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QUARTA GIORNATA
In essa il tema centrale è l’amore naturale: amore coniugale, amori felici, amori spirituali, amori extraconiugali ecc…; Boccaccio con questo vuole identificare che l’amore
coinvolge tutti, anche cloro che hanno atto voto di castità. L’istinto in Boccaccio è importante, perché ognuno di noi ha quei piaceri incontrollati.
Testo - Novella prima
Novella raccontata da Ghismunda, nel quale è presente l’amore tragico è infelice a pari con lo stile tragico di Dante. Ambientata a Salerno, il quale re è Tancredi che uccide
l’amante della figlia, tramite l’utilizzo di una coppa nel quale viene posto il cuore dell’uomo e lei si avvelena.
Fiera materia di ragionare n’ha oggi il nostro re data, pensando che, dove per rallegrarci venuti
siamo, ci convenga raccontar l’altrui lagrime, le quali dir non si possono che chi le dice e chi l’ode non La narratrice è Fiammetta
abbia compassione. Forse per temperare alquanto la letizia avuta li giorni passati l’ha fatto: ma che che se • *teneramente amata* = anticipa quello che
l’abbia mosso, poi che a me non si conviene di mutare il suo piacere, un pietoso accidente, anzi sventurato
e degno delle nostre lagrime racconterò. sarà il tenero amore che la ucciderà;
Tancredi, prencipe di Salerno, fu signore assai umano e di benigno ingegno, se egli nell’amoroso • *maritava* = il padre ha compiuto il suo ruolo,
sangue nella sua vecchiezza non s’avesse le mani bruttate; il quale in tutto lo spazio della sua vita non ma lei rimanendo sola cerca la relazione
ebbe che una figliuola, e piú felice sarebbe stato se quella avuta non avesse. Costei fu dal padre tanto clandestina, non vi è l’amore adultero;
teneramente amata, quanto alcuna altra figliuola da padre fosse giá mai: e per questo tenero amore, • *bellezza* = tema importante
avendo ella di molti anni avanzata l’etá del dovere avere avuto marito, non sappiendola da sé partire, non
la maritava; poi alla fine, ad un figliuolo del duca di Capova datala, poco tempo dimorata con lui, rimase
vedova ed al padre tornossi. Era costei bellissima del corpo e del viso quanto alcuna altra femina fosse mai,
e giovane e gagliarda e savia piú che a donna per avventura non si richiedea…
[…] tra gli altri un giovane valletto del padre il cui nome era. Guiscardo • *giovane valletto* = Introduzione di un tema importante: amore squilibrato
[…] In cotal guisa adunque amando l’un l’altro segretamente, niuna altra dato dal ceto sociale diverso;
cosa tanto disiderando la giovane quanto di ritrovarsi con lui, né volendosi di • *amando segretamente* = i due amanti si amano, e quando si accende la
questo amore in alcuna persona fidare, a dovergli significare il modo seco luce amorosa entrambi devono contraccambiare. Si amano segretamente;
pensò una nuova malizia. • *modo seco* = attraverso la malizia riesco a comunicare. Scrivere una
[…] Era allato al palagio del prenze una grotta cavata nel monte, di lettera i modo metaforico con luogo di appuntamento;
lunghissimi tempi davanti fatta, nella qual grotta dava alquanto lume uno • *cavat nel monte* = grotta come luogo d’amore degli amanti, elemento
spiraglio fatto per forza nel monte; il quale, per ciò che abbandonata era la tipico del giardino;
grotta, quasi da pruni e da erbe di sopra natevi era riturato: ed in questa grotta • *ripurato* = ingresso nascosto dalla sterpaglia poiché abbandonato;
per una segreta scala la quale era in una delle camere terrene del palagio, la • *la quale* = donna che finge di dormire
quale la donna teneva, si poteva andare, come che da un fortissimo uscio • *festa* = meravigliosa e sta, consumazione dell’amore;
serrata fosse. La virtù non è insta per forza come quella Cristina ma n questo caso è un
[…] La quale, acciò che niun di ciò accorgersi potesse, molti dí con suoi elemento concreto cn la capacità di agire per raggiungere i propri obiettivi
ingegni penato avea anzi che venir fatto le potesse d’aprir quello uscio; il (virtuoso colui che se la cava nel mondo;
quale aperto, e sola nella grotta discesa e lo spiraglio veduto, per quello aveva • *avvenne … che si svegliò* = Tancredi scopre la storia della Italia,
a Guiscardo mandato a dire che di venir s’ingegnasse, avendogli disegnata Boccaccio si focalizza molto sulla psicologia prima *sgridar* e poi
l’altezza che da quello infino in terra esser poteva. *tacersi*;
[…] avvenne che Tancredi si svegliò, e sentí e vide ciò che Guiscardo e • *segretamente … menato*= Tancredi a Ghismunda segregamente dopo
la figliuola facevano: e dolente di ciò oltre modo, prima gli volle sgridare, poi aver scoperto la figlia e lasciato che l’amante tornasse nella grotta;
prese partito di tacersi e di starsi nascoso, se egli potesse, per potere piú • *vertù e onestà* = ragionamento su schemi sociali, essere onesti senza
cautamente fare e con minor sua vergogna quello che giá gli era caduto provare passioni;
nell’animo di dover fare. • *mi fossi mai … ma pur pensato* = non si sarebbe immaginato che la figlia
[…] Guiscardo, cosí come era nel vestimento del cuoio impacciato, fu vrebbe avuto una relazione al di fuori del matrimonio: delusione e utilizzo della
preso da due e segretamente a Tancredi menato… virtù;
[…] Ghismunda, parendomi conoscere la tua vertú e la tua onestá, mai • *ne a negare ne a pregare* = Ghismunda non si pente poiché non ha fatto
non mi sarebbe potuto cader nell’animo, quantunque mi fosse stato detto, se nulla di male, emerge la forza della donna rispetto al padre;
io co’ miei occhi non l’avessi veduto, che tu di sottoporti ad alcuno uomo, se • *confessando* = Ghismunda dice la verità per difendere anche il proprio
tuo marito stato non fosse, avessi, non che fatto, ma pur pensato; di che io in onore visto che l’amore era puro;
questo poco di rimanente di vita che la mia vecchiezza mi serba sempre sarò Ghismunda dice al padre che anche se questo amore la porta alla morte, fino a
dolente di ciò ricordandomi. questo giorno, le amerà Guiscardo comunque; lei giustifica anche il fatto he il
[…] Tancredi, né a negare né a pregare son disposta, per ciò che né l’un padre l’ha lasciata vedova per molto tempo e lei avendo trovato una persona
mi varrebbe né l’altro voglio che mi vaglia, ed oltre a ciò, in niuno atto nobile d’animo era degna di stare con lei.
