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FORME METRICHE

 Verso → unità minima di base

o  Organizzato in modo preciso, rispetto a:

Sillabe

 Accento

Strofa → struttura intermedia

o  Si colloca tra verso e testo completo

 Non è indispensabile, ma frequente

 Criteri di individualizzazione:

Successione di rime

 Successione di versi specifici

 Regolarità nel testo complessivo

 (Spesso) la strofa ha rapporto con la sintassi

Prose della volgar lingua

Pietro Bembo, (1525)

 Riordina le forme metriche:

o  REGOLATE → fisse

L’autore si è dato una struttura molto coercitiva entro cui

 operare

 MESCOLATE

C’è una regola base, ma vi è una maggiore libertà

 LIBERE → variabili

Vi sono alcuni vincoli, ma non fissi; regole non uniche

Prosodia = tutto ciò che riguarda il piano fonico

 Sillabe → importanti numero e disposizione

o Accenti → importante il rapporto tra sillabe toniche e sillabe atone

o  L’accento

non dipende, come in greco e latino, dalla quantitàRimeoGENERE LETTERARIO

Classificazione del testo in base a:

  • Argomento
  • Stile
  • Obiettivo

Genere e metrica sono connessio

Ogni genere letterario ha le proprie forme metriche e viceversaMacro-distinzione:

  • Generi lirici
  • Forte presenza dell'io dell'autore
  • Generi di occasione
  • Generi discorsivi

VERSO e SILLABE

Verso → unità base della versificazione

Sillaba → unità base del versoo

È un'unità ritmica

Isosincronismo sillabico = non importa di quante lettere siano composte due (o più) sillabe, sembrano sempre lunghe uguali

La lunghezza del verso si stabilisce

In base alla posizione dell'ultima tonica, a prescindere da quante atone seguano

È quindi data dal numero di sillabe fino all'ultima tonica (compresa)+ 1

Esistono perciò versi:

  • Piani
  • Tronchi
  • Sdruccioli

CONTARE le SILLABE - complicazioni

Dieresi (iato): Due vocali vicine all'interno di parola vengono suddivise in 2 sillabe.

Sineresio: Due vocali vicine all'interno di parola vengono contate in 1 sillaba.

Dialefe (iato): Due vocali vicine all'esterno di due parole vengono suddivise in 2 sillabe.

Sinalefe: Due vocali vicine all'esterno di due parole vengono contate in 1 sillaba.

DIERESI E SINERESI - come scegliere?

Gli autori di solito non sbagliano, quindi bisogna far tornare i conti delle sillabe.

Regola etimologica: La parola può derivare dal latino o dal francese, quindi etimologicamente:

  • Poteva esserci una tonica + atona
  • Una consonante

Clausola di verso: Se la parola è in chiusura di verso, tendenzialmente si hanno 2 sillabe.

I e U → atone e semiconsonanti: Tendono a dare sineresi.

Presenza di una TONICA e sua posizione rispetto ad un'atona.

DIALEFE E SINALEFE - come scegliere?

Da Petrarca in poi, la tendenza è quella di non usare la dialefe.

dialefeo • La norma è quindi la sinalefeMa in Dante e precedenti si trovaoCesura = pausa all'interno di un verso (lungo)• Ad esempio, l'endecasillabo viene suddiviso in 2 emistichio Esistono vari tipi di cesura:o • Maschile → quando è dopo un verso o una parola tronca• Femminile o italiana → quando è dopo una parola piana• Epica• Lirica → quando la 3° sillaba è tonica e la 4° atonaAnisosillabismo• isosillabicaLa poesia italiana è = versi uguali devono essere lunghi ugualio anisosillabismoMa nella poesia delle origini vi sono casi dio • Versi ufficialmente considerati uguali, sono di fatto diversiACCENTO• Il verso è fatto da sillabe, ma il sistema sillabico non è sufficienteo La metrica italiana è sillabico-accentuativao • Il ritmo è dato dalla successione di toniche e atoneIctus = "colpo" che si dà in pronuncia in corrispondenza della sillabao

tonicaAccentazione di frase e accentazione di versi non necessariamente coincidono

Diastole = spostamento in avanti dell'accento di parola

Umile umìle→

Sistole = spostamento indietro dell'accento di parola

Pietà pìeta→

Schema accentuativo → individuazione degli accenti primari del verso

Gli accenti secondari non partecipano del conteggio

Lo schema accentuativo cambia a seconda del tipo di verso:

Endecasillabo

L'ultima tonica è in 10° posizione Per un endecasillabo canonico, DEVE esserci anche e/o: a minoreUn accento in 4° posizione → a maioreUn accento in 6° posizione →

Settenario

L'ultima tonica è in 6° posizione Non ha vincoli particolari → ha un altro accento primario Solitamente tra le prime 4 sedi Anche perchè, avendo accento in 6°, sarebbe strano averlo in 5°

