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Gesualdo e le sue vicende
Gesualdo ad accettare il matrimonio con l'inquieta Bianca Trao, che appartiene a una famiglia di nobili decaduti ed è compromessa da un rapporto con il cugino.
Don Gesualdo rifiutato da due società: questo legame con il mondo aristocratico costringe Gesualdo a rinunciare alla relazione con la fedelissima Diodata e lo mette in contrasto con quasi tutti i membri della sua famiglia; la sua posizione non è mai veramente accettata dal ceto nobiliare del paese, che vede in lui un estraneo; nessuna gioia viene a Gesualdo nemmeno dal rapporto con la figlia Isabella; le ricchezze di Gesualdo vengono dilapidate dal genero, mentre la figlia duchessa si vergogna di lui e del suo mondo; solo con sé stesso, subisce le vicende del '48, che i suoi nemici cercano di sfruttare sobillandogli contro il popolo; cosciente della vanità della sua lunga lotta per la "roba", vecchio e malato, è costretto ad affidarsi all'ospitalità.
della figlia; e nel palazzo di questa, muore solo, tra la servitù indifferente;- Uno stile essenziale e oggettivo: periodi brevi e concisi, in piena evidenza gesti e azioni; narrazione su un’ottica totalmente oggettiva, secca registrazione della violenza della realtà; i punti di vista dei personaggi sono illuminati dall’interno, uso discorso indiretto libero; e i loro rapporti emergono dall’incalzare dei dialoghi;
- L’eroismo economico di Gesualdo: tutta la rappresentazione converge sul protagonista, sulla dimensione economica della sua esistenza, che ha qualcosa di assoluto e anche di eroico: Gesualdo è un vero eroe della «roba», è l’immagine suprema della forza umana che accumula, che domina la realtà fisica; ma la sua forza viene piegata e contaminata dalla sottile vanità che lo induce a voler cambiare classe; dramma dell’ascesa di una nuova borghesia imprenditoriale, che nella Sicilia,
dominata ancora da forme feudali, trovava ostacoli particolarmente gravi, chiusa in sé stessa e autosufficiente; l'eroismo economico di Gesualdo risulta ancor più assoluto e solitario, trova le sue ragioni più profonde in colori arcaici, in una concezione dura e primigenia del lavoro, della lotta, del dominio;
- La passione contro l'indifferenza; passione con cui egli vive la propria ascesa sociale e la gelida indifferenza con cui il mondo intorno a lui considera la realtà economica; l'uso che il mondo fa della roba esclude ogni strenua tensione affettiva; il contatto con la nobiltà gli fa progressivamente perdere le ragioni della propria lotta;
- I rapporti sociali: i dati psicologici del protagonista si intrecciano con il suo essere sociale; analisi interiore e definizione di ruoli sociali si saldano tra loro; i rapporti tra questi personaggi innescano spietati conflitti, diventano momenti di una lotta senza quartiere e senza sbocco,
ricordi del capitano d'Arce": '91, voce di un capitano racconta le vicende sentimentali di Ginevra, moglie di un comandante di marina; sfondo di un ambiente in apparenza frivolo e leggero, ogni gesto appare indecifrabile, gli atti banali della vita dei salotti e degli interni borghesi sembrano venati da una sorta di malessere, che corrode soprattutto le più eleganti figure femminili;
- "Don Candeloro e C.i": '94, ultima raccolta, mondo del teatro e degli attori, dove la vita reale non riesce in nessun modo a separarsi dalla finzione, dalla maschera e dalla scena: nella vita dei teatranti più poveri, nella loro lotta per sopravvivere di fronte al pubblico di provincia, si rivela nel modo più semplice e dolente la costrizione a rinunciare a ogni autenticità, a ogni grande desiderio e ideale.
Il teatro di Verga.
