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Mod A. - Bignamini

La lezione

Centralità di testi: i testi delle origini presentano moltissime differenze linguistiche e cult. -> parafrasi

Francesco Orlando: fu esponente della critica psicoanalitica e lo applica ai testi "Un canone per il terzo millennio" -> "l'altro e il testo"; "Te' testo e l'altro".

Cesare Segre; "Notizie dalla crisi"; 1993: si chiede se la distanza storica di un testo ne svilisca altri mostra comprensione e se resiste. Te testo nel suo diacronico può aumentare, aggiungere significati. Prendiamo il caso di Dante: già affermati dopo la sua morte ci sono delle discussioni che lo riguardano e i suoi testi aumentano di significato nel tempo. Questo arricchimento vuole ripetuto dall'autore.

Come approcciarsi ad un testo:

  1. Produzione del testo
  2. Ricezione del testo -> ciò prodotto è rivolto ad un pubblico
  3. Conservazione e riproduzione del testo -> papiro > riproducibilità tecnica

I testi del '2/300

I testi del '2/300 sono caratteristici per diversi fattori:

  • Linguistici: Da Petrarca ai Leopardi la lingua qual è quella dell'uso e solo dai Pascoli in poi si ha una sorta di democratizzazione della poesia.
  • Obbligatorietà delle forme metriche tradiz.

Seco mai '800 si ha una liberalizzazione della metrica, allè mom si ha una forma metrica chiusa.

Uso di materiali già preesistenti -> concetto di originalità

Forme metriche chiuse

Tratti di riconoscibilità:

  1. Utilizzo di versi della tradiz. endecasillabo e settenario
  2. Divisione strofica
  3. Rima

VERSO

Endecasillabo - È il verso più antico. La tendenza privilegia l'endecasillabo in collaborazione con il settenario. Con Dante l'endecasillabo raggiunge una standardizzazione nel De vulgari eloquentia, scritto in lat. probabilmente a Bologna. Si occupa della ricerca dei requisiti che dovrebbero avere il volgare per essere promosso a "lingua della poesia". Nel 1° libro Dante si concentra sul volgare illustre e sulle forme metriche. Fornisce il primato alla canzone e all'endecasillabo che fornisce una maggiore elasticità di formula e contenuto.

Il primato dell’endecasillabo sopravvive fino al ‘900.

Come funziona l’endecasillabo:

"Nel mezzo del cammin di nostra vita"

"E quindi e quindi stupefatto fui" (Par. XI , 33)

"Parlando andava per non parer flebile" (Inf. XIV, 64)

Sono tutti e tre endecasillabi: il cui accento cade sulla decima sillaba. Ciò che conta è l’accento sulla decima sillaba e l'uscita piana; ma per essere canonico, deve avere almeno un'uscita di 4ª o 6ª. Dunque sono tutti endecasillabi regolari perché oltre all’accento in sede di 10ª abbiamo anche almeno uno accento in sede di 4ª o 6ª. Ciò va a creare una cesura + o - forte. Quale è la cesura: è di 6ª abbiamo una cesura a maggiore; quando la cesura è di 4ª e a minore (la cesura è una pausa metrica sintattica che divide il verso solo 1 2 emistichi). Dunque si definisce dalla collocaz. degli accenti.

L’endecasillabo canonico è usato fin dal siculo-tosc. Questa abitudine è codificata per la prima volta come una norma da Bembo nella Prose della volgar lingua, basandosi sulla coscienza metriche di Petrarca.

Non va chiamato solamente endecasillabo, ma verso.

Le infrazioni sono per lo più per ragioni stilistiche:

"Con trecce chianamente Laura" → Non è canonico se lo facciamo coincidere con accenti canonici su membra (49 e 6); se invece lo leggiamo come Dante come pensato composto abbiano 6ª

Con Petrarca si inizia ad usare anche un accento in sede di 9ª.

L'originale andrebbe di Federico di Marsiglia.La poesia siciliana era scritta in un siciliano illustre. Molti testiviaggiavano verso la Toscana > copisti toscani > non conoscevano ilsiciliano e immersero delle interferenze in Toscano > copie toscanizzate.I testi venivano già tutti toscanizzati.

