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SEQUENZE (TS>TD)

Un'altra possibilità è quella dell'estensione (TS<TD) dove il tempo della storia si fa più breve del tempo del discorso e questo si trova con lo slow motion procedimento per cui la velocità rallentata delle immagini impone una durata del tempo del racconto superiore del tempo della storia e il fermo fotogramma in cui l'immagine in movimento si fissa sullo schermo divenendo simile a una fotografia. A livello di montaggio l'estensione può realizzarsi attraverso l'overlapping editing, ovvero un particolare effetto di montaggio dove la parte finale dell'azione rappresentata in un piano viene nuovamente mostrata in quello successivo. (esempi nei film di Ejzenstejn).

3. FREQUENZA:

È il rapporto che si stabilisce fra il numero di volte che un determinato evento evocato dal racconto, e il numero di volte che si presume esso sia accaduto nella storia. Possono esserci 4 possibilità:

a)

SINGOLATIVO: Raccontare una sola volta quanto è avvenuto una sola volta;

b) SINGOLATIVO: Raccontare n volte quanto è avvenuto n volte;

c) RIPETITIVO: Raccontare n volte quanto è avvenuto una sola volta (es. Ottobre);

d) ITERATIVO: Raccontare una sola volta quanto è avvenuto n volte.

Il MONTAGGIO ELLITTICO è un montaggio di contrazione temporale che non solo omette il superfluo ma anche ciò che il film non vuole mostrare allo spettatore; in questo modo l'ellissi invita lo spettatore ad una partecipazione attiva e a lavorare con l'immaginazione. In sostanza l'ellissi agisce nel tempo assumendo le stesse funzioni del fuori campo che al contrario agisce nello spazio.

Esistono almeno tre modi per indicare un'ellisse:

Tramite dissolvenze: era il metodo più usato fino agli anni '50 che avvertiva lo spettatore della presenza di un'ellisse. In seguito trovandosi davanti un pubblico più maturo, il cinema

Successivo a preferito ricorrere all'uso di semplici stacchi e ad espedienti di messa in scena.

Un secondo modo per indicare un'ellisse è quello del campo vuoto. Es. Una prima inquadratura permane sullo schermo anche dopo l'uscita del personaggio; la seconda inquadratura si aprirà vuota per poi mostrare l'entrata del personaggio.

Un terzo procedimento è quello dell'inserto (cut away), ovvero di una inquadratura di transizione su qualcos'altro, che dura meno del tempo dell'azione messa in ellissi.

Una particolare forma di contrazione temporale è quella della sequenza a episodi o di montaggio che allinea un certo numero di brevi scene (separate nella maggior parte dei casi da dissolvenze) che si succedono in ordine cronologico.

La sequenza a episodi, molto diffusa nel cinema classico, trova un esempio efficace in un noto passaggio del film "Quarto Potere" di Orson Welles del 1941, ossia quello dedicato al degradarsi.

dei rapporti fra Kane e la sua prima moglie. Il montaggio alternato: alterna inquadrature di due o più eventi che si svolgono in luoghi diversi ma, di solito, simultaneamente e che sono destinati a convergere in uno stesso spazio. (es. in Griffith). Il montaggio può anche assumere la funzione di descrivere un determinato ambiente: in questo caso le inquadrature vengono l'una dopo l'altra, e non l'una a causa dell'altra. Il montaggio, a partire da Griffith e Ejzenstejn, è stato a lungo considerato come l'elemento specifico del linguaggio filmico. Quando parliamo di cinema classico ci riferiamo a quello stile distinto che ha dominato la produzione Hollywoodiana tra il 1917 e il 1960. Ciò a cui in primo luogo questo cinema mirava era il dar vita ad uno spettatore inconsapevole, che si proiettasse nella vicenda narrata, si identificasse con i protagonisti del racconto, scordandosi di essere in un cinema. Quindi il lavoro di scrittura dovevaessere il più mascherato possibile e questo tramite l'uso del montaggio. Questo però può apparire come una forza che disgrega la continuità spazio-temporale della realtà rappresentata, correndo il rischio di allontanare lo spettatore dalla finzione. Si tratta dunque di mascherare il montaggio, ed è proprio questo tipo di montaggio che ha preso il nome di Decoupage classico. Nel decoupage classico la rappresentazione che il montaggio dà dello spazio e del tempo è fortemente subordinata alle esigenze della narrazione e alla chiarezza della sua esposizione. Uno dei principi chiave del decoupage è quello della CONTINUITÀ il cui fine è quello di controllare la forza disgregatrice del montaggio per dar vita ad uno scorrevole flusso di immagini da un'inquadratura a un'altra e facilitare la proiezione dello spettatore nel mondo della finzione. A questo riguardo un ruolo essenziale è giocato dal raccordo.

il cui compito è quello di mantenere degli elementi di continuità fra un piano e l'altro, in maniera che ogni mutamento di inquadratura sia il meno evidente possibile.

  • Raccordo di sguardo: un'inquadratura ci mostra una persona che guarda qualcosa, quella successiva ci mostra questo qualcosa;
  • Raccordo sul movimento: un gesto iniziato dal personaggio nella prima inquadratura si conclude nella seconda;
  • Raccordo sull'asse: due momenti successivi di un'azione sono mostrati in due inquadrature, la seconda delle quali è ripresa sullo stesso asse della prima, ma più vicina o lontana di questa in rapporto al soggetto agente;
  • Raccordo sonoro: una battuta di dialogo, un rumore o una musica si sovrappone a due inquadrature legandole così tra loro.

