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Estratto del documento

TUF.

Si parla di integrazione debole:

1° step → stabilire alcuni principi comuni, uguali a tutti gli ordinamenti ma nella consapevolezza che il resto

delle normative finanziarie dei singoli paesi potranno differire.

Bisogna passare da un integrazione debole a una forte (ovvero quella che vede sempre un numero di n

paesi della comunità europea unificati ma che devono avere tutte le normative uguali salvo alcune piccole

differenze). Tale integrazione viene perseguita attraverso:

L' 11/05/1999 è stato emanato a livello europeo il FSAP

Financial Services Action Plan:

( piano di azione sui servizi finanziari):

E' un programma avente valenza decennale (periodo che va dal 2000 al 2010).

Esso indica una serie di azioni in termini di direttive (che sono numerose: 42), ciascuna relativa ad un

prima fase

determinato argomento, dove nella sono emanate in un arco temporale di 5 anni, mentre la

seconda fase riguarda la cura del recepimento e attuazione delle direttive, ovvero la fase di applicazione.

L'emanazione di tali direttive è necessarie per perseguire gli obiettivi del FSAP:

1. Creazione di un mercato unico europeo a livello di servizi finanziari più integrato rispetto

a quello esistente → (obiettivo principale).

2. Integrazione dei mercati finanziari all'ingrosso:

Ci si rese conto che c’era una sorta di grossa lacuna, ovvero quella riguardante la mancanza di

forme di vigilanza integrate sui mercati finanziari a livello comunitario in modo da colpire

tutto quello che può esser regolare a livello di operatività trans-nazionale.

(esempio: BCE organo trans-nazionale, autorità superiore rispetto all’autorità nazionale).

3. Armonizzazione e rafforzamento delle regole di vigilanza in ambito comunitario:

c’era una mancanza di forme di armonizzazione tra e varie forme di vigilanza nazionale.

4. L'apertura dei mercati e dei servizi finanziari al dettaglio.

Nel 2000 si è tenuto il Consiglio Europeo a Lisbona:

l’agenda di Lisbona

Viene tracciata “ ": è un piano articolato secondo obiettivi da perseguire

– attraverso l'adozione di azioni caratterizzate da una scala di priorità e dal rispetto di determinati

termini temporali.

Poiché il FSAP non poteva risultare sufficiente per la creazione del mercato unico finanziario

→ Viene nominato il Comitato dei Saggi: è un comitato che riunisce una serie di persone (esperti e

indipendenti) in grado di mettersi assieme per fornire risposte alle problematiche che necessitavano ad una

risposta a livello europeo.

Ad esso gli venivano affidate due problematiche:

making Law

a) Cercare di trovare un nuovo metodo di più veloce tra l’elaborazione, emanazione e

successivo recepimento nazionale della direttiva comunitarie e ridurre al minimo il rischio di

frammentazione del quadro normativo europeo (in ambito finanziario).

Arco temporale troppo ampio: necessità di una maggior velocità ovvero un minor tempo che

deve intercorrere da quando si pensa alla soluzione a quando la direttiva riguardante la soluzione

viene recepita dai vari paesi.

→ Incrementare la velocità di regolamentazione finanziaria.

b) Pensare a forme di vigilanza integrata e più armonizzata sui mercati finanziari comunitari.

Comitato dei Saggi

La soluzione proposta dal consiste nell'adozione di un diverso approccio riguardante il

nuovo metodo making law elaborato nel rapporto Lamfalussy:

(ll nuovo metodo di making law lo avevamo già adottato precedentemente con il TUF del 1998 con la commissione

draghi)

Nasce dall’esigenza di individuare una procedura relativamente rapida per l’elaborazione, l’approvazione e

l’applicazione di regole comuni in materia finanziaria e delinea un approccio basato su quattro livelli :

natura politica.

1° livello: → Riguarda le scelte base di

La Commissione europea, adotta la proposta di direttiva di primo livello, direttiva molto snella che

contiene solamente i principi fondamentali relativi a quella determinata tematica in esame.

misure tecnica:

2° livello: → riguarda le di natura

1) (comitato che riunisce l’insieme

La Commissione europea richiede la consulenza tecnica del CESR

degli organi di vigilanza che vigilano sui mercati degli strumenti finanziari a livello europeo )

organo tecnico.

2) (European

Successivamente la Commissione sottopone la proposta ad un altro comitato che è l ’ESC

Securities Commitee) carattere politico,

→ comitato di con il quale viene espresso il consenso degli

Stati membri, cui segue il parere del Parlamento Europeo.

3) Infine la commissione adotta le nuove misure.

3° livello:

Il CSER opera definendo linee direttrici, infatti è incaricato di seguire in dettaglio l'applicazione della nuova

regolamentazione curando che sia uniforme in tutti i Paesi membri.

4° livello:

La Commissione rafforza il suo ruolo, controllando che gli Stati membri si adeguino alla nuova

regolamentazione comunitaria, attraverso il recepimento e l'applicazione della stessa.

Libro Bianco:

La Commissione tramite il Libro Bianco identifica alcune priorità di azione.

In particolare, gli elementi principali della politica comunitaria delineati, per il quinquennio 2005-2010,

possono esser così sintetizzati:

consolidamento dei processi realizzati

– completamento delle azioni in corso

– rafforzamento della cooperazione e della convergenza in materia di controllo

– eliminazione degli ultimi ostacoli all'integrazione

Il documento della Commissione sottolinea la necessità di portare a termine i lavori incompiuti, ultimando i

testi legislativi ancora all'esame del Parlamento e del Consiglio europeo.

