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PARIGI

Notò che il teatro francese era noioso. Secondo lui l'azione dava molta importanza agli attori secondari e questo gli raffreddava il cuore. Per Alfieri la trama deve tenere con il fiato sospeso e coinvolgere il pubblico.

OLANDA

Frequenta spesso una giovane sposa e se ne innamora, tanto che desiderava trasferirsi lì all'Aia. In quel luogo per la prima volta trova una soddisfazione affettiva: un'amante e un amico (conte). Quest'ultimo rimprovera Alfieri di non leggere e lo invita a farlo regalandogli un libro di Machiavelli. E nota in quel momento che aveva tante idee creative, il cuore pieno d'amore era fonte d'ispirazione. Ma questa felicità dura poco perché il marito della donna li scoprirà.

LONDRA

La sua storia d'amore più importante -> Comincia a frequentare una signora sposata. Successivamente lei si trasferirà nella residenza estiva e lui ritiene di non riuscire a sopravvivere alla distanza.

Passato questo periodo, inizia una loro frequentazione a casa quando il marito era assente, rendendo però ancora più rischiosa la relazione. Infatti un giorno il marito, che inizia a dubitare, tende una trappola: lascia casa per un giorno e la moglie organizza subito l'incontro con l'amante. Così il marito, facendoli spiare da qualcuno, scopre che si tratta di Alfieri e il giorno dopo lo raggiunge a teatro e lo sfida a duello. In Italia non vi era ancora nessun autore che si era affermato. Riguardo il teatro, quindi in quel momento dominava solo il modello della tragedia francese. Tale modello era caratterizzato da trame complesse che insistevano sui sentimenti e il ritmo era molto cantilenante a causa della rima baciata. Secondo lui la tragedia deve avere un'azione veloce che in modo dinamico precipiti fino allo scioglimento finale. Per fare questo, l'azione non deve seguire tanti filoni narrativi, ma ci deve essere una principale. A questo devecontribuire anche lo stile: mentre nel teatro francese era un po' battute musicali, secondo lui lo stile deve essere molto conciso ed essenziale, quindi brevi, infatti in alcuni casi erano costituite addirittura da un solo monosillabo. Inoltre, le toni duri e aspri stile deve essere costituito da rotture che contribuiscono a tenere viva l'attenzione. Le regole Aristoteliche: In questo senso Alfieri sostiene di seguire indicazioni che Aristotele aveva dato nel suo testo "La poetica" sulla tragedia. In particolare indicava come caratteri della tragedia le 3 unità di luogo, tempo e azione -> si deve svolgere in un solo luogo, tutta l'azione doveva consumarsi nell'arco di una giornata e ci deve essere solo un filone narrativo. Ma La Poetica di Aristotele è un'opera frammentaria quindi non sappiamo cosa argomenti prima e dopo. Ma questo passo venne assunto in modo assoluto, sono state prese come delle regole sacre e immutabili. Quando Alfieri inizia

A scrivere tragedie vierano già queste regole considerate appunto i punti fondamentali della tragedia. Quindi Alfieri da una parte compie con le sue idee una grande innovazione rispetto alla tradizione, ma nello stesso tempo mostra una grande adesione alle idee classiciste. Alfieri così decide di andare a coltivare un genere in cui non è presente nessun autore come modello principale e riuscire così a diventare il grande autore della tragedia italiana. Ma sceglie il genere del teatro anche perché la tragedia riusciva a rappresentare le sue idee di grandezza, le sue idee di personaggi smisurati che non accettano compromessi e quindi riteneva il teatro come il genere più adatto.

Idea di titanismo, un termine utilizzato spesso da Alfieri, è l'ovvero quell'atteggiamento di ribellione e di sfida nei confronti di un nemico che a volte è molto più forte. Fondamentale era anche la catarsi, cioè lo spettatore.

identificandosi con i personaggi, provava gli stessi sentimenti e sensazioni fino ad ottenere una purificazione.

Alfieri ambienta le tragedie in vari periodi: alcune si ispirano al mito greco, alcune alla tragedia romana, vi sono inoltre storie bibliche, medievali e contemporanee.

Però troviamo sempre gli stessi temi: un eroe in lotta fino alla morte con la realtà circostante. Eroi soli con un atteggiamento titanico che non conoscono compromessi, infatti se la realtà non dà modo di reagire, si uccidono piuttosto che essere servili.

A un certo punto questo eroe entra in crisi, si ha un cambiamento. Infatti Alfieri successivamente concepisce degli eroi che ospitano il nemico dentro di sé e non più fuori. Ad esempio: "Mirra".

Nella Alfieri non racconta la storia classica, ma narra una tragedia domestica: Mirra si innamora del padre. Questo amore nasce dentro di sé, ma non riesce a controllarlo, e questo la conduce fino al

suicidio. "Saul" Nel : Saul era un sovrano che si è sempre sentito il re prediletto da Dio.- Da anziano comincia però a sentirsi abbandonato da Dio, si sente solo, vede il mondo popolato da nemici e in particolare dubita del genero, David. Pensa che lui lo tradisca, per assecondarlo la famiglia allontana David, anche se era il guerriero più forte e la guerra inizia a declinare. Alfieri nei suoi testi da indicazioni precise sulla pronuncia delle battute, quindi scrisse le tragedie sicuramente per destinarle alla rappresentazione. Però pochissime andarono nei teatri, Alfieri spesso le faceva rappresentare nei Circoli dei suoi amici, quindi lui pensò ad una rappresentazione privata e non pubblica poiché non riteneva degno il pubblico di quell'epoca. Quindi lui pensa in realtà a un teatro futuro in cui l'Italia rinascerà e il pubblico sarà elevato ai valori di nobiltà e libertà risultando così.

