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Il Montaggio

Che cos'è. Il montaggio è la figura chiave del linguaggio cinematografico. Tecnicamente il montaggio è l'operazione che consiste nell'unire la fine di un'inquadratura e l'inizio della successiva. Tale unione è permessa da una relazione che può essere diegetica (personaggio dell'inquadratura A con quello dell'inquadratura B), discorsiva (l'angolazione dall'alto in A e dal basso in B) o diegetica-discorsiva (il personaggio ripreso dall'alto in A e dal basso in B) due o più elementi tra loro.

Nei primissimi film (Lumiere e Melies) non c'era alcuna traccia del montaggio, perché costituiti da un solo piano, in campo medio, con la durata decisa dalla lunghezza della pellicola caricata su di una singola bobina. È nella scuola inglese che si identifica un primo assaggio di montaggio. Per esempio nel film di Smith - l'Incidente di Mary Jane - 1903 in cui si

Passerà da campi medi a piani più ravvicinati modificando (il viso sporco di lucido da scarpe) all'improvviso il punto di vista dello spettatore (la macchina riprende quanto scritto sul barattolo che Jane utilizza per, dando una migliore descrizione delle azioni e efficacia drammatica alimentare il fuoco: paraffina) (si passa dall'aspetto comico: Jane impegnata nelle faccende domestiche si sporca il viso di lucido da scarpe, a quello di suspense: quando si vede la scritta paraffina e Jane poco dopo provoca un'esplosione).

Dal periodo primitivo del montaggio (1902-1908), si passa poi a quello di transizione (1909 - 1916) in cui il cinema hollywoodiano inizia a creare i primi modelli di montaggio. Grazie all'opera evoluzionista di Griffith aumentano i tagli fra le scene, nel loro interno ci sono più inquadrature, le inquadrature vengono riprese da più angolazioni tutto al fine di arricchire il ritmo e la psicologia dei personaggi.

Sarà poi il cinema classico(1917–1960) , grazie all'enorme diffusione dei propri modelli di narrazione e montaggio a dettare il proprio stile per decenni. Del montaggio, abitualmente, se ne occupa il montatore sotto la sorveglianza del regista. Nel cinema classico era difficile che un regista potesse accedere al montaggio, in quanto la supervisione era riservata alla direzione dello studio. Figure del discorso filmico introdotte dal cinema classico furono i diversi modi di eseguire una transizione da un'inquadratura ad un'altra: - stacco: passaggio diretto e immediato da un piano ad un altro; - dissolvenza d'apertura: l'immagine appare progressivamente a partire dal nero dello schermo; - dissolvenza in chiusura: l'immagine scompare progressivamente sino diventare nera; - dissolvenza incrociata: l'immagine che scompare e quella che compare si sovrappongono per istanti; - iris: unforo circolare si apre o si chiude intorno ad una parte dell'immagine (ormai caduta in disuso);- tendina: l'immagine si sostituisce alla precedente facendola scorrer via dallo schermo (anch'essa in disuso). Le dissolvenze erano particolarmente usate per evidenziare ellissi o salti temporali, quelle in chiusura davano unapronunciata interruzione rispetto a quelle incrociate. Figura che non fa parte del discorso filmico ma che si colloca a livello della storia è il piano d'ambientazione, ovvero quel tipo di inquadratura, prettamente descrittiva, che informa lo spettatore sui caratteri ambientali che caratterizzano la scena. L'importanza del piano d'ambientazione fa parte di (l'inquadratura sull'esterno di un bar, una casa, una camera, ecc.). una logica di comunicazione narrativa, tale da permettere allo spettatore il "giusto respiro" nel passare tra una scena ed un'altra meno bruscamente. Spazio e tempo Sia per lo spazio chePer il tempo, il montaggio ha permesso di mettere in evidenza determinati ambienti, personaggi, particolari o eventi, piuttosto che altri secondo la logica narrativa. Spazio Il decoupage: grazie al quale si può creare la rappresentazione filmica di uno spazio diegetico, può avvenire attraverso la connessione di uno spazio volutamente segmentato mediante due modalità: - ad un piano d'insieme seguono una serie di inquadrature che lo frammentano tendendo alla chiarezza espositiva, modalità tipica del cinema classico (es. Hitchcock - Notorius - 1946, campo totale: esterno di un palazzo-sede dell'FBI - seguito da un semitotale dell'interno di un ufficio); - una serie di inquadrature riprendono sempre la parzialità di un'insieme e mai la sua globalità, tocca allo spettatore ricostruirla. Il decoupage, attraverso la connessione dei diversi punti spaziali, evidenzia conflitti e alleanze nei rapporti tra i personaggi (es. di).conflitto e alleanza in una spy story: Hitchcock – Notorius – 1946, piano di Devlin ripreso da solo e piano, subordinando la rappresentazione filmica a precise esigenze narrative e contribuendo dei tre agenti – ripresi insieme) a determinare così i nuclei drammatici della scena (es. di love story: Hitchcock – Notorius – 1946, alternanza delle immagini di Alicia e Devlin soprattutto dei loro sguardi, gli altri personaggi non sono più ripresi seppur presenti nella camera). Tempo Il montaggio, nel suo determinare l'inizio e la fine di un'inquadratura, decide la durata di ogni singolo piano, in tal modo il regista impone allo spettatore il tempo che questi ha a disposizione per leggere l'inquadratura. Tuttavia, il criterio generale, è che un campo lungo, dato il maggior numero di informazioni, necessita di un tempo maggiore di un primo piano. Il rapporto tra tempo e montaggio si estende dall'inquadratura al film attraverso.

tre livelli:

  1. ordine;
  2. durata;
  3. frequenza.