Ottonario

Ha accento in 7° posizione Con schema

accentuativo molto rigido

Ha accento primario anche in 3° sede

Quinario

Ha accento in 4° posizione

Ma ne ha un altro subito prima, in 1° o 2° sede

RIMA

Rima = identità di suono tra la parte finale di due o più parole, dalla tonica in poi

ritmus

Dal latino

La rima dà ritmo al testo

Schema rimico → ordine di successione delle rimeo

La rima si indica con le lettere dell’alfabeto

MAIUSCOLE → per l’endecasillabo

Funzioni della rima

Demarcativa

Indica la fine del verso

In relazione o per contrasto con gli altri versi

Strutturante

Dà forma alla strofa

Ritmica e associativa

Determina effetti ritmici

Connette versi e parole distinte, anche a distanza

Evidenzia concetti

Tipo di rima

PERFETTA

Totale identità di suono dalla tonica in poi

IMPERFETTA

Identità parziale → assonanza

CULTURALE

Rima considerata perfetta per convenzione

siciliana

Rime con vocali aperte e chiuse

PIANE, TRONCHE e SDRUCCIOLE

Classificazione con criterio grammaticale

INTERNA e AL MEZZO

Classificazione con criterio di posizione

Al mezzo → divide in due esatte metà

IPERMETRA

Rima “troppo lunga” → differenza di sillabe tra le parole

che rimano

Taci : tacita

Tipi di rima in base allo DISPOSIZIONE → funzione strutturante

Baciata → AA, BB, CC

Tipica di distici e quartine monorime

Alternata → ABAB

Tipica di quartine, sestine e ottave

Incrociata → ABBA, CDDC

Tipica di quartine (del sonetto)

Incatenata → ABA, BCB, CDC

Tipica delle terzine dantesche

Replicate → CDE, CDE

Tipiche di terzine (di sonetto); a volte usate per canzoni

Invertite → CDE, EDC

Tipiche delle terzine

Costante → ---X, ---X

La stessa rima ritorna lungo tutto il testo, qualsiasi siano le rime precedenti

Tipica della ballata

Rime tecniche → Tipo

di rima in base all'effetto ritmico e fonico cheo scandisce
  1. RIMA FACILE rimanti
  2. Si ha ampia scelta di parole tra da cui selezionare i

  3. RIMA DIFFICILE
  4. Rima rara, difficile da comporre

    Maggiore sollecitazione dell'orecchio del lettore (o ascoltatore)

  5. RIMA DERIVATIVA
  6. Rima tra parole etimologicamente legate

    Uno dei rimanti deriva dall'altro → degna: disdegna

  7. RIMA INCLUSIVA
  8. È una "falsa derivazione"

    Uno dei rimanti include morfologicamente l'altro → membra: rimembra

  9. RIMA RICCA
  10. Da un rimante all'altro, vi è un fonema in più

    Sentero: altero

  11. RIMA EQUIVOCA
  12. I due rimanti sono identici per suono e grafia,

    Ma non per grammatica e significato

    Parte (verbo): parte (sostantivo)

  13. RIMA IDENTICA (→ rarissima)
  14. I rimanti sono parole identiche

    Cristo In Dante → non può rimare con altro, perché è Cristo Cristo: Cristo: Cristo

  15. RIMA GRAMMATICALE

rimanti hanno la stessa forma grammaticale

RIMA COMPOSTA

Uno dei due rimanti è composto da più di una parola

Oltre: sol tre

RIMA PER L'OCCHIOLa rima esiste solo graficamente, ma non nella pronuncia

Perché: cerche

FORME METRICHE

Canzoneo

Forma nobile per eccellenzaLa troviamo nelle manifestazione liriche più alte

Vita NovaVedi la morte di Beatrice nella di Dante

Concede una buona discorsività Donna me pregaVedi le canzoni filosofiche → di Guido

CavalcantiForma non particolarmente rigidaConsente numerose personalizzazioni

CANZONE ANTICA → canzone classica italiana (Petrarca)Struttura:Versi → endecasillabi e settenari In proporzione liberaA scelta del poetaStanze + congedoNon vi è un numero fisso di stanzeIl congedo è più breve sirmaEd identico al pezzo finale dellaSTANZA:le due parti possonoessere connesse da unaCHIAVE piedi

+oppure sirmaindivisibilepiedi volte2 + 2PIEDE: I due piedi sono identici Stessi versi → tipo e disposizione Stesse rime → successione

CHIAVE: concatenatioDante la chiama La chiave è il distico che il primo verso della sirma forma con l’ultimo verso del piedeAll’interno di ciascuna stanza, i versi non sono irrelati Le stanze però sono chiuse: Lo schema rimico è sempre lo stesso MA le rime non si ripetono mai dopo la conclusione di una stanzaCanzone italiana ≠ canzone francese CANZONE PROVENZALE → canzone franceseVersi irrelati nella medesima stanza unissonansMA correlati tra una stanza e l’altra → Ma in realtà anche nella canzone italiana le stanze sono

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Publisher
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aloo_-_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Baldassarri Gabriele.