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Milano, Piano Regolatore, 1884-1889, Cesare Beruto

Milano è una città a impianto radiocentrico; il Castello era ai margini della città edificata, ma poi diventa il perno di una nuova realizzazione. Si ribadisce la forma radiocentrica, si indirizza lo sviluppo urbano in tutte le parti. All'epoca è ancora presente la Piazza d'Armi (un luogo aperto di esercitazione militare).

I piani ottocenteschi sono dei piani che non investono tutto il territorio comunale, ma solo la parte di ampliamento e a volte investono la città esistente con delle demolizioni, fatte per mettere in collegamento dei grandi poli urbani. Sono dei piani che hanno la forma iconica di rappresentazione: hanno una relazione generale, delle norme di attuazione, degli elaborati grafici che però sono molto disegnati e sono dei veri e propri abachi in cui si disegnano le sezioni stradale tipo e sono accompagnati da abachi delle tipologie edilizie (facciate e piante tipo). Questo

Il tipo di crescita urbana si attesta al di là delle mura spagnole, che vengono demolite come è successo a Firenze. In alcuni casi le porte rimangono, diventando grandi monumenti e elementi decorativi, mentre sui bastioni vengono costruite delle passeggiate alberate. A Piazza Monforte vengono realizzate due piccole costruzioni, che sono i caselli per il dazio. Vengono inoltre costruiti grandi edifici multipiano, destinati anche alle residenze d'affitto. Il piano viene redatto dal capo dell'ufficio tecnico e si occupa della razionalizzazione della circolazione e anche di intervenire sul sistema della rete idrica. Milano aveva una fitta rete di navigli che mettevano in collegamento i fiumi che uscivano dai laghi. Attraverso i fiumi e una serie di canali (realizzati su progetto di Leonardo, alcuni) raggiungevano il Po e da lì il mare. Con la visione igienista dell'800 si passa a costruire sopra i navigli, che in alcuni casi vengono tombati, stanno sotto oppure restano.

La Stazione Centrale, 1857-1864: avendo l'impianto radiocentrico aveva più di una stazione. Il primo collegamento è quello del 1840, che collega Monza (dove c'è la Villa Reale) e Milano. La ferrovia viene poi sistemizzata ed accolta in un edificio a sé. È un monumento all'ingegneria e al movimento; la copertura dei 38 binari con queste grandi volte richiede delle tecniche all'avanguardia. Quest'opera comporta una serie di lavori all'interno della città, tra cui una serie di demolizioni.

Riassunto delle condizioni che ci riportano ai caratteri che rapportano questi piani nella loro conformazione generale:

  • Adeguamento: si adegua la città esistente e medievale alle esigenze di una città moderna, che cresce, che si dota di attrezzature collettive ed edifici speciali (tribunali, scuole, biblioteche, musei, mattatoio, stazione, ospedali) per rispondere alle esigenze di vita dell'epoca.

Adeguamento della città esistente alle nuove esigenze di circolazione: rettifica ed allargamento delle strade storiche, pensate per essere percorse a piedi, con asino, mulo o cavallo e seguivano le curve di livello. Si interviene sui tracciati esistenti e intervenendo sui fronti si allarga il tracciato. Tutto ciò comporta delle demolizioni, in alcuni casi anche di parti interessanti della città storica (ma all'epoca non c'era l'esigenza di conservazione o restauro, se non per i grandi monumenti).

Ampliamenti per parti: creano nuovi quartieri, a volte a corona come a Milano o in forma discontinua come a Roma (il primo è l'Esquilino, vicino termini, poi c'è Prati; entrambi sono pianeggianti). I nuovi quartieri prevedono delle tipologie edilizie di vario genere: vengono disegnati gli abachi con villini, case per affitto o case di edilizia sociale (per le fasce più basse; fino al 1903 intervengono i comuni).

Trasformazioni nella città esistente: demolizioni per risanamento igienico, esproprio per la costruzione di strade, opere pubbliche e nuove operazioni di decoro urbano. Con il decoro urbano si intende disegnare uno spazio pubblico rappresentativo in cui l'infrastruttura è centrale. La piazza è un dispositivo spaziale della città antica: è uno spazio definito da margini, che sono prevalentemente edificati o a volte parzialmente verdi; questi margini sono gli edifici di pregio (attrezzature di livello urbano: chiese, teatri, scuole). Lo spazio pubblico, nella città moderna, nasce come incrocio stradale quindi come snodo di viabilità; compare lo snodo a raggiera (per esempio Piazza Bologna); spesso è l'esito di soluzioni di viabilità. [ogni attrezzatura deve avere lo spazio adeguato al suo rango. Oggi le attrezzature sono costruite in base al decreto 1444, degli standard urbanistici]. Le attrezzature fanno parte dello

Spazio urbano e gli edifici fanno parte dell'eclettismo nel decoro.

I piani sono accompagnati da soluzioni grafiche e abachi di progettazione per sezioni stradali, edificio tipo, elementi di arredo (recinzioni, fontane, attrezzature per giardini).

06-03-2019 39

CARTOGRAFIA, RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO FISICO E SCALE DI LAVORO

Quattro dimensioni spaziali: territorio (scala vasta), urbana (città), quartiere e spazio di vicinato.

TIPI DI CARTE

Cartografia: è una scienza che ha come scopo la descrizione e la rappresentazione fisica e morfologica del territorio. Non si può rappresentare lo spazio in scala 1:1, altrimenti la mappa coinciderebbe con il mondo; per cui si utilizzano delle scale di rappresentazione grafica.

