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Capacità di penetrazione del PM
La frazione inalabile è la frazione di massa di particelle aerodisperse totali, che viene inalata dal naso e dalla bocca. Fortunatamente non tutto il particolato inalato viene effettivamente respirato, in parte viene esalato (le particelle con diametro superiore a 20 μm non vengono assimilate), in parte depositato su un tratto del sistema respiratorio.- PM 10: frazione inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe); le particelle fra 5 e 2,5 μm si depositano prima di giungere ai bronchioli. Causa infiammazione, secchezza del naso e della gola.
- PM 10-2,5: frazione toracica-frazione respirabile (supera il sistema naso-laringe e penetra nella trachea e bronchi primari).
- PM 2,5-0,1: frazione respirabile (bronchi e alveoli polmonari) causa asma, bronchite, enfisema, allergia; apparato cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti).
più pericolosa
Effetti sulla salute → il PM2.5 può arrivare fino agli alveoli polmonari (più pericoloso), la nocività dipende anche dal fenomeno di adsorbimento. Essendo le molecole di PM2.5 molto piccole hanno una superficie elevata e possono adsorbire diversi inquinanti come gli IPA molecole ad elevato peso molecolare con il fatto che sono cicli aromatici da 5 o 6 termini condensati tra loro, all'aumentare dei cicli sono sempre meno volatili però grazie al fenomeno dell'adsorbimento possono essere trasportati anche a lunghe distanze dal materiale particolato.
La distribuzione del materiale particolato in atmosfera si misura anche in base a 3 mode:
- Moda di nucleazione accorpata con la moda di Aitken (dae 0.005-0.1 μm) → prevede la maggior parte delle particelle atmosferiche che però essendo molto piccole influiscono poco sulla massa totale del particolato presente in aria. Permangono in atmosfera poco inquinata circa 1 ora
e in atmosfera inquinata meno di 1 ora, i tempi sono brevi perché queste particelle agiscono da nuclei di condensazione favorendo così la formazione di particelle più grandi nell'intervallo di accumulazione. Esse derivano dai meccanismi di nucleazione a bassa T a partire da vapori sovrasaturi o sono formati nei meccanismi di combustione.
- Moda di accumulazione (da 0.1-2.5 μm) → si formano per coagulazione di particelle più piccole o per condensazione di composti volatili presenti nell'atmosfera su particelle preesistenti. Sono le particelle che maggiormente permangono nell'atmosfera, per ore o giorni in quanto troppo piccole perché si depositino per gravità, esse costituiscono il particolato fine e sono rimosse dall'atmosfera quando incorporate dalle gocce di pioggia, influiscono sulla visibilità, sulla formazione delle nuvole, foschie e sulla salute. Questa classe dimensionale ha una componente organica
significativa oltre a contenere composti inorganici solubili come solfati e nitrati.
Moda delle particelle grossolane (dae > 2.5μm) → si formano prevalentemente in seguito a processi meccanici (erosione delle superfici, risospensione di polveri del suolo ecc...), hanno velocità di sedimentazione sufficientemente grandi da potersi depositare nel giro di pochi giorni o ore. Responsabile della maggior parte della massa
Le particelle di particolato hanno la caratteristica di assorbire o adsorbire quello che incontrano. Attualmente nel monitoraggio della qualità dell'aria si misura sia il PM10 sia il PM2.5. È importante quindi analizzare il rapporto:
- se l'intervallo è tra 0.4 e 0.8 allora il particolato dipende principalmente da condizioni meteorologiche.
- Quando il rapporto è elevato (0.7-0.8) risulta evidente il contributo delle sorgenti di particolato secondario (attività umane). In inverno è più
Il PM2.5 è elevato perché deriva dal riscaldamento domestico e quindi da fonti antropiche. Il PM2.5 caratterizza maggiormente l'aria perché è il PM con diametro più elevato, tende ad essere più pesante e a depositarsi sul suolo per gravità.