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Linee di tendenza comune:
ÆAtteggiamento di reazione contro il cinema commerciale professionalità senza rischi diÆsperimentazione. Si reagisce proponendo prodotti a basso costo lasciano teatri di posa, piccole troupe,Æattori sconosciuti un loro film costa il 30% di un film tradizionale. Abbattimento dei costi è anche resopossibile da alcune novità tecniche di quegli anni (uso della pellicola a 16mm). Ma per i loro primilungometraggi continuano ad usare la 35mm. Inoltre si auspica uno sguardo cinematografico in cui realtàe finzione si mescolino, e che riesca a rivelare il dato e non a riprodurlo. Sul piano narrativo, si mira asottrarsi alla concatenazione obbligata dei fatti, con digressioni e tempi morti. Il cinema classico non èperò rifiutato in toto (Godard), ma si cerca di “lavorare dentro” la tradizione (Rohmer e in parte Truffaut).Maestri prediletti da questi autori sono Tati, Rossellini e Melville1.
gruppo “Cahiers du Cinema” CHABROL: Uno dei primi fautori della possibilità di produrre film a basso costo (Le beau Serge). Con Donne facili delÆ1960 si precisano gli intenti chabroliani usufruire dell’intreccio per esplorare ambigui grumipsicologici individuali e fornire quadri d’ambiente. Inoltre l’esistenza è per lui continuamente insidiataÆdal Male anima inquieta della nouvelle vague DONIOL-VALCROZE: Film d’esordio è Le gattine (1960) in cui si manifesta l’intenzione di mescolare all’erotismo un’indaginesentimentale. La piacevolezza superficiale dei film nasconde a fatica la gracilità di fondo GODARD: Il più radicale fra i registi esordienti, vuole rifondare il linguaggio cinematografico. Il suo sforzo èÆriprendere nella loro originalità gli elementi compositivi del linguaggio e i loro rapporti rompe conÆla consequenzialità. Fino all’ultimo respiro(1960) è il suo film-manifesto concezione dell'avventura come dimensione esistenziale, vocazione al nichilismo. Nel modo di rappresentazione colpisce il ribaltamento delle forme, i personaggi scompaiono, ed emergono quadri di vita. Ma in Il disprezzo è questi riferimenti vanno allentandosi in primo piano viene l'interrogativo sul cinema, sul suo senso. Viene spesso colto l'istante, il non necessario. La logica è incrinata. Il peso viene posto sullo stile (Il maschio e la femmina). Anima critica della nouvelle vague
KAST: "Esordio con La dolce età (1960) film in tre episodi di tre storie d'amore trattae con notevole scioltezza linguistica. Nei film successivi, Kast tenta la via dell'introspezione psicologica, ma si adegua ad un filone intimista, dove tutto è troppo detto"
RIVETTE: Scarso esito commerciale della sua produzione. L'interrogativo di fondo sembra essere rivolto alle ragioni e alle possibilità
del proprio linguaggio. Il film d'esordio è Parigi ci appartiene del 1961 analisi dei rapporti tra i personaggi e della loro tensione al sogno e all'utopia. In Su zanne Simonin, la religiosa del 1966, tratto da Diderot, il regista disegna un itinerario verso la libertà che si conclude con la morte.
ROHMER: È il più classico degli autori ascrivibili alla nouvelle vague. Esordisce con Il segno del leone del 1959 sondale possibilità del linguaggio cinematografico. Nei film seguenti si ribadisce che per il regista raccontare significa rimettere assieme e organizzare aspetti e frammenti di vita quotidiana, lasciando spazio all'improvvisazione della recitazione. Dietro la storia c'è sempre una lezione etica che viene fatta emergere dagli eventi.
TRUFFAUT: Produzione complessiva assai diversificata per l'alternanza di toni e forme. Mantiene costruzione artigianale del racconto, con personaggi e concatenazione dei fatti. Inoltre
Truffaut si muove un po' su tutto il campo cinematografico: dal ritratto psicologico (I quattrocento colpi) al giallo (Tirate sul pianista), al melodramma (La calda amante). Manifesta la sua concezione del cinema come globalità. Truffaut descrive spesso percorsi esistenziali, incentrati sull'infanzia. I toni della commedia vengono alternati a quelli drammatici: l'espansione dell'amore e le scelte radicali si possono anche pagare con la morte (Jules e Jim). 2. Gli autori "vicini" Vengono accomunati registi tra loro assai diversi che hanno consonanze con gli autori della nouvelle vague ASTRUC: Precursore della nouvelle vague per alcune indicazioni dei suoi primi film (La tenda scarlatta, 1953). Negli anni Sessanta ha proseguito una ricerca stilistica. La preda per l'ombra è incentrato su un difficile ritratto femminile, dentro a problematiche attuali. Non gli premono solo gli interessi sociologici ma la resa stilistica è importante, ma i suoi film.rischiano la freddezza formale e la raffinatezza esangue
COLPI:Contributo molto scarso. In L'inverno ti farà tornare l'eco resnaisiana è evidente, ma i suoi film sono troppomanieristi.
