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MODULO 8
IL LINGUAGGIO COME OGGETTO NATURALE
I misteri secondo le persone possono essere definite problemi così come i misteri dei topi; tra questi misteri ci potrebbero
essere delle questioni che noi non vogliamo argomentare assieme ad altre problematiche.
Daniel Dennett asserisce il concetto di limite epistemico sia variabile, per il fatto che Chomsky, Foodr hanno asserito che
il cervello dell’uomo sia abile ad esaminare le infinite frasi grammaticali del linguaggio naturale, che dal punto di vista
della sua fermazione sbagliata l’avrei definita al di là del limite.
Secondo me non è affatto giusto risolvere queste questioni con li linguaggio umano per due motivi: 1) il primo motivo è
che le espressioni del linguaggio umano soventemente non possono essere esaminate; 2) il secondo motivo è che se
fossero esaminate le espressioni del linguaggio umano non potrebbero essere capite.
La storia delle scienze avanzate dà indicazioni per l’unificazione. Si inizia dalla filosofia meccanicistica, la cui opinione
era che il mondo è una macchina che potrebbe essere formata da un bravo artigiano. Infatti per questo punto di vedere il
mondo derivava dalla nozione di senso comune, in cui proviene l’idea che gli oggetti possono collaborare
reciprocamente solamente per mezzo del contatto con l’oggetto.
Per Descartes i punto di vista del mondo si trovano oltre i concetti meccanicistici.
Il problema dell’unificazione nasce come problema concernente l’interazione tra corpo e mente, infatti queste teorie
erano totalmente erronee, questa è la norma della scienza.
Dopo che Newton dimostrò che il movimento terrestre, planetario va oltre il punto di vista della filosofia meccanicista,
latesi cartesiano andò in fumo.
Altri esponenti della filosofia meccanicistica pensavano che la teoria della gravitazione di Newton fosse un
rimpiombamento delle idee medievali che si pensasse fossero tradire il fine della scienza della natura.
Newton capiva le opinioni dei suoi colleghi meccanicistici.
Newton alla fine della sua esistenza cercava nuovamente uno spirito che invada i corpi che sono assai complicati.
Per anni sono state effettuate simili applicazioni.
Dalla nascita della scienza moderna troviamo sempre i conflitti sulle problematiche mente-corpo.
Thomas Nagel esamina che cercare di ridurre la mente alla materia è un fallimento. Questo compito era senza alcuna
risoluzione traducendo i significati dei fenomeni mentali sotto una descrizione di fisica.
Tyler Burge in un resoconto su un secolo di filosofia della mente dice che lo spiccare del naturalismo negli anni sessanta
è una delle osservanze che vi sono nella filosofia americana.
Tyler Burge asserisce che la manifestazione del naturalismo è una delle osservanze che vi sono nella filosofia
americana.
Questi discussioni devono comportare qualche capibilità introduttiva di quello che è fisico o materiale, di quello che sono
le unità fisiche. Questi vocaboli potevano entrare nel segnificato della filosofia meccanicistica.
Possiamo così osserva che senza il concetto di materia, corpo, fisco non potremo stabilire i temi riguardanti alla
questione mente-corpo.
Infatti dopo la fine della filosofia meccanicistica, le scienze possono teorizzare qualsiasi cosa anche una teoria esplicativa
intellegibile.
Dalla metà del secolo settecento andrà, si affermerà l’antimaterialismo dei newtoniani.
Isaac Beeckm, in primo filosofo meccanicistica, aveva appunto fiducia in Dio che ha formato tutta la natura in maniera
plausibile; che l’intelliegenza dell’uomo può entrare in tutte le cose di questa terra.
Oggi vengono con la medesima speranza suggerite tesi analoghe.
Luedwing Bolzmann esponeva la tesi molecolare dei gas come se fosse un utile analogia, per Jules Poincaré noi esseri
umani non abbiamo una base razionale per cui optiamo fra la tesi meccanicistica fondata sullo spazio ed le teorie
elettro-magnetiche. 1