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La scelta della piattaforma di blogging
La piattaforma di blogging si sceglie a seconda delle esigenze, budget e competenze tecniche.
- WordPress è il più potente, ma richiede anche più abilità e lavoro.
- Blogger e Tumblr sono facili da usare, ma non offrono le caratteristiche e le opzioni di personalizzazione di WordPress.
- Squarespace e Typepad sono robusti, ma sono a pagamento.
Un sesto dei websites mondiali gira su WordPress, la piattaforma più popolare al mondo. WordPress è sia uno strumento di pubblicazione gratuito, sia un sistema di gestione dei contenuti per i blog self-hosted. Un blog WordPress è estremamente flessibile: ci può stare un sito di eCommerce come per un video repository. È gratis: le uniche spese associate alla gestione di un blog WordPress sono i costi del server e del dominio. WordPress ha più di 10 anni.
Come le aziende usano i blog e i blogger: rispetto al concetto di influencer del WOM, c'è una differenza.
sostanziale: nel passaparola la raccomandazione ha una base "democratica", ovvero proviene dal basso e si propaga verso l'alto. Il blogger invece sta in "alto", e la sua influenza si afferma in quanto proveniente da un esperto "certificato" e riconosciuto tale dalla community che lo segue. --IL BLOG COME EDITORE: L'UFFICIO STAMPA è l'approccio + tradizionale-> preparo una cartella stampa e oltre ad inviarla alle testate giornalistiche online e ai magazine lo invio anche ad una selezione di blog. La scelta ricade sui blog appartenenti a network e a circuiti di nanopublishing o sui blog verticali che hanno la necessità di pubblicare articoli aggiornati su contenuti relativi ai temi trattati. --IL BLOG COME MEDIA: chiedo al blogger di pubblicare un post sul mio prodotto in cambio di un corrispettivo economico. Esistono società che dispongono di un database di blog da contattare per proporre l'adesione ad una“campagna”: se accettano viene fornito loro un brief e contenuti multimediali che possono utilizzare per scrivere l’articolo.
Un approccio assimilabile alle dinamiche di acquisto del media: se voglio che il mio messaggio sia visibile all’interno di un dato sito internet chiamo la concessionaria e compro lo spazio.
Analogamente a quanto succede con i media nei casi in cui una campagna viene rifiutata perché il prodotto non è in linea con gli standard qualitativi del sito, anche in questi casi non posso assicurarmi la presenza in un blog specifico, ma posso avere la garanzia che il mio messaggio verrà pubblicato all’interno di un numero minimo garantito affine al target.
--IL BLOGGER COME WEB CELEBRITY: i blogger sono coccolati come se fossero delle vere e proprie celebrity: ricevono regali, vengono invitati a party esclusivi.
Il fine di questo approccio è spesso analogo a quanto avviene con i VIP: vogliamo che il blogger parli del nostro brand,
mostri il prodotto al proprio network di contatti, crei attesa nei confronti dell'evento e condivida le foto che lo ritraggono nei propri spazi social.- IL BLOGGER COME OPINION LEADER: approccio assimilabile a quello "VIP" ma il soggetto che lo intraprende è spesso di natura istituzionale e non ricollegabile ad uno specifico brand o prodotto, es. le conferenze stampa o agli eventi in cui sono presenti il direttore marketing o lo stesso CEO organizzati dai telco e o dalle multinazionali leader nel campo informatico ed electronics o dagli stessi editori: troviamo i blogger sia in veste di "special guest" sia come relatore, come per l'appunto "opinion leader".
- Molto spesso si ha la sensazione o la quasi certezza che in ogni caso il personaggio in questione parlerà di noi e quindi ci teniamo alla sua presenza sia per poter essere sicuri di metterlo nelle condizioni di avere tutte le informazioni che gli servono, sia, per
“tenercelo buono”.--IL BLOGGER COME CREATIVO: molte persone oltre a scrivere un blog scrivono, scattano fotografie, realizzano cortometraggi, disegnano fumetti, conducono trasmissioni radiofoniche..A volte aprono un blog per dare visibilità alle loro creazioni, in alcuni casi le condividono utilizzando altri servizi di sharing oppure le pubblicano nei loro spazi personali; altre volte ancora non sono nemmeno blogger nel senso stretto del termine perché il loro spazio personale non è un blog, ma un account su Flickr o un canale su YouTube. Coinvolgere il blogger in iniziative che gli consentono di mettere alla prova le proprie capacità e di dare visibilità al proprio talento.--A COSA SERVE UN BLOG AZIENDALE: aiuta a portare traffico al sito; aiuta a trasformare il visitatore in un lead; aiuta ad accrescere l’autorevolezza dell’azienda; porta risultati sul lungo periodo. QUINDI UN BLOG AZIENDALE PUÒ: Spingere il visitatore
occasionale a compiere l'azione che ci interessa (compilare un form, visitare una pagina..), con l'obiettivo di ottenere un suo lead, un contatto, generalmente una email;
Una volta ottenuto un lead, va fatta una attività di comunicazione inversa, ovvero sarà l'azienda a inviare contenuti, possibilmente non solo promozionali, attraverso una newsletter;
Trasformare il visitatore in un cliente, e fare in modo che diventi un ambasciatore del brand;
Attirare l'attenzione di un utente potenziale attraverso il posizionamento sui motori di ricerca e sui social network.
BLOG PERSONALE VS BLOG AZIENDALE:
Obiettivi: il blogger vuole raggiungere un pubblico vasto operante nella propria nicchia per acquisire autorevolezza e fare personal branding; l'azienda sfrutta lo strumento del blog per veicolare un messaggio e per raccontare una storia legata al brand, ed attirare clienti.
