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ARISTOTELE: DE ANIMA

L'anima è inseparabile perché esiste sempre un corpo; L'anima razionale è propria dell'uomo per Aristotele. Cos'è la materia senza forma?! È Platone: l'anima è res.

Cultura medievale (musulmana e cristiana) alle prese con questi passi di Aristotele → Cavalcanti: adesione ad una lettura averroistica di Aristotele.

Teoria dell'intelletto separato = teoria principale di Averroè in commento al De Anima di Aristotele, in cui un ente metafisico, in quanto tale, gode degli attributi del divino → mente universale alla quale ogni mente individuale si collega. Facoltà di pensare legata all'intelletto separato. Averroè restituisce il principio di eternità!

Dante: il fedele consiglio della ragione ≠ Cavalcanti segue Averroè...

PETRARCA♥ Estraneità da Firenze → legame che Petrarca smentisce e rinnega: non nasce a Firenze, i primi anni li vive

addirittura all'estero, poi va ad Avignone (come centro di una vita politica e attiva dell'intellettuale che disgusta Petrarca perché preferisce una vita di reclusione; anche se in realtà Petrarca è attivo!) → fiorentino strapiantato! Nel 1350 è ospitato a Firenze da Boccaccio! Veneto Parma Roma Napoli → muore in Italia. È una biografia mobile! Il Canzoniere ci giunge in lingua fiorentina. Assoluta riconoscibilità, non appartiene a nessun luogo! Dimensione europea: una sola religione, un solo sistema socio-economico, una sola lingua ← sradicamento. ♥ È un chierico: nel 1330 riceve gli ordini minori. Il cristianesimo di Petrarca è profondissimo, volge verso l'introspezione piuttosto che l'esibizione della dottrina. ♥ Dimensione umanistica: Petrarca è autore bilingue. Il latino è la sola lingua, il resto è esercizio: non conta la quantità, ma l'imparità.

Delle due lingue. Se il volgare è limitato a esperienze minori, che tipo divolgare è? Poesia volgare innovativa ← modernità, cifra innovativa, Petrarca disegna una vera e propria autobiografia, parla di sé in quanto sé e basta! È il Convivio di Dante si giustifica quando parla di sé stesso (per esempio nel giustificarsi dalle accuse del suo esilio oppure quando la propria vita costituisce un esempio utile per gli altri). La medietas: niente di particolarmente eccellente se non un confronto con una futura fama duratura; idea di non perfezione → dimitutio sui: parla di sé modestamente, invogliando alla solidarietà. Petrarca è prima di tutto un maestro morale che di letteratura e scrittura → relegare l'attività di poeta al suo giusto posto, non al vertice. Il '300 (l'epoca di Petrarca) è oscuro: lo sfaldamento dell'impero, il trasferimento del papa ad Avignone, la peste, la crisi economica,

ecc. → l'individuo che fa lettere non si integra nel presente: scrive aiposteri + il contesto ideale è il passato (culto dell'antico) → essere letterati è qualcosa che si può fare almeglio se ci si distacca in una condizione metastorica.Incoronazione della laurea poetica a metà della sua vita ← due lettere dal sento di Roma e dallacancelleria di Parigi: così sceglie La Maestà di Roma, che non è una Roma storica (non centrale nel '300) ma a lui interessa quella antica, dei classici, simbolicamente superiore.La letteratura italiana è poco Dantesca, gli autori sono più simili a Petrarca, in questa dimensionedisgiunta fra storia (caduca) e letteratura (duratura).Il latino di Petrarca è di effettiva comunicazione; più è sperimentale, più usa il latino né lingua morta.Col volgare Petrarca fa l'opposto: tende a fissarlo!IL SECRETUM = il dialogo che l'autoreintrattenuto con sé stesso → dimensione privata sulla riflessione esistenziale (è un privato verso il pubblico, ma con l'angolatura della introspezione). Dialogo immaginario fra l'autore (Francesco) e il maestro (Agostino) con la Verità come giudice; vedi il 3° libro in cui Agostino accusa Petrarca di amore e di gloria mondana... - Francesco: l'amore che nobilita (Laura come incitamento ad una vita di virtù: da un amore giovanile, profano e pieno di libidine ad uno che eleva). Petrarca come modello di filosofia morale, aperto ad una sensibilità più moderna, verso un cristianesimo post medievale. - S. Agostino mette in evidenza e critica la dimensione pur sempre mondana e non autenticamente divina, secondo cui la perfezione risiede in un'idea mondana. Egli mette sotto processo la vita di Petrarca, in particolare il suo rapporto con Laura. S. Agostino ha un pensiero sempre più propenso ad interiorizzarsi, non vuole essereun dialogo pubblico → indirizzarsi verso una bellezza creata. Due tipologie di lettere: - storicamente private (Machiavelli) senza l'intenzione di destinarle a un pubblico vasto; - lettere che prevedono la lettura di un pubblico (pubblicazione prima della stampa: per viamanoscritta) dietro al modello dei classici (Cicerone). Il rapporto con Dante attraverso una lettera di Petrarca a Boccaccio (Boccaccio conosceva/leggeva poco Petrarca = i due grandi costruttori della letteratura moderna): LETTERE FAMILIARI: LIBRO 21 EPISTOLA 15 Petrarca parla di Dante come un fantasma scomodo da cui separarsi ≠ Boccaccio si scusa con Petrarca perchè invece fa le lodi di Dante = è nobile nel contenuto, ma popolare per quanto riguarda lo stile, sullo sfondo c'è la Gloria. Dante, amico del nonno e del padre di Petrarca, con cui condivide lo stesso destino: l'esilio ← in modo ambiguo Petrarca vuole rimarcare questo rapporto (Petrarca non ha motivo di odiare una

