità interna)
– la risposta alla tolleranza agli acidi (ATR, acid tolerance response)
– la produzione di proteine da stress acido (ASP, acid shock
proteins).
• L’adattamento è diverso in funzione dei diversi microorganismi.
Come funziona la regolazione?
• Gli acidi organici in forma indissociata penetrano la membrana
citoplasmatica e, in seguito alla dissociazione intracellulare,
alterano il pH intracellulare microbico.
• L’efficacia di un acido organico dipende pertanto dal pH
dell’alimento in rapporto alla costante di dissociazione dell’acido
pKa (valore di pH per il quale il 50% è nella forma indissociata e
quindi attiva nei confronti dei microrganismi).
• Per valori di pH inferiori alla pKa, l’acido esercita un’attività
antimicrobica maggiore, perché maggiore è la frazione in grado di
attraversare la membrana citoplasmatica per semplice diffusione,
quindi senza dispendio energetico per la cellula.
Come tentano di rispondere all’acidità? Omeostasi
• Le cellule microbiche tentano di mantenere l’omeostasi
• neutralizzando o espellendo protoni rilasciati dalla dissociazione,
evitando quindi la denaturazione di proteine chiave nel
mantenimento della stessa.
• La risposta omeostatica, la risposta alla tolleranza acida e la
sintesi di shock proteins sono i tre meccanismi che la cellula
microbica può mettere in atto per il mantenimento del pH
intracellulare
Il pH degli alimenti e lo sviluppo microbico
Gli alimenti freschi non trasformati hanno valori di pH molto variabili
ed in genere possono essere suddivisi in:
• alimenti molto acidi (pH<3,7) in cui possono crescere solo i
microrganismi più acidurici;
• alimenti acidi (3,7<pH<4,6) che supportano la crescita di
microrganismi acidurici, e la sopravvivenza di alcuni patogeni (es.
Salmonella, Shighella; C. botulinum è inibito);
• alimenti con acidità intermedia (4,6<pH<5,5) che supportano la
crescita e/o la sopravvivenza di molti microrganismi, incluso diversi
patogeni;
• alimenti neutri, con un pH compreso tra 5,6<pH<7,5, in cui
possono crescere la maggior parte dei microrganismi, inclusi C.
botulinum e gli agenti del flat sour;
• alimenti alcalini, con un pH>7,5 (fino a 11), sono rari (albume
d’uovo e alcuni prodotti fermentati indigeni alcalini).
Effetti del pH sullo sviluppo dei batteri causa di malattie
alimentari
• La maggior parte dei microrganismi causa di malattie alimentari
non sono in grado di sviluppare a pH<4.6 (valore di riferimento)
Effetti del pH su batteri alterativi: lieviti e funghi filamentosi
• Lieviti e muffe sono gli agenti di deterioramento più frequenti di
alimenti acidi
(succhi, marmellate, latti fermentati)
• In ambiente aerobio lieviti e muffe possono consumare gli acidi
organici (p.es. acido lattico in molti prodotti fermentati)
permettendo la crescita di altri microrganismi meno acido- tolleranti
Non solo sullo sviluppo ma
• sulla produzione di tossine
– Es. C. botulinum A e B non sono in grado di produrre neurotossina
quando il pH scende al di sotto di 4.8 mentre il C. botulinum E viene
inibito nella produzione
di tossina quando il pH scende sotto 5.7
• Sulla germinazione delle spore
– In ambiente acido questo fenomeno tende a ridursi quando il pH
scende sotto 6 e ad arrestarsi quando il pH scende sotto 4.5
3) Ossigeno
• La presenza o meno di ossigeno rappresenta uno dei principali
fattori che definiscono le potenzialità di colonizzazione di un
alimento da parte del microbiota alimentare.
• Perché in funzione del rapporto con questa specie chimica
estremamente reattiva e