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pensiero dominante che il letterato deve avvicinarsi e metterlo in discussione, e da molta
importanza al romanzo come strumento conoscitivo e di analisi psicologica e non come romanzo
estetizzante.
Nel suo romanzo questo è evidente perché è un uomo incapace di vivere, incapace di adattarsi.
La storia è raccontata in terza persona, e tutta la narrazione è caratterizzata dal punto di vista
narrativo, tutto è incentrato nelle sensazioni di Alfonso. Il libro è pieno di spunti psicologici e non
presenta una struttura organica.
Senilità lo pubblica nel 1898, dopo il primo romanzo legge e si avvicina alla letteratura russa, ed è
affascinato dalla lettura di Carl Marx. Con tutte le letture svevo si lascia alle spalle il naturalismo,
per creare un romanzo innovativo, vicino alla letteratura del 1900.
Senilità parla di Emilio Brentani, anche lui è un inetto che fa l’impiegato, vive con la sorella
Amalia. La sua vita è monotona ma viene sconvolta dall’incontro con Angiolina una popolana,
furba. Lui all’inizio pensa di poter vivere una avventura ma poi se ne innamora e più lei lo tradisce
e gli dice bugie e più lui se ne innamora. Decide di chiedere aiuto al suo amico Stefano Baldi, ma
sia sua sorella e annetta se ne innamorano ma se nella storia tra annetta e stefano non interviene,
con amalia invece interviene e lei comincia a drogarsi con l’etere e muore, lui rimane solo e
idealizza un figura di Angiolina con gli aspetti morali di amalia. Lo scrittore presenta subito il
lettore, non si concentra sull’inizio della storia tra emilio e angiolina ma degli aspetti psicologici del
protagonista. Per divertirsi lui sarebbe dovuto essere un uomo come il balbi ma egli è staccato dalla
realtà e quanto più angiolina è diversa da lui tanto più si trova bene e forse trova questa storia come
unica via di fuga. Ci sono una serie di inganni che si porta dietro fino alla fine, quando poi rivede
gli aspetti di angiolina con caratteristiche che non aveva. Parallelamente alla passione di emilio c’è
la storia tra amelia e balbi. Come il fratello è senile anche lei, è un personaggio grigio, e muore
tragicamente. La voce che racconta la storia è esterna ed il punto di vista coincide con quello del
protagonista. C’è un profondo scavo introspettivo e gli episodi importanti della storia sono interrotti
da eventuali ripercussioni psicologiche. L’autore usa il discorso indiretto libero e il lettore è
catturato dall’intrecciarsi delle storie ed è coinvolto perché può insediarsi nei suoi pensieri contorti
scoprendo cose che il protagonista non vede o non vuole vedere. Nel 1923 pubblica la coscienza di
zeno, questo è il romanzo della maturità, inizia la stesura nel 1919, trae spunti soprattutto dalla
conoscenza del pensiero di Freud, si pone l’obbiettivo di studiare l’agire umano. La sua opera è
circoscritta ad un gruppo ristretto di intellettuali In questo romanzo ripropone e riflette
sull’inettitudine e la malattia. Il romanzo racconta la vita di Zeno Cosini, un maturo commerciante
Triestino, che ha scritto la storia della sua vita sotto consiglio del suo psicoanalista il dottor S., dopo
un po’ zeno smette con la psicoanalisi e il dottore per vendicarsi pubblica l’autobiografia, c’è un
prefazione scritta dal dottore dove spiega perché ha voluto pubblicarlo, tutto il resto è in un ordine
confuso, e parla della sua vita in vari capitoli. Il preambolo iniziale c’è l’autopresentazione del
protagonista. Poi c’è il capitolo del fumo dove racconta come si è avvicinato al fumo da piccolo
finendo i sigari del padre e tutti i modi per cercare di smettere e non riuscirci. Altro capitolo è la
storia del suo matrimonio dove spiega che è innamorato della figlia della famiglia Malfenti ma
avendole chiesto di sposarla lei rifiuta cosi anche la seconda e alla fine sposerà l’ultima figlia
Augusta che è la più brutta ma è il matrimonio riuscito. Un altro capitolo è la morte del padre dove
parla del rapporto con il padre e la morte. Un altro è la moglie e l’amante dove parla della sua
relazione con Carla a cui darà anche un appartamento ma rimarrà sicuro dell’amore della moglie, un
altro capitolo sono le imprese commerciali, parla della imprese commerciali fallite sia sue che del
cognato guido che poi si suiciderà, una scena importante è quando zeno cerca di risollevare la
famiglia dal disastro causato da guido e arrivato in ritardo al funerale si accorge di aver sbagliato
funerale solo alla fine, irritando la suocera, la cognata e la moglie. L’ultimo capitolo è la
psicoanalisi, finge di averlo scritto molto dopo gli altri. In questo capitolo parla della sua condizione
e afferma di essere guarito e non avere più bisogno della terapia, e dice che la malattia è una cosa
comune a tutti gli uomini e si ci potrà liberare solo se si troverà una bomba talmente potente da far
esplodere la terra e farla tornare allo stato di nebulosa. Inoltre dice che la vita è mortale e non