persona che ha visto solo una volta da bambino!)

IL CANZONIERE

Il Canzoniere, o meno comunemente conosciuto col titolo originale in latino Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta ("Frammenti di componimenti in volgare di Francesco Petrarca, poeta coronato d'alloro"), è la storia, attraverso la poesia, della vita interiore di Petrarca, è un'autobiografia ideale, però fondamentalmente parla d'amore (la bellezza di Laura non è quella dell'individuo Laura, ma è ideale!) → Fragmenta corrisponde ad una verità storica: il libro è completato pochi giorni prima della morte del poeta (ma ci sono documenti che dimostrano il contrario!) → Disinteresse e svalutazione di questo libro: è poesia d'amore irrisolta, preghiera che non permette a Petrarca di vedere direttamente Dio ≠ la Divina Commedia: Dante è vicino dal punto di vista geografico e socio-culturale.

Mondo trascendente

≠ Mondo terreno (è un'esperienza che inganna l'individuo apparendo come amore nobile). Il soggetto parla con sé stesso, un dialogo interiore, un poeta che non enuncia, ma senza raggiungere una conclusione.

Rottura totale col passato verso un futuro indistinto ma elemento portante per Petrarca.

Poesia lirica: concezione mediana → riduzione dei metri nel Canzoniere: sonetto, canzone, madrigale, ballata, sestina (essenziale uniformità).

Lingua poetica e grammatica del volgare attraverso Petrarca in epoca moderna sono un tutt'uno. (pag. 154)- Cronologia ideale dove prevale la cifra della ricostruzione- Grande novità a livello storico: assenza totale di elementi in prosa- Dilatazione dell'esperienza amorosa alla dimensione della vita intera dell'autore

Testi del Canzoniere letti in classe: canzone 70 e sonetti 1, 118, 133, 272, 312...

SONETTO 1 non è stato scritto per 1°, ma nel 1350 (Petrarca maturo) → Rime sparse =

espressione poetica.

nutrimento essenziale dell'anima, che comporta una sensazione mista di piacere e di sofferenza.- Esperienza amorosa = errore (da rivivere in chiave distanziata). Verso 6: l'amore comporta pentimento, ripensamento, da qui la richiesta di comprensione al suo pubblico.- Verso 5: la varietas (del vario stile) va intesa a livello stilistico e tematico- Verso 6: speranza + dolore = coppia antitetica che però comprende lo stesso aggettivo: entrambi sono oggetti vani.- Nel verso 8 c'è un'allitterazione in cifra sinonimica: pietà + perdono rinviano ad una dimensione religiosa qui in chiave laica profana → mescolanza ambigua di elementi sacri e l'esperienza profana.- Verso 9: stacco passato – presente (veggio → consapevolezza).- L'uomo che ama perde la sua dignità etica nei confronti della comunità (dalla Bibbia); nel segno di una vergogna individuale (verso 11: soggettivismo di me medesimo meco mi vergogno) → no

Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva 'l core in sul mio primo giovenile errore quand'era in parte altr'uom da quel ch'io sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e 'l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; e del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto, e 'l pentersi,

e 'l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo
Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Svelo1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana del Medioevo e del Rinascimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Corsaro Antonio.