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IL MECCANISMO DI ACQUISIZIONE DELLA LINGUA (LAD)
In questo momento vi è una fondamentale evidenza empirica che appoggia la teoria di Quine, in cui afferma che il
linguaggio è connesso al nostro impulso tramite processi neurali di collegamenti, di influenzamenti che non concernono
l’acquisto e l’utilizzo del linguaggio.
Vi sono esempi in cui Quine accetta quark, condizionamento; mentre altri esempi in cui Quine non accetta altre teorie i
processi del LAD, però non sappiamo come mai arrivi a queste conclusioni.
La teoria naturalistica suggerisce il medesimo fatto in altri ambiti.
In questa circostanza Quine ribadisce una teoria da lui già descritta in cui i corpi vengono trasformati in oggetti senza
sentimento tramite degli stadi seguenti all’acquisto del linguaggio da un individuo. Infatti se questa teoria enunciata
fosse empirica, bisognerebbe sapere in che maniera si potrebbe presentare visto che non è una ipotesi vera.
Nagel asserisce che le teorie del LAD non accettano i principi riguardanti il legamento, il condizionamento, poichè ora
non si manifestano in termini di quark, di neuroni e forse non fanno parte della scienza nel significato compreso da
Quine.
Neanche l’indagine empirica sulla reificazione per gli stessi motivi delle teorie del LAD non riesce ad accontentare i
principi di Quine.
Adesso torniamo a discutere sul LAD, in cui Negel accettando la definizione del mentale per quanto concerne l’entrata
alla coscienza che crea la suddivisione mente-corpo finisce per asserire che il LAD è un meccanismo fisico, poichè non
è capace a creare un pensiero conscio il cui argomento concerne le medesime regole.
Per esempio Mary non si rende conto che sta utilizzando il principio C della teoria del legamento quando utilizza
l’esempio 1 He thinks EHI is a nice gay in maniera differente dall’esempio 2 The woman he married thinks EHI is a nice
guy, eliminando la scelta di dipendenza referenziale dell’esempio 1. Mary così tradurrà l’esempio 2 nei termini 2’ The
woman EHI married thins he is a nice guy.
Quindi questa inconsapevolezza di Mary si allarga alla consapevolezza potenziale. La consapevolezza potenziale vuuol
dire che nessuna creatura che ha la facoltà di linguaggio di Mary, può avere la coscienza che non ha Mary. In base a
questa deduzione possiamo asserire che le teorie del LAD, della lingua non vanno oltre il confine mente-corpo.
Michael Dummett esprime un’ipotesi analoga in cui pensa però che le teorie del LAD, dello stato finale siano idee
psicologiche.
In questo momento possiamo fare un differenzazione fra due materie che sono:
1) Dal punto di vista delle scienze, le toerie ci offrono tutte le informazioni importanti per quanto concerne la forma in
cui si giunge ad osservare il corpo;
2) Dal punto di vista della tesi del significato viene domandata una spiegazione filosofica che è effettuata olte la
spiegazione scientifica.
La teoria di Nagel è basata sulla teoria effettuata da Searle nel libro che Negel recensisce , infatti a sua volta questa
tesi prende spunto da un’altra tesi in cui Quine fa una differenziazione fra soddisfare e guidare. Allora Quine compie
delle critiche concernenti la toeria filosofica tradizionale in cui chi parla è accompagnato da un concetto di
organizzazione probabilmente inconscia nel costruire, nel tradurre espressioni libere: secondo Quine questa teoria è
impossibile. Infatti diciamo il termine guidare nel momento in cui utilizziamo in maniera conscia le regole per creare un
risultato involontario sull’atteggiamento, mentre usiamo il termine soddisfa quando la persona obbedisca a qualche
sistema di regole.
In questa teoria Quine utilizza la forma più radicale di dualismo.
Nell’ ipotesi della caduta dei gravi dovremo eseguire un metodo naturalistico provando ad eseguire una teoria dello
stato iniziale, dello stato finale alla quale si giunge tramite rapporto fra questi stati, rapporto tra lo stato finale e
realizzazione e idee, assegnando al mondo reale tutto quello che dà la più buona teoria.
Infatti dal punto di vista filosofico quello che è postulato nella circostanza della caduta dei gravi non viene postualato
nella circostanza in cui gli esseri umani sono “al di spora del collo”.
Possiamo quindi asserire che il naturalista metodologico non si dovrebbe fondare sulle ipotesi enunciate
precedentemente.
Inoltre possiamo trattare altri punti di vista delle ipotesi che stiamo osservando, ad esempio Alice ha avuto un danno
alla cervello, riconosce in maniera attendibile le due sollecitazione visive: il disegno di una casa che sta andando a
fuoco e di una casa che non sta andando a fuoco, però asserisce che i due disegni sono uguali, mentre Giovanni sa e
differenzia i due impulsi visivi anche se ha avuto il medesimo incidente di Alice. Infatti da questo esempio possiamo
dedurre che Alice non è conscia perciò abbiamo un idea pisicologica, invece per quanto concerne Giovanni abbiamo
processi psicologici.
Infatti nessuna di queste imposizione quineane forse ci soddisfi.
Così Searle cerca di eludere queste imposizioni quineane inserendo il concetto di entrata nella coscienza in linea di
principio. Quindi D principio di collegamento di Searle (CP) domanda di entrare in linea di principio per l’assegnazione
degli stati e meccanismi mentali, per esempio quando Searle nell’avvenimento della vista inconscia asserisce che alice
può entrare in linea di principio alla riproduzione dell’argomento, cioè Alice come Giovanni ha dei meccanismi mentali.