Le possibili soluzioni delineate sono essenzialmente due:

1. Mantenere i compiti di vigilanza in capo alle autorità nazionali dei singoli Stati membri, ma

procedendo alla creazione di una rete di collaborazione tale da garantire un indirizzo comune.

2. Creare un'unica autorità di vigilanza comune per l'intera Unione Europea, a carattere quindi

transnazionale → Soluzione ottimale

L’organismo transnazionale ha una potestà che lo pone al di sopra dei singoli paesi.

Tale situazione però richiede del tempo per la creazione di tale organo, intanto possiamo optare

“second best”

per una soluzione più rapidamente attuabile ma non ottimale → di

comitati (Comitology)

questa soluzione è rappresentata dai cosiddetti secondo il modello Lamfalussy.

I comitati potevano esser:

di regolamentazione

– di vigilanza

Crisi finanziaria internazionale del 2007:

Arriviamo al 2007 con la crisi, dove ha mostrato chiaramente tutti i limiti del vigente assetto della

regolamentazione e della vigilanza sul comparto finanziario.

Investment Bank

Tale crisi innescata negli Stati Uniti, è venuta fuori dalle (sono le banche di investimento,

che si caratterizzano per l'investimento sui mercati finanziari).

Dallo scoppio della bolla immobiliare (i valori degli immobili salgono), effetto avvenuto a causa della

concessione da parte delle banche di mutui ( mutui subprime ) nella quale sostenevano che ci doveva esser

una correlazione tra il valore del mutuo e il valore dell'immobile che si andava a finanziare; quindi se il valore

dell'immobile saliva, le banche davano un pezzo di più del mutuo poiché il valore dell'immobile cresceva.

A forza di crescere, come tutte le bolle sono scoppiate.

Il problema è che c'era collegato il discorso di questi mutui erogati, quindi il ragionamento doveva valere sia

quando il valore dell'immobile saliva sia quando diminuiva; in quest'ultimo caso se il valore dell'immobile

decresceva, il valore del mutuo doveva scendere e i soggetti dovevano restituire il pezzo in più che avevano

le persone non avevano la possibilità d restituire.

ricevuto; il problema stava nel fatto che

Le perdite (conseguenze negative) dovevano ricadere sui soggetti che avevano concesso il finanziamento ,

ovvero sulle banche. Esse misero in gioco un meccanismo sapendo benissimo che non sarebbe andato a buon fine, ma

finché le cose andavano bene le banche si prendevano i profitti dell'espansione, mentre quando le cose cominciarono ad

; questo rischio lo hanno

andar male, esse non si sono accollate le perdite ma l'hanno appiccicata a qualcun altro

titoli tossici, titoli con il baco

tradotto/spezzettato in tanti pezzi immettendolo sul mercato ( ).

Questi titoli hanno iniziato a circolare provocando la crisi il mercato interbancario (che serve da

“polmone” se una banca ha problemi e serve per dare tranquillità al sistema).

In Europa, la crisi ha messo drammaticamente in evidenza la fragilità della struttura dei comitati

Lamfalussy, i rappresentati dal CEBS, CESR, CEIOPS (hanno mostrato gli quegli elementi di criticità così

come avevamo già visto nel rapporto Lamfalussy).

La Commissione Europea ha reputato opportuno nominare un nuovo “Comitato dei Saggi” presieduto da

compito di formulare proposte per rafforzare il quadro di regolamentazione

Jacques Larosièere, con il

europea per tutti i settori finanziari per, al fine di istituire un sistema europeo di supervisione più efficiente,

integrato e sostenibile.

→ supervisione più efficiente.

Emerge così l'obiettivo di pervenire a regole comuni, con standard di vigilanza applicabili in tutta

Europa, con una forte azione di coordinamento dei collegi dei supervisori.

Come è successo che queste grosse banche di investimento sono cadute?

Negli anni 30 dopo il grande crollo della borsa del '29, era stata varata una legge negli stati uniti che metteva dei paletti

per far si quello che era successo non succedesse. Questi paletti erano paletti in termini di vigilanza e riguardavano sia le

Investment Banks che le Commercial Banks.

Negli anni '99 c'è una legge dello stato statunitense che affermava di non metter tetto all'ampiezza delle Investment

Bank e inoltre toglieva le forme di vigilanza sulle Investment Banks (che venivano sottoposte a delle forme di

autoregolamentazione, si parla in questo modo di libertà di azione a questi grossi gruppi).

Obama ha fatto la riforma bancaria, la crisi ha messo in evidenza che dovevamo rimetter mano alle regole, a livello

micro e macro, quindi venivano riviste le regole a livello dei singoli e a livello del sistema.

Noi abbiamo fatto la riforma della vigilanza sui mercati:

Dopo la crisi, negli anni 2010 circa, l'effetto della prima parte (dopo la crisi) è stato che il sistema interbancario

continentale, cioè quello europeo, ne è uscito bene, perché c'erano meno Investment Banks.

Però nel 2011, nella seconda parte (dopo la

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A.A. 2018-2019
46 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ninni Basiricò di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia del mercato mobiliare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Quirici Maria Cristina.