→ CANZONE

In p. ero CANZON ed ero destinato al canto. È il metro peculiare deipoemetti ed è lirico, strofico (5/7 strofe), con versi al vario misuratotra cui il decasillabo.

Testo 1 - MERAVIGLIOSAMENTE - GIACOMO DA LENTINI

ed. G. Contini Morialanza. Il testo è presente in tutti i commentidi Erice dopo madama di V'ho voglio.Canzone ai sei pettemani D'altra nel De Vulcani, da collocarsibe in un volgare medio, non illustre. Giacomo da Lentini stesso la definisce suaCANZONETTA. Dunque registroquasi medio.Le stanze sono regolate dal suo principio di simmetria precisa:

  • Tutte le stanze devono avere lo stesso n° di versi (9)
  • Tutte le stanze devono avere lo stesso schema metrico:abc abc ddc → le rime sono ≠ ma lo schemaè uguale → COBLAS SINGULARS
  • Tutte le stanse devono avere uguale formulato sillabico

Anche nella stantza stessa sono in vigore gli stessi principi di simmetria: ogni stanza è internamente divisaabc abc | ddcfronte sirmapiedi

In piediCi sono delle parole che connettono una strofa all'altra. Questoaccusamento è detto CAPFINDURA > COBLAS CAPFINDAS

40a lezione

... ora si nuance l'aiutare per la sua sicurezza ...

...della pittura ... nel cuore dell' ...

...diretto, ... invece il suo concetto astratto...

... nella 1° stanza si può...(... de amore, Teatharte, al machinare)

Non si capisce se... la sua...

...stanza... invece...

  1. Episodio della statura delle 1mm - fotografia 2

    ...parlava con la statua di ...

La leggenda di ...

...spesso capire che il poeta che affette d'amore e...paragoni

La donna è tutta mortale. Possiamo...concetto psicologico...

...successiva.

...raffazzona l'engameto. ...c'è... pie l'io del poeta... concezione della donna

IV STANZA:

luco = ave = ei

an > ano ...

FOCO, LOCO > ...

VI SIAMO ROSO = ...

IB tantra:

ANOCOLARE... pacare la canette

AZIMANS = maggiore → nos azimans (mio maggiore) Bernart de Ventadorn Si tratta di due servans per celare l'identità della donna amata. Anche Folchetto usa questo termine in una con- sparmenda con Bertran de Born (Trattato: Inf. xxvii).

IL SONETTO

Viene probabilmente inventato da Giacomo da Lentini. Si tratta di 14 endecasillabi formati da 2 quartine e 2 terzine. Si tratta di uno schema molto rigido derivato in qualche modo dall'equivoco delle canzoni. Lo schema ritmico è fisso e regolato ed ha poche possibilità di scelta:

  • QUARTINE → Rima ALTERNATA
  • → Rima INCROCIATA
  • TERZINE → sic 1 – CDC DCD
  • che si può leggere come alternata
  • → 2 – CDE CDE
  • Dai toscani possedevano altre soluzioni.

Probabilmente nasce sotto influenza provenzale. Le termine sonetto Pc: sonet, cioè suono. Lo usa solo per un brano melodico. È possibile che derivì dalla formula della Stanza isolata di canzone che in pq zenske obras espansa: sarebbe la sottocostruzione ulteriore della canzone. Questa è la tesi accreditata. > poteva presentare in due varianti: 1) STANZA SINGOLA (mai in 14 versi) 2) STANZA SINGLA + TORADA (In alcuni casi con la somma dei W. ≤ 14). La struttura è geometrica: e nasce nella corte federiciana. Vi sono delle ipotesi di derivazione di tipo autoctefano: Wilhelm Potters ha elaborato alcune di queste ipotesi, una generazione dilormatrica e le espose nel libro "Nascita del Sonetto". La cultura matematica era forteço e accanto vi era il matematico Fibonacci.

  • Potters si concentra sul questo schema e sul rapporto tra 22/7 = 3.14 – fa riferimento al cerchio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
56 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lociano94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Bignamini Mauro.