Linguaggio: nel blog personale è più informale; ma per i blog aziendali è consigliato un linguaggio più professionale e coerente con l'immagine del brand.
aziendali varia di caso in caso. Bisogna trovare il giusto tone of voice, ma è ovvio che dipende molto dal settore nel quale opera l'azienda.Temi: il blog personale può essere professionale o amatoriale, quindi i temi scelti dipendono dall'approccio e dagli obiettivi. Sempre meglio concentrarsi su un unico argomento.
Il blog aziendale deve produrre contenuti, che da una parte siano legati editorialmente al proprio brand, e dall'altra siano promozionali.
NEGLI GESTIONE DEL BLOG, BISOGNA SEMPRE STARE ATTENTI A:
- Non diventare autoreferenziali;
- Non esagerare con la produzione di contenuti;
- Produrre contenuti premium.
Dopo aver individuato il giusto target, bisogna pianificare un PIANO EDITORIALE, considerando:
- Argomenti da trattare;
- Tono di voce;
- Quantità e cadenza di pubblicazione;
- Target di riferimento;
- Integrazione con la strategia generale;
- Calendario editoriale.
INFLUENCER > PRODUCT PLACEMENT SU YOUTUBE
- VIDEO HAUL: con la scusa di
realizzare un semplice video in cui si mostrano gli ultimi acquisti, molte youtuber mostrano prodotti al centro di campagne pubblicitarie molto mirate. Dai prodotti di cosmesi ai gadget per Under 18, abbigliamento e bigiotteria.
LA RECENSIONE: invece di mostrare il prodotto ed annunciare di averlo acquistato con i propri soldi, il moneygrabber parla del prodotto da recensire esternandone quasi sempre pareri molto positivi.
APPARIZIONE IN CANDID CAMERA/ESPERIMENTI SOCIALI: magari il prodotto stesso è protagonista dello scherzo: dai dentifrici (spremuti nelle scarpe del povero malcapitato) alle lattine di un noto brand di birra (gasate fino all'esplosione di schiuma).
SULLO SFONDO: "buttare" nello sfondo dell'inquadratura un poster di un videogame oppure beccare una trousse di un noto marchio di make-up posata casualmente sul mobiletto alle spalle della guru è stato utilizzato in passato come idea per product placement. Poco efficace, certo.
CREARE
RUBRICHE AD HOC: uno youtuber annuncia sul web che sta per lanciare una nuova rubrica e in questa puntata d'esordio vedete apparire un marchio o il link ad una nota campagna pubblicitaria. In genere, poi, la rubrica non avrà mai altre puntate.
6. LA CHALLENGE/IL VIDEO TAG: marshmallow Challenge, Oreo Challenge, Cola+Mentos Challenge: le sfide con marchi e cibi riconducibili ad un solo ed unico brand.
>PRODUCT PLACEMENT SU INSTAGRAM Instagram è pieno di numerosi esempi di product placement pagati nel settore della moda. Uno degli aspetti migliori di Instagram è che il product placement può avervi luogo anche senza essere sponsorizzato. Molti utenti di Instagram taggano nelle loro foto i brand che amano senza alcun genere di sponsorizzazione, dando così visibilità al brand.
>PRODUCT PLACEMENT E STORIE Tramite Facebook Live, Instagram tv e Instagram Stories stanno emergendo nuove forme di product placement. Per massimizzare la visibilità è
fondamentale sfruttare questi canali. Lavorare con gli influencer è un ottimo modo per farlo, ma la cosa più importante è stringere una collaborazione con l'instagrammer, il blogger o il vlogger giusto, non basarsi sul numero dei follower.INFLUENCERS & AUTORI-VLOGGER DI QUALITA:
V-logger (crasi tra video e blogger), sono coloro che hanno fatto della produzione video sui social un vero mestiere. Il meccanismo è lo stesso, per ogni tipologia di influencer: si comincia con un video, poi un altro... la cosa fondamentale sono i contenuti: solo la QUALITA dei contenuti fa diventare virale un post/video. Ed il video è la tipologia di contenuto più funzionale, sul web. L'importante è trovare un filone especializzarsi, in maniera verticale: una cosa che tira tanto, in Italia, è la connotazione territoriale, che si esprime con gli accenti, il dialetto, il cibo, i comportamenti. Altra fonte di contenuti è il calcio, ma affrontato in
maniera ironica. In questo, anche la grande diffusione del Fantacalcio aiuta.
QUANTO SONO EFFICACI LE STORIE COME STRATEGIA NEI MEDIA?
Il formato «Stories»: i dati suggeriscono che oltre un miliardo di account ora utilizza le storie al livello globale sui social del gruppo Facebook. È aumentato anche il numero di aziende che usano il formato per connettersi con il loro pubblico sui social media; sembra che coloro che usano le storie stiano avendo successo: il 57% dei marchi crede che le storie siano state "Abbastanza efficaci" o "Molto efficaci" come parte della loro strategia sui social media.
Uno studio realizzato da Twitter segnala che il 49% delle persone si fida dei consigli degli influencers quando effettua un acquisto.
CAMPAGNA INFLUENCER:
Fissa un budget: avere un’idea chiara di quanto si può spendere. Questo aspetto aiuterà a scegliere il collaboratore e a non andare fuori budget. Come suggerimento verifica i dati del report
di Launchmetrics: segnala che la metà dei responsabili marketing dedica meno del 10%