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DISEGNO
PROIEZIONI ORTOGONALI
Proiezione ortogonale di dist e su uno dei piani di proiezione bisilliti, si piano di disegno una maggior nutati mantenere l'asse gli assi dell'oggetto il piano | assil di rimente
Intersezione della parte op coli il piano x sullo. Parallelamente alla reta il sappiare le rete il π sul piano.
Geometria descrittiva: metodo per rappresentare oggettivamente un oggetto Codificato de Monge: metodo della doppia proiezione condizione necessarie per proiettare l'0 un piano 2: ovarno almeno 2 proiezioni
- Proiezioni ortogonali di P su π₁, π₂
Sistema di rifirimento P(x, y, z) : P₁, P₂, P₃
Descrizione delle viste:
- Metodo di Ebro: vincolate alla vista superiore
Viste: A: AnterioreB: AltoC: SXD: DXE: BassoF: Posteriore
Come vista anteriore e scelta quella + caratteristica dell'oggetto. Si posso utilizzare anche viste parziali o particolari oppure elaborare le parti di scorcio per avere i gravi della relatore.
Per le 7 RE sezioni in proiettiva assign orientate le facce di sezionamus secondo il senso di proiezione
2) delle frecce:
Ciascuna vista ed accettiva del'ulltero, deve essere coalliniaguna dalla stessa vedere maiuscola | presa al di sotto felice dell'iste, che figura sulle frecce indicandni verso e la direzione di osservazione.
Non e possibile risolvere le viste rispetto alla anteriore
- A
- B
- C
- D
- E
PROIEZIONI ASSONOMETRICHE
Proiezione coni centro da proiezione attraversa ali su piano di proiezione
coincidudo coli il piano del disegno selezione direttore o obore.
Note o oblique, la terna di assi cartesani resta che girata riferto e inclinata rispetto il piano di proiezione si andreb
in modo tale che segmenti sui assi si forma il proiettini
in 3 segmenti che stiamo tra l'oro corpecti il pianon
rappresentazione approssimata (3D dell'oggetto
Teorema: 3 segmenti dello stesso piano con origine in comune e con lunghezze e angoli che formano triangolo di 90° possono essere considerati la proiezione di 3 assi di un angolo di unitaria quadratura assonometrica.
Assonometria: proiezione dei 3 piani/assi oppure ribaltamenti degli stessi riproducono determinati reticoli che ancorano assonometrie.
Soddisfano 2 secondo dei centri o dei proiettori:
- All'infinito, con raggi proiettanti. P —> 30°
- Ortogonale
- Isometrica
2 Rappresentazione (univoche) dipendente dalle forme dell'oggetto e dalle posizione dei centri di proiezione. A termine assi e vincolato dei assi e che il suolo verticale oggetto è posizionato in modo tale che le facce principali assi e raggi sino 1 al piano comandante numerico cubano e risoglia incostati.In assonometria gli oggetti non allineati sono rotati.
Superfici
Formate da 2 linee incidenti:
- Primitive —> Piano: superficie bidimensionale di incidenza retta unisce 2 punti su di essa. Può essere definita da: 3 punti non allineati, 2 linee. 2 rette.
- 1 linea + 1 punto non appartenente alla retta
- 2 linee intersecate
PROIEZIONI QUOTATE
Metodo che associa la rappresentazione grafica di un oggetto a quella numerica di alcune sue caratteristiche dimensionali venendo utilizzate per rappresentare il territorio tetti, scosse o scale verticali.
Elementi di riferimento:
- Piano fondamentale π
- Direzione di proiezione (π ↔ y)
- Unità di misura U
Dato un punto p, la sua rappresentazione è data dalle proiezioni p1 in direzione del piano π e dalla quota h espressa in funzione di U. La misura del segmento ppi: positiva se si trova sopra il piano, altrimenti negativa.
NB se i punti E π → quota = zero
REPRESENTAZIONI
- RETA
Necessario di 2 punti distinti E π insalire alla sua posizione nello spazio. È preferibile rappresentare la retta con una serie di punti quotati.
Per esempio, la retta con una traccia π può poi prolungare fino al piano π1 e ottenere una graduatoria equidistante tra questi, riportando nelle equidistanze t, una graduazione delle rette che interessano in diversi punti la retta.
Graduatoria della retta:
- Linee dove quote con divergenza
- Non corrispondono alle quote diritte
- Inclinazione viene deformata
A parità di equidist. si prenderà comunque l’intervallo aumentato e rapportato all’unità x, e alle scale e tetti.
PRISMA TRIANGOLARE
SOLIDA SU PO ED EPV
NORME UNI 9515
FORMATI FOGLIO
Indicati con le lettere A seguite dal numero di operazioni di divisione in 2 del LATO MAGGIORE a partire del FORMATO BASE A0 (841x1189).
GIACITURA ORIZZONTALE col lato maggiore come BASE (eccezione A1).
Allineare delle iscrizioni sul PIANO di BASE leaving infr. px.
Cornice del DISEGNO fatta del grosso e del px.
MARGINI deve avere una largh. min. di 20/10 mm.
SCALE DIMENSIONALI
- La scelta delle SCALE deve essere tale x cui tutti gli elem. del disegno non siano minori di 3 mm.
- Essa deve sempre essere riportata nell'intorno delle ISCRIZIONI e sempre stabilire tutte scale e scale del disegno.
- SCALE = DIM. DISEGNO sviluppate su base 1,25 può essere di
- DIM. REALE INGRANDIMENTO o di RITURTO.
SCRITTE
Leggibilità = CORTESIA. STINGIBILI e SPESSORI dei CARATTERI devono almeno 4,5 mm essere legato colla spessore linea.
UNIFORMITÀ e OMOGENETÁ.
- H 2,5 mm.
SEZIONI
Per indicare una SEZIONE traccio una linea. Alla trappa fine ed angoli tratti minimo 45 gradi rispetto alle linee di contorno o gli ASSI di simm.
TRACCIO delle SEZIONI:
- Superfici di grande ampiezza (possono essere heterogenee in prossimità dei contorni).
- Metodo usato anche per le SUP. OMBREGGIATE.
- RINDICATURA dei PUNTI ANNERIMENTO devono essere più sottili della linea grosso.
LINEE
CONTINUA FINE: Contorni di sezione frecce nel dimensione e diver.
- O (0,13): confini di ssevi contorni linee di estensione di elem.
- Elemento di misura e di richiamo.
CONTINUA GROSSA: Contorni di ispigoli in vista, assi e scale, scarse prope.
CONTINUA EXTRA-GROSSA: Costruzione di sezioni etrcali, linee impostate.
TRATTO PUNTO FINE: (min di mise = corte) sezioni assi e piani di simmetrici
- TRATTO — GROSSO: Cotorni di identificante e di pericodenti in guarda.
- PUNTO FINE: Contorni di peri non coppure nel disegno.