Tipi di carte:

  • Carte generali rappresentano una grande quantità di informazioni di interesse generale e disimboli semplici che descrivono il territorio senza particolari evidenziazioni.
  • Carte tematiche riportano caratteri particolari

Del territorio, descrivono fenomeni qualitativi e quantitativi legati ad uno specifico argomento. È una carta molto settoriale.

LE SCALE CARTOGRAFICHE:

  1. Scala territoriale: continente, paese, grande territorio, regione (geografia). Da 1:100.000.000 a 1:100.000.
    • Continente 1:100.000.000
    • Paese 1:10.000.000
    • Grande territorio 1:1.000.000
    • Regione 1:250.000
  2. Scala urbana: area metropolitana, città, quartiere (urbanistica). Da 1:10.000 al 1:1.000. La scala 1:200 si utilizza, in urbanistica, solo per le sezioni stradali.
    • Area metropolitana 1:100.000
    • Città 1:10.000 / 1:5.000
    • Quartiere 1:2.000 / 1:1.000
  3. Scala del dettaglio: da 1:500 fino a 1:50 o 1:20. Isolato, edificio, alloggio, stanza (architettura).
    • Isolato 1:500
    • Edificio 1:200
    • Alloggio 1:100
    • Stanza 1:50

Ad ogni scala corrisponde un contenuto specifico: quanto più bassa è la scala, tanto maggiore è il numero di dettagli e di elementi che sono rappresentati.

Scegliere la scala più idonea a rappresentare i contenuti che si intendono evidenziare è condizione indispensabile per ottenere un disegno chiaro e significativo. Carte geografiche danno una visione di insieme di una regione; le carte topografiche sono utili per studiare il territorio; le planimetrie forniscono una descrizione dettagliata di una zona ristretta, spesso urbana (settore urbano). La pianta è in scala 1:500 o 1:200.

CARTE GENERALI

CARTE STRADALI 40 Un esempio: 1:300.000 1 centimetro = 300.000 centimetri sul territorio 3 chilometri.

Riportano:

  • Le principali caratteristiche del suolo, come l'idrografia superficiale, le altimetrie (cime montuose) e massime altezze delle cime montuose
  • Rappresentano le strade principali, rappresentate per ordine di importanza (autostrade, strade statali, provinciali, viabilità urbana di quartiere, di grande livello come il G.R.A.), linee ferroviarie
  • Linee ferroviarie
  • Confini politici e

amministrativi

CARTE STRADALI URBANE

Scala 1:20.000

Riportano informazioni relative a:

  • Consistenza dell'edificato rispetto alle aree non edificate
  • Viabilità corredata di toponomastica
  • Tracciati ferroviari
  • Principali specchi e corsi d'acqua
  • Aree verdi

Servono a collocare un'area all'interno di una città.

CARTE TOPOGRAFICHE

È la base degli studi urbanistici e territoriali.

Contengono:

  • Curve di livello
  • Tracciati ferroviari
  • Insediamenti urbani
  • Viabilità (strade: si riconoscono quelle asfaltate o meno, di progetto o esistenti)
  • Sistema idrografico
  • Linee elettriche
  • Confini politici e amministrativi
  • Toponimi (i nomi dei luoghi)
  • Essenze arboree principali (a volte gli spazi aperti sono disegnati e se ne vede la distinzione)

Possono essere 1:100.000, 1:50.000, 1:25.000. Rappresentano il territorio nel suo insieme, dalla scala di settore urbano alla scala di quartiere e oltre, fino al particolare dell'isolato.

Sono le basi cartografiche impiegate nella progettazione urbanistica vera e propria.

1:10.000 rappresentazione della struttura e della consistenza della morfologia urbana, tipi di impianto, forma delle varie parti della città e mutui rapporti. Si capisce la misura della distanza tra un edificio e un altro, leggo i punti altimetrici e i dislivelli, i toponimi, la misura delle sezioni stradali, si capisce come sono fatte le aree verdi. Si riescono a percepire alcune tipologie edilizie o le funzioni, per il modo in cui sono disegnate (in maniera convenzionale). Si può distinguere la tipologia residenziale da altri tipi di funzioni: si riconoscono gli edifici speciali (scuole, teatri, edifici per il culto). Con la linea continua è rappresentato l'esistente; con la linea tratteggiata si rappresenta qualcosa che non c'è ancora (di progetto), oppure una cosa immateriale (un confine, quando non è rappresentato da una recinzione e quindi fisico).

centimetro sullacarta = 100 metri sul territorio.
1:25.000 si legge la differenza tra spazi aperti ed edificati, ma a differenza della scala 1:10.000 non si ha la percezione delle dimensioni: dà la composizione generale e delle gerarchie.
1 centimetro = 250 metri sul territorio.
1:5.000 si distingue il tessuto edilizio, sono rappresentati gli isolati e i relativi spazi interni. A differenza delle scale precedenti gli edifici sono tracciati e non campiti. Con questa scala si possono realizzare delle carte tematiche (ad esempio per evidenziare le altezze: più è intenso il colore più è alto; oppure per tipologie edilizie, per funzione, periodo di costruzione). Non si distinguono bene gli spazi costruiti da quelli non costruiti: segno spesso distingue ciò che è edificato. Questa scala permette di rappresentare e controllare al meglio la progettazione alla
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A.A. 2020-2021
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiaannaf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di urbanistica e pianificazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Mattogno Claudia.