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studio di come questo mezzo formi l’argomento della ricerca sintattica, che fu condizionata da Wittgenstein, Austin e
altre persone, il linguaggio naturale è fatto da computazioni internaliste, di sistemi di esecuzione.
Per quanto riguarda i limiti di questa ricerca è stata data precedentemente, ma ad esemppio vi sono altri quesiti generali
connessi all’intenzionalità, all’utilizzo del linguaggio, che non saranno oggetto di ricerca naturalista.
Inoltre questa teoria può essere spiegata dal dualismo cartesiano cioè l’idea scientifica che cercò di dimostrare che
l’utilizzo comune del linguaggio va oltre i limiti qualsiasi cosa sia possibile. Però il modello cartesiano in seguito non fu
più usato poichè inoltre l’atteggiamento della materia inorganica va oltre i limiti di qualunque cosa.
Ora dal momento che non vi è più la nozione di materia le ipotesi precedentemente enunciate possono essere
rinnovate.
Concludendo possiamo così asserire che non siamo riusciti a scoprire la maniera adatta per esaminarle.
Ora vorrei sviluppare qualche considerazione sullo studio del linguaggio, della mente.
Per prima cosa vorrei suddividere il metodo intenalista da il metodo naturalistico.
Il metodo naturalistico è lo studio delle persone in base al medesimo metodo attuato per studiare gli altri oggetti
appartenenti al mondo naturale. Il metodo naturalista del genere internalista vuole capire gli stati interni di un
organismo, tuttavia può non attenersi a questi limi.
Dopo avere eseguito questi esami iniziali, ora vorrei esaminare la ricerca della capibilità teorica, una determinata
indagine che punta a dare senso a qualche aspetto del mondo secondo i principi esplicativi, delle strutture che non si
vedono. Delle persone che sono solitamente fedeli alla ricerca naturalista possono credere, che l’essere umano possa
imparare di più delle cose del mondo studiando la storia, leggendo romanzi rispetto alle indagini naturalistiche.
Possiamo osservare che le categorie “mente” cioè caratteristiche mentali del mondo non possono durare alla ricerca
naturalistica nella circostanza che quest’ultima faccia sviluppi enormi.
Mentre con il naturalismo metodologico che è un idea che poche persone adotterebbero, però domina la maggior parte
della pratica filosofica ( cap 2 , 3 Chomsky).
Una parte della ricerca naturalistica indaga sulle idee del senso comune.
In questa indagine vi è la maniera in cui gli individui rappresentano la costanza degli oggetti, la natura, le ragioni del
movimento, del pensiero, dell’azione.
Mi sembra che il modo giusto per raccontare questi fenomeni bisogna descriverli secondo le credenze che fanno parte
del mondo, sulla loro strutturazione, sulla loro connessione reciproca, sulla loro creazione. Ipotizziamo che sia così.
Allora è un problema da risolvere si ed in che maniera le risorse concettuali appartengono a questi sistemi di
conoscenze siano in rapporto con quelle risorse implicate nell’indagine che è in ciascuna cultura prescientifica, che in
una determinata indagine intellettuale che solitmente si chiama scienza naturale. Lo studio di queste questioni la
definiamo etnoscienza.
C’è ancora da risolvere il problema su come le risorse concettuali siano collegate alle risorse semantiche della facoltà del
linguaggio. Vi posso porre vari problemi: credo che il mondo concreto sia formato da entità come l’uomo medio, le
debolezze, le impronte occulte? I quotidiani annunciano che una cometa sta andando verso Giove, questo vuol dire che
che gli scrittori ed i lettori hanno l’opinione che le comete vogliano dirigersi verso qualcosa cioè delle intenzioni? Queste
supposizioni concernono l’architettura della mente, elaborate in maniera non adatta, nel momento cui che questi problemi
possono avere una capibilità molto ristretta.
Gli psicologi, gli antropologi che provano a eseminare le connessioni tra linguaggio e pensiero, hanno scoperto che queste
questioni sono molto difficoltose, però nelle letteratura filosifica vi sono delle risposte a questi problemi che si basano su
idee che a mio parere non mi danno esito positivo.
Donald Davidson asserisce che parlaimo del linguaggio, delle lingue con una certa libertà che cerchiamo di dimenticare
che entità di questo genere non vi sono nel mondo. Infatti per i filosofi è semplice che ci siano nel mondo oggetti come le
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