Perciò questa soluzione avrà effetto nel momento in cui si riuscirà chiarire che cosa vuole dire in linea di principio.
Adesso possiamo valutare l’ipotesi del linguaggio. Ad esempio riconoscere che i nostri antenati erano della medesima
specie di Susanna, significa che i nostri avi equivalevano alla specie di Giovanni, quindi sanno cosa fanno. Però c’è
stato un cambiamento o un determinato danno che ha portato a trasmettere quello che le persono sono, una specie di
Susanna senza avere l’abilità di essere consce delle proprie azioni.
Infatti se ignoriamo che nessuna persona e nessun scienziato ha esaminato questa ipotesi possiamo così asserire che
non c’è alcune diversità fra le persone che appartengono alle due specie (specie di Susanna e specie di Giovanni).
Esaminando questa ipotesi si arriverà ad una soluzione errata, poichè il motivo era di provare che la ricerca neturalistica
sul linguaggio, sulla mente non rappresenta processi piscologici, spiegazioni filosofiche tramite delle regole.
Dobbiamo capire che da nessuna di queste indagini nasce da un’indagine empiriche, poichè quest’ultima non accetta
affatto il concetto di accesso in linea di principio, potenziale inconscio, spiegazione filosofica, suddivisone mente-corpo,
dualismo metodologico ecc. oltre la spiegazione scientifica.
Consideriamo un’altra argomentazione in cui la maggioraza dei dibattiti si scoprono nella letteratura su seguire un
aregola, per quanto concerne questa ipotesi peculiarità fondamentale che ci sia un errore nel significato che si possa
trasgredire la norma. Questo dibattito ci può incuriosire, però nell’esempio di Mary non è adatto, poichè le regole di una
lingua: ed esempio i fondamenti che accompagnano Mary a dare le sue opinioni esempio 1 e 2 non seguono la regola
in quel significato.
Però per accuratezza si può considerare che Mary è una persona che obbedisce alle regole in questo esempio forse è
molto più vicina al termine seguire le regole che all’idea filosofica che vuole una connessione con la coscienza, tranne
che da un altro punto di vista che solitamento utilizziamo seguire una regola quando non seguiamo ad esempio le
regole della comunità.
Possiamo dedurre che nel mondo normale quando diciamo seguire una regola non vogliamo dire che le persone che
seguono una regola lo sanno; mentre nel discorso filosofico vogliamo asserire che il valore linguistico implica un forma
conscia di seguire le regole.
Quest’ipotesi di seguire le regole la possiamo utilizzare in diversi contesti: 1) nella circostanza della teoria naturalistica
della lingua-I per quanto concerne ordini presunti di interesse semplice utilizza il termine fiore e non utilizzare il termine
libro; 2) nella circostanza di concetto di lingua come una peculiarità di una comunità di qualsiasi tipo. Ad esempio Hans
e Mario parlano tedesco anche se non si capiscono.
Vi sono inoltre altre considerazioni dualistiche per esempio le idee sullo stato iniziale della facoltà del linguaggio (LAD)
che i critici non prendono in considerazione, poichè non si possono sostenere.
Sono state prese in considerazioni altre teorie concernenti i meccanismi generali di apprendimento, però non saranno
discussi, a meno che non ci diano i meccanismi da argomentare.
La variabile a questa forma di dualismo sarebbe il comportamentismo di Quine dicendo che questo metodo è
necessario per indagare sul linguaggio, visto che per imparare una lingua le persone obbediscono all’atteggiamento che
si vede iin circostanze che si esaminano.
Lo stessa cosa dovrebbe avvenire per il metodo nutrizionale.
Vi è un errore che si vede in ambedue gli approcci.
Possiamo stabilire che potrebbe essere sbagliato lo studio del linguaggio secondo l’idea concettuale, però per arrivare a
questa soluzione non bisogna fare abbandonare al linguista la ricerca naturalistica ed accetti idee arbitrarie.
Il paradigma di Quine della traduzione radicale è legato a questa ipotesi.
Osserviamo che nell’indagine naturalistica vi è una connessione fra i diversi organismi, provando a trovare gli stati
interni che possano dare questa interazione; mentre secondo l’indagine del linguaggio umano quest’approccio non
viene preso in considerazione.
Inoltre Quine prende in considerazione tre ipotesi di natura differente: 1) il bambino che impara una lingua che è gia
dall’inizio a un dato innato cioè lo stato iniziale della facoltà del linguaggio (LAD); 2) la persona che ha uno scambio
comunicativo che concerne la peculaità dello stato finale; 3) Il linguista che usa le sue capacità di formazioni delle teorie
scientifiche, delle risoluzioni avute prima.
Si possono trarre delle considerazioni da questo paradigma quinqueiano, se lo si vede dal punto di vista vista del
linguaggio e pensiero può dare un enorme risultato, mentre se lo si vede dal punto di vista della natura della
comunicazione, dell’acquisizione, sullo studio del linguaggio e pensiero non è molto importante.
Il paradigma di Quine potrebbe essere visto da altre scelte dualistiche. Ddavid usa il paradigma di Quine per le sue
riflessioni in cui afferma che lo scopo dello studio descrittivo del significato è formare una teoria che sia un modello
del