- Primi tentativi teatrali: '69, dramma "Rose caduche", traduzione teatrale di "Una
peccatrice»;sviluppò un più diretto impegno teatrale, in funzione di una effettiva pratica scenica, solo dopol’affermazione della prospettiva veristica: la sua narrativa mise capo a vari testi drammatici,attraverso i quali l’autore cercava anche un certo successo e guadagno economico, benchégiudicasse il teatro una forma d’arte più limitata;
- « Cavalleria rusticana »: forniva, della Sicilia contadina, un’immagine fatta di gesti assoluti e definitivi,di figure violente e ricche di colore, sospesa in una distanza quasi mitica, ma troppo convenzionale,schematica, esteriore;
- Dalle novelle alla scena: tentò un teatro ambientato nel mondo popolare milanese («In portineria»),rappresentazione carica di verità, ma troppo patetica; + versione teatrale in due atti de «La Lupa»;
- I bozzetti: elementi realistici si collegano a più sotterranee suggestioni simboliche nei
due bozzetti«La caccia al lupo» e «La caccia alla volpe»;
- « Dal tuo al mio »: dramma in tre atti, trasformato in un romanzo pubblicato sulla «Nuova Antologia»nel ’05; ambientazione siciliana si lega a un’analisi dei conflitti sociali contemporanei: dallo scontrotra la vecchia aristocrazia, la piccola borghesia arrivista e la debole e divisa classe operaia deilavoratori delle solfare, l’autore intende ricavare una vera e propria tesi di morale sociale, secondocui l’interesse individuale e l’attaccamento alla roba soverchiano qualsiasi solidarietà di classe erendono impossibile ogni prospettiva democratica o socialista.“I Malavoglia”
- Progettazione e stesura: pubblicato a Milano da Treves nel 1881 in 15 capitoli, prima tappa del ciclodei «Vinti»;
Trama:Vita dei pescatori di Aci Trezza, in particolare la vicenda della famiglia Toscano (detta Malavoglia, nomignoloingiurioso,
Secondo un uso popolare) negli anni successivi all'unità d'Italia; la famiglia è guidata dal vecchio padron 'Ntoni; la barca da pesca (la Provvidenza) e la casa patriarcale detta "del nespolo" costituiscono i suoi essenziali mezzi e valori di vita; ma una serie di disastri (che prende avvio dal tentativo di commerciare un carico di lupini e da un naufragio in cui muore il figlio di 'Ntoni, Bastianazzo) porta alla rovina economica e alla disgregazione della famiglia; i Malavoglia perdono la barca e la casa; il nipote 'Ntoni, venuto a contatto con la civiltà in seguito al servizio militare, rifiuta di tornare al duro lavoro tradizionale, si dà al contrabbando e a una vita dissipata, e finisce in carcere; l'altro nipote Luca muore nella battaglia di Lissa, nella guerra del 1866; la nipote Lia fugge a Catania dandosi alla prostituzione; solo dopo lunghi sacrifici, il nipote Alessi riesce a riacquistare la casa del nespolo.
e a ricostituire gli essenziali valori familiari; ma questo ritorno è funestato dalla morte del vecchio 'Ntoni in ospedale, lontano da casa, mentre il giovane 'Ntoni, uscito dal carcere, capisce di non poter più partecipare a quella vita antica che a stento ricomincia, e abbandona tristemente e per sempre il suo paese.• La voce della collettività: rigorosa documentazione, dati concreti sulla vita dei pescatori e dei contadini, su usi, tradizioni, proverbi e modi linguistici del popolo siciliano; la sua scrittura però non è documentaria; canone dell'impersonalità, dando la parola a un narratore popolare; ma qui la voce tende a coincidere con l'intera comunità dei parlanti di Aci Trezza; è un punto di vista collettivo, come se a parlare fosse un coro; le vicende dei Malavoglia sono sempre pubbliche, e tutto è immediatamente oggettivo;
• Orizzonte epico e mondo popolare: il dialogo incalza con
L'urgenza di qualcosa che è presente, lì davanti al lettore, in ogni momento dell'azione: esso si affida alle ripetizioni tipiche dell'epica e della letteratura popolare; i rapporti tra le cose sono caricati di motivazioni e di significati; scatto di ironia e di aggressività nei confronti dei personaggi e del loro destino; il coro è sempre pronto a riconoscere tutto ciò che accade è giusto, è come deve essere, e quindi a considerare le vittime come colpevoli di quanto loro accade; esclusa ogni pietà e ogni partecipazione sentimentale;
- Una narrazione "epica" in un romanzo borghese: contiene il punto di vista popolare entro il punto di vista dello scrittore borghese; soluzione linguistica: Verga inventa una nuova lingua che proietta le strutture medie dell'italiano corrente, le forme sintattiche, gli scatti colloquiali, le rapide condensazioni del dialetto siciliano; si crea un'originalissima
lingua dell'immediatezza narrativa;
- Il confronto con i mutamenti: società arcaica è rappresentata nel momento in cui comincia a recepire le trasformazioni destinate a mutare i connotati e a distruggerla; la sventura dei Malavoglia prende avvio proprio dalle prime novità che la rivoluzione e la formazione del nuovo Stato unitario hanno portato in quel mondo;
- Due prospettive perdenti: mondo immobile, rimasto sempre chiuso in sé stesso, entra in un rapporto rovinoso e distruttivo col nuovo mondo borghese; il comportamento del vecchio 'Ntoni e quello del giovane incarnano due modi diversi, ma entrambi destinati alla sconfitta, di confrontarsi con le trasformazioni a cui il loro mondo va incontro: il vecchio cerca di difendere i valori e le sicurezze della famiglia, ma tenta una nuova e rischiosa strada, quella del commercio, che lo porta a contatto con l'usuraio zio Crocifisso; il giovane 'Ntoni, una volta segnato dal contatto con il
mondo cittadino, perde le sue radici, non riesce più a riconoscersi nei valori della famiglia e del lavoro tradizionale, e percorre una lunga parabola che lo porta all'esclusione, alla partenza senza ritorno;