intendo di rendermi benivola la tua mansuetudine ed il tuo amore: ma il vero • *tu carne …e pietra…” = rivendicazione delle passioni attraverso le parole
confessando, prima con vere ragioni difender la fama mia e poi con fatti di una donna, le passioni non devono essere nascoste se non procurato
fortissimamente seguire la grandezza dell’animo mio. Egli è il vero che io ho male,questo tema ritorna anche nelle “Monache”;
amato ed amo Guiscardo … • *Le virtù … non nobile” = quello che distingua un nobile da un nobile è
[…]Esserti dovè, Tancredi, manifesto, essendo tu di carne, aver generata figliuola l’animale non il livello sociale, poiché nasciamo tutti uguali con colatura
di carne e non di pietra o di ferro; e ricordarti dovevi e dèi, quantunque tu ora sii d’animo differente da altri
vecchio, chenti e quali e con che forza vengano le leggi della giovanezza … • *or via* = Tancredi le dice di andare a piangere tra le donne, Ghismunda
[…]La vertú primieramente noi, che tutti nascemmo e nasciamo iguali, ne riman nella posizione forte;
distinse; e quegli che di lei maggior parte avevano ed adoperavano nobili furon detti, Tancredi procede con il dare alla figlia una coppa d’oro nel quale è presente il
ed il rimanente rimase non nobile. cuore dell’amato (segno amore). Da questa coppa lei berrà il veleno che la porterà
[…] Or via, va’ con le femine a spander le lagrime, ed incrudelendo, con un alla morte
medesimo colpo e lui e me, se cosí ti par che meritato abbiamo, uccidi. • *senza rumore* = senza gemiti;
[…] E cosí detto, non altramenti che se una fonte d’acqua nella testa avuta • *basciado* = scena macabra, bacia il cuore dell’amato;
avesse, senza fare alcun feminil romore, sopra la coppa chinatasi, piagnendo • *alla mia anima fare alla tua compagnia* = Ghismunda vuole mandare la
cominciò a versar tante lagrime, che mirabile cosa furono a riguardare, basciando sua anima a quella di Guiscardo;
infinite volte il morto cuore. • *che io parto* = Ghismunda muore
Tancredi decide di seppellire la figlia insieme al suo amore, che non rinnegò mai
[…] … né piú altro mi resta a fare se non di venire con la mia anima a fare alla questo sentimento, ma Tancredi non accetta in tempo questo sentimento
tua compagnia
[…] laonde la giovane, alla sua fine esser venuta sentendosi, strignendosi al
petto il morto cuore, disse: — Rimanete con Dio, ché io mi parto. — E velati gli occhi
ed ogni senso perduto, di questa dolente vita si dipartí
Collegamento testo - Novella di Guido Cavalcanti
Alla fine della sesta giornata, alla nona Novella. Ci racconta dei moti di spirito pronunciati anche da Cavalcanti: a differenza di Madonna Orietta, il personaggio di Guido
riesce a mettere a tacere un gruppo di stili ed incapaci di comportarsi nel civile. La narratrice è Emilia, ed è ambientata nella Firenze della fine del 1200 (gia pota affermato)
Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini li quali
soprappreso l’aveano.
Sentendo la reina che Emilia della sua novella s’era diliberata e che ad altro non restava a dir che a lei,
se non a colui che per privilegio aveva il dir da sezzo, cosí a dir cominciò: • *sovrappreso l’avevano* = che lo avevano fermato
Quantunque, leggiadre donne, oggi mi sieno da voi state tolte da due insú delle novelle delle quali io e infastidito;
m’avea pensato di doverne una dire, nondimeno me n’è pure una rimasa da raccontare, nella conclusion della Si è perso l’uso delle brigate, in ci i nobili nella Firenze
quale si contiene un sì fatto motto, che forse non ci se n’è alcuno di tanto sentimento contato. condividevamo le proprie spese e pensieri;
Dovete adunque sapere che ne’ tempi passati furono nella nostra cittá assai belle e laudevoli usanze, • *Brunelleschi* = colui che riuscì a far entrare nel
delle quali oggi niuna ve n’è rimasa, mercé dell’avarizia che in quella con le ricchezze è cresciuta, la quale
tutte l’ha discacciate; tra le quali n’era una cotale, che in diversi luoghi per Fire