Un altro aspetto chiave del decoupage classico è quello del sistema dello SPAZIO a 180°. (pag.169)

Il modo migliore per spiegare questo sistema è quello di partire da

una scena di dialogo costruita sul campo –controcampo : quel tipo di montaggio che mostra alternativamente due personaggi che dialogano, in cui sistabilisce una linea d’azione immaginaria entro la quale può muoversi la macchina da presa, senza effettuareil così detto scavalcamento di campo.Scavalcamento di campo, può essere attuato tramite il posizionamento della macchina da presa sulla linead’azione (ripresa in linea ) e tramite l’uso di inserti. (pag. 175)

L’uso dello spazio a 180° determina altri tre raccordi:

  • Raccordo di posizione : due personaggi ripresi in un’inquadratura l’uno a destra e l’altro a sinistra,dovranno mantenere la stessa posizione in quella successiva.
  • Raccordo di direzione : un personaggio che esce di campo a destra dovrà rientrare a sinistra in quellasuccessiva.
  • Raccordo di direzione di sguardi : la macchina da presa viene posizionata in modo tale che quandoognuno

dei personaggi viene inquadrato singolarmente, il suo sguardo si rivolga verso l'altro personaggio.

Il montaggio del cinema a decoupage classico non è l'unica forma di montaggio esistente; esistono anche quelli:

  • CONNOTATIVO: basato sulla costruzione del significato;
  • FORMALE: un modello che si impone per la sua natura grafica e ritmica;
  • DISCONTINUO: un montaggio che nega i modelli della continuità Hollywoodiana.

¾ Il montaggio CONNOTATIVO si caratterizza per la sua volontà di produrre del senso (creazione di nuovi significati - concetti).

L'effetto Kulesov dimostra come l'associazione di due immagini può produrre un senso diverso di quello che lo spettatore percepirebbe se le vedesse singolarmente.

Per Ejzenstejn la riproduzione filmica della realtà non ha in sé nessun particolare interesse: ciò che conta è il senso che di essa si cattura attraverso la sua interpretazione. Il cinema

non può dunque limitarsi a riprodurre il reale, deve interpretarlo. Il montaggio è proprio lo strumento col quale arrivare a questo tipo di interpretazione.

Teoria delle attrazioni di Ejzenstejn: l'attrazione è qualsiasi elemento che esercita sullo spettatore un effetto sensoriale e psicologico per far recepire il lato ideale e la finale conclusione ideologica dello spettacolo (in ambito teatrale).

Attrazioni come libero montaggio di azioni.

Alla base dell'intera concezione ejzenstejniana del montaggio c'è il conflitto, la "collisione" tra 2 inquadrature che si trovano l'una accanto all'altra. Tali conflitti possono darsi non solo nel passaggio da un inquadratura all'altra, ma anche all'interno di una stessa inquadratura.

Il conflitto può essere di diversi tipi:

  • Delle direzioni grafiche (delle linee)
  • Dei piani (tra loro)
  • Dei volumi
  • Delle masse (volumi sottoposti a diverse
intensità luminose) • Degli spazi • Tra suono e immagini (asincronismo) Il montaggio intellettuale di Ejzenstejn mira a dar vita a una situazione in cui la stessa tensione – conflitto serve a creare nuovi concetti, nuove visioni. ¾ 2) Il montaggio FORMALE pone in primo piano gli effetti di tipo formale, sia grafico - spaziali che ritmico – temporali. a) è un montaggio in cui le qualità grafiche e formali delle immagini prendono il sopravvento su qualunque criterio di ordine narrativo (es. in Psycho c’è una dissolvenza incrociata che unisce il movimento a spirale dell’acqua che fa mulinello nella doccia e un particolare dell’occhio di Marion ripreso dalla macchina da presa che ruota intorno ad esso). In questo caso c’è un analogia formale tra le due inquadrature che hanno in comune questa forma a spirale. b) Esistono 3 forme ritmiche dominanti presenti nella successione delle inquadrature: ritmo regolare: si

succedono brevi inquadrature della stessa durata;

ritmo accelerato: quando si succedono inquadrature via via più brevi;

ritmo irregolare: le inquadrature che si succedono presentano delle durate molto diverse fra loro.

¾ 3) Il montaggio DISCONTINUO è tipo di montaggio che mostra come si può raccontare una storia trasgredendo le regole della continuità classica.

Sul piano spaziale:

  • Alcuni registi (come Ozu) danno vita ad un sistema di rappresentazione circolare a 360°, nell'ambito del quale sistemano liberamente la loro cinepresa. La posizione dei personaggi sarà di volta in volta rovesciata sullo schermo, così come è destinato a mutare lo sfondo su cui i due personaggi sono collocati.
  • Un secondo modo per dar vita a forme di discontinuità (spaziale e temporale) è tramite l'uso del falso raccordo (jump cut). Di questi raccordi se ne
renti tra loro, creando confusione nel montaggio e nell'interpretazione delle scene; B) quando due inquadrature consecutive di due personaggi diversi non sono sufficientemente distinte, creando confusione nel montaggio e nell'interpretazione delle relazioni tra i personaggi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi audiovisivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Gervasini Mauro.