Grazie all'ordine si determina il rapporto tra gli eventi della storia (fabula) e l'intreccio. Tipica contrapposizione dell'ordine dell'intreccio a quello della fabula la si ritrova nel cinema giallo (1.A tradisce B, 2.B uccide A, 3.B è ricercato dalla polizia, 4.B è arrestato e confessa - in 3. 4. 1. 2.).

Tuttavia il cinema classico accorda l'ordine lineare della fabula condotto dall'intreccio (1. 2. 3. 4.). L'unica parziale eccezione è rappresentata dai flashback. Questi possono essere:

  • diegetici: che prendono vita dalle parole del personaggio che li ricorda;
  • narrativi: propri dell'istanza narrante, che senza l'intermediazione del personaggio, racconta l'episodio passato, in questo caso si potrà parlare effettivamente di disarticolazione dell'ordine della storia da parte dell'intreccio.

Più rari sono i flashforward, che saranno quasi

impossibili di tipo diegetico (possibili solo attraverso facoltà paranormali del personaggio) e fattibili quelli narrativi, come in Easy Rider – Hopper – 1969, dove il tragico finale è anticipato da immagini che ne mostrano gli esiti. Il montaggio può rispettare l'ipotetica durata reale di un episodio narrativo, mediante la scena, oppure creare una discrepanza fra le due forme temporali, mediante una sequenza. Se il tempo del discorso è più breve di quello dell'astoria è perché la sequenza contiene delle ellissi. Il montaggio ellittico è un montaggio di contrazione temporale, che non solo omette il superfluo ma in alcuni casi cela l'importante, spingendo lo spettatore a lavorare attivamente con la propria immaginazione. Le tre forme di ellisse sono: - la dissolvenza (o espedienti di messa in scena che permettano allo spettatore di cogliere il salto temporale (es. cambio di vestiti,

passaggio dal giorno alla notte);

Il campo vuoto- (l'inquadratura continuerà a riprendere l'ambiente dopo che il personaggio si è allontanato o piuttosto riprenderà l'ambiente ancor prima che vi sia arrivato);

- l'inserto, un'inquadratura di transizione di qualcos'altro, che duri meno dell'azione celata (es. un qualsiasi piano del traffico cittadino).

Un'altra particolare forma di contrazione temporale è la sequenza a episodi dove brevi scenette che si susseguono in ordine cronologico sono separate da dissolvenze incrociate e che ognuna di queste scene sia parte di un insieme più ampio (tipica del cinema classico es. Welles - Quarto Potere - 1941, il degradarsi dei rapporti fra Kane e sua moglie mediante la conversazione a colazione in sala da pranzo, da quella piacevole di due innamorati ad altre sempre più ricche di tensioni).

Forme di allungamento, invece, del tempo del discorso rispetto a

Quello della storia sono:

  • Slow motion: moviola
  • Fermofotogramma
  • Overlapping editing: ripetizione della parte finale dell'azione viene ripetuta in quella successiva.

Il montaggio alternato (trovato in Griffith) è un'altra modalità per narrativizzare il tempo e lo spazio: si alternano inquadrature di due o più eventi che si svolgono in luoghi diversi, ma simultaneamente e che sono destinati a convergere nello stesso spazio. Tale montaggio viene magistralmente utilizzato da Coppola - Il padrino (soap opera?) nel 1971, non solo per lo scopo stesso del modello di montaggio, quanto per sorprendere lo spettatore. Nel primo evento, viene mostrato il battesimo del nipote di Michael Corleone, mentre nel secondo evento vengono mostrati i gangster che preparano un attentato. Lo spettatore sarà portato a vedere la confluenza dei due eventi in un unico spazio, quello dell'omicidio di Corleone... effetto suspense... ma nella scena che seguirà i gangster uccideranno il boss della banda.

rivale - effetto sorpresa). Il montaggio audiovisivo, offre anch'esso stimoli per lo spettatore a cogliere analogie e legami fra i piani (Coppola- Il padrino - 1971, "nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo" sono le parole pronunciate dal prete durante il battesimo del nipote di Corleone che si sovrappongono alle immagini degli uomini assassinati dai gangster). L'utilizzo del montaggio può avvenire anziché per interessi logico narrativi, anche per motivi puramente descrittivi dove per le inquadrature non è valido il concetto di consequenzialità e non vi sia, fra di esse, causalità. Il montaggio narrativo ed il decoupage classico Per cinema classico ci si riferisce ad uno stile distinto e omogeneo che ha dominato la produzione hollywoodiana dal 1917 al 1960 ed i cui principi sono rimasti inalterati. A caratterizzarlo è il montaggio invisibile (questo cinema mirava a far scivolare lo spettatore nel mondo

della finzione portandolo a dimenticare di essere in un cinema; l'uso del montaggio, però, corrisponde paradossalmente alla disgregazione della continuità spazio-temporale, con

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi audiovisivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Gervasini Mauro.