Pronto e all'altezza delle sue tragedie. "Le Rime" Liriche composte nel corso di tutta la vita che racchiude vari temi: Amore, politica, paesaggio, morte e solixismo, ovvero il culto della solitudine dove vi è un io che indaga sui propri sentimenti.

Come modello riprende Petrarca e si distacca da quest'ultimo per lo stile avvicinandosi al modello di Tasso che privilegia uno stile spezzato, disarmonico, ricco di enjambement.

Queste liriche sono importanti perché Alfieri si distacca dalla tradizione e i suoi aspetti e temi saranno poi ripresi dai Romantici.

Come Opere politiche vi sono i Trattati: Della "Tirannide" e "Del Principe e delle Lettere".

"Tirannide" - Nella analizza quali siano le basi del potere tirannico, che secondo lui sono la nobiltà e la classe sacerdotale. Per Alfieri il letterato deve opporsi e contrastare il tiranno, e se si trova nell'impossibilità di agire deve o ucciderlo.

"Del Principe e delle Lettere" - Nel parla del rapporto tra il letterato e il potere politico. Secondo lui il letterato è l'uomo ideale. Quindi mentre nella Tirannide privilegia l'azione, ovvero l'uomo di lettere che deve agire nella realtà, qui afferma che è importante lo scrivere perché ciò che si scrive può essere un modello per le generazioni future. Infatti Alfieri sarà in seguito un maestro per i patrioti del Risorgimento.

"Misogallo" - Si tratta di un prosimetro ed è un'opera satirica contro i francesi. Il "Misogallo" è l'odiatore dei francesi. Alfieri si pone contro la Francia e di preciso contro i principi dell'Illuminismo, disprezzando soprattutto il principio dell'uguaglianza, la rivoluzione francese per gli eccessi e infine si scaglia contro i borghesi secondo lui indegni di svolgere un ruolo di guida all'interno della società. Alfieri

auspica che dall'odio verso i francesi possa riunire la nazione Italiana. MACHIAVELLI (1500) Periodo del Rinascimento. È un autore fiorentino che appartiene a una classe media e riceve un'educazione sul modello classico. Scrisse trattati storici e politici e anche diversi scritti letterari. In quest'ultimi riprende la tradizione fiorentina di testi burleschi e scrive anche una delle prime commedie originali della letteratura italiana, "la Mandragola". Per 14 anni si dedica alla carriera politica (1498 – 1512). Nel suo periodo a Firenze visono in maniera alternata periodi in cui prevale una forma Repubblicana, altri in cui prevale la signoria dei Medici. La carica che ricopriva era ovvero colui che accompagnava i politici nelle missioni e ne stendeva i rapporti e inoltre assisteva alle riunioni. Grazie a questo ruolo andrà in missione in Germania, in Francia, in Spagna... Questa situazione cambia.

Quando la Repubblica fiorentina viene rovesciata e salgono al potere i Medici (1512). Così Machiavelli viene allontanato dalla scena politica con grande dispiacere, si ritira in un podere a San Casciano e in questo ritiro forzato inizia a dedicarsi all'attività letteraria. Nonostante questo, cerca di avvicinarsi ai Medici accattivando in qualche modo la loro benevolenza per poter tornare in politica. Questo avvicinamento si realizza quando il cardinale della famiglia dei Medici gli affida l'incarico di scrivere la storia di Firenze. Questo fu per lui una svolta, comincia a riottenere degli incarichi, ma purtroppo nel 1527 vi è un nuovo colpo di Stato, i Medici vengono cacciati da Firenze, ritorna la Repubblica, ma nello stesso anno muore.

Opere politiche:

  • Tutti i suoi rapporti sulle missioni che non sono importanti a livello letterario, ma a livello d'esperienza
  • Il suo capolavoro "Il Principe"
  • "Arte della guerra", trattato
sulle milizie mercenarie Opere storiche: - "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" 25 - "Istorie Fiorentine" -> fatti italiani e fiorentini dalla Caduta dell'impero Romano al 1492 Opere letterarie: - La Mandragola - "Discorso sopra la nostra lingua" -> trattato di linguistica dove sostiene che il modello da seguire deve essere il fiorentino parlato dei suoi tempi. Quindi lui riprende il Fiorentino utilizzato già da altri autori, ma indica quello parlato. Fu una proposta pragmatica, ma nel 500 la proposta vincente fu quella di Bembo del Fiorentino letterario del 300: Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa, escludendo Dante perché utilizza un plurilinguismo e non un linguaggio univoco. Come riferimento viene preso Boccaccio, ma il Boccaccio che circolava nel 500 era un falso Boccaccio perché le sue opere erano state censurate e quindi molte novelle sono
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Publisher
A.A. 2019-2020
40 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Noemi.amari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Lorenzetti Sara.