Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 1 Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Lingua e Letteratura Italiana, prof. Troiano, libro consigliato L'Italiano Letterario nella Storia, Bruni Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

•NEPOTEM

nasale seguita lingua italiana

riduzione) benzinaro

da Se la vocale si

•occlusiva Nei futuri di

Di trova in sillaba

velare (gu) prima

Ti libera e non in

•affricata, coniugazione notaio

Migliore una consonante

nasale, laterale con infinito in benzinaio

Nipote da luogo al

palatale (ge, are

gn, gl) dittongo IE

•amarò proven

•amarei gono dalle

molto usato in vocali brevi

nomi di latine E O

mestieri e

amerò quando si

professioni

amerei trovano in

sillabe libere

Questi elementi base costituivano il tipo linguistico fiorentino e grazie al prestigio di Firenze cominceranno a

penetrare nelle scritture in volgare degli altri centri italiani che, connotati localmente, cominceranno ad

avvicinarsi alle caratteristiche del volgare fiorentino fino ad assumerle.

2. Fisionomia dell’italiano tradizionale: alcune differenze grammaticali

La lingua italiana rimane stabile nella struttura nel corso dei secoli mentre quella francese non ha stabilità

ma neanche immobilità assoluta e quella inglese conosce un distacco dalla lingua d'origine.

Tuttavia l'italiano vedrà piccole mutazioni e cambiamenti morfologico-sintattici (come quello nella categoria

grammaticale dell'articolo determinativo) non nell'uso ma nella forma.

Articolo Pronomi Polimorfismo Paraipotassi

determinativo personali Ricca pluralità di forme

tònici (accentati: di' verbali che deriva dalla Frequente

a me)

Oggi il-i e lo-gli necessità del poeta di

àtoni (non nell'italiano antico

costruire un verso

accentati:dimmi) rispettando i limiti imposti

dagli schemi della metrica.

clìtici quando si indica la convivenza

appoggiano alla di coordinazione (o

Nell'italiano antico • i verbi ausiliari e servili

parola che segue si paratassi) e

'l-i e lo-gli o li hanno modi irregolari

ha pròclisi (mi dici subordinazione (o

(puote, pote, può, pò di

l'ora?), alla parola ipotassi)

orig. sicil.)

che precede si ha • nell'imperfetto

l'ènclisi (dimmi indicativo delle la subordinata

l'ora).

il 'l -i si usavano coniugazioni in -ere e -ire procedeva la

quando precede la -v- tende a cadere principale

parola che finisce in L'ènclisi si (vivea, sentia, andarò, collegandosi ad essa

vocale e segue manifesta: anderò) con -e-

parola che • nella terza persona

comincia per •a inizio assoluto del plurale del passato

periodo;

consonante remoto debole alle

•dopo le congiunzioni

semplice. desinenze fiorentine del

e, ma;

lo-gli o li si usavano XIII sec. (portaro) si

•dopo una

in tutti i casi. affiancano quelle del XIV

subordinata cui

segua il verbo della (portarono) portano

principale; l'accento sulla desinenza;

L'ènclisi libera le forme forti oggi

rimane nella lingua conservano la

letteraria fino al XIX terminazione in -ero

sec. e oggi in certe (dissero) portano

forme di annunci l'accento sulla radice del

commerciali verbo.

(vendesi). • al condizionale

antico in -ei si

affianca quello in -

ia (avria) formatosi

nell'aria

meridionale

mentre quello

formatosi

nell'attuale Firenze

lo siamo ancora

oggi (avrebbe)

POLIMORFIA

L'italiano antico mostrava una notevole varietà di forme: (soprattutto verbale) cioè una

letterario ha conosciuto una storia separata per

ricchezza di forme dovuta soprattutto al fatto che l'italiano

la prosa, e una per la poesia

evolutasi più rapidamente, che fino al Manzoni ha conservato tanti tratti

dell'italiano antico funzionali alla scrittura poetica.

3. Fisionomia dell'italiano tradizionale: formazione delle parole e lessico

L'italiano è cambiato anche nel lessico, nella forma e nel significato: alcuni suffissi non sono più produttivi

come nell'italiano antico:

• produttività di -mento diminuita

nella lingua contemporanea la è (molte parole sono state sostituite

da corradicali con suffisso diverso: domandamento, domanda).

• Dalle uscite in -antia, -entia e -anza a seguito dell'esposizione all'influsso francese e provenzale

abbiamo rimembranza, allegranza oggi rimaste come una sorta di arcaismo (ma è possibile ritrovarle

anche in Leopardi).

Con il passare del tempo la lingua si avvicinerà di più alla lingua dell'uso che a quella della tradizione

letteraria (con Pascoli).

I serbatoi della lingua scritta e dell'italiano

Capitolo terzo La storia della lingua è

intrecciata a quella della

cultura così come lo

sviluppo della lingua

letteraria è legato a

quello della lingua

comunemente usata.

1. Ceti e centri produttivi del volgare nel medioevo

L'Italia, a differenza di Francia, Spagna, e Inghilterra è arrivata tardi all'unità politica, così per lunghi secoli né

di uno stato unitario.

la né lingua comune né la lingua letteraria hanno avuto l'appoggio

frammentazione politica dialettale lingua

Alla si aggiungeva quella che Dante rapportò all'idea di una

letteraria comune.

