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La rivoluzione industriale e la sua spinta innovativa

La rivoluzione industriale trova la sua spinta nei processi di innovazione derivanti dalla lunga depressione industriale e non dipende dalla crisi agraria. In agricoltura, la crisi agraria comportò un ristagno perché il contadino faceva poco per rinnovare le tecniche di coltura. Di fronte al crollo dei cereali, i paesi dell'Europa del Nord, come ad esempio la Danimarca, specializzarono le tecniche agricole. L'Inghilterra era la fabbrica del mondo ed era inutile che applicasse il protezionismo. Esso venne attuato in Italia, Francia e Germania.

La seconda industrializzazione in Italia

L'Italia negli anni '80 dell'800 si pone il problema di industrializzarsi nel senso moderno, cioè occupandosi dei settori chiave della seconda industrializzazione (siderurgia, meccanica, chimica, industria tessile, zuccheriera...). Questo problema è posto dalla Sinistra storica, di contro alla Destra storica che si occupa di più.

dell'agricoltura perché vede l'Italia come terra agricola e, quindi, le industrie devono essere quelle di trasformazione agricola. La Sinistra storica, poiché vuole che l'Italia cominci ad essere potenza militare e non dipendere militarmente e industrialmente da altri, vuole dare una base industriale moderna. L'industria nascente, quindi, deve sostenere la concorrenza dell'industria più avanzata e ha bisogno di fondi. Per questo motivo lo stato interviene direttamente per favorire la nascita e lo sviluppo industriale. Nell'87 in Italia, quindi, c'è la svolta protezionistica, a differenza della Destra, che attuava una politica liberista che prevede il non intervento dello stato e la libertà di commercio internazionale. Quindi, la produzione e la distribuzione devono essere regolate dalle leggi dello stato. La Sinistra, dunque, da un lato protegge il grano, dall'altro protegge dalla concorrenza straniera idei settori che si svilupparono durante questo periodo fu l'industria, grazie alla seconda rivoluzione industriale. Inoltre, si assistette al riassetto del sistema bancario e alla nascita delle banche miste. Questo periodo, che va dalla fine del XIX secolo alla Prima Guerra Mondiale, è conosciuto come l'età giolittiana. Durante la seconda rivoluzione industriale, si verificò un declino del liberismo economico e un aumento del ruolo dello stato nella società, soprattutto nel campo economico. Ci fu anche un declino del liberalismo, che si basava sullo stato di diritto e si limitava a garantire i diritti della società senza intervenire al suo interno. Al contrario, con il protezionismo, lo stato intervenne all'interno della società e con il nazionalismo si affermarono concezioni più autoritarie. In Italia, la scelta protezionistica del 1887 proteggeva sia l'agricoltura che l'industria.

Uno storico americano ha teorizzato che i Paesi di seconda industrializzazione, come ad esempio l'Italia, hanno un'industrializzazione diversa dal modello inglese, perché non si basano sull'autofinanziamento, ma sullo stato e le banche miste.

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Publisher
A.A. 2006-2007
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianeti2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piva Francesco.