DEMY: ÆEsordisce con Lola, donna di vita (1961) sintomo di una situazione culturale diffusa, che ripercorremitologie romantiche con un nuovo apporto formale. Si muove fra realtà e allusività simbolica. Proseguepoi con film sul tempo e sulla passione
FRANJU:Fondatore negli anni '30 della Cinematheque Francaise. Il cinema di Franju è centrato su ritrattiambientali (La fossa dei disperati, 1959). Nei film successivi Franju ritrae l'ipocrisia sociale. Franju non sistacca mai dai temi prediletti, autenticità e menzogna
MALLE:I suoi film di esordio sembrano in sintonia con la ondata di giallo di atmosfera con intreccio ridotto edesercizi di stile raffinati. Dal 1960 con Zazie nel metro cambia registro alla ricerca di
equivalenze&Æ;cinematografiche della comicità libresca montaggio si fa rapido e frantumato, ritmo con accostamenti econtrasti. Avversione alle regole sociali
ROZIER:Desideri nel sole (1963) è considerato come un film-sintomo, una pietra di paragone della nouvelle vague.Presenta la disarticolazione del racconto, attenzione ai comportamenti e libertà concessa agli interpreti
VADIM:Sfrutta commercialmente la nouvelle vague. E’ lo scopritore di Brigitte Bardot e dosa molto beneingredienti facilmente vendibili, cercando di apparire come un regista che tocca problemi e azzardi nuovesoluzioni formali.
3. Gli autori “rive gauche”Si intende accomunare con questa dizione autori diversi non riconducibili al gruppo “Cahiers du Cinema” mache si inseriscono in posizione autonoma nel movimento rinnovatore francese. Uniti da una ricca attività didocumentaristi
MARKER:Documentarista giramondo, vuole testimoniare fatti ed eventi cruciali. Ma
è anche attirato da alcune tecnicheÆ dell’immagine. L’esito più importante del suo lavoro è Le joli mai ritratto volutamente non neutrale della Francia gollista basato su interviste dal vivo. RESNAIS: Autore più colto nel clima della nouvelle vague, è pronto a sperimentare e rischiare nuovi rapporti con le altre arti. Tema privilegiato dei suoi film è il tempo, con le sue interferenze e la sua processualità. La memoria è ineliminabile, dà senso all’esistenza ma ne è anche la condanna. Resnais fa i conti con laÆ Storia così come è depositata nelle coscienze nel racconto amoroso di Hiroshima mon amour si tratta quel che rimane della tragedia atomica, e i buchi neri di un momento storico drammatico diventano lacerazioni personali (Muriel, il tempo di un ritorno). La narrazione perde l’assetto consequenziale per acquistare unÆ ordine soggettivo. Il montaggio è unElemento fondamentale del suo cinema in Hiroshima si crea un ritmo formale teso e ambiguo 229.
Il nuovo cinema degli anni Sessanta e Settanta. L'espressione "nuovo cinema" indica una serie di esperienze creative che si estendono su scala internazionale dalla fine degli anni Cinquanta ai primi Settanta. Il nuovo cinema rimette in questione il cinema stesso e pone domande sull'individuo e sulla storia, con una vocazione utopica a tratti radicale.
- Nuove tecniche e nuove strutture produttive
L'evoluzione tecnica accelera i tempi di ripresa e semplifica le procedure, incoraggiando un cinema slegato alle pianificazioni dello studio system. S'introducono pellicole più sensibili e macchine da presa più agili e leggere. Il suono viene inoltre registrato con microfoni direzionali molto ricettivi in presa diretta facilitando le riprese in esterni. Anche la composizione dell'inquadratura cambia: si diffonde lo zoom. Spesso lavori dei registi.
Emergenti sono anche realizzati con fondi statali che tendono a proteggere la produzione nazionale. Con la destalinizzazione, nell'est si affermano tendenze innovatrici nel 1958 in Ungheria nasce lo Studio Balasz. Produzione e possibilità di innovazione sono favorite nei paesi orientali che in quelli occidentali. Nuove soggettività, nuovi racconti, nuove forme.
Il nuovo cinema pone al centro dell'orizzonte un nuovo soggetto esistenziale, immerso nelle problematiche relative alle scelte di vita. Il soggetto è generalmente giovane, impegnato ad inventare la propria vita, che rifiuta i valori familiari e le ipocrisie della società organizzata va spesso controcorrente, contro le regole. Viene espressa una critica della società contemporanea. Il soggetto cerca innanzitutto la propria autenticità, realizzazione della libertà. Ma la libertà è condizionata dal contesto sociale, dall'altro.
può essere negativa e angosciosa; ed è anche apertura esistenziale. I contenuti narrativi non sono più organizzati in sistemi causali forti, ma assumono articolazioni più sciolte. Vengono potenziate le inquadrature lunghe e i piani-squenza, la mobilità della macchina da presa, viene invece rifiutato il campo-controcampo. Spesso gli attori sono giovani e non professionisti. 3. Il "free cinema" inglese Nasce dalla rivolta politica e culturale inglese degli anni '50, dalla critica che Osborne e Sillitoe muovono alle strutture sociali e ai valori dell'establishment, ed è fondamentale l'influenza della tradizione documentaristica. Lindsay Anderson, il teorico del movimento, ipotizza per il cinema l'assunzione di un ruolo di intervento per la comprensione del sociale. Temi portanti del free cinema sono le classi lavoratrici riprese nella loro vita quotidiana e il contesto sociale. La libertà individuale èconquistabile soloÆattraver