Il ruolo della scuola

I. Diffonde la lingua e la codifica

II. Insegna a scriverla

III. Riduce la variazione degli usi parlati mirando a una standardizzazione

La scuola nel Medioevo

grammatica si identifica con il latino

La nel Medioevo che era l'oggetto dello studio scolastico.

Scuola elementare

L'istruzione elementare si fondava su libri di grammatica latina e abbecedari;

Scuola di indirizzo professionale, l'agenzia mercantile,

il suo sbocco era venivano impartite nozioni di

aritmetica, cartografia e geografia, in lingua volgare.

Scuola di grammatica e logica

cultura latina

Introduceva alla e al mondo dei chierici e poteva essere proseguita con l'iscrizione

all'università.

Università consolidare la

Poco numerose e internazionali nella composizione di docenti e studenti, permettevano di

facoltà superiori: diritto

conoscenza del latino e studiare retorica, logica e filosofia e di accedere poi alle

civile e canonico, medicina e teologia.

Scuole notarili retorica leggi del giurista

Da queste scuole usciva la figura professionale del notaio, si studiavano la e le

accademico in latino, atti di vendita, esposti

la lingua in cui sarebbero stati stesi gli che sarebbero stati però

volgare. bilingue,

in Il notaio era quindi mentre il mercante era legato al mondo del volgare.

Tra i notai ricordiamo della scuola poetica siciliana, Stefano Pronotaro e Brunetto Latini.

Giacomo da Lentini

più antico testo in volgare toscano che si conosca: Il Conto navale Pisano

Dei Mercanti ricordiamo il (XII sec),

note di diario e libri di ricordanze.

Placito Capuano

Il è invece tra i primi documenti (960-963) di volgare italiano scritti in un linguaggio che vuol

essere ufficiale e dotto.

Rinascita umanistica del latino classico

XV sec. latino medievale, strumento comunicativo aperto a numerosi

Diversa cosa dal latino classico era il uno

compromessi con i diversi volgari.

Premettendo che non esistevano né libri per l'infanzia né l'editoria scolastica, gli alunni studiavano in classe

i libri che avevano a casa:

I. A Venezia romanzi cavallereschi come l'Orlando Furioso oppure operette morali come il Fiore di virtù,

di autore ignoto.

II. A Firenze ci si alfabetizzava su Petrarca, Boccaccio e Dante.

III. XVII sec. A Milano si evidenzia la figura dell'arcivescovo Federico Borromeo che organizzò scuole per

il popolo. Egli per assicurare una miglior base Toscana alla redazione scritta delle sue prediche

compiette studi di lingua sul Decameron.

2. L'influenza linguistica della Chiesa veicolando in tutti gli strati della società un patrimonio

La Chiesa assicurò il contatto tra il popolo e la cultura,

intellettuale e culturale elevato di parole e idee che entrarono a far parte del patrimonio dialettale. Il dialetto

assorbe varie parole risemantizzandole e adattandole a sé, numerose furono le parole ricavate dalla religione.

In questo modo si riuscì ad evitare l'incomunicabilità tra i dotti e resto della società che avrebbe confinato il

sapere unicamente nelle università medievali.

Fino al Concilio Vaticano II (162-1965), che decretò l'uso delle lingue locali nella liturgia, la lingua della Chiesa,

della Bibbia (tradotta da san Girolamo) della Messa, della riflessione teologica era stata il latino. I sacramenti

e la predicazione furono invece sempre somministrati in volgare. Viene ricordato l'impegno nel secolo XIII

degli ordini mendicanti predicatori domenicani e francescani.

predicazione e l'istruzione scolastica curata dai religiosi fanno del clero il veicolo essenziale dell'italiano

La

(XVI-XVII sec.)

3. Il mondo femminile

Medioevo

L'istruzione elementare e media avveniva preferibilmente entro le mura domestiche ed era accessibile a una

parte delle donne, che erano invece escluse dall'istruzione superiore (universitaria).

Numerose furono le mistiche, conoscitrici dei testi sacri e della dottrina cristiana ma non dei procedimenti

razionali della teologia, che dettavano le loro visioni o le loro lettere a religiosi dotti (Santa Caterina da Siena).

La dimensione religiosa in questo periodo fa della donna una componente importante, stimolandone

l'espressione attiva e personale.

Il ruolo della donna come pubblico emerge a Firenze, nel passaggio dalla letteratura religiosa a quella laica,

i poeti usano il volgare per comunicare i loro sentimenti alla donna amata, che non

dove Dante dice che

capirebbe il latino; poesia in volgare deve avere per argomento l'amore e per destinatario il pubblico

perciò la

femminile.

Non mancano scrittrici e intellettuali nel Rinascimento ma è nella prima metà dell'Ottocento che le donne

fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro, con l'insegnamento nell'istruzione elementare.

4. Le Cancellerie

XV sec.

Alla mancanza in Italia di una corte unica (vedi Dante) fa riscontro una pluralità di organismi che all'interno

svolgono attività di comunicazione con i sudditi (grida e banditori) e all'esterno di diplomazia (cancellerie e

ambasciatori).

Viene ricordata l'esperienza di Machiavelli come capo della seconda cancelleria della Repubblica Fiorentina.

volgare si affianca al latino nelle scritture delle cancellerie,

In questo periodo, ma già dal XIV secolo, il

aprendosi il mondo delle corti a più ampi orizzonti politici, si ritrova a dover abbandonare in parte i modi

dell'idioma locale.

Nella c

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
25 pagine
5 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Eli16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Troiano Rosa.