Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 3
La Resistenza in Italia Pag. 1
1 su 3
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La Resistenza in Italia

Il 25 luglio 1943, attraverso un comunicato radiofonico, gli italiani

appresero che la notte precedente il Gran Consiglio del Fascismo

aveva votato la sfiducia a Mussolini e re Vittorio Emanuele III lo

aveva fatto arrestare. Quindi il sovrano, che fino a quel momento

era apparso sempre legato alla figura del duce, prende le distanze

dal Fascismo. Per quarantacinque giorni, fino all’ 8 settembre,

quando fu data notizia della firma dell’ armistizio con gli anglo-

americani, molti sperarono che l’ Italia sarebbe uscita con onore

dal secondo conflitto mondiale.

Infatti dal 25 luglio all’ 8 settembre, periodo in cui il governo fu

retto dal maresciallo Badoglio, accanto alla richiesta della pace, si

fece sempre più strada anche quella della libertà. Purtroppo il

sogno degli italiani è destinato a durare ben poco, difatti la

catastrofe dell’ 8 settembre provocò il crollo definitivo dell’ idea

di nazione e di stato.

L’ armistizio fu firmato il 3 settembre, ma venne annunciato

pubblicamente l’ 8, in coincidenza con un nuovo sbarco a Salerno

di forze americane. Seguì la fuga del sovrano e del governo a

Brindisi che non diedero alcuna direttiva all’ esercito, lasciandolo

praticamente allo sbando. Con questa mossa Vittorio Emanuele

III e Badoglio cercarono di salvare la continuità dello stato e del

governo, ma questo gesto fu percepito dal popolo come un

abbandono.

L’ Italia in questo periodo, dal punto di vista geo-politico, risulta

spaccata in due zone: la Repubblica di Salò, che occupava la parte

Dettagli
A.A. 2011-2012
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Katia Katerina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Fedele Santi.